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Governo: Epifani, stop strappi Pdl o meglio lasciare (Rep)
Ora: 12/07/2013 08:39
Testo:
ROMA (MF-DJ)--Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, e' "preoccupato"
per gli strappi del Cavaliere, gli imbarazzi della base democratica e le
divisioni emerse nel partito. In un'intervista a Repubblica, Epifani dice
che con l'avvicinarsi della sentenza in Cassazione per il processo
Mediaset che potrebbe sancire l'uscita dalla politica per Berlusconi
"serve un chiarimento. Se il centrodestra tira ancora la corda, per noi
vengono meno tutti gli spazi di agibilita'".
Epifani avverte, pero' che sul sostegno "responsabile" al governo Letta
c'e' "la stragrande maggioranza del Pd". E anche le polemiche sulla
sospensione dei lavori in Parlamento sono "esagerate". "Li' abbiamo vinto
noi e non loro. Brunetta aveva delle pretese eversive e noi lo abbiamo
stoppato". "Se si sgombra il campo dalle discussioni sterili, e' chiaro
che per noi stare in questo governo e' possibile se ci sono margini di
agibilita'. Questa e' una maggioranza con partiti di schieramenti diversi.
Allora se ogni giorno qualcuno tira la corda, pone un ultimatum, tenta uno
strappo, e' chiaro che diventa piu' difficile anzi impossibile stare
insieme. E poi c'e' questa spada di Damocle del 30 luglio", continua.
Alla domanda se la sentenza sui diritti tv di Mediaset in Cassazione
pesera' piu' sul Pd che sul Pdl, Epifani replica: "per noi la questione e'
semplice, sentenza o non sentenza: se ci fanno lavorare per affrontare la
crisi di questo paese, bene. Altrimenti basta". Per il Pd, "il processo
che pone a noi i problemi maggiori e' quello di Napoli. Se si accerta che
ha comprato i nostri per far cadere Prodi... Comunque se davvero ci sara'
la condanna Mediaset - e io su questo non sono in grado di avanzare
giudizi - loronon staranno fermi".
Questo esecutivo, "non so quanto durera', ma dipende dalle cose che fa"
ma "il nodo e' il Pdl. Nei tantissimi comuni e regioni che governiamo, la
maggioranza non e' quella di Roma. Qui non ci sono i numeri. Quindi
dipendera' da quel che fara' Berlusconi". Un'intesa con il Movimento 5
Stelle di Beppe Grillo, "a me pare difficile, semmai con loro si puo'
cambiare la legge elettorale. Ma sarebbe solo una extrema ratio", conclude.
(fine)
Ora: 12/07/2013 08:39
Testo:
ROMA (MF-DJ)--Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, e' "preoccupato"
per gli strappi del Cavaliere, gli imbarazzi della base democratica e le
divisioni emerse nel partito. In un'intervista a Repubblica, Epifani dice
che con l'avvicinarsi della sentenza in Cassazione per il processo
Mediaset che potrebbe sancire l'uscita dalla politica per Berlusconi
"serve un chiarimento. Se il centrodestra tira ancora la corda, per noi
vengono meno tutti gli spazi di agibilita'".
Epifani avverte, pero' che sul sostegno "responsabile" al governo Letta
c'e' "la stragrande maggioranza del Pd". E anche le polemiche sulla
sospensione dei lavori in Parlamento sono "esagerate". "Li' abbiamo vinto
noi e non loro. Brunetta aveva delle pretese eversive e noi lo abbiamo
stoppato". "Se si sgombra il campo dalle discussioni sterili, e' chiaro
che per noi stare in questo governo e' possibile se ci sono margini di
agibilita'. Questa e' una maggioranza con partiti di schieramenti diversi.
Allora se ogni giorno qualcuno tira la corda, pone un ultimatum, tenta uno
strappo, e' chiaro che diventa piu' difficile anzi impossibile stare
insieme. E poi c'e' questa spada di Damocle del 30 luglio", continua.
Alla domanda se la sentenza sui diritti tv di Mediaset in Cassazione
pesera' piu' sul Pd che sul Pdl, Epifani replica: "per noi la questione e'
semplice, sentenza o non sentenza: se ci fanno lavorare per affrontare la
crisi di questo paese, bene. Altrimenti basta". Per il Pd, "il processo
che pone a noi i problemi maggiori e' quello di Napoli. Se si accerta che
ha comprato i nostri per far cadere Prodi... Comunque se davvero ci sara'
la condanna Mediaset - e io su questo non sono in grado di avanzare
giudizi - loronon staranno fermi".
Questo esecutivo, "non so quanto durera', ma dipende dalle cose che fa"
ma "il nodo e' il Pdl. Nei tantissimi comuni e regioni che governiamo, la
maggioranza non e' quella di Roma. Qui non ci sono i numeri. Quindi
dipendera' da quel che fara' Berlusconi". Un'intesa con il Movimento 5
Stelle di Beppe Grillo, "a me pare difficile, semmai con loro si puo'
cambiare la legge elettorale. Ma sarebbe solo una extrema ratio", conclude.
(fine)