Per la serie... "non c'è nessun sordo peggio di chi non vuol sentire"
Non ho fatto un paragone tra i due artisti in termini di linguaggio: lo capisce anche un bambino che Agnes Martin e Giulio Paolini non c'entrano nulla tra loro. Dai su ragazzi... cortesemente non strumentalizzate ciò che NON è stato scritto.
Il mio "raffronto" era unicamente in risposta a Toni, che faceva paragoni sull'impatto "estetico" di Boetti rispetto a quello meno immediato di Paolini. Attribuendo a Boetti un successo anche appunto per l'aspetto di "immediatezza" della superficie.
(tra l'altro le stesse cose tirate per i capelli scritte in questi vostri ultimi post valgono esattamente anche per i paragoni tra Boetti e Paolini, artisti diametralmente opposti, i cui linguaaggi sono su due galassie diverse. Allora a un certo punto, mettetevi d'accordo con voi stessi...
ma io non ho mai parlato di linguaggi affini o paragonabili...
)
Ribadendo l'ovvio, ossia che Martin e Paolini fanno due ricerche differenti, ciò che hanno in comune è una superficie visivamente con un "impatto" che concede meno. Cosa valida per tantissimi artisti, sia tra i concettuali che minimalisti e anche successivi.
Quello che intendevo quindi è che ci sono tanti artisti che non hanno un "appeal" particolarmente immediato, ma anche hanno un mercato florido e anche multimilionario.
Era dunque semplicemente per sottolineare che non c'è nessun motivo per cui il non favorevole momento di mercato di Paolini c'entri qualcosa con un'estetica non immediata, altrimenti varrebbe per tutti gli artisti che non hanno tale impatto.
Non è quindi una questione di gradimento o non gradimento "estetico" da parte dei collezionisti.
So che mi ripeto, ma al netto dei tanti discorsi, quello che trovo incomprensibile è come tra i collezionisti e appassionati di Paolini, sul forum o fuori dal forum, nessuno abbia reputato di confermare delle basi di 6 e 8.000 euro da Dorothem o dell'opera anni '70 da Martini.
E su questi invenduti nessuno tra gli appassionati di Paolini riescono a trovare delle motivazioni.
Posso capire che in certi momenti un'opera da 100.000 o 200.000 possa essere sovrastimata o in ogni caso rimangono cifre rilevantissime (pur trovandole onestamente parecchio schiacciate verso il basso per un artista del livello di Paolini, ma tant'è), quindi ci può stare che non si trovi un compratore, ma gli invenduti nell'ordine dei 6 - 8.000 euro, ecco quelli mi lasciano molto stupito, perchè vuol dire che attualmente i suoi collezionisti non sono disposti a spendere quelle cifre. 15.000 euro per un'opera anni '70 sono troppi, e evidentmente si vorrebbero cifre più basse. Per Paolini. boh... è questo il tipo di collezionismo che io non riesco proprio a capire.