Funzione limitativa del benchmark nella gestione operativa di un fondo mobiliare.

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Jean72

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Desidererei chiarimenti sui vincoli cui sono soggetti i gestori dei fondi comuni d'investimento mobiliari in virtù del benchmark dichiarato.

In termini più espliciti, mi chiedo se il gestore è normativamente vincolato ad uniformare le proprie scelte operative al benchmark oppure se, (come credo) è libero di discostarsene parzialmente, o al limite, totalmente.

Grazie.
 
Il benchmark è un parametro (chiesto proprio dalle società di gestione) che serve a paragonare l'andamento della gestione del fondo con il mercato a cui il fondo comune si rapporta.

Non esistono vincoli legislativi ma, ovviamente, il gestore tiene ben presente il benchmark nella composizione del portafoglio, perché se se ne discostasse troppo non potrebbe seguirlo.

Adesso numerose società vorrebbero abolire il benchmark (perché non riescono nemmeno ad avvicinarlo...) dopo che proprio loro lo avevano richiesto.
 
Scritto da Voltaire


Non esistono vincoli legislativi ma, ovviamente, il gestore tiene ben presente il benchmark nella composizione del portafoglio, perché se se ne discostasse troppo non potrebbe seguirlo.


Se ho capito bene, il benchmark normativamente parlando non pone alcun vincolo al gestore, al limite è ravvisabile un vincolo di opportunità.

Se così stanno le cose, suppongo diventi agevole per le SIM che collocano sul mercato uno stuolo di fondi, utilizzarne alcuni come fondi "civetta" da gestire con uno stile aggressivo maggiore di quello "consentito" dal benchmark dichiarato, con la conseguenza in caso di "successo" di poter addossare al fondo e quindi ai clienti "clamorose" commissioni di performance.

Realisticamente i sottoscrittori del fondo difficilmente scopriranno l'inganno e, soprattutto considerando che certe "mascalzonate" vengono non di rado concertate tra le varie SIM, potrebbero pur sempre far valere il principio secondo cui "quando sbagliano tutti, non sbaglia nessuno".

Se viceversa il "tradimento" del benchmark dovesse portare a pessimi risultati, ai promotori della SIM basterebbe presentare al cliente un fondo "doppione" gestito in linea con il benchmark "ufficiale" ed evidenziante dunque risultati "presentabili".

Sbaglio?

Ciao.
 
Tutte le banche e tutte le sim presentano al pubblico i rendimenti dei loro fondi migliori: esempio lampante proprio di questo periodo è San Paolo Imi, che per anni ha urlato le mega-percentuali del fondo azionario Italia che stracciava tutto e tutti.....adesso nelle agenzie ne parlano sottovoce e quasi vergognandosene come se si trattasse di merce di contrabbando:D

La politica di "fondi-spinti al 100%" non è utilizzata per il semplice fatto che i sottoscrittori di quei fondi strepiterebbero troppo...qualche lettera ai giornali, ecc.: meglio evitare, e poi con il pollame medio dei clienti italiani nemmeno c'è bisogno di sbattersi troppo...tanto ci cascano sempre e comunque:D
 
Scritto da Voltaire

La politica di "fondi-spinti al 100%" non è utilizzata per il semplice fatto che i sottoscrittori di quei fondi strepiterebbero troppo...qualche lettera ai giornali, ecc.:

Più che altro direi che se ne fà un uso non generalizzato, probabilmente sei consapevole più di me che i fondi d'investimento rappresentano un prodotto finanziario di massa destinato anche a risparmiatori che ignorano cosa sia un'azione, figuriamoci un benchmark!
Nei confronti di questi ultimi sottoscrittori, la tecnica del mostrare e far pagare superperformances rese possibili dalla "mistificazione" del benchmark viene utilizzata spesso in "ambienti" in cui é probabile imbattersi in risparmiatori sprovvveduti.
Laddove si consideri che alcune SIM percepiscono commissioni di performance anche del 10% sul valore quota, e non sulla overperformance, si può facilmente intuire quanto incassino (o rapinino) alcune SIM grazie all'utilizzo di simili "strategie".

Si aggiunga che non paghe, non di rado, le società di intermediazione mobiliare, furbescamente, applicano le commissioni di performance su base trimestrale, salvo non rimborsare (credo con qualche eccezione limitata alla S. Paolo) il cliente nei trimestri, frequenti, nei quali si registra il mancato superamento del benchmark.
In simili circostanze, le dimensioni della questione diventano ancor più chiare, o, in altro senso, torbide.

Ciao.
 
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