rispondo brevemente e alla rinfusa come mi viene
ho capito in sostanza sei un praticone, cerchi ciò che ti fa star meglio e becchi a destra ed a sinistra tra la religione
le psicologie e non so cos'altro, e allora andrebbe bene anche 'na pasticca, e vabbuò.
dici: non approfondisco i temi e io ti rispondo: e fai bene, è tutta salute!
con l'approfondimento ti rimane niente in mano, i concetti sconfinano gli uni negli altri, diventano fumosi, evanescenti
entri nel mondo dell'arbitrario, della mancanza del fondamento.
epperò 'nè mica tanto bello riempirsi la bocca di teorie di cui si sa poco e niente e vabbè.
sul fatto dell'incontro arricchente tra religioni (di questo parlavo) sono in disaccordo:
si tratta di escatologie del tutto in contrasto e non possono che rimanere in contrapposizione essenziale.
la mia era soprattutto una domanda teorica occasionata dalla vostra pratica della meditazione : travasare nella propria cultura altre esperienze secondo me porta inevitabilmente a fraintendimenti e distorsioni, l'esempio del giapponese doveva essere illuminante.
bon, finisce qua tranquillo...
ora vado, ché sono in debito di zuccheri, perché sì lo spirito l'anima... ma anche la carcassa maremma boia...
tanto amore serenità consapevolezza ed equilibrio... cià!
Rispondo a te e di riflesso a TheWitch, avete scritto quasi insieme .....
C'è un particolare però di quanto ho detto a cui dai poca importanza, e cioè questo passaggio del mio post precedente:
Saperlo e accettarlo anche teoricamente vuol dire poco, sembra tutto molto complicato.
Per chi ha seguito un percorso, anche non completato, in cui si sia scoperto sempre di più questo ritratto, tutto diventa più semplice, quasi automatico. Aver scoperto o reso sufficientemente trasparente quel ritratto nascosto ti fornisce risposte, ripeto, anche incomplete, che ti fanno comunque vivere molto meglio.
Di tutto ciò di cui parlo, ho avuto esperienza diretta seguendo un certo tipo di percorso, lontano nel tempo, quello che mi ha formato, ma percorso in profondità e non durato proprio settimane o mesi
Questo per dire che quando si parla di proiezioni, rimozioni, rifiuto della propria parte debole, superamento dell'ombra ecc so perfettamente di cosa parlo, ma per esperienza sul campo, non da manuale.
Quelle non sono cose che si imparano sui manuali, a meno di non essere partiti già da un livello proprio di consapevolezza, ma non è il mio caso.
So per esempio come può essere l'approfondire teorico prima, quando si è nell'ombra, e in seguito, ad ogni momento del percorso che è seguito: sono due mondi diversi.
Nel primo caso quanto leggi viene piegato a supporto delle proprie rimozioni, proiezioni, ecc che, se possibile, ne vengono addirittura rafforzati, con il risultato di star peggio di prima
Nel secondo, quando inizi a capirci qualcosa, avviene l'esatto contrario.
I risultati e i limiti di questo percorso li ho verificati e li verifico sul campo, in termini di qualità della vita, di qualità di rapporti con gli altri e con me stesso, in termini di soddisfazione o meno personale, in termini di vedere conferma o meno, nel futuro, di ciò che ho visto negli altri, in termini di rispondere sempre di azioni e comportamenti personali senza per questo dover dipendere dall'accettazione o meno degli altri quando mi sento a posto con la mia coscienza, nel senso di vivere e lasciar vivere senza assumermi in alcun modo la responsabilità di cambiare gli altri (prima, ere geologiche fa, lo facevo, eccome se lo facevo), non andarsi a ficcare in situazioni distruttive solo per provare a me stesso o ad altri chissà cosa ...
Potrei continuare, l'elenco è lungo. Quello che conta è che alla fine di quel percorso (molto lontano nel tempo, ma ricordando che certi percorsi, in realtà, non finiscono mai, solo che dopo si va avanti da soli) avevo una identità personale che, con tutti i limiti del caso, prima potevo vedere solo con un telescopio.
Non è un caso se, prima o all'inizio di quel percorso conoscevo, per buone letture, tutta una serie di concetti, indicazioni, valori, ecc, scoprendo sempre di più che in realtà non ci avevo mai capito niente e, soprattutto, non li avevo mai praticati.
Non è un caso se certi temi della spiritualità orientale sono in realtà arrivato verso la fine di un percorso assolutamente laico scoprendo con stupore che in realtà i due percorsi avevano molte più cose in comune di quanto pensassi.
Può darsi che questo voglia dire solo essere praticoni, ma l'importante è che vada bene a me e che non faccia danno a nessuno. Chiarito questo, non ho alcuna verità particolare da trasmettere, in generale se e quando è il caso mi fa piacere solo condividere idee ed esperienze di cui ciascuno può fare ciò che ritiene più opportuno
Ho alcune regole base dalla fine di quel percorso (inizio anni 90, quindi). Una di queste è che se cerchi di cambiare una persona poi delle sue scelte risponde (e paga) proprio quest'ultima, non io.
Cambiare la vita degli altri è una responsabilità quindi che non mi prendo, condividere esperienze si, ma a quello mi fermo.
