Fondi scandinavi

Le stelle non le considero determinanti, ma un elemento di giudizio in più. Però ti posso dire che quasi sempre a parità di fondo, vince sempre quello con più stelle.

sono utili per il passato, molto meno per il futuro
 
Qualcuno ha qualche parere o esperienza di questo ?
Fidelity Nordic ISIN :LU0048588080.
 
Qualcuno ha qualche parere o esperienza di questo ?
Fidelity Nordic ISIN :LU0048588080.

avevo dato un' occhiata a questo fondo, che sembra senza infamia e senza lode, anzi inferiore al benchmark in certi periodi.
Non è nemmeno un azionario poco rischioso , visto il -55,9% circa del 2008

Performance del Fondo |Rendimenti Annuali, Cumulati e Trimestrali |FF - Nordic A SEK Acc|ISIN:LU0261949381

Se anche i paesi nordici sono in una migliore posizione finanziaria rispetto ad alcuni altri stati europei, in un fondo large cap scandinavo trovi aziende che esportano in tutto il mondo come quelle di altri stati europei e sono parimenti esposte all' economia globalizzata.

Forse sono più interessanti fondi sulle small/mid cap di aree economicamente solide in Europa come Scandinavia e Svizzera, ma sono già andati molto bene nel 2010, hanno già avuto nel 2010 una performance superiore al resto d' Europa e non so se siano ancora convenienti.
 
avevo dato un' occhiata a questo fondo, che sembra senza infamia e senza lode, anzi inferiore al benchmark in certi periodi.
Non è nemmeno un azionario poco rischioso , visto il -55,9% circa del 2008

Performance del Fondo |Rendimenti Annuali, Cumulati e Trimestrali |FF - Nordic A SEK Acc|ISIN:LU0261949381

Se anche i paesi nordici sono in una migliore posizione finanziaria rispetto ad alcuni altri stati europei, in un fondo large cap scandinavo trovi aziende che esportano in tutto il mondo come quelle di altri stati europei e sono parimenti esposte all' economia globalizzata.

Forse sono più interessanti fondi sulle small/mid cap di aree economicamente solide in Europa come Scandinavia e Svizzera, ma sono già andati molto bene nel 2010, hanno già avuto nel 2010 una performance superiore al resto d' Europa e non so se siano ancora convenienti.

Grazie. Potresti fare qualche esempio dei fondi Scandinavia e Svizzera ?
 
Grazie. Potresti fare qualche esempio dei fondi Scandinavia e Svizzera ?

basta andare sulla scheda del link , andare su "generale" ,fare click sulla categoria e si trovano i pochi esempi di fondi azionari paesi Nordici.
C' è anche la categoria Azionari Svizzera Small/Mid Cap
Ne avevo nominato almeno uno in passato: vado a recuperare il thread e lo uppo
 
Qualcuno ha news sulle previsioni 2015 per l'andamento dell'economia dei Paesi scandinavi? A vedere una media dei rendimenti dei fondi azionari, negli ultimi 6 mesi il calo è stato di circa il 5-6-%.
 
La Riksbank (a sorpresa) non taglia i tassi, corona svedese scatta in avanti
29 aprile 2015

La Riksbank (a sorpresa) non taglia i tassi, corona svedese scatta in avanti | borse.it

Riksbank.jpg
Niente taglio dei tassi da parte della Riksbank e la corona svedese festeggia in un balzo di una figura sul forex. Il cross tra dollaro Usa e corona svedese segna un calo dell'1,01% a 8,43, mentre il cross eur/sek è sceso in area 9,26 (-0,9%).




La banca centrale svedese oggi ha lasciato a sorpresa invariato il costo del denaro. La Riksbank ha mantenuto il repo rate a -0,25%, sui minimi storici. Il consensus degli analisti puntava su un nuovo taglio dei tassi a -0,35%. L'istituto centrale scandinavo ha annunciato anche l'aumento del programma di acquisto di titoli di Stato alzandolo a un range di 40-50 miliardi di corone svedesi dai 30 mld precedenti.

