Giulio Paolini

Scusa Biagio ma assimilare il linguaggio di Agnes Martin a quello di Paolini proprio no.
.

Come dici, il mercato è lo specchio del collezionismo in un dato periodo. E i gusti, le mode, le bolle, le distorsioni di sicuro alterano il "consenso".
......
Auspicando che non siano le aggiudicazioni e i record (edit: e più in generale "i prezzi"), ad entrare nella Storia dell'Arte :)


paragonare Agnes Martin a Paolini per conto mio è come bestemmiare in chiesa, salvo non sia un mussulmano entrato per sbaglio :D

condivido quanto scritto da techne.

Io ripartirei da qui : Le Fondamenta teoriche (Decalogo) dell'investimento in Arte
 
Scusa Biagio ma assimilare il linguaggio di Agnes Martin a quello di Paolini proprio no.
In termini di resa estetica sono del tutto differenti.
Quanto al resto, ho argomentato una mia idea, non ho la pretesa che venga condivisa da tutti.

paragonare Agnes Martin a Paolini per conto mio è come bestemmiare in chiesa, salvo non sia un mussulmano entrato per sbaglio :D

condivido quanto scritto da techne.

Io ripartirei da qui : Le Fondamenta teoriche (Decalogo) dell'investimento in Arte

Per la serie... "non c'è nessun sordo peggio di chi non vuol sentire" ;)

Non ho fatto un paragone tra i due artisti in termini di linguaggio: lo capisce anche un bambino che Agnes Martin e Giulio Paolini non c'entrano nulla tra loro. Dai su ragazzi... cortesemente non strumentalizzate ciò che NON è stato scritto.

Il mio "raffronto" era unicamente in risposta a Toni, che faceva paragoni sull'impatto "estetico" di Boetti rispetto a quello meno immediato di Paolini. Attribuendo a Boetti un successo anche appunto per l'aspetto di "immediatezza" della superficie.
(tra l'altro le stesse cose tirate per i capelli scritte in questi vostri ultimi post valgono esattamente anche per i paragoni tra Boetti e Paolini, artisti diametralmente opposti, i cui linguaaggi sono su due galassie diverse. Allora a un certo punto, mettetevi d'accordo con voi stessi... ;) ma io non ho mai parlato di linguaggi affini o paragonabili... :))

Ribadendo l'ovvio, ossia che Martin e Paolini fanno due ricerche differenti, ciò che hanno in comune è una superficie visivamente con un "impatto" che concede meno. Cosa valida per tantissimi artisti, sia tra i concettuali che minimalisti e anche successivi.

Quello che intendevo quindi è che ci sono tanti artisti che non hanno un "appeal" particolarmente immediato, ma anche hanno un mercato florido e anche multimilionario.

Era dunque semplicemente per sottolineare che non c'è nessun motivo per cui il non favorevole momento di mercato di Paolini c'entri qualcosa con un'estetica non immediata, altrimenti varrebbe per tutti gli artisti che non hanno tale impatto.
Non è quindi una questione di gradimento o non gradimento "estetico" da parte dei collezionisti.

So che mi ripeto, ma al netto dei tanti discorsi, quello che trovo incomprensibile è come tra i collezionisti e appassionati di Paolini, sul forum o fuori dal forum, nessuno abbia reputato di confermare delle basi di 6 e 8.000 euro da Dorothem o dell'opera anni '70 da Martini.

E su questi invenduti nessuno tra gli appassionati di Paolini riescono a trovare delle motivazioni.

Posso capire che in certi momenti un'opera da 100.000 o 200.000 possa essere sovrastimata o in ogni caso rimangono cifre rilevantissime (pur trovandole onestamente parecchio schiacciate verso il basso per un artista del livello di Paolini, ma tant'è), quindi ci può stare che non si trovi un compratore, ma gli invenduti nell'ordine dei 6 - 8.000 euro, ecco quelli mi lasciano molto stupito, perchè vuol dire che attualmente i suoi collezionisti non sono disposti a spendere quelle cifre. 15.000 euro per un'opera anni '70 sono troppi, e evidentmente si vorrebbero cifre più basse. Per Paolini. boh... è questo il tipo di collezionismo che io non riesco proprio a capire.
 
