Gran bella mossa quella del Draghetto e dei poteri"forti"

«Nubi di tempesta s'addensano, i decisori politici devono tenere la mano ferma». Sembra l'incipit di uno di quei romanzi d'avventura dove il capitano deve evitare che il proprio vascello venga inghiottito dalle onde, ma in questo caso si tratta del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale e la metafora è usata per avvertire i governi mondiali che il peggio deve ancora venire e si rischia di affondare. Guerra in Ucraina, inflazione e scarsità di approvvigionamenti energetici minacciano in primis l'area euro. Le stime di crescita del Pil italiano sono state riviste al rialzo per quest'anno da +3 a +3,2% e al ribasso per il prossimo da +0,7% a -0,2. Tra le grandi economie solo la Germania farà peggio nel 2023, con un calo dello 0,3 per cento (+1,5% quest'anno).
Vedi l'allegato 2852086

L'uomo qua sopra ci ha salutato ed ha pensato, mo'so azzi vostri
 

SOS BTP & Co: l’Europa ha bisogno di 500 MLD​

Laura Naka Antonelli08/12/2022
Emissioni nette di bond sovrani, BTP ovviamente inclusi, per un valore di quasi 500 miliardi di euro, nel corso del 2023: è quanto prevedono gli analisti di Barclays Bank, che si focalizzano sui debiti che i governi dell’area euro dovranno emettere per finanziare le misure di sostegno che stanno varando contro il #caro energia #carobollette, nel disperato tentativo di blindare le famiglie e le imprese, stremate dalla fiammata dell’inflazione. “Europe Needs €500 Billion in Cash After Losing Top Bond Buyer“: è il titolo dell’articolo di Bloomberg.

meloni-gettyimages-1243958056-e1670501675532.jpg


Ovvero: “L’Europa ha bisogno di 500 miliardi di euro di cash dopo aver perso il principale acquirente di bond”.

Riferimento, ovviamente, alla Bce che, per ben otto anni, ha allegramente stampato moneta e acquistato i nuovi bond emessi dell’area con il ben noto bazooka Quantitative easing.

La verità nuda e cruda per l’Europa è che “i governi dovranni trovare nuovi finanziatori”.

Vale per l’Italia, la cui vulnerabilità è come al solito rimarcata, ma vale per tutti i paesi dell’area euro:

Con l’inverno alle porte, i governi europei stanno stilando in modo febbrile programmi di aiuti per proteggere i loro cittadini dal balzo dei costi energetici scatenato dall’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Ci sono tetti ai prezzi dell’elettricità in Francia, sconti alla benzina in Italia e sussidi per le bollette del riscaldamento in Germania”, si legge nell’articolo di Bloomberg.

Ma “queste misure costano molti soldi, contribuendo ad aumentare i fabbisogni di finanziamento dell’area, ben oltre i livelli storici, e per il quarto anno consecutivo”.

Governo Meloni & Co alla ricerca di nuovi finanziatori​

Il risultato è che i governi di Roma (leggi governo Meloni), di Parigi, di Berlino, solo per citare quelli delle principali economie dell’Eurozona, dovranno procedere all’emissione di nuovi debiti per finanziare misure di una tale portata.

E non solo Barclays ma anche altri economisti, in generale, hanno riferito a Bloomberg di stimare che i governi dell’area euro saranno costretti a vendere nuovo debito nel mercato dei bond, nel corso del 2023, fino a 500 miliardi di euro su base netta.
ac401ba27d7c9c2ed519ff97025fc0b7-e1670497513922.jpg


La domanda è: chi comprerà questi bond?

Il punto, si legge nell’articolo di Bloomberg è che, chi investe in BTP & Co, scottato dallo stesso balzo dell’inflazione che la Bce sta tentando di zavorrare, non è certo dell’umore giusto per tollerare in questo momento una tale quantità di stimoli fiscali, una “fiscal largesse”, come la definisce Bloomberg”.

E la storia recente insegna.

Bloomberg cita la brutta fine che ha fatto il governo britannico di Liz Truss. Un governo che ha portato l’Economist a coniare l’espressione “Britaly”, presentando un Regno Unito ormai italiano: “Un paese di instabilità politica, bassa crescita, sottomesso ai mercati dei bond”.

Stangata in arrivo anche per Germania e Francia. Outlook Bund​

Gli investitori dei bond chiederanno insomma alti premi per acquistare i bond sovrani considerati più rischiosi (vedi BTP), ma non solo: “Neanche le potenze dell’area euro come la Germania e la Francia saranno risparmiate dal balzo dei costi di finanziamento, stando a quanto affermano i vari strategist”.

