Fondi Pensione Vol.15

  • Trading Day 19 aprile Torino - Corso Gratuito sull'investimento

    Migliora la tua strategia di trading con le preziose intuizioni dei nostri esperti su oro, materie prime, analisi tecnica, criptovalute e molto altro ancora. Iscriviti subito per partecipare gratuitamente allo Swissquote Trading Day.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ad essere tenuti nascosti , come sopra scrivi, non erano i coefficienti che in realtà sono stati allegati alla legge , ma solo la loro maggiorazione con il tt . Vedi come tratti la materia … tanto al pezzo … e tutto è mescolato e rimestato nel brodo della tua confusione.
Quando la smetti di dire stupidate è di essere intellettualmente onesto è sempre tardi .
1 . Abbiamo pubblicamente saputo del tt 1,5 nel 2020
La maggiorazione non e' mai stata nascosta, e' sempre stata allegata alla legge insieme ai coefficienti. Dal 1995. Non dal 2020.
 
Ultima modifica:
Non è una mera incombenza burocratica.
Se l'azienda ha ancora il tuo TFR, significa che è un'azienda piccola o piccolissima.
Può avere difficoltà di approvvigionamento finanziario sul mercato, e quindi usa il TFR dei dipendenti come riserva per autofinanziamento.
Per convincerla devi far presente al tuo datore che in tempi di alta inflazione il TFR (anche se limitato al solo TFR pregresso) ha un costo non irrilevante, soprattutto se il flusso di dipendenti in uscita imminente fosse notevole.

In soldoni: se il tasso di costo annuo del denaro sul mercato per lei è X%, il datore avrà convenienza a trasferire la tua posizione se il costo del tuo TFR è superiore a questo tasso.

Grazie @PiVi1962 , ma forse mi sono spiegato male.
Ho detto incombenza burocratica perche' in pratica e' solo questione di settimane: al momento delle dimissioni il TFR lo devi liquidare comunque al dipendente. L'importante e' che la richiesta di trasferimento al FP venga registrata prima delle dimissioni per le ragioni fiscali che conosciamo, fare un bonifico al dipendente o al fondo lo stesso giorno o a pochi giorni di distanza non penso cambi molto.
 
Chiedo per un collega part-time. Lavora 20,5 euro/settimana, potrebbe avere problemi per la pensione?
 
La maggiorazione non e' mai stata nascosta, e' sempre stata allegata alla legge insieme ai coefficienti. Dal 1995. Non dal 2020.
Hai scoperto l'acqua calda, i coefficienti della tabella sono stati sempre allegati alla legge , riveduti e pubblicati regolarmente, ma solo dal 2020 è stata scritta a piè di pagina la dicitura: sconto 1,5 che in soldi significa assegni pensionistici inizialmente più alti mediamente del 20% .

Se a questo aggiungi la perequazione siamo in pieno paese di Bengodi.

Se vuoi starci tu e il brianzolo nessuno lo vieta, io risiedo e resto nei dintorni e resto di Canicatti.
 
Diciamo che già con la minima sarebbe ricco rispetto ad ora.
Gli è stato ridotto l'orario ed ora sta riflettendo se questa riduzione di orario lo potrebbe portare ad andare in pensione più tardi o altre penalizzazioni. Chiaro che se lavorasse 40 ore prenderebbe di più ma vorrei sapere solo se ci sono dei malus per chi ha poche ore di lavoro fatta salva la debita proporzione ore lavorate/montante pensionistico
 
Hai scoperto l'acqua calda, i coefficienti della tabella sono stati sempre allegati alla legge , riveduti e pubblicati regolarmente, ma solo dal 2020 è stata scritta a piè di pagina la dicitura: sconto 1,5 che in soldi significa assegni pensionistici inizialmente più alti mediamente del 20% .

Se a questo aggiungi la perequazione siamo in pieno paese di Bengodi.

Se vuoi starci tu e il brianzolo nessuno lo vieta, io risiedo e resto nei dintorni e resto di Canicatti.
Non e' vero. E non ho scritto che i coefficienti sono sempre stati allegati, ho scritto che la maggiorazione e' sempre stata allegata insieme ai coefficienti. Qui c'e' la norma originale nella versione del 1995, prima di tutti i cambiamenti avvenuti negli anni (clicca sulla "a" in parte alla "Tabella A" e scegli "orig"). Il tasso di sconto dell'1.5% era gia' indicato a pie' di pagina. Non e' comparso nel 2020.
 