"La politica monetaria espansiva sta avendo un impatto positivo sull'economia svedese e l'inflazione ha cominciato a salire", rimarca la nota della Riksbank. L'istituto centrale del paese scandinavo nei mesi scorsi aveva allentato ulteriormente la propria politica monetaria in scia all'annuncio dell'avvio del Bce da parte della Bce con l'intento di frenare il rafforzamento della valuta e risollevare l'inflazione.
 
Svezia: la corona sale sul mancato taglio dei tassi, ma la Riksbank è pronta a intervenire

Svezia: la corona sale sul mancato taglio dei tassi, ma la Riksbank è pronta a intervenire - Economia - Investireoggi.it

La Svezia non ha tagliato i tassi oggi, ma ha raddoppiato il suo mini-QE. La Riksbank interverrebbe presto, se la corona continuasse ad apprezzarsi.
economia Svezia Leggi gli altri articoli
Ha stupito gli analisti stamane laRiksbank, la banca centrale di Svezia, che non ha annunciato dopo il board alcun taglio dei tassi, rimasti invariati al -0,25%. Ma il governatore Stefan Ingves ha raddoppiato il QE, il piano di acquisto dei titoli di stato, passato dai 40 miliardi finora stanziati a 80-90 miliardi di corone, con il fine di non permettere un apprezzamento della corona contro le principali valute, cosa che metterebbe ancora più a rischio la tenuta dei prezzi, che solamente negli ultimi 2 mesi sono tornati a crescere timidissimamente su base annua, dopo un calo durato 6 mesi.



Poiché ci si aspettava un nuovo taglio dei tassi in zona -0,35%, gli investitori sembrano avere ignorato l'aumento degli stimoli monetari, tanto che il cambio si è rafforzato dopo l'annuncio di oltre l'1% contro l'euro e il dollaro. Il rapporto con la moneta unica è sceso a 9,24, quello con il biglietto verde a 8,40.

APPROFONDISCI - Guerra valutaria, la Svezia taglierà ancora i tassi negativi contro la deflazione?

Eppure, lo stesso Ingves ha avvertito che l'attuale livello dei tassi non rappresenta un floor e che potrebbero seguire altri tagli. In particolare, gli analisti ritengono che la Riksbank interverrà a indebolire più attivamente la corona svedese, qualora il cambio con l'euro dovesse scivolare nel range 9,1-9,2, segnalandone un eccessivo rafforzamento, rispetto al livello-obiettivo dell'istituto.

Il mancato taglio dei tassi potrebbe essere attribuito al timore che la banca centrale di Stoccolma nutre in merito alla bolla immobiliare formatasi nel paese, alimentata proprio da una politica monetaria eccessivamente accomodante, che ha incentivato le famiglie all'indebitamento. Quelle svedesi risultano, infatti, tra le più indebitate al mondo con esposizioni pari al 170% del loro reddito disponibile.

Al contempo, però, Ingves non può permettersi una corona più forte di ora, perché ciò pregiudicherebbe il raggiungimento dell'obiettivo di un'inflazione al 2%, attraverso il minore costo dei beni importati. Per questo, la reazione del mercato è apparsa oggi alquanto ingiustificata.
 
8/05/2015 8.30

I mercati azionari del Nord Europa si sono distinti da inizio anno con performance a doppia cifra, visto che il listino norvegese è salito del 24,7% (indice Msci in euro) e quello della Danimarca del 28,7%, mentre più indietro è rimasta la Svezia (+11% contro una media europea del 14%). Ecco, secondo gli analisti di Barclays, fra i titoli bancari, che in media offrono rendimenti delle cedole superiori al 5%, chi comprare e chi evitare

