Giovani "Bamboccioni" : ecco i numeri - Parte II

Brava Chantal,avevo dimenticato di farlo,bollo verde :D:D

Io dopo aver postato la storia di un notaio da 16 generazioni,metto quest'altra storia...

Merito e professioni: il notariato

Merito e professioni: il notariato

Io notaio, papà barbiere lui ha investito su di me

ROMA C’e’ l’ha fatta Fabrizio Cimei a diventare notaio. Eppure tutto congiurava contro. Il padre barbiere, la madre parrucchiera, una bottega a Batteria Nomentana, periferia di Roma. Casa di proprietà, ma con un mutuo sulle spalle: tinello, cucina e due camere, una da dividere con i fratelli. Al liceo, scientifico Plinio, ci andava, ma senza passione.
Di lui i professori dicevano quello che dicono a tutti. «Il ragazzo potrebbe farcela, ma si impegna poco». Una frase che in una famiglia di artigiani può significare l’ anticamera del lavoro. Al terzo anno arriva anche la bocciatura.

«Ero la pecora nera della famiglia», racconta Cimei dal suo studio, a Lecco. Una moglie, due figlie e un terzo in arrivo, oggi di anni ne ha 46. Non vive da nababbo, ci tiene a precisare, ma certo non deve tirare la cinghia come faceva suo padre. Su uno come lei un broker non avrebbe puntato una lira. Non almeno come notaio, una professione che, si dice, passa di padre in figlio. Come ha fatto? «Ho studiato. Tanto. I miei volevano che i figli si laureassero. Mio padre mi ripeteva sempre “voi siete il mio investimento”.

E poi io avevo voglia di riscattarmi dall’ idea che si erano fatti di me durante gli anni del liceo». Ma perché ha scelto di fare proprio il notaio? «Una combinazione. Un amico di famiglia, notaio, aveva assicurato mio padre che mi avrebbe preso come praticante nel suo studio. È nato tutto da quella promessa». È stata dura? «Più l’ università che il resto. A lezione andavo con l’ autobus, ci mettevo due ore. Così seguivo solo i corsi più importanti. Certo avevo poco tempo per me, uscivo una volta alla settimana. Vacanze nemmeno a parlarne, anche perché i soldi, a differenza di molti miei compagni, non li avevo. E dovevo fare in fretta a laurearmi, non potevo perdere tempo: sapevo la fatica che faceva mio padre per tirare avanti. Ogni volta che dovevo comprare un libro ero intimorito. Certo erano altri anni, si facevano più sacrifici. Mi sono laureato con 110. Ma l’ amico di famiglia nel frattempo era morto».
Lei però è andato avanti lo stesso. Non s’ è scoraggiato? «No perché il progetto ormai era quello di diventare notaio, non pensai a fare altro. Ebbi la fortuna di fare il praticante con un professionista che mi insegnò molto e mi indicò la scuola giusta per prepararmi al concorso. Così l’ esame l’ ho superato subito, al primo colpo. Cosa rara, c’ è chi lo ripete più volte. In graduatoria sono arrivato 113° su 200 posti. A 33 anni ero già notaio e mi assegnarono la prima sede, Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Ho iniziato da lì». Lo sa che lei sballa tutte le statistiche dell’ Ocse secondo cui sarebbero lo stipendio e la laurea del padre, in Italia, a fare il futuro del figlio? «Non posso giudicare nelle altre professioni, ma le garantisco che il concorso per diventare notai è democratico proprio perché molto difficile. È un luogo comune quello secondo cui i notai sono tutti figli di notai, lo sono solo il 13 per cento. Qui a Lecco i maggiori studi hanno dovuto rinunciare a mettere dentroi propri figli proprio perché non hanno passato l’ esame. Certo io ho dovuto fare più fatica di altri e rinunciare a più cose per arrivare, ma ce l’ ho fatta». È uno tra i pochi, lo sa? «Immagino di sì.
Ma se vogliano parlare di immobilismo nel passaggio da una classe sociale all’ altra credo che il binocolo vada puntato sul mondo delle imprese, piuttosto che su quello delle professioni. I figli degli imprenditori sono tutti in azienda, è difficile che prendano altre strade. Io come notaio non posso lasciare lo studio ai miei figli a meno che non siano così bravi da superare il concorso. Vale lo stesso se hai un’ attività economica, un negozio, come aveva mio padre». Il negozio di barbiere…L’ hanno preso i suoi fratelli? «No, loro alla fine non si sono laureati. Adesso lavorano con me nello studio. Certo non fanno i notai».