Ultima modifica:
La maggiorazione non e' mai stata nascosta, e' sempre stata allegata alla legge insieme ai coefficienti. Dal 1995. Non dal 2020.
E' la versione di Gronchi, sostenuta nel suo articolo, che la maggiorazione fu “nascosta” .

...."L’epilogo di quella vicenda fu “all’italiana”. Al testo di legge furono allegati coefficienti “segretamente” maggiorati anticipando un tasso tecnico dell’1,5 per cento di cui non fu fatta menzione."...

La legge Dini del 1995 nella tabella A c'erano in bella mostra i coefficienti di trasformazione , che dovevano essere valevoli per 10 anni, ed in calce alla medesima tabella c’era pure il valore del il tt pari al 1,5 % , sia pur sotto l'appellativo di tasso di sconto, appunto per mascherare la maggiorazione. In verità ad essere nascosta fu la formula del calcolo dei coefficienti… resa nota qualche tempo dopo.
 
Non e' vero. E non ho scritto che i coefficienti sono sempre stati allegati, ho scritto che la maggiorazione e' sempre stata allegata insieme ai coefficienti. Qui c'e' la norma originale nella versione del 1995, prima di tutti i cambiamenti avvenuti negli anni (clicca sulla "a" in parte alla "Tabella A" e scegli "orig"). Il tasso di sconto dell'1.5% era gia' indicato a pie' di pagina. Non e' comparso nel 2020.
Si il tt c'è sempre stato in calce ad ogni variazione dei coefficienti solo il mandy non lo sa , che pur si fregia di essere un "esperto". Tale "esperto" pur ignorando quel dato fondamentale ha avuto perfino l'arroganza di voler comparare i coefficienti di trasformazione del fondo aperto Amundi con tt 0 con appunto quelli dell'INPS , con tanto di stracciamento delle vesti per la differenza che naturalmente risulta essere ovvia avendo precontato un 1,5% anche se non è la sola componente ad incidere sul maggior valore dei coefficienti INPS.
 
G

Gronchi dice :
L’epilogo di quella vicenda fu “all’italiana”. Al testo di legge furono allegati coefficienti “segretamente” maggiorati anticipando un tasso tecnico dell’1,5 per cento di cui non fu fatta menzione. Il segreto sarebbe rimasto tombale perché la formula dei coefficienti restò nella penna del governo. Diventò “pubblica” sette anni dopo per benemerita iniziativa del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale.

A dire il vero, il tasso tecnico comparve in calce alla tabella dei coefficienti sotto l’inusuale etichetta di “tasso di sconto” che ne mimetizzò il significato facendolo passare inosservato. Fu così inaugurata la tradizione proseguita dagli aggiornamenti seguenti, compreso l’ultimo del dicembre scorso.

Il tema dell’indicizzazione venne del tutto ignorato, cosicché alle pensioni contributive fu implicitamente estesa quella ai prezzi allora vigente, in forma quasi piena, per le retributive. L’indicizzazione, richiesta dal modello Ndc, non uscì dalle segrete stanze dov’era stata spiegata.

Dice pure :
Con decreto del 1° dicembre 2022, i ministeri competenti hanno prodotto la tabella dei nuovi coefficienti di trasformazione che resteranno in vigore nel biennio 2023‑2024. Come in occasione dei precedenti aggiornamenti, la tabella reca l’indecifrabile nota: «tasso di sconto=1,5%». La Relazione tecnica “chiarisce” che si tratta del «prevedibile tasso di crescita reale di lungo periodo del prodotto interno lordo» senza tuttavia spiegare il legame fra i coefficienti e un simile dato macroeconomico. Né potrebbe farlo perché non esiste alcun legame, e il “tasso di sconto” in calce alla tabella ha, in realtà, un significato diverso. Per svelare l’arcano, occorre fare appello alla memoria di chi, come lo scrivente, ebbe modo di partecipare ai convulsi lavori preparatori della riforma passata alla storia col nome del presidente Dini.

