Giovani "Bamboccioni" : ecco i numeri - Parte II

OMMIODDIO! Ho scoperto (su AP) che ci sono ingegneri aerospaziali che credono alle scie chimiche... :wall:
Siamo alla frutta :(
 
quello è ingegnere come io son madrelingua russo :D

:D
Dato che non sono abbastanza qualificato per scrivere su AP, vagli a dire di farsi assumere da una compagnia aerea i cui velivoli emettono quelle che lui ha individuato come scie "diverse da quelle di condensa". Essendo ingegnere aerospaziale non dovrebbe aver problemi ad essere assunto e così può infiltrarsi e scoprire quali segreti si celino dietro questa cospirazione a livello mondiale ;)
 
Generazione mille euro o generazione fortunata?

Generazione mille euro o generazione fortunata?

“Siete la generazione dei tre niente: niente lavoro, niente reddito, niente risorse!”, è la frase di Gordon Gekko nel sequel di Wall Street rivolta ai giovani.


Niente male come quadretto, che in parte ritrae la realtà di una generazione che si ritrova a lottare con le conseguenze della globalizzazione, della crisi finanziaria e dell’accumulo di ricchezza da parte della generazione dei baby boomers che non si traduce in creazione di lavoro ma solo in rendita finanziaria.

Una generazione sfortunata dunque? Non proprio. L’esplosione di fenomeni spesso incontrollati, legati alla globalizzazione e alla capillarizzazione del web ha anche regalato a questa generazione una serie di “benedizioni” che nessun essere umano, vissuto in qualsiasi epoca avrebbe anche solo potuto immaginare.


1. La conoscenza libera e gratuita. Esistono più ricercatori e scienziati oggi che tutti quelli esistiti in tutta la storia. E chi avrebbe immaginato che queste conoscenze sarebbero state accessibili gratuitamente all’umanità intera grazie ad internet? Chi avrebbe potuto pensare che un giovane oggi potesse accedere alle lezioni online gratuite di Stanford o del Mit, che la più grande università del mondo – la Khan Academy – sia un progetto benefico online, che le migliori menti del pianeta possono essere ascoltate sul portale Ted?

2. Un network globale. Quale generazione ha mai avuto la possibilità di parlare un’unica lingua e comunicare con giovani di tutto il mondo, dall’Asia al Sudamerica all’Australia? Chi ha mai beneficiato di una così massiva esperienza interculturale, di orizzonti illimitati, tenuta insieme da social network, software di telecomunicazione e via dicendo? Per non parlare dei migranti. Ricordiamo i nostri avi che emigravano negli USA abbandonando le famiglie e gli affetti. Quanto avrebbero dato per una telefonata via Skype in cui ridere insieme ai propri famigliari e gratuitamente sorseggiare insieme un bicchiere di vino come fossero a due capi di un tavolo?

3. Viaggiare a costo quasi-zero. Certo questa generazione è quella precaria, con un reddito incerto e a volte ridotto. Ma quante cose può fare con quel reddito! Prendere sistematicamente l’offerta più conveniente con siti come Trivago, Skyscanner per paragonare voli e pacchetti. Quanti potevano immaginare che con Ryanair un volo potesse costare meno di un giro al mare con un’auto a benzina? Ed infine una volta preso un volo, con siti come Couchsurfers, è possibile farsi ospitare in casa da altri stranieri, conoscendo così la cultura locale, divertendosi e avendo una “guida” gratuita in grado di farti, se desideri, vivere le città come un vero abitante.

4. Il successo a portata di mano. Certo, sarà più difficile ottenere un lavoro (in certe parti del mondo), ma far fruttare un idea? Niente affatto. Pensiamo a fenomeni inimmaginabili prima come il crowdfunding, ossia far finanziare la propria idea, che sia un documentario, una start-up, un prodotto attraverso donazioni collettive. Chi mai nella storia ha avuto accesso ad un bacino di finanziatori di quasi 6 miliardi di individui? Ha fatto molta più fatica Cristoforo Colombo a finanziare la sua spedizione per le Indie che un giovane imprenditore a finanziare un'impresa su Kickstarter!