BNP Paribas prevede per esempio che i tassi dei Bund tedeschi balzeranno di quasi 1 punto percentuale entro la fine del primo trimestre del 2023 fino al 2,75%.

Stesso outlook da parte di Natwest e Goldman Sachs, come ‘inciso’ nel grafico di Bloomberg.

Per capire la portata del repricing, vale la pena di ricordare che, alla fine del 2021, i tassi decennali dei Bund tedeschi erano pari a -0,18%. Ieri, gli stessi hanno terminato la sessione all’1,79%.
b8a074d247303d043d825d0a0ea036df-e1670497441366.jpg


BTP: il premio sul rischio che sarà chiesto dagli investitori​

Per quanto riguarda l’Italia, l’economia che, tra le principali dell’Unione europea, è la più vulnerabile da un punto di vista finanziario, la posta in gioco si conferma molto più alta.

Gli analisti di Citigroup prevedono che, entro l’inizio dell’anno prossimo, “il premio sul rischio che sarà chiesto dagli investitori per acquistare BTP invece di Bund (il cosiddetto spread BTP-Bund) dovrà essere di quasi 2,75 punti percentuali”, si legge ancora nell’articolo di Bloomberg, che però ricorda che “questo è un livello che farebbe suonare il campanello di allarme a Bruxelles, rinfocolando quella speculazione nervosa, che negli ultimi anni si era smorzata, sulla capacità di lungo termine dell’Italia di onorare gli interessi sul debito”.

Se ci si muove in un contesto in cui i governi europei emettono più debito per affrontare la crisi energetica, e oltre a questo viene lanciato (dalla Bce) il quantitative tightening (QT), il costo di indebitamento è destinato a salire in modo massiccio – ha commentato a Bloomberg Flavio Carpenzano, direttore degli investimenti di Capital Group, a Londra – I mercati inizieranno a interrogarsi sulla sostenibilità dei debiti di paesi come l’Italia”.

Barclays: emissione bond area euro fino a record 600 MLD​

Tornando alle previsioni di Barclays, la banca UK prevede per l’appunto per il 2023 una emissione di bond sovrani da parte dei governi europei di quasi mezzo trilione, “un valore record”.

Ma secondo gli esperti britannici, l’ammontare netto potrebbe salire di un ulteriore somma di 100 miliardi di euro (per un totale di 600 miliardi di euro), nel caso in cui la Bce iniziasse a tagliare anche i reinvestimenti del capitale rimborsato dei titoli di stato a scadenza che continua a portare avanti, azionando di conseguenza il cosiddetto quantitative tightening.

LEGGI QT, la minaccia Bce che assedia i BTP è vicina. Scalpitano soprattutto Germania e Olanda

Nel caso dell’Italia e dei suoi BTP, stando alle stime formulate da Citigroup, il fabbisogno di finanziamento netto dovrebbe salire di ben 48 miliardi di euro, ovvero dell’importo più alto in termini percentuali rispetto al Pil dopo il Portogallo.

Non tutti sono tuttavia pessimisti sull’appetito degli investitori verso i debiti sovrani dell’Eurozona.

E’ vero al 100% che assisteremo a una profonda trasformazione dell’offerta ma, allo stesso tempo, potremmo assistere a un massiccio cambiamento anche nella domanda – ha fatto notare Annalisa Piazza, analista della divisione di ricerca sul reddito fisso di MFS Investment Management – I rendimenti sono interessanti e, prima o poi, le banche centrali di tutto il mondo si avvicineranno alla fine del ciclo restrittivo” della politica monetaria.

Allo stesso tempo Giles Gale, responsabile della divisione di strategia sui tassi europei di NatWest Markets, sottolinea che, senza più l’assist QE della Bce, “più bond nel 2023 potrebbero sembrare ancora di più senza il Quantitative easing”.

Dal canto suo Bloomberg ha calcolato di recente che il lancio del QT da parte della Banca centrale europea implica che, a fronte delle nuove emissioni di debito da parte del governo Meloni, l’Italia in particolare dovrà trovare nuovi acquirenti di BTP, disposti ad accollarsi titoli di stato italiani per un valore fino a 70 miliardi di euro. Non poco. E la zavorra finirebbe inevitabilmente per pesare sulle banche italiane.
 

