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Gandalf presenta istanza di fallimento


La Gandalf, compagnia aerea di Orio al Serio da tempo in crisi, presenterà oggi istanza di fallimento. Lo ha deciso il cda dopo l'abbandono delle trattative da parte di potenziali investitori e preso atto dell'impossibilità di dare in affitto l'azienda dal momento che nessuno dei soggetti interessati ha formalizzato accordi definitivi e vincolanti.
http://www.espressonline.it/eol/fre...?idCategory=707&idContent=616438&item=2&m1s=n
 
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Gandalf

Il curatore fallimentare per la compagnia di jet executive

LUCA PAGNI

Gandalf non vola più. Anche l’ennesimo tentativo di cercare nuovi soci è fallito. L’ufficializzazione è arrivata giovedì 19: la società ha deciso di portare i libri in tribunale — a Parma, dove ha sede legale — per chiedere istanza di fallimento in proprio.
Dopo Opengate è la seconda spa quotata al Nuovo Mercato che alza bandiera bianca. Nata da un progetto di tre ex manager McKinsey come compagnia di jet executive proprio nel periodo in cui iniziavano a prendere il volo le low cost, Gandalf non ha mai avuto la fortuna di presentare un solo bilancio in nero. Gli ultimi dati, che si riferiscono al 30 settembre scorso, parlano di perdite per 61 milioni, patrimonio azzerato e debito per 12 milioni.
Certo, l’avventura in Borsa, nel ’99, era iniziata sotto altrui auspici. Del resto, erano gli anni della bolla Internet, che aveva contagiato anche società che con Internet non avevano niente a che vedere. Soltanto il primo giorno di collocamento il prezzo era schizzato da 39 a 90 euro con un guadagno del 139%. Nel momento del massimo valore del titolo, Gandalf era arrivata a capitalizzare un terzo di Alitalia.
Ma l’idea di una compagnia destinata ai manager, con partenza dallo scalo bergamasco di Orio al Serio, non ha mai dato i frutti sperati. Alle difficoltà finanziarie nel dicembre del 2000 si aggiungono i conflitti interni alla società. L’alleanza tra i tre soci si rompe, si susseguono gli aumenti di capitale (tre nel giro di due anni). Non serve a risollevarne le sorti nemmeno l’arrivo di nuovi soci: a marzo 2003 una cordata guidata dalla General Trade investe 2,5 milioni. Ma non basta. Inizia la ricerca di un cavaliere bianco: nomi tanti (gli ultimi due sono l’ex manager Fs Lorenzo Necci e la compagnia Air One) ma proposte concrete nessuna. La settimana scorsa la resa: la società comunica di aver preso atto «della definitiva impossibilità di far fronte al disavanzo patrimoniale a seguito dell’abbandono delle trattative da parte dei potenziali investitori». Il prossimo pilota sarà il curatore fallimentare.
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2004/02/23/finanza/035brontolo.html
 
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