Ghanese violenta ed uccide a martellate la sua datrice di lavoro

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Agitu Ideo era una donna. Agito Ideo era nera. Agitu Ideo era giovane. Agitu Ideo era bella. In un mondo che si sta trasformando in un covo di bestie. Agito Ideo è stata ammazzata. Ho avuto l’onore, l’orgoglio e la felicità di essergli stato amico. Lei che era etiope, da alcuni anni, lassù nella bellissima Valle dei Mocheni, per pazzesco che possa apparire, lavorava attorno al concetto di cultura alpina. Di storia delle Alpi e quindi della nostra terra. Anche attraverso il suo rapporto con le capre. E con il formaggio.

Agitu era il simbolo di un mondo coraggioso e aperto. Di un mondo cosciente del fatto che unicamente con l’apertura intelligente, col dialogo fermo, con la mescolanza (sì la mescolanza, l’incontro del sangue e delle culture) si può affrontare una globalizzazione gestita per ora solo da un liberalismo mercantilista teso unicamente al guadagno. Agli affari.

Si era presentata un giorno a casa mia. Semplicemente suonando, Agitu. E nelle sue mani, bianche sul palmo, come le mani dei neri e dei mulatti, portava un mio libro. Che parlava di Ottocento e di trentini in America Latina. Non credo lo avesse letto tutto. Ma sapeva molto sull’argomento, si era informata Agitu. Aveva studiato, anche tanto. Cosa che non avevano fatto molti di coloro che ne parlavano come di “una negra”. La seconda cosa di cui mi accorsi era la profondità buona dei suoi occhi scuri. Entrò. E mi spiegò, lei etiope, che stava invitandomi a tenere una conferenza… a Frassilongo. In un maso in cui lei allevava un pugno di capre e, con le sue mani, nere sul dorso e bianche sul palmo, faceva il formaggio. La invitai a sedere, la conoscevo per via dei giornali. Parlammo un’ora e fu una bella ora. Mi disse qualcosa di lei, del suo peregrinare nel mondo. Africa, Europa. Capii che portava ferite profonde. Che cercava pace. Anche se all’apparenza sembrava una donna fortissima, una combattente. E lo era ma spesso i più coraggiosi combattenti celano qualche piaga nell’anima. E fu così che io capii come e perché una donna africana, che abitava in Bersntol, si era avvicinata alla nostra terra. Perché già stava amando le nostre montagne. Perché erano come le sue montagne, di quella Etiopia che il fascismo guerresco e straccione, aveva violentato. Per non essere da meno di altri colonialismi.

Agitu mi disse che non c’erano soldi per compensare il mio impegno. E mi vergognai, normalmente non chiedo soldi, solo attenzione. La rassicurai ma mentre lo facevo lei mi fece vergognare ancora di più: tirò fuori da chissà dove, forse da una borsa di nylon, una carta. La svolse. Era formaggio. Il suo formaggio. Un grande pezzo di formaggio. «No, non serve ed è troppo...» seppi solo balbettare. Ma il suo sorriso stroncò la mia timidezza. Nel suo paese una nuova amicizia nasce con un dono. Mi avrebbe invitato, lei e probabilmente anche la sua o il suo assessore alla cultura, una seconda volta. Mesi dopo. Per parlare di altri emigrati trentini. Non più in Brasile. In Cile stavolta. Un’altra conferenza lassù, dove finisce il cielo. Certo, lei voleva dire a quella parte di trentini che, sentiva, la rifiutavano (ma tanti, forse di più, le volevano bene), che noi e le nostre Alpi abbiamo alle spalle secoli di emigrazione.
Aveva preparato al meglio le due serate. Il pieno in quella saletta in cima ai monti, in cima al mondo, in quella commovente, di bellezza, Frassilongo. Perchè era preparata Agitu Ideo. Perché studiava Agitu Ideo. E allo stesso tempo curava le sue poche capre e faceva il formaggio. Donna, nera, intelligente e bella. Che portava dentro ferite e gioie come fossero doni. Di quel suo dio a cui credeva fortemente.

Era donna. Era nera. Era bella. Era una di noi Agitu. Che il tuo spirito aperto e profondo e generoso e semplicemente bello ci sia vicino Agitu. Perchè questo mondo sta rischiando di cadere in mano alle bestie.
Grosselli: "Nera, in Val dei Mocheni, faceva il formaggio ma studiava da sociologa la vita sulle Alpi" | l'Adige.it
 
Se è vero che aveva 70 capre è già tanto che riuscisse a vivere lei, di pagare un dipendente mi sa che non avanzava niente, salvo che la paga sia vitto e alloggio e poco più.

Lei riposi in pace e per l'assassino si faccia giustizia, lo manterremo a vita in galera a 200 euro al giorno di costo, li chiamano risorse....

Basterebbe una corda e una sedia, senza tanti patemi d'animo e si risparmia pure una marea di tasse...è intollerabile che questi reati restino impuniti
 
Comunque finalmente ho capito perché la boldrini non si inginocchia per questi casi........avrebbe le ginocchia consumatissime....:o
 
Probabile l'aggravante razziale, gli etiopi sono spesso discriminati per la loro fisionomia europea e la carnagione più chiara della media.

L'unica soluzione per fermare il virus del razzismo è limitare fortemente l'immigrazione dai paesi sub-sahariani.
 
Repubblica è in corto circuito. Ieri sera primo titolo con "aveva ricevuto minacce razziste", gli sciacalli pregustavano un lauto pasto per mesi. Poi sprofondato a fine pagina quando è emerso che è stata una risorsa boldriniana, che l'ha pure violentata. Ora l'articolo è tornato seconda notizia, mettendo in risalto la storia della imprenditrice immigrata uccisa. Sono completamente nel pallone. L'unica certezza è che fanno schifo, fanno solo politica, non informazione.
repubblica è il peggior giornale ( eufemismo .... ) che esista sulla faccia della terra !!!
se l’Italia venisse giudicata solo in base al quotidiano repubblica sarebbe all’ultimo posto nel mondo in quanto a informazione libera e anti fake news ....
poco ma sicuro !!!
 
Comunque finalmente ho capito perché la boldrini non si inginocchia per questi casi........avrebbe le ginocchia consumatissime....:o

operata al menisco una settimana si e una no ....
anche se il vero problema suo è sicuramente da un’altra parte .... a buon intenditor poche parole !!!

:cool:
 
Triste episodio che fa luce sullo stato dell’informazione e dell’ipocrisia imperante.

Visto il responsabile, questa donna sarà velocemente dimenticata e oscurata dai media. Fosse stato un altro, se ne parlerebbe per mesi.

Rip
 
Se è vero che aveva 70 capre è già tanto che riuscisse a vivere lei, di pagare un dipendente mi sa che non avanzava niente, salvo che la paga sia vitto e alloggio e poco più.

Lei riposi in pace e per l'assassino si faccia giustizia, lo manterremo a vita in galera a 200 euro al giorno di costo, li chiamano risorse....

capre ne aveva 180 + 50 galline e aveva pure un negozio a trento aperto nel pomeriggio, il bisogno di personale era quindi obbligatorio
 
E manco un Kompagno in sto thread.

Si è trattato di un gesto estremo di rivolta proletaria contro la padrona sfruttatrice che non ha corrisposto il salario spettante! :o

Se importi l'Africa otterrai l'Africa, è il banale principio dei vasi comunicanti, ma qualcuno sembra ignorarlo.
 
capre ne aveva 180 + 50 galline e aveva pure un negozio a trento aperto nel pomeriggio, il bisogno di personale era quindi obbligatorio



Si in questo caso la sostenibilità economica della attività è diversa e può reggere, non c'è grasso che cola ma si vive.
 
avevo visto l'altro anno un bel servizio tv ,mi pare linea verde , su questa ragazza , in gamba di sicuro , pure carina nonostante gli abiti da lavoro ,si vedeva che non era una montatura e che lavorava per davvero.le ns montagne avrebbero bisogno di gente disposta a portare avanti le attivita' dei luoghi. adesso questo stramaledetto che l'ha assassinata si fara' un po' di ferie nelle nostre pseudocarceri e poi un magistrato di sorveglianza appurera' che e' in grado di inserirsi nella societa', gli trovera' un lavoro e lo metteranno fuori, pronto al bis.
 
Reo confesso, omicidio con aggravante dello stupro.
Unica soluzione ragionevole: pena di morte entro un mese.
 
Un ghanese poteva anche accontentarsi di accudire le capre invece che violentare quella poveretta.
Visto che sono nato in barbagia, per un fatto simile verrebbe scannato sul posto come fanno ai capretti a Pasqua!
Il ghanese è una bestia e metterlo in cella migliora la sua qualità di vita!......quando uscirà dal carcere piangerà di nostalgia!
 
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