Per la serie... "non c'è nessun sordo peggio di chi non vuol sentire" ;)

Non ho fatto un paragone tra i due artisti in termini di linguaggio: lo capisce anche un bambino che Agnes Martin e Giulio Paolini non c'entrano nulla tra loro. Dai su ragazzi... cortesemente non strumentalizzate ciò che NON è stato scritto.

Il mio "raffronto" era unicamente in risposta a Toni, che faceva paragoni sull'impatto "estetico" di Boetti rispetto a quello meno immediato di Paolini. Attribuendo a Boetti un successo anche appunto per l'aspetto di "immediatezza" della superficie.
(tra l'altro le stesse cose tirate per i capelli scritte in questi vostri ultimi post valgono esattamente anche per i paragoni tra Boetti e Paolini, artisti diametralmente opposti, i cui linguaaggi sono su due galassie diverse. Allora a un certo punto, mettetevi d'accordo con voi stessi... ;) ma io non ho mai parlato di linguaggi affini o paragonabili... :))

Ribadendo l'ovvio, ossia che Martin e Paolini fanno due ricerche differenti, ciò che hanno in comune è una superficie visivamente con un "impatto" che concede meno. Cosa valida per tantissimi artisti, sia tra i concettuali che minimalisti e anche successivi.

Quello che intendevo quindi è che ci sono tanti artisti che non hanno un "appeal" particolarmente immediato, ma anche hanno un mercato florido e anche multimilionario.

Era dunque semplicemente per sottolineare che non c'è nessun motivo per cui il non favorevole momento di mercato di Paolini c'entri qualcosa con un'estetica non immediata, altrimenti varrebbe per tutti gli artisti che non hanno tale impatto.
Non è quindi una questione di gradimento o non gradimento "estetico" da parte dei collezionisti.

So che mi ripeto, ma al netto dei tanti discorsi, quello che trovo incomprensibile è come tra i collezionisti e appassionati di Paolini, sul forum o fuori dal forum, nessuno abbia reputato di confermare delle basi di 6 e 8.000 euro da Dorothem o dell'opera anni '70 da Martini.

E su questi invenduti nessuno tra gli appassionati di Paolini riescono a trovare delle motivazioni.

Posso capire che in certi momenti un'opera da 100.000 o 200.000 possa essere sovrastimata o in ogni caso rimangono cifre rilevantissime (pur trovandole onestamente parecchio schiacciate verso il basso per un artista del livello di Paolini, ma tant'è), quindi ci può stare che non si trovi un compratore, ma gli invenduti nell'ordine dei 6 - 8.000 euro, ecco quelli mi lasciano molto stupito, perchè vuol dire che attualmente i suoi collezionisti non sono disposti a spendere quelle cifre. 15.000 euro per un'opera anni '70 sono troppi, e evidentmente si vorrebbero cifre più basse. Per Paolini. boh... è questo il tipo di collezionismo che io non riesco proprio a capire.

Forse è colleziomasochismo
 
Per la serie... "non c'è nessun sordo peggio di chi non vuol sentire" ;)

Non ho fatto un paragone tra i due artisti in termini di linguaggio: lo capisce anche un bambino che Agnes Martin e Giulio Paolini non c'entrano nulla tra loro. Dai su ragazzi... cortesemente non strumentalizzate ciò che NON è stato scritto.

