17 maggio 2007
Sulla via Emilia vigilia di matrimonio per un'altra super Popolare
Non sarà il gigante UniCapitalia, ma di certo entrebbe nel novero delle neonate superpopolari frutto delle aggregazioni tra Verona e Lodi da una parte e Bergamo e Brescia dall'altra. Il via libera politico al matrimonio tra la Popolare di Milano (Bpm) e quella dell'Emilia-Romagna (Bper) è arrivato nella tarda serata di mercoledì dopo una riunione fiume dei rispettivi vertici. Da oggi, giovedì 17 maggio, partiranno i tavoli tecnici che metteranno a punto i dettagli dell'operazione. Intanto quel che si può dire è che l'aggregazione tra Bpm e Bper produrrà sinergie per circa 390 milioni di euro, 260 milioni da costi e 120-130 da ricavi. Sono queste, secondo quanto risulta a Radiocor, le stime dell'advisor industriale McKinsey, che ha studiato l'operazione per conto dei due istituti.
La relazione di McKinsey è stata presentata dal presidente di Bpm Roberto Mazzotta al consiglio direttivo dell'Associazione dei dipendenti-soci dell'istituto milanese. Le sinergie, naturalmente, sono calcolate a regime, vale a dire a fusione pienamente operativa. L'incontro tra Mazzotta e i dipendenti-soci ha preceduto l'avvio dell'ultimo e decisivo round di trattative tra i vertici dei due istituti. Le delegazioni - Mazzotta e i vice presidenti Mario Artali e Marco Vitale per Bpm, l'ad Guido Leoni con il consigliere Angelo Tantazzi, il presidente Angelo Marani e i vice Vittorio Fini e Angelo Marconi per Bper - sono ancora riunite nel Palazzo Liberty dell'istituto milanese, in un vertice che, sottolineano fonti vicine alla trattativa, «potrà durare fino a tarda sera». I principali nodi da sciogliere restano la governance e il concambio, temi di un confronto che andrà avanti forse fino a domenica.
A questo proposito, fonti sindacali spiegano che, di fronte al direttivo dell'Associazione, Mazzotta ha giudicato «impossibile» il rapporto 1,85 azioni Bpm per azione Bper voluto da Leoni come limite superiore del range. «Mazzotta - ha aggiunto un'altra fonte - ha precisato che il concambio non deve scontentare nè favorire nessuna delle due parti e, soprattutto, deve essere giusto per il mercato, che altrimenti ci punirebbe subito».
E giovedì pomeriggio è stato convocato per domenica prossima, 20 maggio, un cda straordinario della Banca Popolare di Milano per deliberare sulla fusione con la Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Lo riferiscono fonti finanziarie. La convocazione segue quella già decisa per la stessa data dall'istituto modenese. I cda si terranno alla vigilia della scadenza dei termini delle trattative in esclusiva, lunedì 21.