Grazie, Patrizio! Thread troppo interessante per lasciarlo affondare nelle memorie storiche di fol....articolo che secondo me è genuino, anche nella mia famiglia siamo testimoni di come a volte si riesca ad emergere e raggiungere i propri obiettivi a dispetto delle logiche nepotistiche e baronistiche. Certo che sono eccezioni che confermano un po' la regola.
Mi dissocio invece dalla parte che ho evidenziato in grassetto : discorso troppo generico! Dipende dal tipo di impresa e dalle persone in gioco. Esistono molti casi in cui i figli non hanno assolutamente voluto subentrare ai loro genitori nella conduzione aziendale e queste sono state cedute ad estranei. No, direi proprio che non si puà parlare di immobilismo sociale imprenditoriale in Italia. Non in senso così generico.
 
Reganam, ti avevo chiesto quali sono le lacune del sistema sanitario americano....ma il post è rimasto sepolto nel precedente thread!
 
Il problema è stato lasciare il numero aperto a giurisprudenza ai tempi del boom universitario. Se ci sono troppi psicologi, avremo problemi di disoccupazione, ma se ci sono troppi avvocati si intasa il sistema giudiziario e ne risente l'economia.

Accadde la stessa cosa con i medici, negli anni '80 a roma c'era un medico ogni 85 abitanti, la situazione era fuori controllo. La cosa che più piace agli italiani insieme al fare causa è farsi prescrivere medicine. E la spesa sanitaria infatti schizzò alle stelle.
 
Il problema è stato lasciare il numero aperto a giurisprudenza ai tempi del boom universitario. Se ci sono troppi psicologi, avremo problemi di disoccupazione, ma se ci sono troppi avvocati si intasa il sistema giudiziario e ne risente l'economia.

Accadde la stessa cosa con i medici, negli anni '80 a roma c'era un medico ogni 85 abitanti, la situazione era fuori controllo. La cosa che più piace agli italiani insieme al fare causa è farsi prescrivere medicine. E la spesa sanitaria infatti schizzò alle stelle.

Oltre al fatto che da qualche anno è possibile laurearsi in giurisprudenza in Spagna, Albania e non so quali altri paesi e diventare avvocati qui in Italia.
Ah, che bella la globalizzazione.
 
Il problema è stato lasciare il numero aperto a giurisprudenza ai tempi del boom universitario. Se ci sono troppi psicologi, avremo problemi di disoccupazione, ma se ci sono troppi avvocati si intasa il sistema giudiziario e ne risente l'economia.

no va liberalizzato tutto, che si faccia selezione darwiniana. Ci manca solo che per eliminare una casta creiamo una supercasta di persone protette senza alcun merito.
 
Gli avvocati sono già liberalizzati. Il risultato è che ci sono cinque milioni di cause in arretrato. E per arrivare ad una sentenza definitiva per un terreno mia zia ha dovuto aspettare QUINDICI anni. I medici liberalizzati avevano portato ad una guerra a chi prescriveva di più per accaparrarsi i pazienti.

Poi se te per liberalizzazione intendi che un cardiochirurgo debba guadagnare quanto un metalmeccanico perchè sennò è CASTAH!!11!, beh, direi che non vale neanche la pena discutere.
 