5. Arte gratuita, intrattenimento libero. Vogliamo parlare dei piaceri dell’arte e della libertà di scegliere? Youtube è una televisione dove ciascuno può vedere i programmi che desidera. Parliamo di musica o cinema? Con Netflix, Myspace, LastFM e via discorrendo abbiamo accesso a un numero illimitato di artisti e opere che un tempo sarebbero finite nell’oblio per milioni di individui non toccati dalla distribuzione.

Potremmo andare avanti per ore. Poi se vogliamo ci sono gli aspetti negativi. Quello che a me spaventa di questa inondazione di informazioni è la rapidità e l’obsolescenza che pervade tutto ad esempio. L’impossibilità di fermarsi e prendere un respiro, perché le nostre vite sono ormai sdoppiate: una da vivere nella realtà e una da vivere online, mentre le nostre menti sono attrezzate con gli strumenti evolutivi di millenni fa.

Tuttavia, quando il pessimismo ci pervade, ricordiamoci che non sempre “si stava meglio quando si stava peggio”.
 
Generazione mille euro o generazione fortunata?

Generazione mille euro o generazione fortunata?

“Siete la generazione dei tre niente: niente lavoro, niente reddito, niente risorse!”, è la frase di Gordon Gekko nel sequel di Wall Street rivolta ai giovani.

No lavoro, no soldi, no spendere.

3. Viaggiare a costo quasi-zero. Certo questa generazione è quella precaria, con un reddito incerto e a volte ridotto. Ma quante cose può fare con quel reddito! Prendere sistematicamente l’offerta più conveniente con siti come Trivago, Skyscanner per paragonare voli e pacchetti. Quanti potevano immaginare che con Ryanair un volo potesse costare meno di un giro al mare con un’auto a benzina? Ed infine una volta preso un volo, con siti come Couchsurfers, è possibile farsi ospitare in casa da altri stranieri, conoscendo così la cultura locale, divertendosi e avendo una “guida” gratuita in grado di farti, se desideri, vivere le città come un vero abitante.

C'e' chi lo prende alla lettera, e per risparmiare ancora di piu' sul biglietto, si fa solo andata senza RITORNO.
 
"Gli italiani rifiutano turni di notte e weekend" l'imprenditore veneto che assume più stranieri - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

"Gli italiani rifiutano turni di notte e weekend"
L'imprenditore veneto che assume più stranieri
Giovanni Pagotto: "Che strano questo Paese, c'è chi dice di far lavorare gli immigrati e chi dice di ammazzarli"


ROMA - "Gli italiani non hanno fame: per il lavoro in produzione riusciamo ad assumere solo stranieri": lo sfogo di Giovanni Pagotto, imprenditore del trevigiano, fondatore e presidente di Arredo Plast spa, ha provocato il finimondo. Nell'intervista, pubblicata da un giornale locale, Pagotto raccontava anche di un giovane venuto al colloquio di lavoro accompagnato dalla mamma, o di un altro che gli ha risposto che sarebbe stato disponibile tra tre mesi, dopo aver preso la patente. Il risultato è stata una valanga di curriculum arrivati all'azienda e alla sede del giornale, critiche feroci e qualche accusa anche da parte dei sindacati. Tanto che, raggiunto per telefono il giorno dopo a casa sua (nell'unica settimana di vacanze estive, visto che, ci tiene a precisare, "sono in ferie da venerdì scorso, ma da lunedì conto già di essere in fabbrica"), preferirebbe non dire altro sulla questione: "Dica che non mi ha trovato".

