Grecia immigrazione irregolare -95%

GLU GLU GLU... Ma te le bevi tutte?

Con una crisi del genere altro che alba dorata... :cool:

P.s: anche in Italia è diminuita l'immigrazione e non abbiamo alba dorata

Non ti è chiaro che in Grecia transitano non rimangono.
I greci non vogliono farli più passare.
Mentre in Italia vanno, vengono, fanno quello che vogliono.
 
Non ti è chiaro che in Grecia transitano non rimangono.
I greci non vogliono farli più passare.
Mentre in Italia vanno, vengono, fanno quello che vogliono.

perchè li lasciano fare e la polizia può poco senza leggi adeguate:

«AL NORD IL 60-70% DEI CRIMINI COMMESSI DAGLI IMMIGRATI CLANDESTINI

«In Italia c'è un indulto quotidiano»

Manganelli: ci troviamo in una situazione di «indulto quotidiano in cui tutti parlano, ma nessuno fa

ROMA - La certezza della pena non esiste più. Ci troviamo in una situazione di «indulto quotidiano», in cui tutti parlano ma nessuno fa. Il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, non usa mezzi termini per definire lo stato della certezza della pena in Italia.
NON SI E' FATTO NULLA - «Viviamo una situazione di indulto quotidiano - dice alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato - di cui tutti parlano. Ma su cui non si è fatto nulla negli ultimi anni».

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Antonio Manganelli (Emblema)La pena, aggiunge Manganelli, «oggi è quando di più incerto esiste in Italia»; un qualcosa che rende «assolutamente inutile» la risposta dello Stato e «vanifica» gli sforzi di polizia e magistratura. «Non gioco a fare il giurista - prosegue il capo della Polizia - nè voglio entrare nelle prerogative del Parlamento, ma quella che abbiamo oggi è una situazione vergognosa».CRIMINALITA' E CLANDESTINITA' - «La criminalità diffusa in Italia ha un segmento di fascia delinquenziale ben identificato che si chiama immigrazione clandestina» ha aggiunto il capo della polizia. «Il 30 per cento degli autori di reato di criminalità diffusa sono immigrati clandestini - ha spiegato ancora Manganelli - ma questa media nazionale del 30 per cento va disaggregata». Così, ha proseguito il capo della polizia, si scopre, che se al Sud i reati commessi da clandestini incidono relativamente poco («i reati compiuti da irregolari si attesta intorno al 30 per cento»), al Nord e in particolare nel Nord est «si toccano picchi del 60-70 per cento». La maggior parte degli immigrati clandestini, sottolinea poi Manganelli, entra in Italia non attraverso gli sbarchi ma con un visto turistico. «Solo il 10 per cento dei clandestini entra nel nostro Paese attraverso gli sbarchi a Lampedusa- dice il capo della polizia- mentre il 65-70 per cento arriva regolarmente e poi si intrattiene irregolarmente». E conclude: «Il 70 per cento di quei crimini commessi nel Nord est da irregolari è compiuta proprio da chi arriva con visto turistico e poi rimane clandestinamente sul nostro territorio». Per contrastare la clandetinità, riflette Manganelli, «occorre quindi non solo il contrasto all'ingresso, ma il controllo della permanenza sul territorio dei clandestini».
CPT - Dal primo gennaio a oggi, «le forze dell'ordine hanno fermato 10.500 immigrati clandestini per i quali è stata avviata la procedura di espulsione: ma solo 2.400 di loro hanno trovato posto nei Centri di permanenza temporanea» ha reso noto Manganelli. «È un dato che io trovo inquietante - ha ammesso Manganelli -, perchè significa che oltre 8 mila clandestini sono stati "perdonati" sul campo essendosi visti consegnare un foglietto su cui c'è scritto "devi andar via", che equivale a niente».
«Noi forze dell'ordine diciamo che l'immigrazione clandestina va contrastata con rigore, ma di fatto rinunciamo già in partenza a qualsiasi possibilità di farlo» ha detto ancora Manganelli. In tutto il 2007 - ha spiegato Manganelli - «gli immigrati clandestini fermati e avviati ad espulsione sono stati 33.897, ma solo 6.366 di loro hanno trovato posto nei Cpt: di fatto, 27 mila sono stati destinatari di un ordine scritto (di allontanamento), naturalmente non accolto nella stragrande maggioranza, se non nella totalità, dei casi».


29 maggio 2008(ultima modifica: 30 maggio 2008)


«In Italia c'è un indulto quotidiano»*Corriere della Sera

:bye:

 
...è finita...niente pensione...e bocche da sfamare...curare,ricoverare,aiutare...la fine che si merita un popolo i.diota...
 
...è finita...niente pensione...e bocche da sfamare...curare,ricoverare,aiutare...la fine che si merita un popolo i.diota...

giusto così:yes:

Emergenza Immigrati: dal 1 gennaio in 20 mila per strada?

