Fondi Pensione Vol.15

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
E' un modo per tenere conto dell'aumento del pil nominale e con esso dell'aumento dei contributi versati che pagano le pensioni.

E' un modo per tenere conto dell'aumento del pil nominale e con esso dell'aumento dei contributi versati che pagano le pensioni.
e' un modo per mandare le gestioni in deficit . Se stabilisci il tasso di capitalizzazione in base alla variazione geometrica quinquennale del pil e poi aggiungi un tasso tecnico non puoi perequare le pensioni in automatico.

Quando si afferma che il sistema premia le pensioni medio alte è una pura sacrosanta verità .

E' un pateracchio da eliminare insieme alla riduzione delle prestazioni e delle contribuzioni introducendo l'obbligatorietà della PC .
 
Quello sarebbe l'ideale.

Il fatto è che dove lavoro attualmente non c'è un FPN ed ho aderito al FPA di Allianz autonomamente.

In questo periodo il datore di lavoro sta avendo a cuore la questione della previdenza complementare e proponeva a titolo informativo il FP della propria banca (costi alti rispetto a FPA Insieme e nessun accordo = nessun contributo del datore di lavoro).

Mi stavo quindi domandando se avesse senso informare/avvisare il mio datore di lavoro sulla possibilità invece che lui faccia una accordo con Cometa (siamo del CCNL Metalmeccanici) per avere un FP con costi bassi, contributo datoriale, vantaggi fiscali anche per lui.

Vale la pena "sbattermi" per questa questione o tengo il mio FPA Insieme (ho più di 30 anni da fare per andare in pensione) e amen?

Per quello mi domandavo se un FPA Insieme con rendimenti più alti ma senza contributo rispetto a Cometa potesse fare la differenza.
in assenza di accordo, hai fatto la scelta più giusta.

Se veramente ha a cuore la questione, dovrebbe attivare il fondo contrattuale; altrimenti ha a cuore soltanto i buoni rapporti con il direttore di filiale.
 
Si ho letto il combinato disposto di Gronchi .
L' operazione si spiega politicamente .... ma non sul piano tecnico attuarialmte.

Sul piano tecnico la si risolve con la controassicurazione per le rendite private e con la perequazione automatica per le IVS.


Questo è scempio arbitrio fatto in nome dei pensionati minimi a vantaggio delle pensioni alte .
Lo scritto di Gronchi non mi pare affatto un combinato disposto ma semplicemente un articolo di giornale o di rivista , dove l’autore espone le sue interessanti posizioni in merito alla genesi del tt INPS incorporato nei coefficienti di trasformazione .

Il combinato disposto è invece un pistolotto o parolone politichese utilizzato quasi ai soli fini di meglio apparire o tentar di sembrare originali , nell’intento di voler confondere gli interlocutori e perfettamente calzante con stile del Tal.

Che poi si risolva con controassicurazione è veramente da piano tecnico diabolico . Nondimeno con la perequazione automatica giacchè , in primis, di automatico non ha più nulla, essendo appunto quasi ogni anno sottoposta a variazioni a colpi di Dlgs, e dove l’equità del termine ha perso il suo significato visto che la rivalutazione è piena per lo più per le pensioni degli evasori e dimezzata per le pensioni di chi ha contribuito pienamente per 40 anni.
 
Il problema si pone perchè nel gennaio 2024 compirà 66 anni e perciò non sarà più possibile spostare la posizione in altri lidi.
Forse avevo capito male io, confermate che il trasferimento del fondo può essere effettuato anche da un pensionato che ha già raggiunto l'età per la pensione di vecchiaia? In questo caso il fondo verso il quale si trasferirà dovrà essere aperto entro i 66 anni di età.
 
Lo scritto di Gronchi non mi pare affatto un combinato disposto ma semplicemente un articolo di giornale o di rivista , dove l’autore espone le sue interessanti posizioni in merito alla genesi del tt INPS incorporato nei coefficienti di trasformazione .

Il combinato disposto è invece un pistolotto o parolone politichese utilizzato quasi ai soli fini di meglio apparire o tentar di sembrare originali , nell’intento di voler confondere gli interlocutori e perfettamente calzante con stile del Tal.