SOS BTP & Co: l’Europa ha bisogno di 500 MLD​

Laura Naka Antonelli08/12/2022
Emissioni nette di bond sovrani, BTP ovviamente inclusi, per un valore di quasi 500 miliardi di euro, nel corso del 2023: è quanto prevedono gli analisti di Barclays Bank, che si focalizzano sui debiti che i governi dell’area euro dovranno emettere per finanziare le misure di sostegno che stanno varando contro il #caro energia #carobollette, nel disperato tentativo di blindare le famiglie e le imprese, stremate dalla fiammata dell’inflazione. “Europe Needs €500 Billion in Cash After Losing Top Bond Buyer“: è il titolo dell’articolo di Bloomberg.

meloni-gettyimages-1243958056-e1670501675532.jpg


Ovvero: “L’Europa ha bisogno di 500 miliardi di euro di cash dopo aver perso il principale acquirente di bond”.

Riferimento, ovviamente, alla Bce che, per ben otto anni, ha allegramente stampato moneta e acquistato i nuovi bond emessi dell’area con il ben noto bazooka Quantitative easing.

La verità nuda e cruda per l’Europa è che “i governi dovranni trovare nuovi finanziatori”.

Vale per l’Italia, la cui vulnerabilità è come al solito rimarcata, ma vale per tutti i paesi dell’area euro:

Con l’inverno alle porte, i governi europei stanno stilando in modo febbrile programmi di aiuti per proteggere i loro cittadini dal balzo dei costi energetici scatenato dall’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Ci sono tetti ai prezzi dell’elettricità in Francia, sconti alla benzina in Italia e sussidi per le bollette del riscaldamento in Germania”, si legge nell’articolo di Bloomberg.

Ma “queste misure costano molti soldi, contribuendo ad aumentare i fabbisogni di finanziamento dell’area, ben oltre i livelli storici, e per il quarto anno consecutivo”.

Governo Meloni & Co alla ricerca di nuovi finanziatori​

Il risultato è che i governi di Roma (leggi governo Meloni), di Parigi, di Berlino, solo per citare quelli delle principali economie dell’Eurozona, dovranno procedere all’emissione di nuovi debiti per finanziare misure di una tale portata.

E non solo Barclays ma anche altri economisti, in generale, hanno riferito a Bloomberg di stimare che i governi dell’area euro saranno costretti a vendere nuovo debito nel mercato dei bond, nel corso del 2023, fino a 500 miliardi di euro su base netta.
ac401ba27d7c9c2ed519ff97025fc0b7-e1670497513922.jpg


La domanda è: chi comprerà questi bond?

Il punto, si legge nell’articolo di Bloomberg è che, chi investe in BTP & Co, scottato dallo stesso balzo dell’inflazione che la Bce sta tentando di zavorrare, non è certo dell’umore giusto per tollerare in questo momento una tale quantità di stimoli fiscali, una “fiscal largesse”, come la definisce Bloomberg”.

E la storia recente insegna.

Bloomberg cita la brutta fine che ha fatto il governo britannico di Liz Truss. Un governo che ha portato l’Economist a coniare l’espressione “Britaly”, presentando un Regno Unito ormai italiano: “Un paese di instabilità politica, bassa crescita, sottomesso ai mercati dei bond”.

Stangata in arrivo anche per Germania e Francia. Outlook Bund​

Gli investitori dei bond chiederanno insomma alti premi per acquistare i bond sovrani considerati più rischiosi (vedi BTP), ma non solo: “Neanche le potenze dell’area euro come la Germania e la Francia saranno risparmiate dal balzo dei costi di finanziamento, stando a quanto affermano i vari strategist”.

BNP Paribas prevede per esempio che i tassi dei Bund tedeschi balzeranno di quasi 1 punto percentuale entro la fine del primo trimestre del 2023 fino al 2,75%.

Stesso outlook da parte di Natwest e Goldman Sachs, come ‘inciso’ nel grafico di Bloomberg.

Per capire la portata del repricing, vale la pena di ricordare che, alla fine del 2021, i tassi decennali dei Bund tedeschi erano pari a -0,18%. Ieri, gli stessi hanno terminato la sessione all’1,79%.
b8a074d247303d043d825d0a0ea036df-e1670497441366.jpg


BTP: il premio sul rischio che sarà chiesto dagli investitori​

Per quanto riguarda l’Italia, l’economia che, tra le principali dell’Unione europea, è la più vulnerabile da un punto di vista finanziario, la posta in gioco si conferma molto più alta.

Gli analisti di Citigroup prevedono che, entro l’inizio dell’anno prossimo, “il premio sul rischio che sarà chiesto dagli investitori per acquistare BTP invece di Bund (il cosiddetto spread BTP-Bund) dovrà essere di quasi 2,75 punti percentuali”, si legge ancora nell’articolo di Bloomberg, che però ricorda che “questo è un livello che farebbe suonare il campanello di allarme a Bruxelles, rinfocolando quella speculazione nervosa, che negli ultimi anni si era smorzata, sulla capacità di lungo termine dell’Italia di onorare gli interessi sul debito”.