Rispondo alla domanda sul sistema sanitario americano.
1) Il sistema sanitario italiano e' in grave peggioramento negli ultimi anni. Ho i genitori in Italia e sto valuando un peggioramento molto rapido. Dunque, il mio commento (da cui la domanda rivoltami) puo' non avere presto alcuna validita' in quanto un paragone serio fra i due sistemi andrebbe fatto
- A parita' di professione dell'assistito (quante ore deve lavorare per avere un tipo di prestazione
- A parita' di qualita' del servizio proposto (tempi di attesa etc).
2) Nel sistema americano, se si ha una professione "prestigiosa" (come nel mio caso) si hanno servizi impecabili: si attende pochissimo per un esame, il servizio e' eccellente (anche se per il pronto soccorso si ha una attesa simile a quella italiana) e se si subisce una ingiustizia la LEGGE FUNZIONA E FANNO UN MAZZO COSI' a chi non ha fatto bene o negligenetemente il proprio lavoro. E si avranno risarcimenti proporzionati al danno...
3) Nel sistema americano (sempre per chi ha una buona professione!) gli stipendi sono 3-4 volte in termini nominali quelli italiani. In temini REALI anche 5 volte. Pero' quando si deve avere una prestazione sanitaria "seria" si devono spendere cifre anche di 1000 o 2000 dollari di tasca propria. Se uno non e' una cavalletta alla Bigmad e considerando il guadagno notevole in termini di potere di acquisto, la sanita' americana a parita' di servizio costa MOLTO MENO che in Italia. Faccio notare che i tempi biblici di attese tipi italiani non ci sono in America.
4) Ora sta entrando in vigore la cosiddetta "Obama care" e le cose non mi sono ancora ben chiare (e non lo sono a nessuno). Vi faro' sapere se e cosa cambia. Ma l'impressione e' che le cose miglioreranno per le classi meno abbienti
5) Se uno non ha una posizione prestigiosa allora cominciano i dolori. I costi della sanita' sono molto alti e diventa un lusso curarsi. Ne segue che in America conviene trasferirsi se si hanno alte professionalita' (tipo ingegneria, ma fatta seriamente ...). Altrimenti si va a finire nella classe che lavora per quella dirigente e si fa una vita molto dura!
6) Per chi ha una buona professione si hanno cure dentarie eccezionali e quasi gratis. Una capsula ad un dente costa sui $900 dollari e con l'assicurazione (inclusa quando si lavora) si paga di tasca propria meno di $200!!! In Italia si pagano 1000 euro per la stessa cosa ma 1000 euro in Italia sono come $4-5000 in America (dunque ho reso l'idea!). Inoltre tecnologia e professionalita' sono elevatissime.
7) Se uno e' disoccupato o "pigro" e non si e' concquistato una certa professionalita' sono ca..i amari. Il sistema americano non consente al Bigmad di turno di fare una vita dignitosa. Obbliga le persone a lavorare duramente ma le ricompenza con soddisfazioni e opportunita' e stipendi molto alti. Dunque, traferitevi in America ma sappiate a cosa andate in contro. Dimenticatevi i ponti delle festivita' etc. Bisogna lavorare. Ma in America se si e' bravi non si rimarra' mai disoccupati o sottoccupati!
8) Il notaio in America costa $80 (ottanta). Viene anche sul posto di lavoro a far firmare i documenti a chi contrae il mutuo per comprare la casa (parlo per esperienza!). Comprare una casa costa MOLTO MENO che in Italia: fra escrow account, spese per il titolo e vari balzelli si sprecano circa 2000 dollari in tutto. Ma vorrei far notare:
A) le tasse sulla casa sono molto piu' basse durante le compravendite
B) Le tasse sulla casa sono dell'ordine dell'1% del valore di mercato VERO all'anno. Ma includono spazatura etc. e i soldi vengono spesi nella zona dove la casa e' ubicata (scuole)
C) I mutui hanno interessi molto piu' bassi che in Italia (se uno ci sa fare). Esiste infatti concorrenza fra banche. Io sto pagando MENO DEL 3% su un mutuo a tasso fisso per 15 anni.
D) Il fisco e' molto piu' efficiente e fare la dichiarazione dei redditi non e' un dramma e riesco a farla da me online in un paio di ore all'anno...
 