Il mio "raffronto" era unicamente in risposta a Toni, che faceva paragoni sull'impatto "estetico" di Boetti rispetto a quello meno immediato di Paolini. Attribuendo a Boetti un successo anche appunto per l'aspetto di "immediatezza" della superficie.
(tra l'altro le stesse cose tirate per i capelli scritte in questi vostri ultimi post valgono esattamente anche per i paragoni tra Boetti e Paolini, artisti diametralmente opposti, i cui linguaaggi sono su due galassie diverse. Allora a un certo punto, mettetevi d'accordo con voi stessi... ;) ma io non ho mai parlato di linguaggi affini o paragonabili... :))

Ribadendo l'ovvio, ossia che Martin e Paolini fanno due ricerche differenti, ciò che hanno in comune è una superficie visivamente con un "impatto" che concede meno. Cosa valida per tantissimi artisti, sia tra i concettuali che minimalisti e anche successivi.

Quello che intendevo quindi è che ci sono tanti artisti che non hanno un "appeal" particolarmente immediato, ma anche hanno un mercato florido e anche multimilionario.

Era dunque semplicemente per sottolineare che non c'è nessun motivo per cui il non favorevole momento di mercato di Paolini c'entri qualcosa con un'estetica non immediata, altrimenti varrebbe per tutti gli artisti che non hanno tale impatto.
Non è quindi una questione di gradimento o non gradimento "estetico" da parte dei collezionisti.

So che mi ripeto, ma al netto dei tanti discorsi, quello che trovo incomprensibile è come tra i collezionisti e appassionati di Paolini, sul forum o fuori dal forum, nessuno abbia reputato di confermare delle basi di 6 e 8.000 euro da Dorothem o dell'opera anni '70 da Martini.

E su questi invenduti nessuno tra gli appassionati di Paolini riescono a trovare delle motivazioni.

Posso capire che in certi momenti un'opera da 100.000 o 200.000 possa essere sovrastimata o in ogni caso rimangono cifre rilevantissime (pur trovandole onestamente parecchio schiacciate verso il basso per un artista del livello di Paolini, ma tant'è), quindi ci può stare che non si trovi un compratore, ma gli invenduti nell'ordine dei 6 - 8.000 euro, ecco quelli mi lasciano molto stupito, perchè vuol dire che attualmente i suoi collezionisti non sono disposti a spendere quelle cifre. 15.000 euro per un'opera anni '70 sono troppi, e evidentmente si vorrebbero cifre più basse. Per Paolini. boh... è questo il tipo di collezionismo che io non riesco proprio a capire.

Tu hai scritto che Agnes Martin ha un'estetica del tutto assimilabile a quella di Paolini.
Ma dove? Ma come fai a dire una cosa del genere? Pure un bambino noterebbe una sostanziale differenza tra le due estetiche.
 
non conosce ne' il lavoro di Agnes Martin ne' di Paolini...pazienza...magari poteva confrontare la Martin con Calderara e chiedere per quale ragione al mondo Agnes Martin dovrebbe costare 10 volte Antonio Calderara quando verosimilmente dovrebbe essere il contrario....comunque la risposta non e' nel curriculum ma nei mercati...una e' stata decantata all'esasperazione in un mercato ricco come quello americano mentre l'altro è ancora solo nei radar europei --- in quest'ottica Paolini ha fatto benissimo ad iniziare a lavorare con la Goodman in modo che si possa aprire a mercati piu' ricchi e ricettivi del nostro, in Italia stiamo ancora a discutere del fatto se Paolini sia un grande o meno quando dovrebbe essere qualcosa di scontato...