Di tutte le accuse che gli sono piovute addosso, quella che meno gli va giù è quella di preferire gli stranieri agli italiani: "Proprio non capisco: c'è chi dice che li dobbiamo accogliere, e c'è chi dice che li dobbiamo ammazzare! In ogni caso il gruppo non ha alcuna preclusione ad assumere italiani. Infatti ne abbiamo molti. Cerchiamo personale da assumere anche nelle scuole. Molti italiani ce lo dicono francamente: trovano pesanti i turni di notte e quelli del week-end. Ma noi non possiamo fermare la produzione: i costi diventerebbero insostenibili, smetteremmo di essere competitivi. Siamo i principali fornitori di Ikea in Europa per gli articoli di plastica, ma mica vengono da noi perché siamo simpatici: è perché abbiamo il prezzo giusto, unito a buona qualità e buon design. Ci rivolgiamo alle agenzie interinali, loro ci mandano stranieri e noi li assumiamo: che c'è di strano? Se non ci fossero loro dovremmo chiudere e andare all'estero".

Qualcuno su Facebook insinua che le aziende di Pagotto assumono stranieri perché li pagano meno: "Italiani e stranieri guadagnano quanto previsto dai contratti collettivi, e il 50% dei nostri dipendenti ha un superminimo. Se il periodo di prova va bene assumiamo: non ci teniamo ad avere del personale precario. Sa cosa diciamo ai ragazzi, che arrivano dalle scuole e che non sanno avvitare neanche un bullone, e iniziano con noi un percorso addestrativo? Che speriamo che rimangano con noi fino alla pensione. Anche facendo carriera: abbiamo dirigenti che hanno cominciato come manutentori. Mi creda, anche un addetto alle pulizie che dà le dimissioni fa un danno: dobbiamo assumerne un altro, insegnarli come fare, tutto tempo perso".

Se Pagotto è un po' duro verso i giovani del posto "che preferiscono avere il sabato e la domenica liberi", si mostra più comprensivo per i meridionali che possono trovare difficile trasferirsi al Nord per uno stipendio da 1200-1300 euro: "Devono anche pagare l'affitto, dovrebbero venire in due, in coppia. Una coppia può farcela". Anche se il lavoro qualche sacrificio lo vale, conclude senza polemica: "Io lo so cosa vuol dire, ho iniziato a 15 anni, come dipendente della Zoppas. Mi sono licenziato nel '79, sono diventato imprenditore e da allora sono andato avanti a testa bassa. Sa, qui c'era una grande concentrazione di fabbrichette di plastica: il 50% ha chiuso. A fare i turni di notte siamo rimasti solo noi e le vetrerie. A volte sembra che la gente non capisca che per mangiare bisogna lavorare".
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i dati sono ricavati dal Rapporto 2013 sulle comunicazioni obbligatorie, reso noto dal Ministero del Lavoro: le professioni più richieste dal mercato e più snobbate dagli italiani in cerca di lavoro:

- Braccianti agricoli (15,1% dei contratti totali del 2012, 767.405 assunzioni);
- Camerieri e professioni assimilate (8,1%, 441.262 assunzioni);
- Manovali e personale non qualificato dell’edilizia civile (4,3%, 217.777 assunzioni);
- Cuochi in alberghi e ristoranti (3,9%, 196.870 assunzioni);
- Addetti allo spostamento delle merci (3,3%, 166.366 assunzioni)
- Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi (3,1%, 157.191 assunzioni);
- Commessi delle vendite al minuto (2,4%, 120.027 assunzioni);
- Baristi e professioni assimilate (2%; 102.906 assunzioni);
- Muratori in pietra, mattoni e refrattari (1,9%, 97.950);
- Autisti di taxi e altri veicoli (1,8%, 89.617).
 
