Fondi Mediolanum. lettura corretta

Cosa non quadra:

Ricominciamo daccapo.

Tasso primario BCE 0
Tasso depositi BCE - 05
RIY a 5 anni di un prodotto gestito 2%
PIL mondiale 2020 - 3
PIL ITALIA 2020 - 9
Inflazione EU 1,6
CC e Depositi 1700 Mrd
Debito 160%
Deficit 10%

Chiedo, non sarebbe opportuno mettere in lockdown il circo, e prestare soldi allo stato per ripagare i debiti vecchi e nuovi e riformare il paese per farlo funzionare nel verso giusto?

Perchè non è... sarebbe opportuno? Senza divagare, quale soluzione indichi

Ricalcolare le pensioni con il contributivo, ma immagino che non ti vada bene...
 
Io non so cosa vuole da me @biavo, con quella sparata, simile a tante altre sparate , ma da @totuccio mi aspetto controdeduzioni che non arrivano.

sono sincero, ti prendevo un po' in giro, ma non ho seguito il discorso. ti chiedo scusa. Posso chiederti però una cosa "tecnica"? Per andare in Sicilia al momento chiedono il tampone molecolare o basta quello della farmacia?
 
sono sincero, ti prendevo un po' in giro, ma non ho seguito il discorso. ti chiedo scusa. Posso chiederti però una cosa "tecnica"? Per andare in Sicilia al momento chiedono il tampone molecolare o basta quello della farmacia?
E visto che ci siamo...
L arancino o arancina è più buono a Catania o a Palermo :D
 
sono sincero, ti prendevo un po' in giro, ma non ho seguito il discorso. ti chiedo scusa. Posso chiederti però una cosa "tecnica"? Per andare in Sicilia al momento chiedono il tampone molecolare o basta quello della farmacia?

Non ci stai con la testa . Non sai che dire tu e gli altri, questa è la verità .
 
eh può darsi.

Margini di errori ne vedo pochi, neh

Si può essere poco propensi a proseguire una discussione per svariati motivi, ma non si può condividere una ragliata asinina con altri asini.
 
Ultima modifica:
caro mander a ripetere stesse ricette si possono provocare solo gli stessi disastri. Negli anni 80 il risparmio gestito praticamente non esisteva, i mercato internazionali erano in larga parte irraggiungibili e il risparmio del paese era molto elevato, anche grazie a uno stile di vita meno consumista e un'economia ancora tutto sommato competitiva.
si scelse quindi di veicolare tale risparmio verso il debito di stato, che divenne talmente allettante come rendimento da provocare una fortissima distorsione degli investimenti privati, tutti rivolti verso un rendimento certo a rischio quasi zero, verso spesa pubblica inutile, con pensioni elargite a chiunque e pantalone salvatore di ultima istanza di qualunque impresa decotta e fuori mercato attraverso le partecipazioni statali. moltissime imprese invece di fare investimenti produttivi compravano BOT.
Il risultato dopo 10 anni fu un debito monstre e il collasso finanziario del Paese, un'industria mezza azzoppata (anche se ancora speranzosa di salvarsi con svalutazioni) e l'inizio del declino.
Una riedizione di questa strategia a distanza di 40 anni perchè dovrebbe portare risultati diversi ?
ora poi abbiamo tutti dati molto peggiori di allora

finanziare lo stato per mantenere in mano pubblica MPS, Ilva, Alitalia, allargare la mano politica su chissà quante aziende carrozzone decotte ? No grazie
 
Provo a rispondere : con il risparmio gestito gli investitori possono accedere a mercati (azionario, obbligazionari energenti ecc), che non sono solo limitati al mercato dei titoli di stato nostrani.
Che il risparmio gestito sia caro, sono d accordo, ma questa è la situazione in Italia e credo anche all estero, tranne forse nei paesi anglosassoni
Se le banca e l industria del risparmio spingessero i tds, molti avrebbero i tds, ma a quel punto ne soffrirebbero i bilanci delle banche con conseguenze vari su economia, occupazione ecc.
Ogni altra considerazione francamente va al di la delle mie competenze dme conoscenze.
Se mander o altri sono in grado di proporre o impostare un sistema fattibile alternativo, ben volentieri.
Ma io dico sempre che se uno fa o faceva il bancario, o l agente, o il rentier e non il ceo un motivo ci sarà
 