I miei due cents sui notai.

Sostenere che la corporazione dei notai sia indispensabile e che debba esserci è falso.

Il loro ruolo è quello di accertare le transazioni e quindi di raccogliere le volontà delle parti (atto pubblico)o accertare l'autenticitá delle firme di un contratto (scrittura privata autenticata).
Dnque costituiscono un estensione dell'apparato dello stato, che sostanzialmente li delega di un potere.
Ebbene con tutti i pubblici ufficiali che dispone la pubblica amministrazione è fuori dal mondo immaginare che le transazioni immobiliari, o per atti costitutivi di societa, possano essere autenticati dai funzionari dello stato, dell'ufficio del registro o anche dell'anagrafe come già avviene per l'atto di vendita dell'automobili?

Poi che il notaio si occupi anche di altre cose è un argomento inconsistente per sostenere la loro indispensabilità, dato che tutte le verifiche che egli svolge sono eseguibili da qualsiasi uomo dotato di normale intelligenza.
Ciò che non si spiega è perché si debba rendere obbligatorio rivolgersi necessariamente a loro per concludere determinati contratti e non lasciare invece libertà alle parti nel concludere il contratto nelle modalità ritenute più consone, fermo restando l'obbligo di registrazione di determinati contratti.

Si chiamerebbe liberalizzare il mercato e la società, autentica criptonite per l'attuale assetto di caste e corporazioni di cui è composta ora l'Italia.
 
Ultima modifica:
Roma quanto guadagna un bravo insurance/mortgage&loan broker?

Tu stai in California?

Tu con che visto sei andato negli USA?
 
non ho capito se anche questo 3d diventerà un j'accuse nei confronti di bigmad che a quanto mi risulta vive del suo :mmmm:
 
Roma quanto guadagna un bravo insurance/mortgage&loan broker?

Tu stai in California?

Tu con che visto sei andato negli USA?

Non so esattamente quanto guadagni ma penso che tranquillanente raggiunga i 90k lordi (60k netti) all'anno.

Abito nella costa del Pacifico in una grande citta' molto bella e ben servita.

Sono andato negli USA con un visto J1, poi trasformato in H1B e infine ho conquistato la carta verde.
 
Ciao Roma4ever,
è molto che manco dalla Germania, e sicuramente molte cose che io conoscevo di prima mano... oggi potrebbero essere differente ma:
- in Germania esiste un sistema simile a quello italiano ( più esteso ) ma con l'efficienza americana.

- se fai prevenzione (gratis) andando almeno una volta all'anno dal dentista... in caso di necessità non pagherai nulla ( vedi malatia o altro) però per esempio, non ti pagano un impianto, ma una dentiera sarebbe gratis... non so per le capsule...

- oculista gratis
- trapianti senza limite di spesa
ecc ecc ecc

E', secondo me, un sistema migliore di quello americano dove nessuno rimane escluso...

E' chiaro che il ricco o chi guadagna stipendi elevati ha un'assicurazione aggiuntiva e accede a quelle cliniche che per i comuni mortali sarebbe impossibile pagare...

cmq il sistema tedesco, per esempio, se sofri d'atrosi e necessiti cure termali... dopo accertamenti di questa necessità... ti viene pagata al 100% (solitamente sono come una vacanza in una SPA per 15 gg ogni anno)
 