Che poi si risolva con controassicurazione è veramente da piano tecnico diabolico . Nondimeno con la perequazione automatica giacchè , in primis, di automatico non ha più nulla, essendo appunto quasi ogni anno sottoposta a variazioni a colpi di Dlgs, e dove l’equità del termine ha perso il suo significato visto che la rivalutazione è piena per lo più per le pensioni degli evasori e dimezzata per le pensioni di chi ha contribuito pienamente per 40 anni.
1. Lo scritto di Gronchi non giustifica la presenza del tasso tecnico , dice un'altra cosa che riguarda il conto previdenziale aperto presso l'inps.
2. Chi sa di rendite private sa che il riscatto anticipato non chiude il conto che resta aperto fino alla scadenza della polizza. Al momento della scadenza viene pagata la riserva
3. Un tasso tecnico porta con se implicitamente un minimo garantito a garanzia della prestazione.
4. Il tasso tecnico viene regolarmente scontato in fase di adeguamento rivalutazione o perequazione
5. Nulla c'entra l'intervento legislativo sulla rideterminazioni dell'indice perequativo

Ora fammi parlare con Roberto . Grazie
 
Pensioni: spendiamo più degli altri? | Università Cattolica del Sacro Cuore

Dice:

In un sistema come il nostro, la spesa previdenziale non è il corrispettivo di versamenti fatti come avviene in un sistema a capitalizzazione (fully-funded system). Il nostro sistema è invece basato (anche nella parte contributiva) su pensioni che sono calcolate sulla base di una certa formula e non corrispondono necessariamente al valore attuariale dei contributi versati
 
E' un modo per tenere conto dell'aumento del pil nominale e con esso dell'aumento dei contributi versati che pagano le pensioni.
Ed avrebbe perfettamente senso se le pensioni fossero rivalutate annualmente sull'aumento del pil nominale meno il tasso tecnico. Invece sono rivalutate, parzialmente in alcuni casi ed integralmente in altri, all'inflazione, per giunta dimenticandosi del tasso tecnico.
 
Ed avrebbe perfettamente senso se le pensioni fossero rivalutate annualmente sull'aumento del pil nominale meno il tasso tecnico. Invece sono rivalutate, parzialmente in alcuni casi ed integralmente in altri, all'inflazione, per giunta dimenticandosi del tasso tecnico.
Se ho ben capito il ragionamento che secondo Gronchi venne utilizzato al momento della decisione per la riforma Dini:
  1. Rivalutazione dei contributi per chi sta versando = Crescita PIL nominale [Gronchi sembra criticare questa scelta, ma non propone alternative]
  2. Rivalutazione delle prestazioni per chi è in quiescenza a tasso tecnico 0% per garantire equità e sostenibilità =
    = Rivalutazione dei contributi per chi sta versando =
    = Crescita PIL nominale
  3. Se si utilizza un tasso tecnico:
    Rivalutazione delle prestazioni per chi è in quiescenza a tasso tecnico TT% per garantire equità e sostenibilità =
    = Rivalutazione dei contributi per chi sta versando - TT%
    = Crescita PIL nominale - TT%
  4. Crescita PIL nominale =
    = Crescita PIL reale + Deflatore PIL
  5. Deflatore PIL ≈ inflazione [ok, lapidatemi per il "circa uguale" 8-)]
  6. Mettendo insieme la 3, la 4 e la 5:
    Rivalutazione delle prestazioni per chi è in quiescenza a tasso tecnico TT% per garantire equità e sostenibilità =
    = Crescita PIL nominale - TT% =
    = Crescita PIL reale + Deflatore PIL - TT% ≈
    ≈ Crescita PIL reale + inflazione - TT% =
  7. Decidendo arbitrariamente a priori che la crescita del PIL reale dal 1996 in avanti sarebbe stata dell'1,5% (come peraltro riportato nello scenario base del simulatore INPS per numerosi anni), e imponendo per legge un pari tasso tecnico dell'1,5%, si ottiene la "magia":
    Rivalutazione delle prestazioni per chi è in quiescenza a tasso tecnico TT% per garantire equità e sostenibilità ≈
    ≈ Crescita PIL reale "prevista per legge" + inflazione - TT% =
    = 1,5% + inflazione - 1,5% = inflazione
Quindi:
  • Concordo con te sul fatto che le perequazioni a scaglioni e a fasce siano una surrettizia violazione di contratto sociale (sostanzialmente coincidono con un'imposizione fiscale aggiuntiva sui pensionati con redditi pensionistici "alti" - quelli che hanno versato per una vita senza poter evadere)
  • Concordo sul fatto che la rivalutazione delle pensioni dovrebbe essere onestamente espressa come crescita del PIL nominale meno tasso tecnico dell'1,5%
  • Nelle due ipotesi "forti" che mi pare di capire Gronchi indichi come giustificazioni delle scelte finali della riforma[l'ottimistica crescita del PIL all'1,5% e l'uguaglianza tra deflatore PIL e inflazione], e trascurando (s)perequazioni a scaglioni e fasce, si trova un minimo senso [il che non implica che tale situazione sia preferibile a una più trasparente, come quella al punto precedente].
 
