GENERALI - dividendo garantito

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Generali Ass.: acquistate oltre 2,3 mln azioni proprie tra 19-23 settembre

MILANO (MF-DJ)--Assicurazioni Generali ha acquistato sul mercato 2.301.371 azioni proprie tra il 19 e il 23 settembre, al prezzo medio ponderato di 14,85 euro, per un controvalore complessivo di 34.167.778,56 euro. A seguito degli acquisti effettuati, alla data dello scorso 23 settembre la compagnia e le sue controllate detengono 20.848.388 azioni proprie, pari allo 1,31% del capitale sociale. fch (fine) MF-DJ NEWS

26/09/2022 18:48
 
Gli analisti di Intesa si aspettano un dividendo del 7,5% da Generali
di Luca Carrello

Gli analisti dell'ufficio studi di Intesa Sanpaolo prevedono che l'utile per azione di Generali nel periodo 2021-24 cresca del 6%. Sul dividendo 2022, invece, è previsto un rendimento del 7,5%. Confermato il target price a 18 euro e il rating Add​

Stime in linea con gli obiettivi del piano industriale. È positivo il feedback che l'Ufficio studi di Intesa Sanpaolo dà dell'operato di Generali nel 2022. Gli analisti, in particolare, prevedono per il gruppo assicurativo del ceo Philippe Donnet, nel periodo 2021-24, un aumento annuo composto (Cagr) dell'utile per azione del 6%, nella parte bassa della forchetta indicata dalla compagnia (6-8%).

Sul dividendo 2022, invece, stimano un rendimento del 7,5%, considerato il prezzo attuale delle azioni (14,435 euro la mattina del 27 settembre). Le previsioni dell'Ufficio studi di Intesa Sanpaolo sul monte dividendi cumulato per il periodo 2022-2024 sono all'interno dell'intervallo fissato dal business plan di Generali, tra 5,2 e 5,6 miliardi. Confermato il target price a 18 euro e il rating Add.

Su cosa si basano le valutazioni di Intesa Sanpaolo

Le stime dell'ufficio studi di Intesa Sanpaolo si fondano su quattro fattori. Per prima cosa è stato valutato l'impatto dell'inflazione sui rami Danni e Vita di Generali. Il primo risente negativamente dell'aumento dei prezzi, che sta determinando un maggior costo dei sinistri, anche se il combined ratio resta sotto controllo grazie al contributo delle azioni di repricing, della revisione del portafoglio e delle sinergie derivate dall'integrazione di Cattolica. Sul fronte Vita, invece, il risultato finanziario (robusto nel primo semestre) dovrebbe continuare a beneficiare di tassi di reinvestimento più elevati, con una strategia di offerta che rimane centrata sulle polizze ibride.

Il secondo fattore riguarda la ridistribuzione del capitale, dividendi e le fusioni e acquisizioni. Generali vuole consolidare la leadership in Europa nel business assicurativo. Per questa regione si è imposta, come obiettivo, la generazione di oltre 8,5 miliardi di euro di cassa cumulativa, destinati alla distribuzione di dividendi per 5,2-5,6 miliardi. Una ridistribuzione interna che dovrà supportare la crescita per 0,5-0,7 miliardi, oltre a potenziali fusioni e acquisizioni per 2,5-3 miliardi di euro.

L'Ufficio studi di Intesa Sanpaolo ha poi tenuto conto della solida posizione patrimoniale, con Generali che a fine giugno registrava un Solvency II ratio del 233%. Ha considerato inoltre la ridotta sensibilità allo spread della compagnia assicurativa (sempre a fine giugno Generali aveva circa 53 miliardi di euro di Btp del governo italiano), aumentata comunque di 100 punti base rispetto al passato: era a -15 punti a fine 2020 e a -13 punti al termine del 2021.

L'ultimo fattore è rappresentato invece dal focus costante sull'Esg. Il gruppo ha già emesso tre obbligazioni verdi - per un totale di 1,35 miliardi di euro - e un bond di sostenibilità di 500 milioni di euro. Tra il 2021 e il 2025 prevede di realizzare anche 8,5-9,5 miliardi di euro di nuovi investimenti sostenibili e di ridurre del 25% l'impronta di carbonio del portafoglio investimenti corporate.