Provo a rispondere : con il risparmio gestito gli investitori possono accedere a mercati (azionario, obbligazionari energenti ecc), che non sono solo limitati al mercato dei titoli di stato nostrani.
Che il risparmio gestito sia caro, sono d accordo, ma questa è la situazione in Italia e credo anche all estero, tranne forse nei paesi anglosassoni
Se le banca e l industria del risparmio spingessero i tds, molti avrebbero i tds, ma a quel punto ne soffrirebbero i bilanci delle banche con conseguenze vari su economia, occupazione ecc.
Ogni altra considerazione francamente va al di la delle mie competenze dme conoscenze.
Se mander o altri sono in grado di proporre o impostare un sistema fattibile alternativo, ben volentieri.
Ma io dico sempre che se uno fa o faceva il bancario, o l agente, o il rentier e non il ceo un motivo ci sarà

Il risparmio gestito non è caro è improponibile partendo dai costi medi di gestione. Stiamo vivendo un periodo assurdo, in cui le borse tirano perchè il redditto fisso è sotto zero e la liquidità abbonda

Non c'è nessuna logica nel pagare commissioni medie cosi salate per avere ritorni che quando va bene ripagano i costi e non remunerano i rischi . Non c'e logica se l'investitore rischia 10 per avere 1.

Se questo è vero e sfido chiunque a sostenere il contrario non si capisce perchè il nostro debito debba essere detenuto in gran parte da BCE o passàre attraverso il gestito e non direttamente da famiglie e imprese
.
 
Ultima modifica:
caro mander a ripetere stesse ricette si possono provocare solo gli stessi disastri. Negli anni 80 il risparmio gestito praticamente non esisteva, i mercato internazionali erano in larga parte irraggiungibili e il risparmio del paese era molto elevato, anche grazie a uno stile di vita meno consumista e un'economia ancora tutto sommato competitiva.
si scelse quindi di veicolare tale risparmio verso il debito di stato, che divenne talmente allettante come rendimento da provocare una fortissima distorsione degli investimenti privati, tutti rivolti verso un rendimento certo a rischio quasi zero, verso spesa pubblica inutile, con pensioni elargite a chiunque e pantalone salvatore di ultima istanza di qualunque impresa decotta e fuori mercato attraverso le partecipazioni statali. moltissime imprese invece di fare investimenti produttivi compravano BOT.

Sì, esistono varie prospettive per vedere la cosa.
In realtà anche i treasury americani all'epoca avevano rendimenti elevatissimi, anche se non con una moneta debole come la liretta.
Oggi i nostri vicini turchi, con una "lira" anche loro ed inflazione alta come noi all'epoca, hanno titoli di stato al 10% e più come noi nel 1995.

L'Italia dal dopoguerra NON RIUSCIVA a finanziarsi a lungo termine, peggio della lira turca, nessuno avrebbe affidato soldi alla lira a 10 anni, almeno finché non si iniziò a parlare seriamente di ECU e poi EURO. I tassi stimati erano così folli da non potersi mettere a bilancio. I primi BTP arrivarono negli anni '90.
Quindi si finanziavano investimenti pubblici con indebitamento a breve.

E, oggettivamente, la cosa riuscì.

In realtà le differenze sociali grandi in Italia si sono compensate in quegli anni. Prima c'era l'immigrato calabrese al nord che viveva nelle cantine e guai se alzava la testa, il 'cummenda' di discendenze magari nobili che andava nella villa al mare in decappotabile e i proletari operai e del terziario che scioperavano o lavoravano per stipendi molto bassi, sempre "grati", fantozzianamente, a chi li "faceva lavorare perché buono" (si pensi ai grandi eventi aziendali, tutti a tavola con i 'padroni', si pensi al welfare aziendale che li faceva sentire privilegiati e altre cose anni 50-60-70).

