Post più sopra parlavi di un montante inferiore ai 70k a fine carriera per ritirarlo tutto, saresti così gentile da darmi maggiori delucidazioni in merito?
Grazie della disponibilità.
Il riferimento legislativo più recente per la P.C. è il decreto legge 252/2005, il cui testo puoi trovare in Gazzetta Ufficiale o sul
sito della COVIP.
In particolare l'argomento che ti interessa è trattato dall'
articolo 11, relativo alle prestazioni, al comma 3 che riporto integralmente (grassetto mio):
3. Le prestazioni pensionistiche in regime di contribuzione definita e di prestazione definita possono essere erogate in
capitale, secondo il valore attuale, fino ad un massimo del 50 per cento del montante finale accumulato, e in rendita.
Nel computo dell'importo complessivo erogabile in capitale sono detratte le somme erogate a titolo di anticipazione per le quali non si sia provveduto al reintegro.
Nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70 per cento del montante finale sia inferiore al 50 per cento dell'assegno sociale di cui all'articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, la stessa puo' essere erogata in
capitale.
La regola, così come indicata dalla legge, è un po' arzigogolata ed è parametrata a 3 elementi variabili:
- L'assegno sociale (il cui importo varia di anno in anno; per l’anno 2023 l'importo provvisorio si attesta a 6.542,51€/anno, come indicato dalla circolare 135/2022 dell'INPS)
- Il montante che avrai cumulato - il cui importo dipende dai versamenti [tuoi ed eventualmente del datore di lavoro], dai rendimenti, dalla tassazione sui rendimenti in fase di accumulo]
- Il coefficiente di conversione del montante in rendita previsto dal tuo fondo pensione (che dipende dall'età a cui ti ritiri e dalla convenzione di cui si serve il fondo - che normalmente si appoggia a un'assicurazione per erogare la rendita). Ad esempio per il fondo Fonte puoi consultare il documento sulle rendite dove, a pag. 10, trovi la tabella A:
Ipotizziamo ora un maschio di 66 anni [trascuro per semplicità di trattazione i "dettagli" attuariali come l'age shifting riportato nella tabella precedente del documento] che abbia cumulato 100k€ di montante e che decida di accedere alle prestazioni del fondo.
Il montante, erogato mensilmente, darebbe origine a una rendita annuale di 4.099,2€.
Supponiamo che il nostro pensionato decida di convertire in rendita solo il 70% del montante: in questo caso la sua rendita annuale sarà il 70% di 4.099,2€ ovvero 2.869,44€. Questo importo è inferiore alla metà dell'assegno sociale [6.542,51€/2 = 3.271,26€], quindi il nostro baldo 66enne può scegliere di ritirare l'intero montante.
Consideriamo invece un pensionato 70enne con medesimo montante che desidera accedere alla prestazione. Per lui la rendita annuale sarebbe di 4.809,14€; il 70% di tale importo sarà 3.366,4€, superiore al 50% dell'assegno sociale. Il 70enne non può ritirare il montante per intero, ma al massimo la metà.
La cifra che ho citato in un messaggio precedente (70k€ di montante) è una sorta di "limite di sicurezza" sotto il quale è verosimile riuscire a ritirare il montante per intero anche in età discretamente avanzate (quando i coefficienti di conversione sono alti), ed è forse eccessivamente cauta [probabilmente anche 80k€ si riescono sempre a ritirare come se fossero il TFR, a maggior ragione con l'adeguamento dell'assegno sociale legato all'alta inflazione del periodo che stiamo vivendo]