«Quei no dei ragazzi a impieghi da 800 euro al mese»
Corriere della Sera - Fabrizio Caccia
Polito Rassegna Stampa - «Quei no dei ragazzi a impieghi da 800 euro al mese»
Il caso Stefano Cigarini, ad di «Miragica», gestisce parchi di divertimento: «Nessuno vuole sacrificare le vacanze estive»
Questa mi sembra la generazione del tutto e subito: si è persa la cultura del sacrificio e del lavoro
ROMA - «Lo sa quando mi son proprio cadute le braccia? Quando un ragazzo di 22 anni, che aveva superato le selezioni, ha detto: qui da voi tutto bello, grazie, ma preferisco rinunciare, se no perdo l'indennità di disoccupazione... Ha capito bene?».
Stefano Cigarini, 45 anni, è l'amministratore delegato di due dei più grandi parchi di divertimenti in Italia, il «Miragica» di Molfetta e il «Rainbow MagicLand» di Valmontone, «per numero di biglietti venduti la terza attrattiva turistica della Capitale, dopo il Colosseo e i Musei Vaticani», dice lui. Ieri, su «La Gazzetta del Mezzogiorno» Cigarini è uscito allo scoperto con una clamorosa denuncia: «In un momento così grave di disoccupazione giovanile è difficile trovare ragazzi disposti a lavorare sacrificando le vacanze estive». A Molfetta, ha raccontato l'ad di «Miragica», su 50 ragazzi già selezionati per lavorare fino a settembre solo 10 hanno accettato, gli altri si son tirati indietro: «C'era chi non voleva lavorare nei weekend, chi non voleva sacrificare il Ferragosto, chi l'uscita del sabato sera con la fidanzata». Come diceva l'ex ministro Fornero? Generazione choosy. Giovani schizzinosi. Sarà vero? Sul web l'intervista ha scatenato un putiferio. I social network ribollono già dei commenti più svariati («A Molfetta non pagano i contributi» oppure «Vergogna! In Italia non c'è lavoro e c'è chi lo rifiuta»). Il sito stesso della Gazzetta è andato in tilt. «Ma va - scrive PincaPallina - a Miragica ti propongono il contratto a voucher, che non ti dà diritto a un bel niente! Perché noi giovani dobbiamo sempre accontentarci?». Cigarini giura che lo stagionale medio di «Miragica» guadagna 800 euro netti al mese per 40 ore settimanali. Ma non arrivano a tanto i contratti voucher (cioè gli occasionali pagati coi buoni lavoro per non più di 5 mila euro l'anno), gli intermittenti, quelli con l'apprendistato. L'ad però non ci sta: «Noi siamo come i preti, il prete lavora quando gli altri vanno in vacanza. Sono d'accordo che è un lavoro duro, faticoso, intermittente e non può essere il contratto della vita, ma io credo che un giovane con un progetto di futuro davanti a sé non dovrebbe pensare all'indennità di disoccupazione, piuttosto a 22 anni dovrebbe pensare a comprarsela, la mia azienda. Questa però mi sembra la generazione del tutto e subito: si è persa la cultura della fatica, del lavoro, della gavetta». Il manager chiude con un aneddoto: «Avevo 22 anni, studiavo al Dams di Bologna, mi stavo per laureare in marketing discografico. Un giorno per strada incontro Lucio Dalla, lo fermo e gli chiedo un'intervista per la mia tesi. Lui mi dice: adesso o mai più. Io mi butto e passiamo insieme il resto della giornata. Alla fine mi saluta: vedrai Stefano, lavoreremo insieme. Io penso a una sbruffonata, invece qualche settimana dopo mi chiama, dice di vestirmi bene e andare da lui. Arrivo lì e trovo una decina di persone che comincia a interrogarmi su tutto. Era il cda al completo della sua casa discografica. Poi esco, viene Dalla e mi annuncia: sei dei nostri. Per due anni feci il garzone di bottega, gratis, ma tre anni dopo ero il direttore marketing di Universal. Anch'io pagherei di più i ragazzi, ma ci sono le regole del mercato. Nella vita, però, bisogna mettersi in gioco».
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@romaforever

Permettimi di dissentire completamente con la tua disanima del sistema sanitario US.