Ora per finirla con la pantomima siamo d'accordo che la funzione del tasso di sconto ha un significato diverso e che per rispettare l'NDC era corretto usare il tasso di capitalizzazione ?

Sempre secondo voi è giusto porre rimedio , o dobbiamo considerare la pensione contributiva sontuosa come la retributiva, fino a quando chi presta i soldi per le perequazioni dice basta ?
 
Ultima modifica:
Si il tt c'è sempre stato in calce ad ogni variazione dei coefficienti solo il mandy non lo sa , che pur si fregia di essere un "esperto". Tale "esperto" pur ignorando quel dato fondamentale ha avuto perfino l'arroganza di voler comparare i coefficienti di trasformazione del fondo aperto Amundi con tt 0 con appunto quelli dell'INPS , con tanto di stracciamento delle vesti per la differenza che naturalmente risulta essere ovvia avendo precontato un 1,5% anche se non è la sola componente ad incidere sul maggior valore dei coefficienti INPS.

Si il tt c'è sempre stato in calce ad ogni variazione dei coefficienti solo il mandy non lo sa , che pur si fregia di essere un "esperto". Tale "esperto" pur ignorando quel dato fondamentale ha avuto perfino l'arroganza di voler comparare i coefficienti di trasformazione del fondo aperto Amundi con tt 0 con appunto quelli dell'INPS , con tanto di stracciamento delle vesti per la differenza che naturalmente risulta essere ovvia avendo precontato un 1,5% anche se non è la sola componente ad incidere sul maggior valore dei coefficienti INPS.
Ancora con sta storia: quel confronto avulso mostra che il regalo medio del 20 % sulla pensione contributiva inps mostra in partenza un gap di Amundi ( ivs contro reversibile ) del 54%
E... hai stato tu a dire che il gap era dovuto al lucro presente in Amundi , o nn è vero !!!

Tanto per dire sul forum sta prevalendo la linea che le rendite da PC sono inadeguate non già rispetto ai fondi con rendita predefinita , sono valutate rispetto all'inps .
 
Ultima modifica:
Ancora con sta storia: quel confronto avulso mostra che il regalo medio del 20 % sulla pensione contributiva inps mostra in partenza un gap di Amundi ( ivs contro reversibile ) del 54%
E... hai stato tu a dire che il gap era dovuto al lucro presente in Amundi , o nn è vero !!!

Tanto per dire sul forum sta prevalendo la linea che le rendite da PC sono inadeguate non già rispetto ai fondi con rendita predefinita , sono valutate rispetto all'inps .
Questo sotto ho scritto piu volte sulla tua ostinata quanto scellerata comparazione .

..."Ti già spiegato almeno due volte che i coefficienti INPS non possono essere uguali a quelli delle compagnie assicurative (che li usano anche per i FP) in quanto diverso è il rischio con cui sono calcolati , diversa è la platea a cui sono diretti, diversi sono i tassi applicati, diversi i costi inclusi , diverso è la funzione degli enti."...

lo puoi rilegger qui: Pensione Opzione Uomo
 
Ancora con sta storia: quel confronto avulso mostra che il regalo medio del 20 % sulla pensione contributiva inps mostra in partenza un gap di Amundi ( ivs contro reversibile ) del 54%
E... hai stato tu a dire che il gap era dovuto al lucro presente in Amundi , o nn è vero !!!

Tanto per dire sul forum sta prevalendo la linea che le rendite da PC sono inadeguate non già rispetto ai fondi con rendita predefinita , sono valutate rispetto all'inps .
La maggiorazione e' un regalo solo se nel lungo periodo il pil reale non cresce in media almeno dell'1.5% stimato. Come comunicato dal Ministero del Lavoro pochi mesi fa, dal 1995 al 2021 la stima si e' rivelata abbastanza aderente alla realta'.

Sempre nella stessa comunicazione si trova conferma del fatto che nel calcolo dei coefficienti si tiene conto della reversibilita' e quindi dell'aspettativa di vita del coniuge superstite. Fare un confronto con la rendita reversibile di Amundi e' sbagliato perche' la rendita di Amundi e' reversibile al 100%, la pensione INPS e' reversibile al 60% (mediamente meno, tenendo conto dei requisiti reddituali)... c'e' circa un fattore 2 di differenza, non e' ininfluente per il calcolo dei coefficienti.
 