Ultimo aggiornamento: 27/09/2022 14:02
 
Rumors sulla vendita di Banca Generali (+19%) a Mediobanca. Il Leone guarda a Guggenheim Partners per crescere nell'asset management
di Anna Messia

Vola in Borsa Banca Generali sulle nuove voci di cessioni della banca a Mediobanca. La compagnia intanto starebbe studiando un'operazione con la società Usa che ha asset in gestione per 228 miliardi di dollari rispetto ai 449 miliardi di euro del gruppo di Trieste | Generali pronta all'M&A nel settore del debito Usa e delle energie rinnovabili | Mediobanca può pagare Banca Generali 34 euro, a premio del 15%​

I rumors su una possibile cessione di Banca Generali a Mediobanca fanno schizzare il titolo, dopo una sospensione, del 20% a 28,82 euro. I titoli di Piazzetta Cuccia, riammessi alla negoziazione, guadagnano il 5,99% a 8,07 euro. Più cauto il rialzo del Leone che sale dell'1,77% a 14,09 euro.

Assicurazioni Generali intanto guarda a Guggenheim Partners per crescere nell'asset management. Secondo quanto riferito da Bloomberg, il gruppo assicurativo italiano guidato da Philippe Donnet starebbe valutando sia una possibile acquisizione della società Usa sia una partnership strategica. La società ha asset in gestione per 228 miliardi di dollari rispetto ai 449 miliardi di euro del gruppo di Trieste. Si tratterebbe quindi di un'operazione di peso, capace di accelerare nettamente la crescita della compagnia nel settore. L'operazione di cessione di Banca Generali a Mediobanca si potrebbe inquadrare proprio nell'ambito dell'accordo da stringere con la società di investimento statunitense Guggenheim Partners per rafforzare l'attività di gestione patrimoniale. Un'operazione più volte ventilata in passato e ora potrebbe essere l'occasione giusta per far cassa in vista della mossa americana.

Nessuna decisioni è stata ancora presa, dicono da Trieste. Per ora gli unici chiarimenti arrivati da Generali su richiesta della Consob sono stati l'occasione per ribadire l'interesse per le operazioni straordinarie. Con la compagnia che "nel perseguimento del proprio piano strategico, sta valutando in via continuativa potenziali opportunità di M&A", hanno puntualizzato aggiungend o però che"ad oggi non è stata presa la decisione di procedere con tale transazione". Mentre da Mediobanca hanno fatto filtrare che non ci sono discussioni in corso riguardo al deal Banca Generali.

Di certo più volte in passato Donnet aveva ribadito l'intenzione del gruppo di potenzare ancora il settore del risparmio gestito, dopo le operazioni già realizzate negli anni passati. Dal 2017 Generali ha rilevato boutiques di investimento fra le quali la francese Sycomore Asset Management per ampliare l'offerta dei fondi Esg legati alla responsabilità ambientale e al rispetto della dignità umana e del lavoro, oltre all'inglese Lumyna, la controllata di Bank of America negli investimenti alternativi.

Gli obiettivi di crescita di Generali nell'asset management

Nelle scorse settimane anche Carlo Trabattoni, l'amministratore delegato del wealth manager di Generali, durante un'intervista con Bloomberg, aveva fatto sapere che Generali Investments, l'asset manager delle Assicurazioni Generali, intende acquisire società di investimento specializzate nei mercati del debito Usa e delle energie rinnovabili."Stiamo cercando di aumentare le nostre capacità di investimento attraverso l'acquisizione di partecipazioni di controllo in piccole e medie imprese con esperienza in questi segmenti", aveva spiegato Trabattoni.

Ultimo aggiornamento: 30/09/2022 18:34
 
Così fosse diventerebbe una portaerei
 
Cresce molto Banca Generali, la preda.
Cresce molto Mediobanca, la compratrice
Cresce poco Generali, la venditrice.
Molto strano ...
 
Cresce molto Banca Generali, la preda.
Cresce molto Mediobanca, la compratrice
Cresce poco Generali, la venditrice.
Molto strano ...

Infatti qualcosa non torna!!!
Di solito ki vende e fa l investimento da 228 bn
Dovrebbe volare
 
Vendere b generali ottimo....forse nn spacca al rialzo perché comprare ora Guggenheim con il dollaro forte è poco astuto
 
Generali Ass.: la scelta americana (Milano Finanza)

ROMA (MF-DJ)--Iniziano le grandi manovre per Generali che da un lato guarda alla crescita all'estero e contestualmente e' pronta a rivisitare la propria presenza in Italia, riaprendo il dossier Banca Generali. probabile che questa intraprendenza derivi dalla spinta arrivata nei mesi scorsi da parte dei due grandi azionisti di Generali, la famiglia Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, affinche' il Leone fosse piu' attivo sul fronte delle grandi operazioni a livello internazionale. Il presunto immobilismo da parte del management e dell'amministratore delegato Philippe Donnet era stato uno dei motivi di aspra critica da parte dei due azionisti, che insieme controllano ufficialmente poco piu' del 16% della compagnia assicurativa. In realta', secondo quanto risulta a Milano Finanza, l'imprenditore capitolino starebbe considerando la possibilita' di avviare una fase di nuovi acquisti sul titolo (che secondo qualcuno sarebbe gia' iniziata), con l'obiettivo di tornare intorno al 9%. Al di la' delle mosse dei soci, Generali ha confermato che sta guardando a Guggenheim Partners per crescere nell'asset management. Tra le opzioni sul tavolo ci sarebbe sia la possibile acquisizione, sia una partnership strategica con la societa' statunitense che ha asset in gestione per 228 miliardi di dollari rispetto ai 449 miliardi del gruppo di Trieste. Si tratterebbe quindi di un'operazione di rilevanza, capace di accelerare la crescita della compagnia nel settore. Se, in risposta alla Consob, Trieste ha usato toni cauti per commentare le indiscrezioni ("ad oggi non e' stata presa nessuna decisione sulle operazioni", ha spiegato un portavoce venerdi' 30 settembre), va ricordato che piu' volte in passato Donnet aveva ribadito l'intenzione di potenziare il risparmio gestito. Dal 2017 Generali ha infatti rilevato diverse boutique di investimento fra le quali la francese Sycomore Asset Management, per ampliare l'offerta dei fondi Esg legati alla responsabilita' ambientale e al rispetto della dignita' umana e del lavoro, e l'inglese Lumyna, la controllata di Bank of America negli investimenti alternativi. Le prime reazioni del mercato parlano di quello che potenzialmente sarebbe "un buon deal da un punto di vista industriale, con l'integrazione delle reti ed il consolidamento dell'asset management". Nelle scorse settimane era stato Carlo Trabattoni, l'ad del wealth management di Generali, a sottolineare in un'intervista a Bloomberg come Generali Investments, l'asset manager delle Assicurazioni Generali, avesse come obiettivo l'acquisto di societa' di investimento specializzate nei mercati del debito Usa e delle energie rinnovabili. "Stiamo cercando di aumentare le nostre capacita' di investimento attraverso l'acquisizione di partecipazioni di controllo in piccole e medie imprese con esperienza in questi segmenti", aveva spiegato Trabattoni. Operazione fatta quindi? Non proprio. Il dossier dovra' transitare sul tavolo del cda di Generali, dove i rappresentanti nominati dalla famiglia Del Vecchio e da Caltagirone non faranno sconti. Una delle prime valutazioni sara' quella sul target, visto che gli attuali corsi di euro e dollaro abbassano il rendimento implicito del business americano. Al vaglio del board potrebbe inoltre passare un'altra operazione: la vendita di Banca Generali, di cui Trieste controlla il 50,17%. Gia' nel 2020 il dossier era finito nel mirino di Mediobanca che e' da tempo alla ricerca di una preda nel settore del wealth management e che indirizzo' due lettere d'intenti al board delle Generali. La proposta si scontro' pero' con la dura opposizione di Delfin (in particolare del suo rappresentante Romolo Bardin) e di Caltagirone. Il progetto non e' mai stato accantonato e, si specula in borsa, potrebbe tornare di attualita' nelle prossime settimane. Il mercato si aspetta che lo schema del deal rimanga lo stesso del 2020: Mediobanca pagherebbe la preda con il suo 12,77% di Generali che, agli attuali corsi azionari, vale poco meno di 2,8 miliardi. Il prezzo e' quasi allineato alla capitalizzazione di Banca Generali e forse anche per questo, dopo il 24,62% perso dalla possibile preda nell'ultimo anno, oggi il momento e' favorevole a un blitz di Piazzetta Cuccia. La famiglia Del Vecchio e Caltagirone attendono informative ufficiali prima di esprimersi sul possibile deal. Secondo fonti di mercato pero' una trattativa privata tra le due societa' sarebbe quasi certamente oggetto di polemiche nel comitato parti correlate presieduto da Flavio Cattaneo. Anche perche', dalle informazioni che filtrano, il prezzo messo sul piatto nel 2020 oggi non sarebbe piu' ritenuto congruo. Per appianare i contrasti Donnet potrebbe aprire una gara competitiva e invitare, oltre a Mediobanca, investitori italiani e internazionali. In questo caso pero' l'esito del processo non sarebbe scontato e qualche osservatore evoca la cessione di Finanza & Futuro, la rete di promotori di Deutsche Bank che nel 2021 Zurich soffio' a Piazzetta Cuccia in un'asta. Per il momento, comunque, fonti vicine a Mediobanca smentiscono contatti in corso su Banca Generali. In queste settimane la merchant bank guidata da Alberto Nagel e' concentrata sull'assemblea a cui, il prossimo 28 ottobre, potrebbero partecipare anche Delfin (19,8%) e Caltagirone (5,6%). L'appuntamento riservera' sorprese? Difficile escluderlo, specie alla luce delle ultime speculazioni. red fine MF-DJ NEWS

03/10/2022 08:54
 
Vabbè ci abbiamo provato a 13,70 e dintorni :yes:
ci poteva stare una scommessa su Generali a livello meramente grafico infatti l’area toccata questa mattina negli ultimi anni risulta un buon supporto. Cmq stop loss molto stretto poco sotto i minimi odierni, cosciente che la vicenda Banca Generali e relativi risvolti possa muovere di fatto il titolo strafegandosene dell’AT
Entrato a kamikaze a 13,75
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Primo obbiettivo 14,30 se superato secondo a 14,70 oltre imho lasciamo correre ed alziamo eventualmente lo stop profit
sperem :sperem:

Generali
 

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Banca Generali frena in Borsa ma il mercato promuove la cessione a Mediobanca e l'operazione Generali-Guggenheim
di Anna Messia

Per Equita l'acquisizione dell'asset manager Usa da parte di Trieste avrebbe senso strategico perché rafforzerebbe la presenza della compagnia nel settore. E anche l'ingresso della banca di Mossa in Piazzetta Cuccia creerebbe utili sinergie. Ma se si mettono di traverso Caltagirone e la famiglia Del Vecchio i conti non tornano​

Dopo il maxi rimbalzo di venerdì 30 settembre con il titolo di Banca Generali salito del 19% stamattina le azioni dell'istituto guidato da Gian Maria Mossa hanno aperto in flessione, ritracciando del -4,09%. L'operazione ventilata nel fine settimana, che aveva alzato l'interesse sulla galassia Mediobanca e su Generali, resta però sotto i riflettori del mercato con gli analisti che sono pronti a promuovere l'eventuale avanza della compagnia assicurativa triestina negli Usa, alla volta di Guggenheim Partners. Così come di un'eventuale cessione del 50,2% di Banca Generali a Mediobanca che potrebbe essere utile per finanziare l'acquisizione dell'asset manager d'Oltreoceano, valutato circa 3 miliardi di euro.