Secondo me è di gran lunga il peggiore del mondo civilizzato se analizzato dal punto di vista del rapporto prezzo/qualità, proprio senza paragoni. Forse si salvano i servizi alle superelite (nel senso che lì esistono a volte cure fantascientiche incredibilmente costose che risolvono, ogni tanto, problemi altrimenti irrisolvibili). Ma per la stragrande maggioranza delle problematiche mediche gli usa spendono tra 2 e 3 volte in termini reali quello che spendono tutti i paesi ricchi "normali", per risultati abbastanza deludenti.

Nel senso che l'aspettativa di vita non è + che alta che altrove, anzi.

1) Il sistema sanitario italiano e' in grave peggioramento negli ultimi anni. Ho i genitori in Italia e sto valuando un peggioramento molto rapido. Dunque, il mio commento (da cui la domanda rivoltami) puo' non avere presto alcuna validita' in quanto un paragone serio fra i due sistemi andrebbe fatto

Io ho il padre in usa, e sono a bologna (quindi eccellenza tra le varie sanità italiane), e ti assicuro che lui concorda che la situazione sanitaria usa è demenziale, sebbene per il suo specifico caso (e per il bho, 5-10% della popolazione forse) in realtà le cose vadano molto bene (vedi poi mio commento al punto 3).

2) Nel sistema americano, se si ha una professione "prestigiosa" (come nel mio caso) si hanno servizi impecabili: si attende pochissimo per un esame, il servizio e' eccellente (anche se per il pronto soccorso si ha una attesa simile a quella italiana) e se si subisce una ingiustizia la LEGGE FUNZIONA E FANNO UN MAZZO COSI' a chi non ha fatto bene o negligenetemente il proprio lavoro. E si avranno risarcimenti proporzionati al danno...

Questa "soluzione delle ingiustizie" la paghi tutta di tasca in assicurazioni dai premi imbarazzanti per rischio medico, che i medici poi ti riversano in parcella.

Se vai nel privato a fare una visita in italia, anche da un top specialista, paghi meno della metà che in usa, anche in bianco (figurati quando paghi in nero). Noi ci lamentiamo di visite da 100-120 eur, ma in usa per un buon cardiologo paghi 500$++++ per una visita, tanto per capirci.

3) Nel sistema americano (sempre per chi ha una buona professione!) gli stipendi sono 3-4 volte in termini nominali quelli italiani. In temini REALI anche 5 volte. Pero' quando si deve avere una prestazione sanitaria "seria" si devono spendere cifre anche di 1000 o 2000 dollari di tasca propria. Se uno non e' una cavalletta alla Bigmad e considerando il guadagno notevole in termini di potere di acquisto, la sanita' americana a parita' di servizio costa MOLTO MENO che in Italia. Faccio notare che i tempi biblici di attese tipi italiani non ci sono in America.

Se per "buona professione" intendi top 5% hai decisamente ragione. Forse anche dentro il 10%. Ma per tutto il resto no, nn è che il venditore di hot dog di cincinnati faccia molti + soldi del nostro kebabbaro, tanto per capirci. Nè il camionista del sud dakota prende molto + di quello che fa lombardia-sicilia varie volte al mese.

Wages stink at America's most common jobs - Apr. 1, 2013

Workers in seven of the 10 largest occupations typically earn less than $30,000 a year, according to new data published Friday by the Bureau of Labor Statistics. That's a far cry from the nation's average annual pay of $45,790.

E ricorda (come ben sai) che ogni dato USA è lordo di TUTTO. MA tutto.

C) I mutui hanno interessi molto piu' bassi che in Italia (se uno ci sa fare). Esiste infatti concorrenza fra banche. Io sto pagando MENO DEL 3% su un mutuo a tasso fisso per 15 anni.

E gli interessi sono anche interamente deducibili (finchè dura). Ma hai dimenticato di dire che anche se il notaio costa niente, paghi inf di avvocati se vuoi verificare tutta la burocrazia; e una proposta d'acquisto in usa è un tomo di infinite pagine, che o sai scrivere te o devi pagare per scrivere.

