Banca Generali frena in Borsa ma il mercato promuove la cessione a Mediobanca e l'operazione Generali-Guggenheim
di Anna Messia
Per Equita l'acquisizione dell'asset manager Usa da parte di Trieste avrebbe senso strategico perché rafforzerebbe la presenza della compagnia nel settore. E anche l'ingresso della banca di Mossa in Piazzetta Cuccia creerebbe utili sinergie. Ma se si mettono di traverso Caltagirone e la famiglia Del Vecchio i conti non tornano
Dopo il maxi rimbalzo di venerdì 30 settembre con il titolo di Banca Generali salito del 19% stamattina le azioni dell'istituto guidato da Gian Maria Mossa hanno aperto in flessione, ritracciando del -4,09%. L'operazione ventilata nel fine settimana, che aveva alzato l'interesse sulla galassia Mediobanca e su Generali, resta però sotto i riflettori del mercato con gli analisti che sono pronti a promuovere l'eventuale avanza della compagnia assicurativa triestina negli Usa, alla volta di Guggenheim Partners. Così come di un'eventuale cessione del 50,2% di Banca Generali a Mediobanca che potrebbe essere utile per finanziare l'acquisizione dell'asset manager d'Oltreoceano, valutato circa 3 miliardi di euro.
Gli analisti promuovo l'eventuale avanzata di Generali sull'asset manager Guggenheim
Guggenheim, con 228 miliardi di dollari di asset in gestione e un consolidato track record nei servizi di gestione patrimoniale per compagnie assicurative, fondi pensione, fondazioni e private banking rafforzerebbe in maniera significativa i posizionamento di Generali nell'asset management, segnalano da Equita, dove ricordano anche che l'operazione con la società americana, guidata da patron del Chelsea, Mark Walter sarebbe pienamente coerente con quanto delineato nel piano industriale delineato dal ceo, Philippe Donnet, in ottica M&A, ossia la ricerca di target di elevato trading in Usa o nel Regno Unito". E positiva sarebbe anche la scelta di finanziare l'acquisizione con la cessione del 50,2% di Banca Generali.
Buona anche l'eventuale cessione del 50,2% di Banca Generali che farebbe rendere di più Mediobanca
"L'eventuale vendita di Banca Generali sarebbe utile a preservare l'equilibrio patrimoniale e crescere in ambiti maggiormente core", dicono ancora gli analisti aggiungendo che "una scelta a nostro avviso razionale con una corretta valorizzazione di Banca Generali e il mantenimento dell'accordo distributivo in essere con Banca Generali fino al 2028". Anche guardando l'operazione dalla prospettiva di Piazzetta Cuccia gli analisti di Equita considerano l'eventuale acquisto di Banca Generali sensato. Dal punto di vista industriale permetterebbe a Mediobanca di realizzare sinergie con la propria divisione Wealth Management, aumentandone di 2 volte l'ammontare dei fondi in gestione e il contributo alla bottom line (dal 15% attuale). " Mediobanca diventerebbe il secondo player in Italia in termini di asset in gestione, con la nuova divisione Wealth Management che aumenterebbe significativamente la sua attrattività nei confronti dei consulenti finanziari", dicono.
Nel complesso, l'operazione porterebbe ad un re-rating dei multipli di Mediobanca attraverso un aumento del rendimento sul capitale, con la crescita di 3 punti percentuali del return on equity dal 9% al 12%. "Sulla base dei nostri calcoli preliminari, ipotizzando in via esemplificativa una valorizzazione di Banca Generali coerente con il nostro Target price e finanziata attraverso la vendita della partecipazione in Generali (pari oggi a circa il 13%, ndr), permetterebbe a Mediobanca di preservare un'adeguata dotazione di capitale della combined entity (Cet1 in area 12/12,5%) e un (cash) EPS accreation/creazione di valore a doppia cifra, grazie a sinergie e re-rating del multiplo", scrivono ancora da Equita.
In caso di beauty contest su Banca Generali i conti per Piazzetta Cuccia non tornano
Anche gli analisti di Banca Akros ricordano che l'acquisto di Banca Generali da parte di Mediobanca permetterebbe a Piazzetta Cuccia di raddoppiare la sua posizione el welath management, che diventerebbe la divisione più rilevante del gruppo. "L'acquisizione comporterebbe la generazione di circa 2,2 miliardi di euro di avviamento e l'assorbimento di circa 4,5 miliardi di euro di RWA, con un impatto patrimoniale negativo (Cet1) di circa 5 punti percentuali", dicono da Akros, aggiungendo che "se Mediobanca dovesse finanziare il 50% di Banca Generali vendendo azioni Generali a gruppo assicurativo, l'impatto negativo sul capitale si ridurrebbe a circa 3 punti percentuali, facendo scendere il rapporto Cet1 a circa 12,7%, a nostro avviso ancora sufficiente". Ma gli stessi analisti ricordano che due anni fa la cessione di Banca Generali a Mediobanca, che era già stata messa a punto nei suoi punti principali, deragliò per l'opposizione dei due azionisti privati di Generali, Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone. Anche oggi il dossier dovrà eventualmente transitare sul tavolo del consiglio di amministrazione di Generali, dove i rappresentanti nominati dalla famiglia Del Vecchio e da Caltagirone, che sono anche azionisti di peso di Mediobanca, potrebbero mettersi di nuovo di traverso chiedendo l'avvio di un beauty contest per la cessione di Banca Generali. Ma un aumento del prezzo potrebbe mettere a rischio la creazione di valore stimata per Mediobanca.
Ultimo aggiornamento: 03/10/2022 15:11