Se ci si muove in un contesto in cui i governi europei emettono più debito per affrontare la crisi energetica, e oltre a questo viene lanciato (dalla Bce) il quantitative tightening (QT), il costo di indebitamento è destinato a salire in modo massiccio – ha commentato a Bloomberg Flavio Carpenzano, direttore degli investimenti di Capital Group, a Londra – I mercati inizieranno a interrogarsi sulla sostenibilità dei debiti di paesi come l’Italia”.

Barclays: emissione bond area euro fino a record 600 MLD​

Tornando alle previsioni di Barclays, la banca UK prevede per l’appunto per il 2023 una emissione di bond sovrani da parte dei governi europei di quasi mezzo trilione, “un valore record”.

Ma secondo gli esperti britannici, l’ammontare netto potrebbe salire di un ulteriore somma di 100 miliardi di euro (per un totale di 600 miliardi di euro), nel caso in cui la Bce iniziasse a tagliare anche i reinvestimenti del capitale rimborsato dei titoli di stato a scadenza che continua a portare avanti, azionando di conseguenza il cosiddetto quantitative tightening.

LEGGI QT, la minaccia Bce che assedia i BTP è vicina. Scalpitano soprattutto Germania e Olanda

Nel caso dell’Italia e dei suoi BTP, stando alle stime formulate da Citigroup, il fabbisogno di finanziamento netto dovrebbe salire di ben 48 miliardi di euro, ovvero dell’importo più alto in termini percentuali rispetto al Pil dopo il Portogallo.

Non tutti sono tuttavia pessimisti sull’appetito degli investitori verso i debiti sovrani dell’Eurozona.

E’ vero al 100% che assisteremo a una profonda trasformazione dell’offerta ma, allo stesso tempo, potremmo assistere a un massiccio cambiamento anche nella domanda – ha fatto notare Annalisa Piazza, analista della divisione di ricerca sul reddito fisso di MFS Investment Management – I rendimenti sono interessanti e, prima o poi, le banche centrali di tutto il mondo si avvicineranno alla fine del ciclo restrittivo” della politica monetaria.

Allo stesso tempo Giles Gale, responsabile della divisione di strategia sui tassi europei di NatWest Markets, sottolinea che, senza più l’assist QE della Bce, “più bond nel 2023 potrebbero sembrare ancora di più senza il Quantitative easing”.

Dal canto suo Bloomberg ha calcolato di recente che il lancio del QT da parte della Banca centrale europea implica che, a fronte delle nuove emissioni di debito da parte del governo Meloni, l’Italia in particolare dovrà trovare nuovi acquirenti di BTP, disposti ad accollarsi titoli di stato italiani per un valore fino a 70 miliardi di euro. Non poco. E la zavorra finirebbe inevitabilmente per pesare sulle banche italiane.




La situazione é grave ma non seria, o fanno fallire gli stati e l'EU finisce in vacca, o la BCE metterà tutto il debito che serve per coprire quanto gli investitori non possono più dare, comunque 500 miliardi mi sembrano alla portata degli stati EU, per quanto riguarda i 70 miliardi necessari all'Italia, pensavo molti di più, se emettessero btp decennali al 5% o anche qualcosa meno i 70 pezzi l'Italia li tira su in casa.

Mi sa che l'inflazione non calerà tanto presto, io per quanto posso mi attacco ai BTPItalia.
 
L'Europa ha bisogno di 500 miliardi? Solo l'Italia ne rolla 400 in un anno, o no?
 
Temo sia un'altra storia adesso. Temo forse il peggio. Cmq non ci sarà questa rincorsa salari/inflazione
La unilaterale dichiarazione di guerra alla Russia arricchisce maggiordomi e dominanti.
Gli onerosi costi e dimezzamento del reddito sono tutti a carico degli inferiori schiavi liberi. E faranno in modo che sia così.
 
La situazione é grave ma non seria, o fanno fallire gli stati e l'EU finisce in vacca, o la BCE metterà tutto il debito che serve per coprire quanto gli investitori non possono più dare, comunque 500 miliardi mi sembrano alla portata degli stati EU, per quanto riguarda i 70 miliardi necessari all'Italia, pensavo molti di più, se emettessero btp decennali al 5% o anche qualcosa meno i 70 pezzi l'Italia li tira su in casa.

Mi sa che l'inflazione non calerà tanto presto, io per quanto posso mi attacco ai BTPItalia.
questa volta giochi in casa

Gran bella mossa quella del Draghetto e dei poteri"forti"
E la Lega di Giancarlo Giorgetti punta ora sul BTP autarchico, un BTP speciale: come si legge in un articolo del quotidiano La Repubblica, “un po’ Btp Italia e un po’ Btp futura; in più, con i vantaggi fiscali dei Pir, i piani individuali di risparmio che non fanno pagare capital gain e altri balzelli per chi li tiene in portafoglio almeno cinque anni”.

