NuovaEra2012
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Sono le due soluzioni che Beppe Grillo, dal suo blog, propone per uscire dalla crisi economica che attanaglia
Grillo si rifà all’ingresso nello Sme nel ’78 e rileva che "oggi come allora i rendimenti che l’Italia dovrà offrire per rendere appetibile il suo debito non potranno che salire e oggi come allora sarà il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira".
Agli scettici Grillo offre "una prova: usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia. Ventuno anni dopo l'Italia ha ancora le mani legate, allora c’era lo Sme, adesso l’Euro. L’Italia ha interessi sul debito pubblico, che ha raggiunto 2047 miliardi, sempre più alti. Nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui. L'esperienza del passato ci serve per capire cosa avverrà del nostro Paese". "La politica italiana ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettività su cui ha riversato austerità e deflazione", si legge sul blog.Grillo: "Ristrutturare il debito o tornare alla Lira" - IlGiornale.it
Grillo si rifà all’ingresso nello Sme nel ’78 e rileva che "oggi come allora i rendimenti che l’Italia dovrà offrire per rendere appetibile il suo debito non potranno che salire e oggi come allora sarà il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira".
Agli scettici Grillo offre "una prova: usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia. Ventuno anni dopo l'Italia ha ancora le mani legate, allora c’era lo Sme, adesso l’Euro. L’Italia ha interessi sul debito pubblico, che ha raggiunto 2047 miliardi, sempre più alti. Nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui. L'esperienza del passato ci serve per capire cosa avverrà del nostro Paese". "La politica italiana ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettività su cui ha riversato austerità e deflazione", si legge sul blog.Grillo: "Ristrutturare il debito o tornare alla Lira" - IlGiornale.it