1) DNB. Target price di 150 corone, del 10% superiore alle quotazioni attuali, che nello scenario ottimista può arrivare a 195, per la banca commerciale norvegese che merita il rating overweight (sovrappesare). Il giudizio positivo è motivato dalle condizioni economiche relativamente buone, nonostante il rallentamento del settore petrolifero, un attraente mix di impieghi e l’alta qualità del credito. I margini sui depositi sono sotto pressione ma dovrebbero migliorare. Il titolo, che a Oslo capitalizza 222 miliardi, tratta 10 volte gli utili 2015 e 9 quelli del 2016, mentre p/bv (prezzo/valore di libro) è 1,3. Il roe (ritorno sul capitale tangibile) migliora leggermente dal 13,6 al 13,9%. Interessante il dividend yield: 3,7% nell’esercizio 2015 e 5,5% nel 2016. Negli ultimi 12 mesi ha registrato un total return (performance + rendimento della cedola) del 34,5%.

2) Skandinaviska Enskilda Banken. Rating positivo (overweight) con prezzo obiettivo 121 corone (+20%), che nell’ipotesi bullish sale a 139, per il gruppo finanziario con sedi in Svezia, Germania e Paesi Baltici. Il suo punto di forza è la solida crescita degli utili che deriva dai business retail e corporate, soprattutto grazie alle commissioni nei settori wealth management, carte di credito, carte di pagamento e capital markets. Anche la divisione trading è in ripresa. Guardando ai multipli borsistici, il p/e (prezzo/utile) scende da 12 del 2015 a 10,7 nel 2016, mentre il p/bv è 1,8. Elevato il rendimento della cedola, stimato 5,6% in questo esercizio e 6,7% nel prossimo. Negli ultimi 12 mesi il titolo, che capitalizza 220 miliardi, ha reso (total return) il 20,8%.

3) Danske Bank. Giudizio overweight per il gruppo bancario danese, con prezzo obiettivo 224 corone (+17%). Nello scenario ottimista il target è 251 corone. Le potenzialità di miglioramento sul fronte dei costi e dell’efficienza del capitale non sono ancora scontate nelle quotazioni attuali, perché nel 2006-2014 è stato meno competitivo degli altri istituti, ma la situazione è destinata a cambiare. Il titolo, che a Copenhagen capitalizza 190 miliardi, viene scambiato con un multiplo di 11,5 sull’utile 2015 e 10,1 sul 2016, mentre il p/bv è 1,3. Il dividend yield sale invece dal 4,2% al 5,3%. In progresso anche il roe (tangibile) dall’11,6 al 12,7%. Il total return a 12 mesi è stato del 30%.

4) Nordea. Alle quotazioni attuali le potenzialità del gruppo finanziario svedese, che capitalizza 413,5 miliardi sul listino di Stoccolma, sono già scontate, in vista di un target di 104 corone. Il conflitto in Ucrania e le sue ripercussioni sul settore bancario in Russia, Finlandia e paesi Baltici riducono le possibilità di re-rating del titolo, considerando l’impatto su qualità del credito, crescita degli impieghi e capacità di payout. Il p/e scende da 11,6 a 10,4, mentre il p/bv è 1,6. La redditività (roe) migliora dal 14,6 al 15,1%, mentre il rendimento della cedola è 6,4% in questo esercizio e 7,3% nel prossimo. Il total return a 12 mesi è stato del 19,5%.

5) Svenska. Target price di 399 corone (+6%), contro una quotazione attuale di 376, per il gruppo svedese che opera in Europa, Asia e Usa, a cui è stato assegnato il rating equalweight, visto che è sopravvalutato rispetto ai concorrenti. Nonostante il roe competitivo, le basse perdite su crediti e un alto CT1 ratio, le potenzialità di ulteriore rialzo della quotazione sono molto limitate. Il titolo tratta infatti con un p/e superiore alla media (15,4 nel 2015 e 13,7 nel 2016) mentre p/bv è 1,8. Il roe migliora dal 12,9 al 13,3%. Elevato il dividend yield: 5% in questo esercizio e 5,7% nel prossimo. Negli ultimi 12 mesi ha registrato un total return del 22,4%.

Focus di Barclays sulle banche del Nord Europa - MilanoFinanza.it
 
Quindi,me l'occasione giusta per investire in fondi scandinavi?
 
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