Perché autarchico?

Perché il nuovo BTP sarebbe destinato soltanto alle persone fisiche che risiedono in Italia. Obiettivo: un BTP che riesca a incentivare, come ha detto lo stesso ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, il “coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani”.

Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha riportato La Repubblica, per ora si fa riferimento a un “intento politico”, che è praticamente quello manifestato più volte da diversi esponenti del mondo politico e non, relativo alla necessità di portare gli italiani a sostenere il debito pubblico monstre che assilla e condiziona l’Italia da troppi anni.

Una sorta di chiamata alle armi, di cui ha parlato anche recentemente lo stesso numero uno di Intesa SanPaolo Carlo Messina, e che in precedenza era stata lanciata anche dal presidente della Consob ed ex ministro Paolo Savona.

Giorgetti: aumentare coinvolgimento diretto risparmiatori​

Nell’audizione sulle linee programmatiche del Ministero da lui guidato, il ministro Giancarlo Giorgetti ha affrontato chiaramente il tema del debito pubblico italiano:

Teniamo molto alla partecipazione dei risparmiatori italiani all’acquisto del debito pubblico del Paese”, ha detto Giorgetti nel discorso tenuto due giorni fa.

Fino alla fine degli anni ’80, inizio degli anni ’90, gli alti tassi di inflazione e i conseguenti elevati rendimenti offerti dai titoli di Stato, uniti all’ancora poco sviluppato mercato finanziario domestico, facevano sì che la percentuale di debito pubblico detenuto dai risparmiatori domestici fosse superiore al 20% del totale”, ha ricordato il numero uno di Via XX Settembre.

“Tuttavia –
ha continuato Giorgetti – la discesa dei rendimenti (e del costo per il servizio del debito per l’emittente) conseguente al controllo della dinamica dei prezzi e alla convergenza nell’area della moneta unica, accompagnata alla continua crescita del debito pubblico nel suo complesso, ha prodotto una continua e marcata discesa di tale percentuale di partecipazione, fino a scendere al 6,4% nel 2021″.

L’introduzione, nel 2012, del primo titolo di Stato pensato per i risparmiatori retail, seppure non esclusivamente per loro, il BTP Italia, e l’innovazione nel 2020 con il BTP Futura, invece esclusivamente riservato ai risparmiatori al dettaglio, ha dapprima rallentato il ritmo di decrescita per poi portare, nell’anno in corso, a un primo segnale di inversione di tendenza”.

Negli ultimi mesi, inoltre, accanto ai successi nei collocamenti degli strumenti espressamente realizzati per loro, si è notata una rinnovata partecipazione dei risparmiatori individuali anche nel collocamento dei tradizionali titoli di Stato nelle aste periodiche di BOT, BTP e CCT, in massima parte grazie all’aumento dei rendimenti nominali delle emissioni”.

In questo contesto, sarà importante proseguire l’impegno per aumentare il coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani, attraverso nuovi strumenti finanziari appositamente disegnati, che uniscano la semplicità e solidità rappresentata dai titoli di Stato a una remunerazione che sia in grado di preservare il valore reale dei risparmi”.

Ancora il ministro dell’Economia del governo Meloni:

Dal punto di vista della gestione del debito pubblico, l’incremento della quota di debito detenuta direttamente dai risparmiatori italiani costituirebbe un importante fattore di riduzione della volatilità dei rendimenti, agendo da stabilizzatore delle fluttuazioni tipiche nei momenti di maggiore stress finanziario. Per questo, il design di prodotti specifici per il retail che abbiano anche forme di premialità e fidelizzazione per i risparmiatori che hanno già acquistato in emissione titoli di Stato e che detengano gli stessi fino a scadenza, è un elemento centrale nella complessiva strategia di gestione del debito pubblico”.

BTP autarchico: l’iniziativa di Giulio Centemero (Lega)​

Torniamo all’ipotesi di BTP autarchico di cui ha parlato il quotidiano La Repubblica, rimarcando che “la suggestione del Btp ‘particolare’ alla Lega piace”.

Una spiegazione del perché e della forma che avrebbe il BTP autarchico l’ha data al quotidiano lo stesso Giulio Centemero, promotore dell’idea, che aveva presentato già durante la scorsa legislatura una proposta di legge vicina all’idea che la Lega sta tornando ad accarezzare: quella, per l’appunto, dei buoni del Tesoro speciali.