"Gli italiani rifiutano turni di notte e weekend" l'imprenditore veneto che assume più stranieri - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

"Gli italiani rifiutano turni di notte e weekend"
L'imprenditore veneto che assume più stranieri
Giovanni Pagotto: "Che strano questo Paese, c'è chi dice di far lavorare gli immigrati e chi dice di ammazzarli"


ROMA - "Gli italiani non hanno fame: per il lavoro in produzione riusciamo ad assumere solo stranieri": lo sfogo di Giovanni Pagotto, imprenditore del trevigiano, fondatore e presidente di Arredo Plast spa, ha provocato il finimondo. Nell'intervista, pubblicata da un giornale locale, Pagotto raccontava anche di un giovane venuto al colloquio di lavoro accompagnato dalla mamma, o di un altro che gli ha risposto che sarebbe stato disponibile tra tre mesi, dopo aver preso la patente. Il risultato è stata una valanga di curriculum arrivati all'azienda e alla sede del giornale, critiche feroci e qualche accusa anche da parte dei sindacati. Tanto che, raggiunto per telefono il giorno dopo a casa sua (nell'unica settimana di vacanze estive, visto che, ci tiene a precisare, "sono in ferie da venerdì scorso, ma da lunedì conto già di essere in fabbrica"), preferirebbe non dire altro sulla questione: "Dica che non mi ha trovato".

Di tutte le accuse che gli sono piovute addosso, quella che meno gli va giù è quella di preferire gli stranieri agli italiani: "Proprio non capisco: c'è chi dice che li dobbiamo accogliere, e c'è chi dice che li dobbiamo ammazzare! In ogni caso il gruppo non ha alcuna preclusione ad assumere italiani. Infatti ne abbiamo molti. Cerchiamo personale da assumere anche nelle scuole. Molti italiani ce lo dicono francamente: trovano pesanti i turni di notte e quelli del week-end. Ma noi non possiamo fermare la produzione: i costi diventerebbero insostenibili, smetteremmo di essere competitivi. Siamo i principali fornitori di Ikea in Europa per gli articoli di plastica, ma mica vengono da noi perché siamo simpatici: è perché abbiamo il prezzo giusto, unito a buona qualità e buon design. Ci rivolgiamo alle agenzie interinali, loro ci mandano stranieri e noi li assumiamo: che c'è di strano? Se non ci fossero loro dovremmo chiudere e andare all'estero".

Qualcuno su Facebook insinua che le aziende di Pagotto assumono stranieri perché li pagano meno: "Italiani e stranieri guadagnano quanto previsto dai contratti collettivi, e il 50% dei nostri dipendenti ha un superminimo. Se il periodo di prova va bene assumiamo: non ci teniamo ad avere del personale precario. Sa cosa diciamo ai ragazzi, che arrivano dalle scuole e che non sanno avvitare neanche un bullone, e iniziano con noi un percorso addestrativo? Che speriamo che rimangano con noi fino alla pensione. Anche facendo carriera: abbiamo dirigenti che hanno cominciato come manutentori. Mi creda, anche un addetto alle pulizie che dà le dimissioni fa un danno: dobbiamo assumerne un altro, insegnarli come fare, tutto tempo perso".

Se Pagotto è un po' duro verso i giovani del posto "che preferiscono avere il sabato e la domenica liberi", si mostra più comprensivo per i meridionali che possono trovare difficile trasferirsi al Nord per uno stipendio da 1200-1300 euro: "Devono anche pagare l'affitto, dovrebbero venire in due, in coppia. Una coppia può farcela". Anche se il lavoro qualche sacrificio lo vale, conclude senza polemica: "Io lo so cosa vuol dire, ho iniziato a 15 anni, come dipendente della Zoppas. Mi sono licenziato nel '79, sono diventato imprenditore e da allora sono andato avanti a testa bassa. Sa, qui c'era una grande concentrazione di fabbrichette di plastica: il 50% ha chiuso. A fare i turni di notte siamo rimasti solo noi e le vetrerie. A volte sembra che la gente non capisca che per mangiare bisogna lavorare".
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i dati sono ricavati dal Rapporto 2013 sulle comunicazioni obbligatorie, reso noto dal Ministero del Lavoro: le professioni più richieste dal mercato e più snobbate dagli italiani in cerca di lavoro:

- Braccianti agricoli (15,1% dei contratti totali del 2012, 767.405 assunzioni);
- Camerieri e professioni assimilate (8,1%, 441.262 assunzioni);
- Manovali e personale non qualificato dell’edilizia civile (4,3%, 217.777 assunzioni);
- Cuochi in alberghi e ristoranti (3,9%, 196.870 assunzioni);
- Addetti allo spostamento delle merci (3,3%, 166.366 assunzioni)
- Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi (3,1%, 157.191 assunzioni);
- Commessi delle vendite al minuto (2,4%, 120.027 assunzioni);
- Baristi e professioni assimilate (2%; 102.906 assunzioni);
- Muratori in pietra, mattoni e refrattari (1,9%, 97.950);
- Autisti di taxi e altri veicoli (1,8%, 89.617).

Pagotto è un grande!!!
 
Per gli under 30 previste oltre 120mila assunzioni nel 2013. Ecco dove - Il Sole 24 ORE

Per gli under 30 previste oltre 120mila assunzioni nel 2013. Ecco dove

Meno assunzioni, ma più qualificate. Nel 2013 le imprese del settore privato sono pronte ad assumere oltre 120mila giovani con meno di 30 anni, un numero pari al 32,8 per cento di tutte le assunzioni non stagionali previste per quest'anno dalle imprese di industria e servizi. In termini percentuali, rispetto al 2012 c'è però una riduzione del 2,7 per cento: lo scorso anno la quota di assunzioni di under 30 sul totale toccava il 35,5 per cento. In crescita, pero', le occasioni non legate all'età: le assunzioni per le quali le imprese non indicano il requisito prioritario dell'eta' arrivano a quasi 280mila.

I dati sono presentati da Unioncamere al meeting di Rimini (sono tratti dall'indagine Excelsior), e quindi effettuati prima dell'entrata in vigore del nuovo incentivo per le assunzione di under 30 varato dal governo nel decreto Giovannini. «Il numero di entrate si restringe ancora, ma è incoraggiante che le offerte dirette ai giovani aumentino nei profili più qualificati - commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - I giovani possono fare la differenza in un'azienda, soprattutto sulle nuove frontiere delle tecnologie e delle professioni della conoscenza».

I settori che assumono giovani
Il 71,6 per cento delle assunzioni previste (poco più di 86.200) proviene da imprese dei servizi. Di queste, 13mila dal mondo dei media, della comunicazione, dei servizi informatici e delle Tlc. Al settore manifatturiero fanno invece riferimento il restante 28,4 per cento di assunzioni di giovani (circa 34.300). Guardando alle professioni, uno su quattro (circa 28.800 under30) viene richiesto nell'ambito delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione tecnica. Oltre uno su due (quasi 61.400) potra' trovare spazio nelle professioni esecutive nel lavoro d'ufficio o professioni qualificate nelle attivita' commerciali e nei servizi. A livello territoriale, infine, un terzo delle possibilità sono concentrate nelle regioni del nord-ovest, oltre 27mila delle quali in Lombardia.
 
sìsìsìsì sicuramente sì
:clap:


il panino se lo devono portare da casa?
o è compreso nei 500 euro?

ottimismo eh
 
ma che vada in mona lui (Pagotto) e tutti gli imprenditori veneti a lui analoghi. vedasi, come esempio di imprenditore in veneto da lui diverso, il solito paron di Luxottica. Se lui ce l'ha fatta impiegando interi paesi, vuol dire che se Pagotto non ce la fa è solo per incapacità dell'azienda di fornire salari adeguati al costo della vita.

Bello poi il commento "Eh si pagare l'affitto con 1200 è dura". Significa che i giovani che vuole formare devono rimanere a casa dei genitori con il salario che lui vuole fornire. Bell'esempio per mandare avanti la società in maniera costruttiva.
 
ma che vada in mona lui (Pagotto) e tutti gli imprenditori veneti a lui analoghi. vedasi, come esempio di imprenditore in veneto da lui diverso, il solito paron di Luxottica. Se lui ce l'ha fatta impiegando interi paesi, vuol dire che se Pagotto non ce la fa è solo per incapacità dell'azienda di fornire salari adeguati al costo della vita.

