George Sand

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La Francia lancia 'L'anno di George Sand' per il bicentenario della nascita della scrittrice considerata l'antesignana delle femministe.

George Sand, scrittrice francese, (1804 - 1876), occupa un posto importante nella letteratura romantica.
Il suo vero nome fu Aurore-Amantine-Lucie Dupin, e nacque a Parigi il 1° luglio 1804.
Il padre, Maurice Dupin, ufficiale dell'esercito napoleonico, fu pronipote di Augusto II re di Polonia; la madre Antoniette-Sophie-Victoire Delaborde, apparteneva alla piccola borghesia parigina.
Nel 1808 il padre morì per una caduta da cavallo e la madre, molto amata dalla piccola Aurore, fu costretta a rinunciare alla tutela della figlia a favore della nonna paterna, madame Dupin de Francueil, in grado di garantirle una buona educazione e, soprattutto, una cospicua dote .
Trascorse l'infanzia a Nohant, nel Berry, in una proprietà di famiglia a cui la scrittrice tornerà sempre, con piacere ed affetto, nel corso della sua vita.
 
Madame Dupin de Francueil, aristocratica assai colta e dalla mentalità molto aperta, con l'aiuto di un precettore, crebbe la piccola Aurore in grande libertà, facendole conoscere le opere degli illuministi, la musica, le scienze naturali, il latino e permettendole lunghe passeggiate a cavallo nelle distese verdi della campagna, indossando abiti maschili. Dal 1818 al 1820 studiò in un collegio di suore inglesi a Parigi, dove fu affascinata da una forma di fede mistica che preoccupò la nonna, la quale la fece tornare a Nohant.
Nel 1821 la nonna morì lasciandola erede del castello di Nohant.
Aurore, ormai sedicenne, rientrò a Parigi, presso la madre, ma i loro rapporti furono difficili.

Nel 1822, in settembre, appena diciottenne, sposò il barone Casimir Dudevant, dal quale ebbe due figli: Maurice (1823) e Solange (1828).
Vissero a Nohant, ma il matrimonio non durò a lungo, e nel 1831 si separò dal marito. Tornò a Parigi con i due figli ed iniziò una vita molto indipendente e libera. Attratta dal mondo letterario, conobbe Jules Bandeau, che divenne suo amante e col quale scrisse il romanzo "Rose et Blanche" firmato J. Sand.
 
L'anno dopo pubblicò "Indiana" un romanzo firmato per la prima volta con lo pseudonimo maschile di George Sand.
Presa nel vortice del romanticismo, profuse apertamente le sue idee sulla libertà dell'amore e contestò ogni pregiudizio contro la piena espressione di questo sentimento.

Estrosa nei comportamenti, ripudiò i dettami della moda indossando sempre abiti maschili; e infranse le regole della morale scegliendosi gli uomini che più le piacevano, amandoli venendone riamata. Furono amori tumultuosi, spesso esempio di quella passione romantica e di quella ribellione ai pregiudizi che la contraddistingueva.

Queste relazioni numerose fecero scandalo fra i benpensanti del suo tempo. Fu legata a Prosper Merimée, poi ad Alfred de Musset, poi al medico italiano Pietro Pagello, che conobbe durante un viaggio a Venezia. A questi seguirono Michel de Bourges, e Pierre Leroux che fu determinante nella sua formazione politica, poi ci fu l'attore Bocage e il precettore del figlio, Félicien Mallefille.
Nel 1837, a un concerto, conobbe Chopin, di cui s'innamorò, e vissero insieme fino al 1846, anno in cui si separarono dopo nove anni di relazione. Con Chopin ebbe altri sporadici incontri, fino al 1848; nell'ottobre del 1849 Chopin morirà.
 
Conquistata dalle idee innovatrici e democratiche di Michel de Bourges, di Pierre Leroux e di G. Mazzini, tra il febbraio e il maggio del 1848 svolse un'intensa attività politica per i repubblicani, e dette vita a due periodici di esplicita tendenza socialista. Partecipò anche alla rivoluzione, ma dopo le giornate di giugno, delusa, tornò a Nohant.
Sopite le passioni amorose e politiche, George Sand le sostituì con una vita più tranquilla.

Ormai celebre donna di lettere, si ritirò definitivamente in campagna, dove gli amici più cari le facevano visita, fra questi: Gustave Flaubert, Alexandre Dumas (padre) , Turghenev , Gautier. Dalla campagna si allontanò solo per saltuari soggiorni a Parigi, a causa di motivi prevalentemente legati alla sua carriera letteraria.

Dal 1849 le fu accanto l'incisore Alexandre Manceau, come segretario e suo ultimo compagno. Una relazione affettuosa che durò per quindici anni, fino alla morte di lui, che avvenne nel 1865.
 
La produzione letteraria della Sand, molto vasta, raccoglie 143 romanzi e racconti, 49 scritti vari e 24 commedie. Le sue opere possono dividersi in categorie ben definite: passionali, socialiste e campestri.

Fra le sue opere "passionali" dopo "Indiana" del 1832, pubblicò anche: "Valentine" (1832), "Lélia" (1833), "Jacques" (1834), "Mauprat" (1837), romanzi che ebbero grande successo per la forte carica idealistica dell'autrice.

Poi ci furono quelle fortemente ispirate da una sorta di misticismo umanitario e sociale, fra le quali: "Spiridion" (1838), "Le compagnon du Tour de France" (1840), "Le Meunier d'Angibault" (1845), "Consuelo" (1842), "La contesse de Rudolstadt" (1843).

Seguirono i romanzi "campestri" con i quali George Sand espresse una commossa partecipazione alla bellezza della natura, alla vita dei campi e al lavoro dei contadini, fra i più importanti ricordiamo: "La mare au diable" (1846), "La petite Fadette" (1849), "Les Maitres sonneurs" (1853).

Dal 1854 al 1855, fece pubblicare a puntate su "La presse" la sua autobiografia col titolo "Histoire de ma vie", e che fu da molti riconosciuta come il suo capolavoro.

Negli ultimi anni della sua vita si dedicò anche alla letteratura per l'infanzia.

Morì a Nohant l'8 giugno 1876, a 72 anni.
 
George Sand con tenace convinzione promosse i diritti di uguaglianza del mondo femminile, ed in prima persona si ribellò alle imposizioni sociali che perseveravano nel mantenere le donne in uno stato di inferiorità e soggezione nei confronti dell'uomo.

Dotata di una facilità di espressione e di una ampiezza descrittiva tutta femminile, la sua arte è caratterizzata pervasa da un'intensa presenza dell'io autobiografico. Nella produzione narrativa trasfuse le sue personali vicende, le sue passioni, le convinzioni ideologiche e politiche. Passioni e idee che volle trasmettere attraverso la creazione di un particolare linguaggio, in cui l'ambiente tradizionale e le convenzioni risultarono rinnovate e vivificate. Nell'epoca moderna la critica ha rivalutato soprattutto i suoi romanzi campestri, a discapito della sua produzione ideologica e di quella prettamente romantica.
 
“La causa che difendevo è quella della metà del genere umano, quella dell’intero genere umano: perché l’infelicità della donna implica quella dell’uomo, come l’infelicità dello schiavo implica quella del padrone”, scrisse George Sand nell’ Histoire de ma vie, libro di memorie di cui iniziò la composizione nel 1847, a soli 43 anni.

E poi: “Scrissi Indiana con la consapevolezza, non ragionata, ma profonda e legittima, dell’ingiustizia e della barbarie delle leggi che ancora regolano l’esistenza della donna nel matrimonio, nella famiglia e nella società”.

Il libro conobbe un successo immediato, stupefacente.
Ma chi è Indiana, la protagonista del romanzo, che molti non mancarono di identificare con la stessa George Sand? Anima sentimentale e romantica, sposa diciannovenne accanto ad un marito piuttosto anziano e piuttosto ottuso, uno di quegli uomini che definiamo “tutti d’un pezzo”, Indiana alla sua prima apparizione nella storia ci viene descritta “tanto pallida, tanto triste (...) tanto giovane, chiusa in un vecchio ménage, accanto a un vecchio marito, simile ad un fiore nato ieri e fatto sbocciare dentro un vaso gotico...” La sofferenza è il doloroso segreto della sua vita priva di amore; la tristezza, subdola e atroce malattia, s’impossessa dei suoi giorni. Deve dunque accadere qualcosa, o giungere qualcuno, capace di strappare la giovane donna alla sua profonda e devastante malinconia. Entra in scena a questo punto Raymond, giovane viveur, dal bell’aspetto e dall’eloquenza menzognera. Raymond non merita nulla, non vale nulla, recita la propria parte di amante - e di tante donne contemporaneamente - come “un predicatore pronuncia il proprio sermone, come un avvocato pronuncia la propria arringa”. Tuttavia la povera Indiana “sentiva il bisogno di legarsi a qualcuno. Tutto ciò che le offriva una speranza di interessamento e di protezione nella sua vita solitaria e infelice era accolto da lei con trasporto”.
E la storia continua, a metà tra il romanzo di costume e la favola.

La tesi della scrittrice, il suo messaggio, il dettato della sua stessa esperienza è facile da sintetizzare: le donne, autentiche, altruiste e sentimentali, soffrono a causa dell’aridità di cuore degli uomini, ma ancor più a causa di costumi sociali e di leggi che le obbligano ad una perenne “minore età”. Nella buona società il matrimonio consente alla donna di raggiungere uno status e, nei limiti delle regole del gioco, anche qualche libertà, o forse sarebbe meglio dire intrigo, in amore. Colei che non si adegua all’ipocrisia sociale - ed è il caso di Indiana e della stessa George Sand - rimane priva di chances, viene esclusa, spesso disprezzata: “Non rompete le catene che vi legano alla società, rispettate le sue leggi se vi tutelano, apprezzate i suoi giudizi se per voi sono giusti; ma se un giorno la società vi calunnia e vi respinge, abbiate l’orgoglio sufficiente per sapervi infischiare di lei”.
 
Adesso sappiamo che si celera' in futuro dietro il nick"George Sand"

;) :) ;) :) ;) :) ;)

Soriano
 
George Sand, compagna di Alfred de Musset (che in una poesia viene da lui descritta mentre fuma un sigaro) aveva un rapporto con i sigari del tutto particolare:
“Loro alleviano i dolori e addolciscono la solitudine dell’uomo con migliaia di soavi rappresentazioni”.

Eccola immortalata da Delacroix
 
Ultima modifica:

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Nel 1837, a un concerto, conobbe Chopin, di cui s'innamorò, e vissero insieme fino al 1846, anno in cui si separarono dopo nove anni di relazione. Con Chopin ebbe altri sporadici incontri, fino al 1848; nell'ottobre del 1849 Chopin morirà. [/B]

Ecco il perchè dei suoi toni apassionati e nello stesso tempo dolci delle musiche per pianoforte.
:)
 
"Esiste nella vita una sola felicità: amare ed essere amati."
George Sand
 
La società non deve esigere nulla da chi non si aspetta nulla dalla società. (George Sand)
 
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