Gli analisti promuovo l'eventuale avanzata di Generali sull'asset manager Guggenheim

Guggenheim, con 228 miliardi di dollari di asset in gestione e un consolidato track record nei servizi di gestione patrimoniale per compagnie assicurative, fondi pensione, fondazioni e private banking rafforzerebbe in maniera significativa i posizionamento di Generali nell'asset management, segnalano da Equita, dove ricordano anche che l'operazione con la società americana, guidata da patron del Chelsea, Mark Walter sarebbe pienamente coerente con quanto delineato nel piano industriale delineato dal ceo, Philippe Donnet, in ottica M&A, ossia la ricerca di target di elevato trading in Usa o nel Regno Unito". E positiva sarebbe anche la scelta di finanziare l'acquisizione con la cessione del 50,2% di Banca Generali.

Buona anche l'eventuale cessione del 50,2% di Banca Generali che farebbe rendere di più Mediobanca

"L'eventuale vendita di Banca Generali sarebbe utile a preservare l'equilibrio patrimoniale e crescere in ambiti maggiormente core", dicono ancora gli analisti aggiungendo che "una scelta a nostro avviso razionale con una corretta valorizzazione di Banca Generali e il mantenimento dell'accordo distributivo in essere con Banca Generali fino al 2028". Anche guardando l'operazione dalla prospettiva di Piazzetta Cuccia gli analisti di Equita considerano l'eventuale acquisto di Banca Generali sensato. Dal punto di vista industriale permetterebbe a Mediobanca di realizzare sinergie con la propria divisione Wealth Management, aumentandone di 2 volte l'ammontare dei fondi in gestione e il contributo alla bottom line (dal 15% attuale). " Mediobanca diventerebbe il secondo player in Italia in termini di asset in gestione, con la nuova divisione Wealth Management che aumenterebbe significativamente la sua attrattività nei confronti dei consulenti finanziari", dicono.

Nel complesso, l'operazione porterebbe ad un re-rating dei multipli di Mediobanca attraverso un aumento del rendimento sul capitale, con la crescita di 3 punti percentuali del return on equity dal 9% al 12%. "Sulla base dei nostri calcoli preliminari, ipotizzando in via esemplificativa una valorizzazione di Banca Generali coerente con il nostro Target price e finanziata attraverso la vendita della partecipazione in Generali (pari oggi a circa il 13%, ndr), permetterebbe a Mediobanca di preservare un'adeguata dotazione di capitale della combined entity (Cet1 in area 12/12,5%) e un (cash) EPS accreation/creazione di valore a doppia cifra, grazie a sinergie e re-rating del multiplo", scrivono ancora da Equita.

In caso di beauty contest su Banca Generali i conti per Piazzetta Cuccia non tornano

Anche gli analisti di Banca Akros ricordano che l'acquisto di Banca Generali da parte di Mediobanca permetterebbe a Piazzetta Cuccia di raddoppiare la sua posizione el welath management, che diventerebbe la divisione più rilevante del gruppo. "L'acquisizione comporterebbe la generazione di circa 2,2 miliardi di euro di avviamento e l'assorbimento di circa 4,5 miliardi di euro di RWA, con un impatto patrimoniale negativo (Cet1) di circa 5 punti percentuali", dicono da Akros, aggiungendo che "se Mediobanca dovesse finanziare il 50% di Banca Generali vendendo azioni Generali a gruppo assicurativo, l'impatto negativo sul capitale si ridurrebbe a circa 3 punti percentuali, facendo scendere il rapporto Cet1 a circa 12,7%, a nostro avviso ancora sufficiente". Ma gli stessi analisti ricordano che due anni fa la cessione di Banca Generali a Mediobanca, che era già stata messa a punto nei suoi punti principali, deragliò per l'opposizione dei due azionisti privati di Generali, Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone. Anche oggi il dossier dovrà eventualmente transitare sul tavolo del consiglio di amministrazione di Generali, dove i rappresentanti nominati dalla famiglia Del Vecchio e da Caltagirone, che sono anche azionisti di peso di Mediobanca, potrebbero mettersi di nuovo di traverso chiedendo l'avvio di un beauty contest per la cessione di Banca Generali. Ma un aumento del prezzo potrebbe mettere a rischio la creazione di valore stimata per Mediobanca.