Furono anni in cui si realizzarono le riforme sociali (divorzio, aborto... ma banalmente oggi si parla di violenza sulle donne e legge sullo stalking, mentre fino al 1981 avevamo il "delitto d'onore" ed il giudice dava ragione all'uomo che ammazzava la moglie/figlia/sorella perché colto da ira per aver subito un affronto al "suo onore"... un principio oggi considerato criminale, all'epoca LEGGE) , si iniziarono a generare consumi "voluttuari" (i consumi anni '60 erano proletari: l'utilitaria e il primo elettrodomestico, negli anni '80 boom della moda e della seconda casa). Noi guardiamo a quegli anni con 'invidia' e sicuramente lo sviluppo è stato miope, ma non è colpa del solo debito pubblico.

Diciamo che il sistema entrò in crisi negli anni '90. Le pensioni baby risalgono in realtà a quel periodo, il debito a breve venne trasformato DRAMMATICAMENTE in debito a lungo in quel periodo (prima del 1993 non esistevano BTP, ma solo BOT: facevi debiti ma non li pagavano i figli, te li pagavi da solo). Il disastro fu che, un pò per minore inflazione, un pò per una struttura folle di un'economia italiana che andava "globalizzandosi" (Europa, esportazioni) puntando su un modello di Piccola e Media Impresa e di guida Statale (quindi Pubblico + PMI) entrambi non in grado di valorizzare quelle competenze che creano una vera competitività, si avvaleva di una competitività da 'protezionismo occulto': ovvero le scarpe italiane erano di buona qualità e costavano meno, perché la fabbrichetta che le produceva agiva formalmente in un mercato molto normato (controlli su sostenibilità, leggi, permessi, tasse, diritti del lavoro), ma poi nei fatti riusciva ad infilarsi nelle "maglie" del sistema ottenendo un vantaggio competitivo. Esce una scarpa di pari qualità e mercato di quella francese a metà prezzo... miracolo italiano? S'è visto poi quanto era miracoloso... le crisi del primo decennio del nuovo millennio hanno spazzato via quasi tutto. Il debito, nel frattempo consolidato a lungo termine (anche perché insostenibile a breve) è rimasto. In posizione forte, così come quelli che hanno la polizza gestione separata fatta a fine anni '90 a capitale garantito, sono rimasti quelli che avevano acquisito rendite di posizione o rendite contrattuali, che hanno escluso dall'ingresso nel mercato chi era debole/non tutelato. Banalmente nel settore universitario (per fare un esempio) il professore con il merito di essere diventato ordinario a inizio anni '90, magari con requisiti oggi "deboli" s'è ritrovato tenutario di cattedra, preside di facoltà, consulente ministeriale, presidente d'associazione, consigliere del senato accademico e consigliere del CNR accumulando cariche e 'carriere' per assenza di concorrenza (mentre il ricercatore, magari molto più bravo, è andato a Berlino o a Los Angeles). E questo in tutto il "sistema Italia". Poi inutile dire politicamente che l'elettorato è alla continua ricerca di un "cambiamento" e di un "riformatore miracoloso" laddove in Germania hanno rieletto la Merkel per 16 ANNI. Questo fa capire anche lo stato d'animo della collettività negli ultimi vent'anni.

Il risultato folle fu che da un lato si "tagliò": taglia redditi, taglia diritti, taglia servizi sociali, dall'altro competenze e capacità vennero esportate (l'ingegnere che va a lavorare in Svizzera) mentre dentro si tutelavano per "diritto acquisito" la mancanza delle stesse (l'imprenditore della piccola impresa dotato di poche capacità elevate e sempre più vecchio, il professore universitario ormai a massima carriera per diritto acquisito che anziché ricerca fa bassa didattica, e magari boccia tutti per far vedere che il suo esame è "tosto" ed ottenerne reputazione di una qualità e "difficoltà" fittizia, perché tanto non deve rispondere davvero a nessuno), ed infine prima i debiti erano stati procrastinati in futuro a chi doveva subire tali tagli. Insomma la Lamborghini del padre imprenditore la facciamo pagare al figlio, portatore di handicap, disoccupato e sottoscolarizzato (...il fratello è scappato all'estero ed ha cambiato nome). E che risultati pensiamo di ottenere?