Tanto che, appena iniziata la nuova legislatura, Centemero ha proposto come primo firmatario la “Disciplina dell’emissione di Buoni del Tesoro poliennali speciali”, assegnata il 10 novembre scorso in sede referente alle Commissione Bilancio della Camera.

Lo scopo è portare i cittadini a investire – ha detto Centemero a La Repubblica- basti pensare che sui conti correnti il contante è pari a sette volte il Pnrr: se si riuscisse a convogliarne anche la metà sull’economia reale l’effetto sarebbe enorme”.

BTP per soli italiani: il maxi sconto fiscale​

A parlare dell’iniziativa di Centemero è stata nelle ultime ore anche La Stampa, che ha dedicato un articolo ai BTP per soli italiani.

Secondo le prime indicazioni, l’iniziativa che porta la firma del deputato leghista Giulio Centemero prevede un tetto a 30mila euro per l’agevolazione.Centemero aveva presentato la proposta già nella scorsa legislatura. Il titolo dovrà essere mantenuto fino a scadenza in portafoglio. L’ipotesi è di durate a cinque e dieci anni”.

Ancora il quotidiano:

L’agevolazione sulle tasse non è l’unico incentivo pensato dalla Lega. Il meccanismo prevede anche una doppia cedola per gli investitori che manterranno il Btp fino alla scadenza. L’importo sarà determinato esclusivamente in relazione all’andamento positivo del Pil italiano”.

La Stampa conferma la natura del BTP autarchico: si tratterebbe di uno strumento che potrebbe essere sottoscritto “soltanto da persone fisiche residenti in Italia” e il prodotto non potrebbe essere shortato, dunque non potrebbe essere “oggetto di vendite allo scoperto”.

“In questo modo il nuovo Btp riservato agli italiani farebbe da barriera a eventuali ondate speculative sul debito del nostro Paese“.


D’altronde proprio in questo momento, aggiungiamo noi, il rischio di una speculazione sui BTP è destinato sicuramente ad aumentare, visto che il baluardo della Bce, che con il suo Quantitative easing faceva incetta dei nostri titoli di stato, così come di quelli di altri paesi dell’area euro, non solo non c’è più, ma è destinato a essere soppiantato ben presto dal suo opposto, ovvero dal QT-Quantitative Tightening: la nuova minaccia soprattutto per l’Italia ‘promossa’ e aupiscata in particolare dalla Germania e dall’Olanda.

A tal proposito il presidente della Bundesbank, banca centrale della Germania, Joachim Nagel, ha sottolineato l’urgenza che il QT parta all’inizio del 2023: in questo modo, secondo il banchiere tedesco – falco come il collega olandese – la Bce confermerebbe “la forte determinazione” a far scendere l’inflazione, continuando al contempo a lanciare “mosse decisive” sui tassi di interesse.

Nagel è andato anche più in là, chiedendo lo stop dei reinvestimenti:Dovremmo iniziare a ridurre la dimensione delle partecipazioni nei bond all’inizio dell’anno prossimo, senza effettuare più neanche i reinvestimenti pieni di tutti i bond che arrivano a scadenza”.

Inclusi i 3,3 trilioni di euro di bond che detiene con il programma APP, la Bce ha in mano un totale di 5 trilioni di euro di BTP & Co.

LEGGI ANCHE

‘Debito-Pil rischia di schizzare dal 150% al 215%. Tra Bce e tassi BTP battesimo del fuoco per il governo Meloni’


Bce innesca raffica di buy sui Btp, giù lo spread. Lagarde ribatte a Meloni ma il QT non c’è

Il BTP autarchico sarebbe quotato?​

Di BTP autarchico, indicato come “colpaccio della Lega” non poteva non parlare il quotidiano Libero: “La Lega punta sul cosiddetto Btp ‘autarchico’: si tratta di investimenti con maxi sconto fiscale per i soli residenti in Italia. A depositare la proposta di legge sui Buoni del Tesoro ‘speciali’ è stato il deputato del Carroccio Giulio Centemero. La proposta è per titoli a tasso fisso legati all’inflazione con generosi sgravi, ma che bloccano al confine i capitali stranieri”.

La Repubblica sottolinea che nessuna decisione sarebbe stata presa in questo senso: viene messo in evidenza anche qui il maxi sconto fiscale di questo ipotetico strumento, che unirebbe alle “caratteristiche dei Buoni pensati per il retail e già esistenti” i “vantaggi fiscali dei Pir, i piani individuali di risparmio (in genere costituiti da fondi comuni, ma non solo): quindi, niente tassazione da redditi di capitale”.

“In più, detrazione dal reddito (quindi dall’Irpef, perché sono strumenti riservati alle persone fisiche) del 30% del capitale investito, fino a un massimo di 30 mila euro”.


Le proposte sui BTP di Paolo Savona e Carlo Messina

BTP autarchico, BTP speciale, BTP di guerra: nomi diversi a seconda della provenienza dell’idea che, in questi ultimi anni, hanno confermato l’auspicio delle istituzioni di far partecipare gli italiani all’acquisto del debito pubblico, spina nel fianco dell’economia italiana.

Tutte le proposte hanno fatto sempre riferimento alla ricchezza degli italiani, ai maxi risparmi delle famiglie italiane, parcheggiati in banca.

Nel giugno del 2020, il presidente della Consob Paolo Savona chiamava alla riscossa i risparmiatori italiani proponendo BTP di guerra e azionariato popolare, sbandierando la proposta dei BTP irredimibili. Come nelle fasi belliche, per l’appunto.

Per la precisione, Paolo Savona consigliava di agire in due direzioni: a) emettere obbligazioni pubbliche irredimibili (consols), strumento tipico delle fasi belliche b) agevolare la formazione di capitale di rischio in sostituzione dell’indebitamento.

Proposta simile a quella del BTP autarchico è stata sventolata diverse volte anche dal ceo di Intesa SanPaolo, Carlo Messina: nel 2021, Messina teneva un discorso in cui rimarcava il bisogno di un sostegno dei risparmi italiani al debito pubblico.

Il risparmio che c’è in Italia deve sostenere il debito pubblico italiano”, diceva il numero uno della banca italiana, precisandonon è una misura sovranista, ma un modo per mantenere margini di libertà strategici”.

Carlo Messina ha rilanciato la proposta qualche giorno fa, in un’intervista a La Stampa, scatenando non poche polemiche, nel momento in cui ha auspicato l’investimento in titoli di stato italiani da parte dei capitali all’estero: Hai due miliardi all’estero? Uno lo investi in titoli del tuo Paese.

E riguardo alla natura sovranista del BTP autarchico questa è stata messa in evidenza da un articolo dell’Huffington Post:La Lega vuole i Btp sovranisti: la proposta di titoli di Stato riservati solo agli italiani

Se vuoi aggiornamenti su BTP autarchico, BTP Lega, debito pubblico, risparmiinserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
 
Gli Italiani patrioti accorreranno in massa per prestare i loro risparmi alla Nazione.
Daje OK!
 
Gli Italiani patrioti accorreranno in massa per prestare i loro risparmi alla Nazione.
Daje OK!
Se con inflazione al 12% corressero a comprare anche bund o titoli AAAAAAAA++++++++ dell'Alleanza Interstellare, sarebbero veramente degli idioti ....
Ma fortunatamente il problema non si pone, investiranno tutti in bollette gas ed energia elettrica ... oppure in borsa sui produttori di pannelli solari ...:D:clap:
 
Se con inflazione al 12% corressero a comprare anche bund o titoli AAAAAAAA++++++++ dell'Alleanza Interstellare, sarebbero veramente degli idioti ....
Ma fortunatamente il problema non si pone, investiranno tutti in bollette gas ed energia elettrica ... oppure in borsa sui produttori di pannelli solari ...:D:clap:

I Bund rendono poco meno. Diciamo che dovremmo emettere BTP almeno al 7-8% di interessi, su :D
 
Se con inflazione al 12% corressero a comprare anche bund o titoli AAAAAAAA++++++++ dell'Alleanza Interstellare, sarebbero veramente degli idioti ....
Ma fortunatamente il problema non si pone, investiranno tutti in bollette gas ed energia elettrica ... oppure in borsa sui produttori di pannelli solari ...:D:clap:
sarei meno drastico

hai un mutuo di natura immobiliare agevolato a un tasso fisso al 1,2%?

lo copri in parte/tutto, e usi la cedola per compensare/saldare. ognuna delle rate

se poi quella casa nel frattempo la hai affittata perché sono passati 10-15 anni e la tua vita è cambiata....
 
Io ho comprato i btp Italia…prevedo una maxi cedola a breve che investirò comprando altri btp Italia….:yes:
 
I Bund rendono poco meno. Diciamo che dovremmo emettere BTP almeno al 7-8% di interessi, su :D


Ma no, fosse come scritto nell'articolo e se sei uno che paga le tasse, uno sconto sull'imponibile fiscale del 30% fino a 100.000 euro, dipende dall'aliquota marginale ma nel mio caso quella massima più addizionali, parti con un 14% secco di sconto subito al primo anno, investi 100 ma recuperi il primo anno 13/14, viene fuori almeno un 1,5% annuo per 10 anni, più l'aumento del pil metti a spanne eguale all'inflazione nominale, + l'esenzione fiscale, un tasso nominale del 2/3" sarebbe da buttarci un 100.000 al volo, verrebbe fuori un 3/4,5% reale netto, fosse un quinquennale tipo PIR, alle condizioni date anche un 1% nominale sarebbe grasso che cola.