Ultimo aggiornamento: 03/10/2022 15:11
 
Generali Ass.: acquistate 3.343.887 azioni, programma buyback implementato al 52%

MILANO (MF-DJ)--Assicurazioni Generali ha acquistato sul mercato, nel periodo dal 26 al 30 settembre 3.343.887 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 14,18 euro, per un controvalore complessivo di 47.420.808,89 euro. L'operazione, informa una nota, fa seguito a quanto comunicato lo scorso 2 agosto circa l'avvio del programma di buyback ai fini del loro annullamento. A seguito degli acquisti effettuati, al 30 settembre 2022 la compagnia e le sue controllate detengono 24.192.275 azioni proprie, pari allo 1,52% del capitale sociale. La Societa' ha implementato il 52% del programma di acquisto di azioni proprie. (fine) MF-DJ NEWS

03/10/2022 15:53
 
Generali e Mediobanca hanno tutto da guadagnare nell operazione, anche se era meglio avere azioni di B Generali . Una delle poche operazioni dove tutti guadagnano.
 
ho preso un cip di Generali qualche giorno fa a 13,87....e Banca generali ne ho 4 cippi.....ma comprate troppo

presto....sono pmc 29,75.......ma questa poderosa salita mi ha messo solo in piccola perdita......vediamo gli sviluppi
 
Anche la seconda operazione in vista avverebbe senza esborso cash, ma con uno scambio azionario fra Guggenheim Partners (228 miliardi di dollari di asset in gestione) e Assicurazioni generali alla fine del quale Mark Walter, numero uno di Guggenheim, si ritroverebbe azionista di riferimento al 12,77% nel capitale della compagnia triestina, con un peso superiore a quello degli altri privati (gruppo Del Vecchio, gruppo Caltagirone e gruppo Benetton).
 
Azioni, chi comprare e chi no nel settore assicurativo secondo Ubs
di Giorgia Costa

Fra i titoli preferiti dagli analisti di Ubs ci sono Generali, Allianz e Axa

https://www.milanofinanza.it/news/a...e-assicurativo-secondo-ubs-202210042136085404

Lo stralcio:

9) Generali. Il rating è neutrale con un prezzo obiettivo di 17,20 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 31% rispetto alla quotazione attuale. Il titolo, che capitalizza 21,6 miliardi di dollari, ha un dividend yield 2022 e 2023 pari rispettivamente all'8% e all'8,4%. La performance da inizio anno è -24%.
 
Generali: c'e' anche Brightsphere per crescere negli Usa (Sole)

ROMA (MF-DJ)--Guggenheim Partners ma non solo. Sul tavolo delle Generali Ass. i dossier rispetto a un possibile rafforzamento all'estero sono diversi. E alcuni di questi avrebbero raggiunto un livello di approfondimento particolarmente concreto. Tra loro ne sarebbe emerso uno che ha caratteristiche in linea con il profilo che sta cercando la compagnia di Trieste. Si tratterebbe, scrive Il Sole 24 ore, dell'asset manager americano BrightSphere. Contattato sul tema il gruppo Generali ha risposto con un "no comment". Il motivo principale e' la taglia. BrightSphere ha circa 91 miliardi di asset in gestione, pari a un terzo dell'altro operatore Usa che ne ha in portafoglio circa 290 e che e' stato valutato nell'intorno dei 3 miliardi. Il che vuol dire che anche in termini di esborso l'impegno potrebbe essere decisamente piu' contenuto. E questo potrebbe far venir meno, almeno nell'immediato, l'idea di valorizzare Banca Generali, peraltro ipotesi che verrebbe vagliata solo in caso di necessita' e a determinate condizioni economiche. vs fine MF-DJ NEWS
 
Comunicato stampa

Informativa sul riacquisto di azioni proprie ai fini del loro annullamento nel quadro dell’attuazione del piano strategico 2022-2024


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