D) Il fisco e' molto piu' efficiente e fare la dichiarazione dei redditi non e' un dramma e riesco a farla da me online in un paio di ore all'anno...

Non è assolutamente vero: l'equivalente del loro testo unico è + di 10 volte + lungo di quello italiano, ci sono un miliardo di complicazioni aggiuntive, per non parlare del trattamento fiscale delle cedole del fixed income (che va a reddito) vs i capital gain se ti configuri nella maniera giusta (che son tassati in maniera simile all'italia), e infinite altre cose. Per non parlare ancora del roth ira vs 401k, e quant'altro. Se hai del risparmio investito da loro è tutto molto molto + complicato.

E anche sul reddito tra county, state, federal, e così via c'è da impazzire.

Non so esattamente quanto guadagni ma penso che tranquillanente raggiunga i 90k lordi (60k netti) all'anno.

Non mi è chiaro come 90k$ lordi in california possano diventare 60$k netti, perlomeno, magari è vero senza social security e senza risparmio pensionistico (che invece è già inglobato nel tipico reddito da lavoro italiano).
 
Anch'io pagherei di più i ragazzi, ma ci sono le regole del mercato. Nella vita, però, bisogna mettersi in gioco».
RIPRODUZIONE RISERVATA

Ma che pretese: un lavoretto occasionale senza possibilita' di accrescere conoscenze ma solo manolavanza, e si stupisce che non trova ragazzi per 40 ore settimanali a 800 euro?
KO!
 
Prendo atto della tua esperienza Luciom, che ovviamente e' molto distante dalla mia. D'altronde un forum serve proprio a far vedere come stanno le cose e il tuo contributo e' molto apprezzato.
 
Rispondo alla domanda sul sistema sanitario americano.
1) Il sistema sanitario italiano e' in grave peggioramento negli ultimi anni. Ho i genitori in Italia e sto valuando un peggioramento molto rapido. Dunque, il mio commento (da cui la domanda rivoltami) puo' non avere presto alcuna validita' in quanto un paragone serio fra i due sistemi andrebbe fatto
- A parita' di professione dell'assistito (quante ore deve lavorare per avere un tipo di prestazione
- A parita' di qualita' del servizio proposto (tempi di attesa etc).
2) Nel sistema americano, se si ha una professione "prestigiosa" (come nel mio caso) si hanno servizi impecabili: si attende pochissimo per un esame, il servizio e' eccellente (anche se per il pronto soccorso si ha una attesa simile a quella italiana) e se si subisce una ingiustizia la LEGGE FUNZIONA E FANNO UN MAZZO COSI' a chi non ha fatto bene o negligenetemente il proprio lavoro. E si avranno risarcimenti proporzionati al danno...
3) Nel sistema americano (sempre per chi ha una buona professione!) gli stipendi sono 3-4 volte in termini nominali quelli italiani. In temini REALI anche 5 volte. Pero' quando si deve avere una prestazione sanitaria "seria" si devono spendere cifre anche di 1000 o 2000 dollari di tasca propria. Se uno non e' una cavalletta alla Bigmad e considerando il guadagno notevole in termini di potere di acquisto, la sanita' americana a parita' di servizio costa MOLTO MENO che in Italia. Faccio notare che i tempi biblici di attese tipi italiani non ci sono in America.
4) Ora sta entrando in vigore la cosiddetta "Obama care" e le cose non mi sono ancora ben chiare (e non lo sono a nessuno). Vi faro' sapere se e cosa cambia. Ma l'impressione e' che le cose miglioreranno per le classi meno abbienti
5) Se uno non ha una posizione prestigiosa allora cominciano i dolori. I costi della sanita' sono molto alti e diventa un lusso curarsi. Ne segue che in America conviene trasferirsi se si hanno alte professionalita' (tipo ingegneria, ma fatta seriamente ...). Altrimenti si va a finire nella classe che lavora per quella dirigente e si fa una vita molto dura!
6) Per chi ha una buona professione si hanno cure dentarie eccezionali e quasi gratis. Una capsula ad un dente costa sui $900 dollari e con l'assicurazione (inclusa quando si lavora) si paga di tasca propria meno di $200!!! In Italia si pagano 1000 euro per la stessa cosa ma 1000 euro in Italia sono come $4-5000 in America (dunque ho reso l'idea!). Inoltre tecnologia e professionalita' sono elevatissime.
7) Se uno e' disoccupato o "pigro" e non si e' concquistato una certa professionalita' sono ca..i amari. Il sistema americano non consente al Bigmad di turno di fare una vita dignitosa. Obbliga le persone a lavorare duramente ma le ricompenza con soddisfazioni e opportunita' e stipendi molto alti. Dunque, traferitevi in America ma sappiate a cosa andate in contro. Dimenticatevi i ponti delle festivita' etc. Bisogna lavorare. Ma in America se si e' bravi non si rimarra' mai disoccupati o sottoccupati!
8) Il notaio in America costa $80 (ottanta). Viene anche sul posto di lavoro a far firmare i documenti a chi contrae il mutuo per comprare la casa (parlo per esperienza!). Comprare una casa costa MOLTO MENO che in Italia: fra escrow account, spese per il titolo e vari balzelli si sprecano circa 2000 dollari in tutto. Ma vorrei far notare:
A) le tasse sulla casa sono molto piu' basse durante le compravendite
B) Le tasse sulla casa sono dell'ordine dell'1% del valore di mercato VERO all'anno. Ma includono spazatura etc. e i soldi vengono spesi nella zona dove la casa e' ubicata (scuole)
C) I mutui hanno interessi molto piu' bassi che in Italia (se uno ci sa fare). Esiste infatti concorrenza fra banche. Io sto pagando MENO DEL 3% su un mutuo a tasso fisso per 15 anni.
D) Il fisco e' molto piu' efficiente e fare la dichiarazione dei redditi non e' un dramma e riesco a farla da me online in un paio di ore all'anno...