Ho pagato pesantemente, sulla mia pelle, quanto mi sia costato non dire subito di no alle pressioni di un caro amico che, pensando di fare bene, tanti anni fa mi portò a fare qualcosa che di mio non avrei mai fatto, creando i presupposti per un disastro che mi potevo evitare.
Ma stavo così bene che mi costava più dirgli di no che farlo, almeno per quanto sembrava all'inizio.
Non gliene ho mai fatto una colpa, responsabilità mia non dirgli subito "no perché no" e comunque quello che poi scatenò quell'assecondarlo era del tutto imprevedibile, resta il fatto che senza pressioni il seguito non ci sarebbe stato.
Alla fine, quindi, è giusto che ognuno scelga liberamente, assumendosene meriti e oneri.
Il miglior modo con cui chiunque può perdermi è dirmi con convinzione e a sproposito che voglio manipolarla o condizionarla: ti garantisco che un secondo dopo non mi vede più, quell'accusa andrà a farla a qualcun altro, non a me.
E allo stesso modo, non reggo a lungo chi con una certa insistenza cerca di cambiare me, ascoltare si, condividere si, pressioni no.
@BluII : non ho approfondito molti temi perché, anche per limiti miei, la gestione del mio quotidiano è sempre stata particolarmente complicata ed onerosa, in parte per ragioni strutturali in parte per eventi specifici (ad esempio la lunga assistenza ai miei genitori anziani prima che morissero). Da un certo momento in poi ho scelto di investire pesantemente su certe cose e non su altre, non sono capace di stare dietro a troppe cose contemporaneamente, tendo sempre di più a farne poche ma fatte bene, e i temi di cui parliamo non sono stati la mia priorità. Non escludo che le cose cambino in futuro, ma per adesso ho altri progetti da completare
Comunque, non è tanto importante quello che prendi dalle varie culture, nuove scuole di pensiero nascono ogni giorno dalla sintesi di esperienze e culture diverse: conta come lo fai, se lo fai a ragion (sufficientemente) veduta o meno, ma questo dipende dall'esperienza di ciascuno di noi.
Io rispondo della mia, non di quella degli altri, che peraltro non conosco. Ognuno, alla fine, risponde delle proprie scelte, non di quelle degli altri
@TheWitch : come ti ho più volte spiegato, esistono gradi diversi di consapevolezza. Come nei videogiochi, ogni volta che passi da un livello all'altro aumenta la difficoltà e l'impegno. Ognuno di noi ha il diritto di accontentarsi di quello che ha raggiunto perchè è scelta personale decidere se farsi carico di quell'investimento ulteriore o meno
Ti ricordo poi che più sali di livello più devi mantenere quei livelli nella quotidianità, non è uno spendere una tantum.
Non ricordo di averti mai detto cosa dovevi o meno fare nella tua vita, non è nel mio stile, non farlo tu con me
Così è stato per me, ad un certo punto mi sono accontentato, anche se nel mio caso non andare oltre è stato dovuto ad un evento traumatico e inaspettato (non l'avevo cercato, mi è arrivato addosso) dopo il quale ho detto basta, va bene così.
.... Tu cerchi delle risposte ma ti muovi da destra a sinistra senza andare in profondità.
Piu vai in profondità "andando oltre questo piano" più diventi consapevole.
Tutte le religioni e tutte le filosofie, tutti i grandi maestri, predicano le stesse identiche cose ....
In questo momento della mia vita non cerco alcuna risposta, lavoro sui miei progetti e cerco di prepararmi per la vecchiaia. Pienamente d'accordo sui comuni valori predicati da tutte le religioni, filosofie, maestri, mi sembra di averlo scritto parecchie volte, ma sono tutte cose che se non messe in pratica non servono a niente, vanno vissute, non solo comprese.
Molto semplicemente tu vedi negli altri il tuo riflesso...altrimenti non ti porresti nemmeno il problema e raccoglieresti solo l'insegnamento di chi predica e non il resto.
Credo più corretto dire che sono in grado di comprendere con un minimo di coscienza quando ciò che vedo è molto probabilmente un riflesso di me e quando no. Come sai non mi muovo per dogmi, ogni mia convinzione è sempre sotto esame mio, molto prima che degli altri
La seconda parte del quote non la capisco, non prendo per oro colato l'insegnamento di nessuno, soprattutto se non mi convince nella quotidianità
Sul "spiega bene", mi sembra fin troppo chiaro, non vedo cosa ci sia da non capire. Chiunque ti dica
ufficialmente oggi (quindi comunicazione registrata in audio-video-o testo pubblicato sui propri siti personali) una cosa oggi quando ieri (non un secolo fa) con la stessa determinazione e nello stesso modo ha affermato
esattamente il contrario a parte casi molto particolari ti racconta balle.
Chi lo fa conta sulla memoria sempre più limitata nel tempo del grande pubblico, che comunque non può stare dietro a tutto.
Alla lunga però di certe incongruenze anche il grande pubblico se ne rende conto, e allora può essere il principio della fine
Era solo per dire che far riferimento alle fonti ufficiali non è sempre un prenderle per buone, quanto piuttosto un modo per far saltare fuori le falsità