Se poi l'eredità del padre imprenditore (i famosi "risparmi privati") anziché valorizzarli li "bruciamo" perdendo 30% di capitale (anche perché nessuno sa gestirli granché né è valutato/ha successo per tali capacità) per produrre 3% di provvigioni/tasse a chiudere i buchi di bilanci senza fondo di Stato o Finanza (o prometterli come "garanzia di solvibilità" a osservatori esteri)... non vedo percorso più rapido verso miseria e terzo mondo. Italia come "paese emergente" di domani?

E non so se comprarci 'case' che nessuno potrà permettersi di riacquistare o affittare, magari malcostruite o vecchiotte, che negli anni chiedono un pozzo di risorse in semplice manutenzione e che rimarranno l'unica cosa da tassare potrà essere una furbatona.
 
Sì, esistono varie prospettive per vedere la cosa.
In realtà anche i treasury americani all'epoca avevano rendimenti elevatissimi, anche se non con una moneta debole come la liretta.
Oggi i nostri vicini turchi, con una "lira" anche loro ed inflazione alta come noi all'epoca, hanno titoli di stato al 10% e più come noi nel 1995.

L'Italia dal dopoguerra NON RIUSCIVA a finanziarsi a lungo termine, peggio della lira turca, nessuno avrebbe affidato soldi alla lira a 10 anni, almeno finché non si iniziò a parlare seriamente di ECU e poi EURO. I tassi stimati erano così folli da non potersi mettere a bilancio. I primi BTP arrivarono negli anni '90.
Quindi si finanziavano investimenti pubblici con indebitamento a breve.

E, oggettivamente, la cosa riuscì.

In realtà le differenze sociali grandi in Italia si sono compensate in quegli anni. Prima c'era l'immigrato calabrese al nord che viveva nelle cantine e guai se alzava la testa, il 'cummenda' di discendenze magari nobili che andava nella villa al mare in decappotabile e i proletari operai e del terziario che scioperavano o lavoravano per stipendi molto bassi, sempre "grati", fantozzianamente, a chi li "faceva lavorare perché buono" (si pensi ai grandi eventi aziendali, tutti a tavola con i 'padroni', si pensi al welfare aziendale che li faceva sentire privilegiati e altre cose anni 50-60-70).

Furono anni in cui si realizzarono le riforme sociali (divorzio, aborto... ma banalmente oggi si parla di violenza sulle donne e legge sullo stalking, mentre fino al 1981 avevamo il "delitto d'onore" ed il giudice dava ragione all'uomo che ammazzava la moglie/figlia/sorella perché colto da ira per aver subito un affronto al "suo onore"... un principio oggi considerato criminale, all'epoca LEGGE) , si iniziarono a generare consumi "voluttuari" (i consumi anni '60 erano proletari: l'utilitaria e il primo elettrodomestico, negli anni '80 boom della moda e della seconda casa). Noi guardiamo a quegli anni con 'invidia' e sicuramente lo sviluppo è stato miope, ma non è colpa del solo debito pubblico.

