Mi piace condividere con voi questa recensione della Mostra e del libro
MIAs Mid-career Italian Artists a firma di
Stefano Perrini
Roberto Brunelli è da anni impegnato con passione nella promozione e valorizzazione della generazione di artisti italiani nati negli anni ’60 e giunti a piena maturazione artistica negli anni ’90. Nel precedente libro, “ANNINOVANTA 1990-2015. Un percorso nell'arte italiana”, pubblicato nel 2015 da GLI ORI - Editori Contemporanei, il lettore veniva immerso negli anni ’90 e condotto attraverso una cronaca quasi diaristica lungo tutto il decennio, scandito cronologicamente anno dopo anno. Ai principali accadimenti sociali e politici, in modo molto originale facevano da contrappunto gli artisti con le loro opere, vera chiave per interpretare il mondo. In questa sua nuova fatica editoriale, “MIAs Mid-career Italian Artists”, pur con il consueto trasporto, Brunelli cambia in qualche modo la prospettiva.
Si avverte il tempo che è trascorso dagli anni ’90; non è più necessaria una visione dall’interno di quel decennio artistico, bensì una riflessione più distaccata che può farsi anche grazie all’adeguata distanza temporale che si è ormai creata. Se nel testo non mancano interessanti considerazioni storiche e critiche su cosa sia stato quel fatidico periodo, il passo ulteriore che si compie è il tentativo di fare una ricognizione sullo stato attuale delle ricerche artistiche che lo hanno caratterizzato. Molti degli artisti selezionati sono da considerare come dei veri e propri maestri, perché già consacrati dalla storia e dalla critica; quasi tutti, per varie vicende, hanno patito un periodo di colpevole disattenzione che ha spesso impedito di dare il giusto rilievo ad una produzione artistica che si è evoluta, ma mai arrestata. Questo libro cerca di riportare gli artisti al centro della scena e senza filtri, sfidandoli a rispondere con un breve testo ed una propria opera alla difficile domanda: “What’s art for?” (“A cosa serve l’Arte?”). Le opere, di dimensioni ridotte, ma molto incisive, testimoniano dello stile e dell’attività di questi artisti oggi e sono state esposte fino al 2 dicembre alla Galleria Giampiero Biasutti a Torino, in via della Rocca 10. Il libro ha dunque creato i presupposti per la mostra, che ha l’indubbio merito di rinnovare l’interesse per questa generazione di artisti nella città sabauda, a due anni dalla collettiva “Liberi tutti” al Museo Ettore Fico. Vedere queste opere l’una dopo l’altra, sfogliando il libro oppure visitando la galleria, dà l’impressione di un insieme di artisti eterogeneo, ma, al contempo, in qualche modo coeso. Tuttavia, il libro e la successiva mostra vorrebbero, nelle intenzioni di Brunelli, essere solo le prime tappe di un percorso di approfondimento e rivalutazione che è ancora tutto da percorrere e che ha bisogno del contributo di tanti lettori e collezionisti che siano curiosi ed appassionati.
Interessante il rimando alla Mostra "
Liberi tutti!" di
Luca Beatrice di cui abbiamo ampiamente parlato al tempo qui sul thread/forum. Bisogna riconoscere che gli ANNINOVANTA stanno prendendo importanza storica e che è iniziata la loro legittimazione.