Lo sconto sull'imponibile fiscale del 30% sull'investito + l'azzeramento delle tasse tipo PIR attizza non poco eh.

Eh eh eh, qui si vede la testa della Lega, i sinistri mettono la patrimoniale e fanno scappare all'estero i soldi degli italiani, la Lega fa sconto tasse li fa tornare a casa e recupera sui tassi di debito se mamma matrigna BCE s'impunta e non caccia più soldi.
 
Ultima modifica:

Meloni annulla tutti gli impegni «per indisposizione». Tensioni Fdi-Fi sulla manovra

È scontro intanto nella maggioranza, il giorno dopo la scelta di accantonare lo scudo fiscale per gli evasori, tenuto all’ultimo momento fuori dalla manovra. In particolare, tra le forze a sostegno del governo, va in scena uno scaricabarile sulle responsabilità.


meloni-annulla-tutti-impegni-per-indisposizione-tensioni-fdi-fi-manovra-AE46L0QC

ocio al spredd

addio (ma non per sempre) e Buon Natale

Grazie a un emendamento del Pd alla manovra finanziaria, arriva una boccata d’ossigeno per i Comuni: 450 milioni di euro per la riduzione del disavanzo. Ma è tutto frutto di un errore e, per questa ragione, diventa necessaria una correzione. C’è il rischio concreto pertanto che la manovra possa tornare in Commissione prima dell’approdo in Aula. “Nella foga di dover approvare tanti emendamenti è partito qualche zero di troppo. Ma non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima”, ha commentato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulèintervenendo a Metropolis su Repubblica.it. Un “intoppo” che prolungherebbe almeno di qualche ora l’esame alla Camera, al via domani alle 8. Varie fonti parlamentari danno per scontato questo epilogo per problemi di coperture, ma si attende che gli uffici completino l’esame.
 
Gran bella mossa quella del Draghetto e dei poteri"forti"

Onestamente, fossi in loro, la avrei fatta esattamente con questa tempistica

Consegnano il paese in mano alla politica di centro-destra, che è lecito e soprattutto probabile guardando i sondaggi.

A Meloni & Co. arriva un treno di debito e di tassi in risalita, una mareggiata di inflazione reale al 15% e una bella crisi di approviggionamento energetico

A gennaio, finiti i regali di Babbo Natale, si fa viva la Befana, ma prima, diciamo per Ognissanti, piangeranno già in molti

Quello che non ho capito e il Berlusca, ma infatti vedo che i furbetti come Brunetta e la Gelmini stanno abbandonando la nave...

del resto il secondo è diventato ricercatore con il Concorsone, la seconda ha dato l'esame di Stato a Reggio di Calabria... gente così mica la freghi facile
buon voto a tutti
Nostradamus ti fa un baffo... :o
 
Gran bella mossa quella del Draghetto e dei poteri"forti"

Onestamente, fossi in loro, la avrei fatta esattamente con questa tempistica

Consegnano il paese in mano alla politica di centro-destra, che è lecito e soprattutto probabile guardando i sondaggi.

A Meloni & Co. arriva un treno di debito e di tassi in risalita, una mareggiata di inflazione reale al 15% e una bella crisi di approviggionamento energetico

A gennaio, finiti i regali di Babbo Natale, si fa viva la Befana, ma prima, diciamo per Ognissanti, piangeranno già in molti

Quello che non ho capito e il Berlusca, ma infatti vedo che i furbetti come Brunetta e la Gelmini stanno abbandonando la nave...

del resto il secondo è diventato ricercatore con il Concorsone, la seconda ha dato l'esame di Stato a Reggio di Calabria... gente così mica la freghi facile
buon voto a tutti

L'incredibile revisionismo, adesso è "mossa di Draghi".
In pratica c'era un governo (quello dei poteri forti ecc. ecc.) nel quale stavano dentro tutti tranne la Meloni, ma ovviamente pare brutto ricordarlo.
Dopo mesi di "non ci fanno votare" arrivano le elezioni, stravinte dal CDX.

Nel mentre il PD si suicida pian piano, Giorgia tiene al guinzaglio Salvini (perché l'elettore leghista non s'è mica accorto di cosa è successo negli ultimi anni) ma arrivano i problemi di chiunque sia al governo.
Allora vista l'inesistenza di opposizioni credibili, l'unica rimane prendersela con Draghi che s'è limitato ad andarsene.
 
Indietro