Ultima modifica:
Piccolissimo OT.
Sul CU di quest'anno alle caselle 809 e 810 vedo le quote di TFR rimaste in azienda. Quelle due caselle si sommano al momento delle dimissioni/licenziamento ?
Si sommano in che contesto?
Il modello CU 2023 è disponibile sul sito dell'AdE; a pag. 10 la sezione che ti interessa
1679430456829.png

Sulle istruzioni CU 2023 per i sostituti d'imposta (a pag. 50) puoi leggere i dettagli per i 2 punti di interesse
1679430514727.png

Il dubbio e' sulle caselle da 801 a 809, vuote nonostante piu' di 20 anni fa abbia richiesto anticipo per prima casa. Non ho piu' documenti a riguardo, ahimè'.
Pagg. 49/50 delle istruzioni. Prova a dare un'occhiata, e poi prova con una domanda più mirata, forse riusciamo ad aiutarti.
1679430774111.png

1679430824616.png

1679430866073.png


Rientro in topic: se l'azienda si rifiuta di trasferire il tfr pregresso al fondo pensione prima delle dimissioni c'e' qualche maniera per cercare un accordo, visto che sarebbe solo una mera incombenza burocratica e non ci perderebbero niente ? Il motivo e' essenzialmente "non l'abbiamo mai fatto e non lo facciamo (o viceversa)"
Fagli capire che perderesti un sacco di soldi di tassazione (20 anni di TFR sono oltre 1,5 stipendi annuali lordi; 8 punti percentuali di differenza sulla tassazione sono oltre una mensilità lorda). Se hai lavorato 20 anni in azienda, e non vi state lasciando con fuoco e fiamme, penso potrebbero accettare di venirti incontro.
PMI padronale o grande azienda? Dal tipo di risposta sembrerebbe la prima, nel qual caso parla con il titolare: gli imprenditori sono persone semplici, odiano le tasse, anche quelle degli altri. :-)
 
La maggiorazione e' un regalo solo se nel lungo periodo il pil reale non cresce in media almeno dell'1.5% stimato. Come comunicato dal Ministero del Lavoro pochi mesi fa, dal 1995 al 2021 la stima si e' rivelata abbastanza aderente alla realta'.
Grazie dell'interessante documento, non lo conoscevo!

Non concordo con la tua conclusione sulla "aderenza" tra 1,5% e crescita del PIL reale.
Nel documento stesso la stima è stata aderente alla crescita del PIL solo per gli "anni buoni" del periodo 1995-2021, escludendo quelli cattivi (2008-2014 e 2020-2021). Riporto sotto l'estratto per una più rapida consultazione.

1679432375985.png

1679432719396.png


Personalmente quello del documento mi pare un modo di fare valutazioni molto scorretto (sia dal punto di vista matematico, sia dal punto di vista politico/etico).
Ovviamente non mi riferisco a te [ti rinnovo il ringraziamento!], ma ai redattori del documento: ministero delle politiche sociali e ministero dell'economia e finanze.

Sempre nella stessa comunicazione si trova conferma del fatto che nel calcolo dei coefficienti si tiene conto della reversibilita' e quindi dell'aspettativa di vita del coniuge superstite. Fare un confronto con la rendita reversibile di Amundi e' sbagliato perche' la rendita di Amundi e' reversibile al 100%, la pensione INPS e' reversibile al 60% (mediamente meno, tenendo conto dei requisiti reddituali)... c'e' circa un fattore 2 di differenza, non e' ininfluente per il calcolo dei coefficienti.
Ottima osservazione, grazie.
 
La maggiorazione e' un regalo solo se nel lungo periodo il pil reale non cresce in media almeno dell'1.5% stimato. Come comunicato dal Ministero del Lavoro pochi mesi fa, dal 1995 al 2021 la stima si e' rivelata abbastanza aderente alla realta'.