Gronchi non da indicazioni dice:

È stata pubblicata la tabella con i nuovi coefficienti di trasformazione per il biennio 2023‑2024. Grava su di loro la mancanza di trasparenza che li caratterizza fin dai primi passi della riforma Dini. La via maestra è l’aumento dell’età pensionabile.

Mi dispiace dar ulteriore fastidio a Beniamino ma visto che Roberto interpellato ripetutamente non risponde , mi vedo costretto a replicare sul fatto che non ci può essere confronto fra il tasso tecnico di un FA e quello usato da INPS che chiama impropriamente tasso di sconto .

L'art 1 comma 6 e 11 della legge Dini stabilisce sia il metodo per il calcolo del tasso di capitalizzazione che il ricalcolo dei coefficienti di trasformazione per rispettare il NDC(Notional Defined Contribution).

Bastava ed avanzava estendere l'utilizzo del tasso di capitalizzazione per definire la rivalutazione del montante anche alle pensioni in essere. In tal modo, un unico tasso d’interesse avrebbe remunerato i conti personali di tutti i “correntisti” (attivi e pensionati) e garantito sia equità intergenerazionale che l’equilibrio finanziario, cioè una spesa in linea col gettito contributivo.

Al testo di legge furono allegati coefficienti “segretamente” maggiorati anticipando un tasso tecnico dell’1,5 per cento di cui non fu fatta menzione. Il segreto sarebbe rimasto tombale perché la formula dei coefficienti restò nella penna del governo. Diventò “pubblica” sette anni dopo per benemerita iniziativa del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale.

Il risultato di questa operazione è che nonostante il calo dell'incidenza delle pensioni retributive , le gestioni sono tutte in deficit.

In conclusione , occorre una marcia indietro , spiegando al paese che se vuole la flessibilità in uscita che il contributivo teoricamente permette occorre :

. abolire la perequzione sulle pensioni contributive
. utilizzare un unico tasso per lavoratori e pensionati.
 
Ultima modifica:
Piccolissimo OT.
Sul CU di quest'anno alle caselle 809 e 810 vedo le quote di TFR rimaste in azienda. Quelle due caselle si sommano al momento delle dimissioni/licenziamento ?
Il dubbio e' sulle caselle da 801 a 809, vuote nonostante piu' di 20 anni fa abbia richiesto anticipo per prima casa. Non ho piu' documenti a riguardo, ahimè'.

Rientro in topic: se l'azienda si rifiuta di trasferire il tfr pregresso al fondo pensione prima delle dimissioni c'e' qualche maniera per cercare un accordo, visto che sarebbe solo una mera incombenza burocratica e non ci perderebbero niente ? Il motivo e' essenzialmente "non l'abbiamo mai fatto e non lo facciamo (o viceversa)"
 
Ciao a tutti, volevo un parere dopo essermi spulciato tutto il topic.

Attualmente ho FPN Fon.te essendo sotto commercio, ma l'azienda passerà i contratti a metalmeccanico quindi dovrò aderire a Cometa e switchare li i versamenti.
E' comunque possibile mantenere Fon.te e lasciare quanto versato li fino ad oggi a maturare fino alla pensione vero?

In questo modo tenendo separati i due capitali posso giocare sul non superare il limite per cui poi sarò costretto a prendere la rendita.
 
Gronchi non da indicazioni dice:

È stata pubblicata la tabella con i nuovi coefficienti di trasformazione per il biennio 2023‑2024. Grava su di loro la mancanza di trasparenza che li caratterizza fin dai primi passi della riforma Dini. La via maestra è l’aumento dell’età pensionabile.

Mi dispiace dar ulteriore fastidio a Beniamino ma visto che Roberto interpellato ripetutamente non risponde , mi vedo costretto a replicare sul fatto che non ci può essere confronto fra il tasso tecnico di un FA e quello usato da INPS che chiama impropriamente tasso di sconto .

L'art 1 comma 6 e 11 della legge Dini stabilisce sia il metodo per il calcolo del tasso di capitalizzazione che il ricalcolo dei coefficienti di trasformazione per rispettare il NDC(Notional Defined Contribution).

Bastava ed avanzava estendere l'utilizzo del tasso di capitalizzazione per definire la rivalutazione del montante anche alle pensioni in essere. In tal modo, un unico tasso d’interesse avrebbe remunerato i conti personali di tutti i “correntisti” (attivi e pensionati) e garantito sia equità intergenerazionale che l’equilibrio finanziario, cioè una spesa in linea col gettito contributivo.

Al testo di legge furono allegati coefficienti “segretamente” maggiorati anticipando un tasso tecnico dell’1,5 per cento di cui non fu fatta menzione. Il segreto sarebbe rimasto tombale perché la formula dei coefficienti restò nella penna del governo. Diventò “pubblica” sette anni dopo per benemerita iniziativa del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale.

Il risultato di questa operazione è che nonostante il calo dell'incidenza delle pensioni retributive , le gestioni sono tutte in deficit.

In conclusione , occorre una marcia indietro , spiegando al paese che se vuole la flessibilità in uscita che il contributivo teoricamente permette occorre :

. abolire la perequzione sulle pensioni contributive
. utilizzare un unico tasso per lavoratori e pensionati.
Te manco sapevi che i coefficienti di trasformazione dell’INPS incorporano il tt 1,5% quando , l’anno scorso, pretendevi di mettere a confronto i coefficienti del Fondo Pensione di Amundi a tt 0 % con quelli appunto dell’INPS a tt 1,5% e menavi il torrone a destra e a sinistra per il presunto sperpero dell'Istituto .
 
Te manco sapevi che i coefficienti di trasformazione dell’INPS incorporano il tt 1,5% quando , l’anno scorso, pretendevi di mettere a confronto i coefficienti del Fondo Pensione di Amundi a tt 0 % con quelli appunto dell’INPS a tt 1,5% e menavi il torrone a destra e a sinistra per il presunto sperpero dell'Istituto .
Infatti non sapevo del misfatto , ma sostenevo che i coefficienti inps erano prodigiosi . Non sapevo che i coefficienti erano ingiustificatamente modificati e tenuti nascosti .

E' invece da ignoranti sostenere che le pensioni sono attuarialmente in equilibrio e che tutto va ben madame la marchesa.

Questo è un tasso di sconto che alza i coefficienti inps inopinatamente, rende impossibile la flessibilità in uscita, manda l'inps in dissesto e bisogna intervenire, con o senza la rivoluzione francese.
 
Ultima modifica:
Ciao a tutti, volevo un parere dopo essermi spulciato tutto il topic.

Attualmente ho FPN Fon.te essendo sotto commercio, ma l'azienda passerà i contratti a metalmeccanico quindi dovrò aderire a Cometa e switchare li i versamenti.
E' comunque possibile mantenere Fon.te e lasciare quanto versato li fino ad oggi a maturare fino alla pensione vero?
Ciao, la posizione già maturata in Fon.te può essere mantenuta (senza effettuare nuovi versamenti), riscattata definitivamente o trasferita al nuovo fondo Cometa.
In questo modo tenendo separati i due capitali posso giocare sul non superare il limite per cui poi sarò costretto a prendere la rendita.
Certo è una strategia legittima che ti lascia aperte più possibilità di scelta quando sarai prossimo alla pensione ;)
 
Quello sarebbe l'ideale.

Il fatto è che dove lavoro attualmente non c'è un FPN ed ho aderito al FPA di Allianz autonomamente.

In questo periodo il datore di lavoro sta avendo a cuore la questione della previdenza complementare e proponeva a titolo informativo il FP della propria banca (costi alti rispetto a FPA Insieme e nessun accordo = nessun contributo del datore di lavoro).

Mi stavo quindi domandando se avesse senso informare/avvisare il mio datore di lavoro sulla possibilità invece che lui faccia una accordo con Cometa (siamo del CCNL Metalmeccanici) per avere un FP con costi bassi, contributo datoriale, vantaggi fiscali anche per lui.

Vale la pena "sbattermi" per questa questione o tengo il mio FPA Insieme (ho più di 30 anni da fare per andare in pensione) e amen?

Per quello mi domandavo se un FPA Insieme con rendimenti più alti ma senza contributo rispetto a Cometa potesse fare la differenza.
Aspetta, se sei assunto col CCNL metalmeccanici hai automaticamente il diritto ad aderire a Cometa: il datore non si può rifiutare e deve anche versare il contributo ulteriore. Art. 15 - Previdenza Complementare | Contratto Metalmeccanici
 
Infatti non sapevo del misfatto , ma sostenevo che i coefficienti inps erano prodigiosi . Non sapevo che i coefficienti erano ingiustificatamente modificati e tenuti nascosti .

E' invece da ignoranti sostenere che le pensioni sono attuarialmente in equilibrio e che tutto va ben madame la marchesa.

Questo è un tasso di sconto che alza i coefficienti inps inopinatamente, rende impossibile la flessibilità in uscita, manda l'inps in dissesto e bisogna intervenire, con o senza la rivoluzione francese.
Come tuo solito, senza sapere un tubo e con nessuna adeguata documentazione , volevi confrontare l’inconfrontabile , come del resto fai correntemente sempre con tutto quello che qui tratti e purtroppo ciò costituisce il vero misfatto!

Ad essere tenuti nascosti , come sopra scrivi, non erano i coefficienti che in realtà sono stati allegati alla legge , ma solo la loro maggiorazione con il tt . Vedi come tratti la materia … tanto al pezzo … e tutto è mescolato e rimestato nel brodo della tua confusione.

In realtà per sapere se realmente l'applicazione del tt era stato nascosto , tenuto segreto o che altro, occorrerebbe avere anche la versione degli attuari in accordo con il governo Dini e non basarsi o accontentarsi solo della versione del Gronchi che evidentemente era un tecnico messo in minoranza e non d’accordo con le scelte poi messe in atto.

A influire sui bilanci dell’INPS non è sicuramente il tt ma le cause son ben altro, in primis la crisi demografica che continua, anche adesso, la sua mortale devastazione, ma per te basta una lieve brezza per avere l’occasione di trasformarla e connotarla come un tornado al fine di asservire la tua incomprensibile causa.
 
Ultima modifica:
Quando la smetti di dire stupidate è di essere intellettualmente onesto è sempre tardi .
1 . Abbiamo pubblicamente saputo del tt 1,5 nel 2020
2. In tutte le pubblicazioni si parlava e si parla di algoritmo fuori misura, e di disequilibrio attuariale e finanziario
3. Quel tasso tecnico fa a cazzotti con la perequazione
4. Un coefficiente pari a 5720 di un 67enne è incoerente con il montante se aggiungi la perequazione finanziata a debito
5. Un confronto avulso mostra rispetto al 3700 di Amundi reversibile , una IVS di INPS sontuosa,
6. Se il conto previdenziale è virtuale perchè non è agganciato al tasso di capitalizzazione cosi come il tfr dei fondi pensione dei dip. pubblici al il paniere dei fondi .

7. Perchè come un servo sciocco continui a negare l'evidenza .

Sappiamo tutti che mander è il malaussene di questa discussione , lascialo perdere , se occorre e sei capace parliamo di cose serie , ora che si avvicina la Psqua.
 
Ultima modifica:
Rientro in topic: se l'azienda si rifiuta di trasferire il tfr pregresso al fondo pensione prima delle dimissioni c'e' qualche maniera per cercare un accordo, visto che sarebbe solo una mera incombenza burocratica e non ci perderebbero niente ? Il motivo e' essenzialmente "non l'abbiamo mai fatto e non lo facciamo (o viceversa)"

Non è una mera incombenza burocratica.
Se l'azienda ha ancora il tuo TFR, significa che è un'azienda piccola o piccolissima.
Può avere difficoltà di approvvigionamento finanziario sul mercato, e quindi usa il TFR dei dipendenti come riserva per autofinanziamento.
Per convincerla devi far presente al tuo datore che in tempi di alta inflazione il TFR (anche se limitato al solo TFR pregresso) ha un costo non irrilevante, soprattutto se il flusso di dipendenti in uscita imminente fosse notevole.

In soldoni: se il tasso di costo annuo del denaro sul mercato per lei è X%, il datore avrà convenienza a trasferire la tua posizione se il costo del tuo TFR è superiore a questo tasso.
 
Bravo non è una incombenza è la PC de voantri .
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro