Grillo: «Non avremo un candidato premier ma un portavoce»

ceck78

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Il Movimento Cinque Stelle non avrà «un candidato premier» alle prossime politiche, ma un «portavoce» che sarà eletto dal movimento stesso. Beppe Grillo, in piazza Beccaria a Firenze per la raccolta di firme («firma day») a sostegno delle candidature in Parlamento, ha fatto delle raccomandazioni ai suoi sostenitori. «Scrivete chiaro e in stampatello, state molto attenti: la Cancellieri è sul chi va là, basta una virgola...». «Fotocopiate tutto, per ogni intervista - spiega ancora - bisogna avere una intervista di riserva. State attenti che i moduli siano giusti: possiamo aspettarci di tutto».

LA DATA DEL VOTO- Grillo ha poi sottolineato che sarebbe giusto votare ad aprile «come avevamo detto all'inizio». «Fanno le regole giorno dopo giorno. Perché non andiamo a votare a Capodanno? Sarebbe bellissimo, con le gomme termiche...». «Nella storia della Repubblica - ha aggiunto - non si è mai votato a febbraio: noi dobbiamo fare una campagna per la strada, loro la fanno sui giornali e in tv». «Non si possono cambiare le regole in corsa mentre si sta giocando - ha proseguito Grillo - cambiano le regole perché hanno paura».

I DISSIDENTI - Grillo risponde ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla vicenda di Giovanni Favia e Federica Salsi, i due consiglieri del Movimento 5 stelle recentemente espulsi per volere dello stesso comico.«Nel nostro movimento noi abbiamo quattro regole, se non le rispetti allora sei fuori. Una regola è che bisogna fare al massimo due legislature, e ci sono dei ragazzi che sono alla seconda legislatura e che scalpitano un po'. Mi dovrebbero ringraziare, sono tutti i giorni in tv a dire che sono antidemocratico». «Magari andranno con gli arancioni - ha aggiunto Grillo riferendosi ai due dissidenti, senza nominarli e facendo riferimento al movimento politico di Luigi De Magistris, gli darò una mano se vogliono...». Ai cronisti che gli domandavano se l'espressione «Fuori dalle balle» non fosse eccessiva Grillo ha risposto: «Quel giorno ero un po' alterato».

MONTI - «Come si fa a chiedere di rispettare per i prossimi vent'anni l'agenda Monti? Allora le elezioni che le facciamo a fare». Grillo sposta l'attenzione sul professore. «Se noi stiamo fuori, gioca una squadra sola, si impastano tutti con Rigor Montis - ha proseguito Grillo - le partite si giocano con due squadre. Puoi comprare l'arbitro e comprare la partita ma due squadre servono». Il leader del Movimento 5 stelle ha osservato che «Monti è sempre lì, questo ha disintegrato il Paese - è l'accusa di Grillo - ma lo spread è perfetto, la Borsa ha preso ad andare al rialzo, non c'è mai stata un'asta dei Bot così positiva da quando ha annunciato le sue dimissioni». E conclude: «Monti si è dimesso per il Corriere della Sera. Ha visto un articolo sul Corriere è si è dimesso. Ed è andato subito da Napolitano - ha aggiunto - senza rivolgersi al Parlamento. Non c'è stato lo scioglimento delle Camere, e quindi non può neanche passare quella proposta per il dimezzamento della raccolta delle firme». Poi attacca il sindaco di Firenze: «Renzi un attore» con un programma politico «come quello della destra».

«NOI NECESSARI»
- «Se noi non entriamo a quel punto arrivano le "Albe dorate", gente che emula Hitler. Entrano i nazisti in Parlamento con il passo dell'oca. Sta tornando la destra che non discute. Se arriva Hitler vai, a parlargli del comma 5... Stiamo tenendo in piedi la democrazia. Noi - ha aggiunto Grillo - siamo il cuscinetto. Siamo necessari alla democrazia».
Grillo: «Non avremo un candidato premier ma un portavoce» - Corriere.it
 
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