La formula di calcolo che compare nell'allegato tecnico segnalato da @tobyy di primo acchito intimidisce.
Provando a renderla un po' più comprensibile, ci leggo questo:
  1. Il coefficiente di trasformazione all'età di pensionamento X è pari al reciproco del divisore all'età X.
  2. Il divisore all'età X senza correzione è pari alla media aritmetica (chissà perché) tra:
    1. Somma per un uomo del valore attuale medio della pensione diretta e del valore attuale medio della pensione al superstite
    2. Somma per una donna del valore attuale medio della pensione diretta e del valore attuale medio della pensione al superstite
  3. Il divisore all'età X è pari al divisore all'età X senza correzione a cui viene sottratta una correzione per tener conto del numero di rate pagate anticipatamente in un anno
  4. Il valore attuale medio della pensione diretta (fissato il sesso) è pari alla somma, per ciascuno degli anni che vanno dall'età di pensionamento X fino all'età massima registrata dall'ISTAT (superata la quale si è morti), di una serie di addendi (chiamiamo ciascuno di essi "addendo all'anno T di pensionamento" - con T che va da 0 all'età massima - X).
  5. L'addendo all'anno T di pensionamento è pari al prodotto tra due fattori:
    1. Probabilità di essere vivi all'anno T di pensionamento, dato che si era vivi all'anno X di vita (o 0 di pensionamento, se vi piace contare così); è stimata da ISTAT
    2. (1 + tasso di sconto)^T, cioè il tasso di sconto cumulato per entrate future.
  6. Il valore attuale medio della pensione al superstite (fissato il sesso) ve lo lascio da decifrare come compito a casa :-)
    1679434809717.png

    Per il momento ci accontentiamo di sapere che ci entrano:
    1. ** probabilità di morte fra l’età X+T e l’età X+T+1
    2. ** probabilità di lasciare famiglia di un soggetto di età X+T
    3. ** probabilità del superstite di non essere eliminato per morte o nuove nozze/nuova unione civile
    4. ** differenza fra l’età del dante causa di età X e sesso s e quella del partner
    5. aliquota di reversibilità
    6. percentuale di riduzione dell’aliquota di reversibilità per effetto dei requisiti reddituali
Con il doppio asterisco ho messo i dati che vengono stimati da ISTAT. Tra i dati non stimati dall'ISTAT ma decisi per legge abbiamo:
  • aliquota di reversibilità: 60%
  • percentuale di riduzione dell’aliquota di reversibilità per effetto dei requisiti reddituali: 0,9 per gli uomini, 0,7 per le donne
  • correzione del divisore: 0,4615 (corrisponde a 12 rate anticipate in presenza di 13 mensilità)
  • tasso di sconto: 1,5% [nome che al nostro caro Sandro Gronchi non piace]
 
Grazie dell'interessante documento, non lo conoscevo!

Non concordo con la tua conclusione sulla "aderenza" tra 1,5% e crescita del PIL reale.
Nel documento stesso la stima è stata aderente alla crescita del PIL solo per gli "anni buoni" del periodo 1995-2021, escludendo quelli cattivi (2008-2014 e 2020-2021). Riporto sotto l'estratto per una più rapida consultazione.



Personalmente quello del documento mi pare un modo di fare valutazioni molto scorretto (sia dal punto di vista matematico, sia dal punto di vista politico/etico).
Ovviamente non mi riferisco a te [ti rinnovo il ringraziamento!], ma ai redattori del documento: ministero delle politiche sociali e ministero dell'economia e finanze.
E' vero, hanno tolto gli anni "cattivi", aggiungendo i quali la crescita del pil reale e' stata attorno allo 0.5% annualizzato. Ma diciamo anche che la rivalutazione voluta nel lungo periodo e' quella data dalla crescita del pil nominale = pil reale + inflazione. Sono stati un po' troppo ottimistici con la rivalutazione sulla crescita reale (attesa), ma allo stesso tempo la rivalutazione sull'inflazione non e' mai stata completa.

rivalutazione-pensioni.png
 
Riepiloghiamo :
1. Il tt alza la pensione iniziale del 20 %.di un montante già valorizzato
2. L'anno dopo la pensione viene perequata e così via fino alla morte dell' assicurato.

Secondo Gronchi e secondo me basta usare lo stesso tasso per la rivalutazione del montante e per le pensioni.

Infine occorre ricordare che la IVS e più onerosa della semplice reversibile . Il confronto avulso lo dimostra, il bilancio Inps pure.
 
Ultima modifica:
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro