Gennaio 2013: entra in funzione l'inceneritore di Parma.

benjamin_linus

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Parma: ricorso respinto
A gennaio via all’inceneritore



L’amministrazione grillina presieduta da Federico Pizzarotti incassa quella che probabilmente è la sconfitta più sonora da quando si è insediata alla guida del Comune di Parma. L’inceneritore di Ugozzolo, frazione a quattro chilometri dal centro emiliano, si farà: lo ha deciso il Tribunale del Riesame della stessa città ducale, dopo la richiesta del sequestro del cantiere avanzata dalla Procura a fine luglio. I reati contestati erano abuso d’ufficio ed edilizio a carico di Andrea Viero, direttore generale di Iren -la multiutility incaricata dell’appalto- e di diversi amministratori locali che in passato hanno tenuto in mano le redini dell’impianto.

Viero era indagato per l’affidamento diretto di un appalto affidato nel 2008 del valore di 5 milioni e 300mila euro per la progettazione del polo ambientale di cui fa parte il termovalorizzatore della discordia. Per l’accusa del procuratore capo di Parma Gerado Laguardia bisognava indire una gara pubblica e dello stesso parere era il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli, al quale era passata la patata bollente qualche settimana dopo. Ma nonostante questa concordanza di visioni, per il gip -che si è espresso a fine settembre- il presunto abuso edilizio non era comprovato, mentre il sequestro dell’impianto per la mancanza di una gara d’appalto non avrebbe comunque evitato l’aggravarsi di circostanze dannose.

Dopo questo primo no, la Procura però non si è arresa, ricorrendo in appello. Questa mattina, dopo il rinvio della scorsa settimana, il collegio di giudici presieduto da Pasquale Pantalone, ha emesso la sua sentenza: respinto il ricorso del procuratore perché mancano indizi per sostenere il reato d’abuso edilizio e amministrazione a cinque stelle con un pugno di mosche in mano.

«Abbiamo sempre promesso di fare tutto il possibile» aveva dichiarato il giovane sindaco solo due giorni fa durante l’ospitata alla trasmissione di Lilli Gruber Otto e mezzo, ma a quanto pare non è bastato. Pizzarotti, più di una volta ascoltato in Procura assieme ad alcuni membri della sua giunta, ha quindi terminato le cartucce a disposizione per porre fine ad un dibattito che ha infiammato Parma per anni e che adesso sembra incanalato verso un’unica direzione.

La promessa fatta dallo stesso Viero un mese fa – «L’impianto entrerà in funzione a gennaio del 2013»- trova pertanto conferme nonostante la crociata dell’amministrazione grillina. Anche il leader del Movimento 5 Stelle si era esposto in più di un’occasione a sostegno del suo sindaco parmigiano, il quale non è riuscito a far valere le proprie ragioni neanche in Provincia, altro ente coinvolto nella vicenda e palcoscenico di un ulteriore scontro col Comune di Parma alcune settimane fa. In quell’occasione Pizzarotti e l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli avevano chiesto delucidazioni sulle modifiche all’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale che avrebbe subito sostanziali variazioni durante i lavori al cantiere di Ugozzolo. Al tavolo provinciale, però, solo l’Ausl si era timidamente avvicinata alla versione dei grillini, soprattutto in materia di emissioni. Per tutti gli altri – presenti anche i sindaci dei comuni limitrofi – il progetto dell’inceneritore non avrebbe creato ulteriori preoccupazioni per la salute dei cittadini e quindi non era giustificabile lo stop ai lavori.

L’inchiesta comunque va avanti, perché i capi di imputazione che riguardano l’abuso d’ufficio restano, così come gli operai impegnati nel cantiere a nord della città. Le osservazioni di carattere ambientale si abbracciano con quelle legislative e la Parma che ha votato Federico Pizzarotti per fermare l’inceneritore dovrà farsene una ragione.


Parma: ricorso respinto A gennaio via all'inceneritore - Pubblico | Dalla parte degli ultimi e dei primi
 
ma ancora sta li????

sto pizzarotti scassamaroni!!! :D:D
 
così i parmigiani dovranno pagare al pd/iren
168 euro/t per incenerire i rifiuti
invece che 110 come prima.....


ma perchè ???
 
Parma: ricorso respinto
A gennaio via all’inceneritore



L’amministrazione grillina presieduta da Federico Pizzarotti incassa quella che probabilmente è la sconfitta più sonora da quando si è insediata alla guida del Comune di Parma. L’inceneritore di Ugozzolo, frazione a quattro chilometri dal centro emiliano, si farà: lo ha deciso il Tribunale del Riesame della stessa città ducale, dopo la richiesta del sequestro del cantiere avanzata dalla Procura a fine luglio. I reati contestati erano abuso d’ufficio ed edilizio a carico di Andrea Viero, direttore generale di Iren -la multiutility incaricata dell’appalto- e di diversi amministratori locali che in passato hanno tenuto in mano le redini dell’impianto.

Viero era indagato per l’affidamento diretto di un appalto affidato nel 2008 del valore di 5 milioni e 300mila euro per la progettazione del polo ambientale di cui fa parte il termovalorizzatore della discordia. Per l’accusa del procuratore capo di Parma Gerado Laguardia bisognava indire una gara pubblica e dello stesso parere era il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli, al quale era passata la patata bollente qualche settimana dopo. Ma nonostante questa concordanza di visioni, per il gip -che si è espresso a fine settembre- il presunto abuso edilizio non era comprovato, mentre il sequestro dell’impianto per la mancanza di una gara d’appalto non avrebbe comunque evitato l’aggravarsi di circostanze dannose.

Dopo questo primo no, la Procura però non si è arresa, ricorrendo in appello. Questa mattina, dopo il rinvio della scorsa settimana, il collegio di giudici presieduto da Pasquale Pantalone, ha emesso la sua sentenza: respinto il ricorso del procuratore perché mancano indizi per sostenere il reato d’abuso edilizio e amministrazione a cinque stelle con un pugno di mosche in mano.

«Abbiamo sempre promesso di fare tutto il possibile» aveva dichiarato il giovane sindaco solo due giorni fa durante l’ospitata alla trasmissione di Lilli Gruber Otto e mezzo, ma a quanto pare non è bastato. Pizzarotti, più di una volta ascoltato in Procura assieme ad alcuni membri della sua giunta, ha quindi terminato le cartucce a disposizione per porre fine ad un dibattito che ha infiammato Parma per anni e che adesso sembra incanalato verso un’unica direzione.

La promessa fatta dallo stesso Viero un mese fa – «L’impianto entrerà in funzione a gennaio del 2013»- trova pertanto conferme nonostante la crociata dell’amministrazione grillina. Anche il leader del Movimento 5 Stelle si era esposto in più di un’occasione a sostegno del suo sindaco parmigiano, il quale non è riuscito a far valere le proprie ragioni neanche in Provincia, altro ente coinvolto nella vicenda e palcoscenico di un ulteriore scontro col Comune di Parma alcune settimane fa. In quell’occasione Pizzarotti e l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli avevano chiesto delucidazioni sulle modifiche all’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale che avrebbe subito sostanziali variazioni durante i lavori al cantiere di Ugozzolo. Al tavolo provinciale, però, solo l’Ausl si era timidamente avvicinata alla versione dei grillini, soprattutto in materia di emissioni. Per tutti gli altri – presenti anche i sindaci dei comuni limitrofi – il progetto dell’inceneritore non avrebbe creato ulteriori preoccupazioni per la salute dei cittadini e quindi non era giustificabile lo stop ai lavori.

L’inchiesta comunque va avanti, perché i capi di imputazione che riguardano l’abuso d’ufficio restano, così come gli operai impegnati nel cantiere a nord della città. Le osservazioni di carattere ambientale si abbracciano con quelle legislative e la Parma che ha votato Federico Pizzarotti per fermare l’inceneritore dovrà farsene una ragione.


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finalmente. anche questa è civiltà
 
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Il neo sindaco grillino vuole sospenderne la costruzione, ma c'è una penale da 180 milioni
Pizzarotti cade nell'inceneritore
Da Reggio Emilia: i vostri rifiuti però ve li tenete voi
di Giorgio Ponziano

Nemmeno il tempo di brindare al bar con gli amici blogger e di riprendersi dalla sorpresa di essere riuscito a battere il moloch Pd che il neosindaco grillino ha già sul tavolo la prima grana. Si chiama Iren, è la multiutility (area di attività: Torino, Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia) da 3,5 miliardi di euro di fatturato (e 155 milioni di utile) ma con un fardello assai pesante di debiti: 2,6 miliardi di euro.

Lo scorso anno, dalle sue casse, sono usciti 2,3 milioni per pagare gli amministratori, il presidente s'è portato a casa 497 mila euro.

Come in tutte le multiutility è decisiva la convergenza politica, un gioco di equilibri che, con buona pace delle sbandierate privatizzazioni, i partiti riescono a raggiungere dopo estenuanti trattative: a ognuno la propria casella. E proprio secondo questo manuale Cencelli delle multiutility è al sindaco di Parma che spetta la nomina del vicepresidente di Iren (il Comune detiene il 6 % della società). Il precedente sindaco, Pietro Vignali, aveva indicato Luigi Villani, capogruppo Pdl in consiglio regionale (una doppia carica che aveva sollevato non poche polemiche), il quale ora dovrà fare posto a chi sarà designato dal sindaco grillino. C'è ovviamente attesa per questa prima decisione del neoindaco Federico Pizzarotti, che potrebbe, diciamo così, mettere un elefante nel piatto della multiutility, scompaginando logiche ed equilibri consolidatisi nel tempo.
 
Pizzarotti cade nell'inceneritore
 
Parma: ricorso respinto
A gennaio via all’inceneritore



L’amministrazione grillina presieduta da Federico Pizzarotti incassa quella che probabilmente è la sconfitta più sonora da quando si è insediata alla guida del Comune di Parma. L’inceneritore di Ugozzolo, frazione a quattro chilometri dal centro emiliano, si farà: lo ha deciso il Tribunale del Riesame della stessa città ducale, dopo la richiesta del sequestro del cantiere avanzata dalla Procura a fine luglio. I reati contestati erano abuso d’ufficio ed edilizio a carico di Andrea Viero, direttore generale di Iren -la multiutility incaricata dell’appalto- e di diversi amministratori locali che in passato hanno tenuto in mano le redini dell’impianto.

Viero era indagato per l’affidamento diretto di un appalto affidato nel 2008 del valore di 5 milioni e 300mila euro per la progettazione del polo ambientale di cui fa parte il termovalorizzatore della discordia. Per l’accusa del procuratore capo di Parma Gerado Laguardia bisognava indire una gara pubblica e dello stesso parere era il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli, al quale era passata la patata bollente qualche settimana dopo. Ma nonostante questa concordanza di visioni, per il gip -che si è espresso a fine settembre- il presunto abuso edilizio non era comprovato, mentre il sequestro dell’impianto per la mancanza di una gara d’appalto non avrebbe comunque evitato l’aggravarsi di circostanze dannose.

Dopo questo primo no, la Procura però non si è arresa, ricorrendo in appello. Questa mattina, dopo il rinvio della scorsa settimana, il collegio di giudici presieduto da Pasquale Pantalone, ha emesso la sua sentenza: respinto il ricorso del procuratore perché mancano indizi per sostenere il reato d’abuso edilizio e amministrazione a cinque stelle con un pugno di mosche in mano.

«Abbiamo sempre promesso di fare tutto il possibile» aveva dichiarato il giovane sindaco solo due giorni fa durante l’ospitata alla trasmissione di Lilli Gruber Otto e mezzo, ma a quanto pare non è bastato. Pizzarotti, più di una volta ascoltato in Procura assieme ad alcuni membri della sua giunta, ha quindi terminato le cartucce a disposizione per porre fine ad un dibattito che ha infiammato Parma per anni e che adesso sembra incanalato verso un’unica direzione.

La promessa fatta dallo stesso Viero un mese fa – «L’impianto entrerà in funzione a gennaio del 2013»- trova pertanto conferme nonostante la crociata dell’amministrazione grillina. Anche il leader del Movimento 5 Stelle si era esposto in più di un’occasione a sostegno del suo sindaco parmigiano, il quale non è riuscito a far valere le proprie ragioni neanche in Provincia, altro ente coinvolto nella vicenda e palcoscenico di un ulteriore scontro col Comune di Parma alcune settimane fa. In quell’occasione Pizzarotti e l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli avevano chiesto delucidazioni sulle modifiche all’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale che avrebbe subito sostanziali variazioni durante i lavori al cantiere di Ugozzolo. Al tavolo provinciale, però, solo l’Ausl si era timidamente avvicinata alla versione dei grillini, soprattutto in materia di emissioni. Per tutti gli altri – presenti anche i sindaci dei comuni limitrofi – il progetto dell’inceneritore non avrebbe creato ulteriori preoccupazioni per la salute dei cittadini e quindi non era giustificabile lo stop ai lavori.

L’inchiesta comunque va avanti, perché i capi di imputazione che riguardano l’abuso d’ufficio restano, così come gli operai impegnati nel cantiere a nord della città. Le osservazioni di carattere ambientale si abbracciano con quelle legislative e la Parma che ha votato Federico Pizzarotti per fermare l’inceneritore dovrà farsene una ragione.


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Bene sono contento, un bello schiaffo agli eco_talebani.
 
forte....

qualcuno particolarmente democratico qui e' felice che un associazione a delinquere ottenga via libera per produrre cancro a costi tripli al normale...

notevole...
complimenti vivissimi :bow:
 
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