Se Bigmad viene in America gli fa un mazzo tanto (lavorativamente parlando) ai Romaforever che stanno lì! :D:D:p:p
 
Ma che pretese: un lavoretto occasionale senza possibilita' di accrescere conoscenze ma solo manolavanza, e si stupisce che non trova ragazzi per 40 ore settimanali a 800 euro?
KO!

Ma il libero mercato si invoca solo quando fa comodo? La legge della domanda e dell'offerta non vale per le assunzioni? Se non trova gente a 800 euro al mese, aumenti a 900, o offra benefit aggiuntivi, funziona così nel mondo civilizzato. Troppo semplice gridare al "choosy".
 
cut
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Mi sembra il classico articolo alla "c.d.c.":
1) Non si capisce se gli 800€ al mese li danno a questi ragazzi che hanno rifiutato o se invece prendono i c.d. contratti voucher...
2) Che uno non rinunci all'indennità di disoccupazione lo trova scandaloso?!? Cioè magari uno prende 600€ al mese per non fare un caspio e si fa 2 lavoretti in nero una tantum e arriva a 1.000 e dovrebbe farsi il mazzo 40 ore a settimana per 800€?!? Non puoi puntare il dito su chi fa questa scelta, ma su chi la consente.

Io faccio fatica a credere che ci siano così tanti ragazzi che rinunciano a 800€ al mese per 40 ore di lavoro a settimana... Perché ne conosco tantissimi che lo fanno.

Poi il singolo caso del "figlio di papà" o del "sussidiato" lo troverai sempre.

Ma che pretese: un lavoretto occasionale senza possibilita' di accrescere conoscenze ma solo manolavanza, e si stupisce che non trova ragazzi per 40 ore settimanali a 800 euro?
KO!

Beh guarda che molti si leccherebbero le dita... Anche se d'estate ci sono molti lavori stagionali che, effettivamente, ti offrono molto molto di più.
 
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