Diciamo che il sistema entrò in crisi negli anni '90. Le pensioni baby risalgono in realtà a quel periodo, il debito a breve venne trasformato DRAMMATICAMENTE in debito a lungo in quel periodo (prima del 1993 non esistevano BTP, ma solo BOT: facevi debiti ma non li pagavano i figli, te li pagavi da solo). Il disastro fu che, un pò per minore inflazione, un pò per una struttura folle di un'economia italiana che andava "globalizzandosi" (Europa, esportazioni) puntando su un modello di Piccola e Media Impresa e di guida Statale (quindi Pubblico + PMI) entrambi non in grado di valorizzare quelle competenze che creano una vera competitività, si avvaleva di una competitività da 'protezionismo occulto': ovvero le scarpe italiane erano di buona qualità e costavano meno, perché la fabbrichetta che le produceva agiva formalmente in un mercato molto normato (controlli su sostenibilità, leggi, permessi, tasse, diritti del lavoro), ma poi nei fatti riusciva ad infilarsi nelle "maglie" del sistema ottenendo un vantaggio competitivo. Esce una scarpa di pari qualità e mercato di quella francese a metà prezzo... miracolo italiano? S'è visto poi quanto era miracoloso... le crisi del primo decennio del nuovo millennio hanno spazzato via quasi tutto. Il debito, nel frattempo consolidato a lungo termine (anche perché insostenibile a breve) è rimasto. In posizione forte, così come quelli che hanno la polizza gestione separata fatta a fine anni '90 a capitale garantito, sono rimasti quelli che avevano acquisito rendite di posizione o rendite contrattuali, che hanno escluso dall'ingresso nel mercato chi era debole/non tutelato. Banalmente nel settore universitario (per fare un esempio) il professore con il merito di essere diventato ordinario a inizio anni '90, magari con requisiti oggi "deboli" s'è ritrovato tenutario di cattedra, preside di facoltà, consulente ministeriale, presidente d'associazione, consigliere del senato accademico e consigliere del CNR accumulando cariche e 'carriere' per assenza di concorrenza (mentre il ricercatore, magari molto più bravo, è andato a Berlino o a Los Angeles). E questo in tutto il "sistema Italia". Poi inutile dire politicamente che l'elettorato è alla continua ricerca di un "cambiamento" e di un "riformatore miracoloso" laddove in Germania hanno rieletto la Merkel per 16 ANNI. Questo fa capire anche lo stato d'animo della collettività negli ultimi vent'anni.

Il risultato folle fu che da un lato si "tagliò": taglia redditi, taglia diritti, taglia servizi sociali, dall'altro competenze e capacità vennero esportate (l'ingegnere che va a lavorare in Svizzera) mentre dentro si tutelavano per "diritto acquisito" la mancanza delle stesse (l'imprenditore della piccola impresa dotato di poche capacità elevate e sempre più vecchio, il professore universitario ormai a massima carriera per diritto acquisito che anziché ricerca fa bassa didattica, e magari boccia tutti per far vedere che il suo esame è "tosto" ed ottenerne reputazione di una qualità e "difficoltà" fittizia, perché tanto non deve rispondere davvero a nessuno), ed infine prima i debiti erano stati procrastinati in futuro a chi doveva subire tali tagli. Insomma la Lamborghini del padre imprenditore la facciamo pagare al figlio, portatore di handicap, disoccupato e sottoscolarizzato (...il fratello è scappato all'estero ed ha cambiato nome). E che risultati pensiamo di ottenere?

Se poi l'eredità del padre imprenditore (i famosi "risparmi privati") anziché valorizzarli li "bruciamo" perdendo 30% di capitale (anche perché nessuno sa gestirli granché né è valutato/ha successo per tali capacità) per produrre 3% di provvigioni/tasse a chiudere i buchi di bilanci senza fondo di Stato o Finanza (o prometterli come "garanzia di solvibilità" a osservatori esteri)... non vedo percorso più rapido verso miseria e terzo mondo. Italia come "paese emergente" di domani?

E non so se comprarci 'case' che nessuno potrà permettersi di riacquistare o affittare, magari malcostruite o vecchiotte, che negli anni chiedono un pozzo di risorse in semplice manutenzione e che rimarranno l'unica cosa da tassare potrà essere una furbatona.

Tutto questo non c'entra nulla con la questione posta:

. Sopportare un costo medio annuo del 2% e passa per avere quali ritorni rispettando l'arco temporale consigliato. Quale plus deve avere una multiramo o unit che sia ?
 
Standing ovation!
:bow:
 
Mi sbaglierò, ma la standing ovation era per Bow...
(ma non divaghiamo)

Vuoi rispondere tu ?

. Sopportare un costo medio annuo del 2% e passa per avere quali ritorni rispettando l'arco temporale consigliato. Quale plus deve avere una multiramo o unit che sia ?
 
Vuoi rispondere tu ?

. Sopportare un costo medio annuo del 2% e passa per avere quali ritorni rispettando l'arco temporale consigliato. Quale plus deve avere una multiramo o unit che sia ?

No, io non ne capisco abbastanza...non sono all'altezza
 
Rispondo a bow: siamo cmq in surplus commerciale mi pare, quindi proprio schifo non facciamo, nonostante tutti problemi.
Rispondo a mander: stamattina ho esaminato una unit che ha reso il 5% annuo dal 2015
 
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