leggo questo articolo e un passaggio mi fulmina.
I mercati continuano ad essere preoccupati per la possibile ripresa dell'inflazione che darà luogo ad un prossimo rialzo dei prezzi al consumo. Anche in Germania si sta verificando la stessa cosa in seguito al rialzo dei costi energetici e delle principali materie prime. Questo timore si trasferiràpresto all'Italia, alle prese con le possibili decisioni che prenderà il governo in fatto di economia. Purtroppo si è rivelato vero tutto ciò che avevano scritto sulle tendenze dei mercati ai primi di aprile e cioè che si scorgevano già allora i segni anticipatori che stava per iniziare una forte correzione ciclica. Il detto di borsa "sell in may and go away" si è rivelato molto esatto anche perchè esisteva un carico eccessivo delle opzioni "long". La chiusura delle opzioni di venerdì 19 dovrebbe avere in parte contribuito a ridimensionare queste posizioni. L'indice dovrebbe quanto meno fare un rimbalzo verso la ex area di
supporto a 37000 e quindi prepararsi per il solito "summer rally" che inizia in estate inoltrata. E' molto strano l'atteggiamento della nostra stampa economica specialistica per quanto riguarda l'andamento del dollaro. Tutti i commentatori infatti citano i mali dell'economia americana e dimenticano invece di illustrare i molti meriti. Inoltre non ci sono commenti sulla situazione economica europea contraddistinta da un basso tasso di crescita (1% annuo) una forte percentuale di disoccupati (tra l'8 ed il 10%)
e nessun accenno ai dati monetari ed ai rispettivi rapporti deficit P.I.L. della voce che probabilmente l'Italia insieme alla Spagna e alla Grecia
che probabilmente uscirà dall'euro nei prossimi due anni, ma nessun giornalista economico ne parla. Quindi la sorte del dollaro potrebbe essere diversa e molto inciderà invece da come investiranno le loro riserve ad alto sviluppo economico come la Cina ed il Giappone.
Non ho notizie della Grecia, ma se abbiamo problemi noi, figuriamoci
loro...
I mercati continuano ad essere preoccupati per la possibile ripresa dell'inflazione che darà luogo ad un prossimo rialzo dei prezzi al consumo. Anche in Germania si sta verificando la stessa cosa in seguito al rialzo dei costi energetici e delle principali materie prime. Questo timore si trasferiràpresto all'Italia, alle prese con le possibili decisioni che prenderà il governo in fatto di economia. Purtroppo si è rivelato vero tutto ciò che avevano scritto sulle tendenze dei mercati ai primi di aprile e cioè che si scorgevano già allora i segni anticipatori che stava per iniziare una forte correzione ciclica. Il detto di borsa "sell in may and go away" si è rivelato molto esatto anche perchè esisteva un carico eccessivo delle opzioni "long". La chiusura delle opzioni di venerdì 19 dovrebbe avere in parte contribuito a ridimensionare queste posizioni. L'indice dovrebbe quanto meno fare un rimbalzo verso la ex area di
supporto a 37000 e quindi prepararsi per il solito "summer rally" che inizia in estate inoltrata. E' molto strano l'atteggiamento della nostra stampa economica specialistica per quanto riguarda l'andamento del dollaro. Tutti i commentatori infatti citano i mali dell'economia americana e dimenticano invece di illustrare i molti meriti. Inoltre non ci sono commenti sulla situazione economica europea contraddistinta da un basso tasso di crescita (1% annuo) una forte percentuale di disoccupati (tra l'8 ed il 10%)
e nessun accenno ai dati monetari ed ai rispettivi rapporti deficit P.I.L. della voce che probabilmente l'Italia insieme alla Spagna e alla Grecia
che probabilmente uscirà dall'euro nei prossimi due anni, ma nessun giornalista economico ne parla. Quindi la sorte del dollaro potrebbe essere diversa e molto inciderà invece da come investiranno le loro riserve ad alto sviluppo economico come la Cina ed il Giappone.
Non ho notizie della Grecia, ma se abbiamo problemi noi, figuriamoci
loro...