per chi compra le biro di Boetti senza sapere cosa siano io tutto sommato son contento perche' pur sempre alimentano il mercato, son persone con grandi disponibilita' che hanno visto l'opera in museo, fiera, riviste e la vogliono in casa...niente di strano succede anche con le auto d'epoca, gli orologi, il design...il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera...e va bene cosi anche se ovviamente posso capire che a chi invece conosce bene l'artista ma non può comprare il lavoro girino un po' le scatole...pazienza
 
non conosce ne' il lavoro di Agnes Martin ne' di Paolini...pazienza...magari poteva confrontare la Martin con Calderara e chiedere per quale ragione al mondo Agnes Martin dovrebbe costare 10 volte Antonio Calderara quando verosimilmente dovrebbe essere il contrario....comunque la risposta non e' nel curriculum ma nei mercati...una e' stata decantata all'esasperazione in un mercato ricco come quello americano mentre l'altro è ancora solo nei radar europei --- in quest'ottica Paolini ha fatto benissimo ad iniziare a lavorare con la Goodman in modo che si possa aprire a mercati piu' ricchi e ricettivi del nostro, in Italia stiamo ancora a discutere del fatto se Paolini sia un grande o meno quando dovrebbe essere qualcosa di scontato...


per chi compra le biro di Boetti senza sapere cosa siano io tutto sommato son contento perche' pur sempre alimentano il mercato, son persone con grandi disponibilita' che hanno visto l'opera in museo, fiera, riviste e la vogliono in casa...niente di strano succede anche con le auto d'epoca, gli orologi, il design...il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera...e va bene cosi anche se ovviamente posso capire che a chi invece conosce bene l'artista ma non può comprare il lavoro girino un po' le scatole...pazienza

Esatto, questa e una parte fondamentale dell'idea di fondo.
 
non conosce ne' il lavoro di Agnes Martin ne' di Paolini...pazienza...magari poteva confrontare la Martin con Calderara e chiedere per quale ragione al mondo Agnes Martin dovrebbe costare 10 volte Antonio Calderara quando verosimilmente dovrebbe essere il contrario....comunque la risposta non e' nel curriculum ma nei mercati...una e' stata decantata all'esasperazione in un mercato ricco come quello americano mentre l'altro è ancora solo nei radar europei --- in quest'ottica Paolini ha fatto benissimo ad iniziare a lavorare con la Goodman in modo che si possa aprire a mercati piu' ricchi e ricettivi del nostro, in Italia stiamo ancora a discutere del fatto se Paolini sia un grande o meno quando dovrebbe essere qualcosa di scontato...


per chi compra le biro di Boetti senza sapere cosa siano io tutto sommato son contento perche' pur sempre alimentano il mercato, son persone con grandi disponibilita' che hanno visto l'opera in museo, fiera, riviste e la vogliono in casa...niente di strano succede anche con le auto d'epoca, gli orologi, il design...il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera...e va bene cosi anche se ovviamente posso capire che a chi invece conosce bene l'artista ma non può comprare il lavoro girino un po' le scatole...pazienza

Esatto. Sono d'accordo. :bow:
 
il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera..

Finalmente qualcuno è riuscito a trovare la quadra. Considerazioni centrate. Bravo.

Comunque in ambienti molto danarosi non è neanche così.......prevale il desiderio di emulazione e non ultimo..... lo status symbol ovvero un segno visibile della condizione economico-sociale del gruppo a cui si appartiene. Cosa importa capire cosa si compra.....dai :rolleyes:
 
il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera..

Finalmente qualcuno è riuscito a trovare la quadra. Considerazioni centrate. Bravo.

Comunque in ambienti molto danarosi non è neanche così.......prevale il desiderio di emulazione e non ultimo..... lo status symbol ovvero un segno visibile della condizione economico-sociale del gruppo a cui si appartiene. Cosa importa capire cosa si compra.....dai :rolleyes:

Bravi :clap::clap:

molti personaggi che frequentano fiere tipo artbasel si meritano di essere ben spennati visto quanto gli possa fregare della cultura.
A quelli lì, fossi un mercante, aggiungerei SEMPRE un zero in più e li farei pure felici:D:D:D
 
il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera..

Finalmente qualcuno è riuscito a trovare la quadra. Considerazioni centrate. Bravo.

Comunque in ambienti molto danarosi non è neanche così.......prevale il desiderio di emulazione e non ultimo..... lo status symbol ovvero un segno visibile della condizione economico-sociale del gruppo a cui si appartiene. Cosa importa capire cosa si compra.....dai :rolleyes:

Se qualcuno di voi frequenta Santa Margherita Ligure, e avesse l'opportunità di visitare la Galleria che c'è in centro, e farsi un giro su qualche mega yacht... penso che si spaccherebbe il cranio contro il muro... Evidentemente soldi ( tanti) non fanno rima con Cultura o semplice buon gusto...
 
Se qualcuno di voi frequenta Santa Margherita Ligure, e avesse l'opportunità di visitare la Galleria che c'è in centro, e farsi un giro su qualche mega yacht... penso che si spaccherebbe il cranio contro il muro... Evidentemente soldi ( tanti) non fanno rima con Cultura o semplice buon gusto...

A me sto automatismo ricco ed ignorante colto e povero fa ridere mi ricorda quello bella ma stupida racchia ma simpatica.
Esistono donne brutte pure stupide e ricchi colti ti assicuro
Il resto è qualunquismo
 
Come ho già detto la cultura in campo artistico serve molto ma il denaro per comprare pure se no si da sola tanta filosofia
 
A me sto automatismo ricco ed ignorante colto e povero fa ridere mi ricorda quello bella ma stupida racchia ma simpatica.
Esistono donne brutte pure stupide e ricchi colti ti assicuro
Il resto è qualunquismo

Certamente non tutti i ricchi ( o forse, meglio, gli arricchiti ) sono dei buzurri ignoranti, così come esistono " poveri " che ignoranti lo sono. Diciamo che fa specie vedere a casa, o sullo yacht di qualche super danaroso delle brutture pazzesche... Ma ne avevamo già discusso tempo fa...proprio a proposito di un pittore con diverse Gallerie in giro per il mondo, da Shangai a Milano e, appunto, S. Margherita.. Pittore a molti di voi Collezionisti completamente sconosciuto, ma di grande successo nell'ambiente degli arricchiti...
 
Caro arte211 ti prego di corregere il tuo .............post.....almeno le scuse per aver postato un messaggio che non è mio..........grazie!


Capisco la foga di scrivere:D.......chiamiamola così........ma almeno un pò di attenzione non guasterebbe:bye:
 
Credo che il sistema si sia impallato.. sbaglia il riconoscimento degli utenti.. fa caldo..
 
Caro arte211 ti prego di corregere il tuo .............post.....almeno le scuse per aver postato un messaggio che non è mio..........grazie!


Capisco la foga di scrivere:D.......chiamiamola così........ma almeno un pò di attenzione non guasterebbe:bye:

Scuse? Addirittura, in realtà sei tu che hai storpiato il mio nick 😅😅
 
Scuse? Addirittura, in realtà sei tu che hai storpiato il mio nick 😅😅

Vedo che non hai capito:mmmm:....attribuire ad altri ciò che non hanno postato come lo chiami storpiare:rolleyes:................comunque sia buon proseguimento.....e soprattutto continua con le tue perle di profonda saggezza:censored:.....qui ne abbiamo tutti bisogno.....grazie.
 
intanto Paolini al lavoro alla Gipsoteca Mondazzi, per Venini;)

ma non smette mai, eh
 

Allegati

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Vedo che non hai capito:mmmm:....attribuire ad altri ciò che non hanno postato come lo chiami storpiare:rolleyes:................comunque sia buon proseguimento.....e soprattutto continua con le tue perle di profonda saggezza:censored:.....qui ne abbiamo tutti bisogno.....grazie.

Tu continua a fare della filosofia senza mai comprare nulla e pontificare 👍🏻
Te le tiri proprio dietro eh ti pareva il caso?
 
Ultima modifica:
In camicia bianca con le maniche rimboccate??

Ma per piacere…ma quando mai…
 
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