Venerdì 14 Dicembre 2012 12:00

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Se ne parla già da tempo ed ormai la deadline è sempre più vicina: stiamo parlando del rischio imminente che, a partire dal prossimo 1 gennaio 2013, circa 17.500 profughi immigrati(principalmente dal nord Africa) ed attualmente ospitati presso strutture di accoglienza si ritroveranno in mezzo alla strada.
Un’ ipotesi preoccupante al di là di ogni discorso propagandistico e di ideologizzazione (sempre dietro l’angolo quando si parla di questi argomenti, dato che tra l’altro la campagna elettorale è sostanzialmente già iniziata) e che meriterebbe di essere approfondito.
Per comprendere meglio la questione occorre tornare indietro di un po’ di tempo: esattamente al12 febbraio 2011 quando, a seguito delle numerose ed imponenti proteste di piazza che stavano infuocando il nord dell’Africa con le popolazioni in lotta contro i rispettivi regimi (si va dal conflitto nel territorio libico, all’evoluzione degli assetti politico-socialinei paesi della fascia del Maghreb e in Egitto), in Italia viene dichiarato lo “stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale per l’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai Paesi del Nord Africa”.
In estrema sintesi, molti cittadini del nord Africa fuggono dai loro paesi in rivolta e cercano rifugio ed asilo in Italia. La durata dello stato di emergenza allora decretato era stata prolungata fino al 31 dicembre 2012.
A quelle persone veniva riconosciuto lo status di rifugiati: un rifugiato, lo ricordiamo, è una persona fuggita o espulsa dal paese in cui ha residenza abituale e che non può o non vuole tornarvi per il timore di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche. In questi casi, si può richiedere asilo nel nostro paese presentando una domanda di riconoscimento dello "status di rifugiato" (Il problema dei rifugiati: un meccanismo da migliorare).


Tornando alla questione attuale ed al rischio che ne potrebbe derivare proprio in virtù di quanto detto fin qui, il problema è quello relativo allo scadere (31 dicembre 2012) dello stato di emergenza dichiarato il 12 febbraio 2011; situazione che potrebbe portare, a decorrere dal primo giorno dell’anno nuovo, ad una nuova emergenza. Vale a dire, oltre 17.000 profughi che si ritroveranno in mezzo alla strada, in condizioni di degrado quando non di irregolarità.
I rifugiati giunti nel nostro territorio in occasione dell’emergenze del febbraio 2011 erano stati ospitati in strutture di accoglienza quali alberghi, centri della rete associativa, strutture comunali, appartamenti, caserme ecc… distribuite nelle varie regioni italiane. Dal 1 gennaio, tali strutture di accoglienza approntate in quella circostanza finiranno i fondi e chiuderanno i battenti. Cosa succederà ai rifugiati?


Secondo molti il rischio concreto è che dal 1 gennaio la maggior parte di queste persone si ritroverà per strada senza accesso ad un reale percorso di integrazione; è quanto ritengono ad esempio Medici per i Diritti Umani (MEDU), Naga e Cittadini del Mondo, ovvero associazioni che prestano assistenza socio-sanitaria ai migranti forzati (richiedenti asilo, rifugiati e profughi in transito verso altri paesi europei).
Sentendo queste associazioni il rischio sarebbe concreto e questi immigrati, una volta in mezzo ad una strada, potrebbero irrimediabilmente finire per trovarsi senza punti di riferimento andando a gravare esclusivamente sui Comuni delle grandi aree metropolitane, già di per sè in difficoltà nel gestire l’accoglienza ordinaria dei rifugiati.
E, ma questo lo aggiungiamo noi, con il concreto rischio di cadere nell’irregolarità totale e di conseguenza nel degrado più assoluto, come avevamo certificato in passato (Nuovi profughi afghani nel degrado di Ostiense) per casi simili; condizioni che, spesso e volentieri, sono l'anticamera di comportamenti fuori legge.
Dal 1 gennaio tutti questi rifugiati (a meno di provvedimenti ad hoc) potrebbero ritrovarsi in un limbo: molti non potranno infatti far ritorno nei loro paesi di origine; allo stesso tempo tuttavia, non avranno nemmeno i requisiti adeguati per ottenere un permesso di soggiorno. Risultato,rischiano di diventare irregolari sul nostro territorio salvo provvedimenti specifici in direzione opposta, quali ad esempio quello (caldeggiato da Caritas e Consiglio italiano per i rifugiati) di concedere a tutti e senza distinzioni un permesso umanitario.
In sostanza come si sarà compreso, si tratta di un problema reale da affrontare nel modo più efficace possible per evitare una bomba sociale che potrebbe avere effetti piuttosto diffusi sul nostro territorio.

Marco Cherubini
 
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