Bello poi il commento "Eh si pagare l'affitto con 1200 è dura". Significa che i giovani che vuole formare devono rimanere a casa dei genitori con il salario che lui vuole fornire. Bell'esempio per mandare avanti la società in maniera costruttiva.

---> da questa tabella americana si potrebbe desumere che neanche in luxottica gli stipendi siano così generosi...
Luxottica Salaries | Glassdoor
 
con il salario che lui vuole fornirea.

o che può fornire, le aziende (a parte i soliti delinquenti) chiudono perchè non ce la fanno ed il costo del personale incide tantissimo, non si è più concorrenziali, anche io dovrei assumere almeno altre 2 persone nella mia azienda, ma non ci starei dentro e faccio senza, rinunciando a una vita sociale, alle vacanze e stando in azienda 12 ore al gg tutti i gg, anche alcune domeniche...
 
Si, il punto è che devono essere dignitosi (ovvero per quel che io intendo, in grado di mantenere quantomeno un'unità abitativa autonoma), non per forza "generosi".
concordo, ma la colpa non è del datore di lavoro, schiacciato dalle tasse che mette sul mercato prodotti al doppio del prezzo di analoghi fatti all'estero, è il sistema Italia che non è competitivo e, visto chi siede in parlamento e nelle amministrazioni, temo ci saranno tanti anni bui a venire
 
Sicuramente la competitività del sistema-paese è da migliorare, ma non può essere che è sempre colpa di qualcun'altro e mai della incapacità dell'impresa... ci sono aziende che vanno male e aziende che vanno molto bene (ne conosco personalmente parecchie), la differenza la fanno le persone che le gestiscono che, vi svelo un "segreto", NON sono tutte ugualmente capaci.
 
Sicuramente la competitività del sistema-paese è da migliorare, ma non può essere che è sempre colpa di qualcun'altro e mai della incapacità dell'impresa... ci sono aziende che vanno male e aziende che vanno molto bene (ne conosco personalmente parecchie), la differenza la fanno le persone che le gestiscono che, vi svelo un "segreto", NON sono tutte ugualmente capaci.

hai perfettamente ragione, il fatto è che sia gli imprenditori bravi, che i caproni, soffrono la pressione fiscale più alta del mondo, anche in germania ci sono imprenditori incapaci
 
Prendersela con l'imprenditoria significa solamente sbagliare il bersaglio.
Nel paese delle rendite di posizione, delle caste e della corruzione, e' normale demonizzare chi intraprende come il male assoluto, non fa una grinza.
Solidarita' a chi fugge e riapre all'estero strozzato da tasse burocrazia e sederi flaccidi.
Le maestranze rimaste senza lavoro che continuino pure a demonizzare il padrone appecoronandosi al politico demagogo di turno continuando a sostenere la triplice che spera spera si avvera, la fine pero'.
Saluti
 
o che può fornire, le aziende (a parte i soliti delinquenti) chiudono perchè non ce la fanno ed il costo del personale incide tantissimo, non si è più concorrenziali, anche io dovrei assumere almeno altre 2 persone nella mia azienda, ma non ci starei dentro e faccio senza, rinunciando a una vita sociale, alle vacanze e stando in azienda 12 ore al gg tutti i gg, anche alcune domeniche...
Se lo fai è solo perchè pensi di poter guadagnare di più dei 1800/2500 euro al mese che guadagnaresti quasi sicuramente facendo un lavoro dipendente.
E se guadagni più di 3/4000 euro al mese è giustissimo che tu faccia questo "mazzo" (anzi io aggiungerei anche qualche festa comandata!)
Non te l'ha ordinato mica il medico di fare l'imprenditore... :p
 
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