GUERRA RUSSO UCRAINA E LA "PATACCA" DRAGHI. Un'altra occasione mancata per Draghi.

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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GUERRA RUSSO UCRAINA E LA "PATACCA" DRAGHI. Un'altra occasione mancata per Draghi.

GUERRA RUSSO UCRAINA E LA "PATACCA" DRAGHI.

Un'altra occasione mancata per Draghi. Stavolta pesantissima. Scomparso (se mai è entrato in partita), dal tavolo delle frenetiche trattative internazionali volte ad arginare la lucida follia di Vladimir, l'ultimo degli Zar.

Draghi si è però distinto quanto a figuracce (lui li ha chiamati disguidi) : dalla prima telefonata abortita di Zelensky sotto le bombe, a cui uno zelante funzionario di Chigi ha fatto presente che "il presidente non è disponibile al momento", alla sua mancata presenza alla cena di Macron all'Eliseo, sorta non da un "disguido", bensì dal fatto che non era fra gli ospiti, mister Draghi, diversamente da Ursula Von Der Leyen (UE) e Olaf Scholz (Germania). E a nulla sono valsi i suoi tentativi di istituire un collegamento dall'esterno. Gli hanno opposto "motivi tecnici".

E non sta andando meglio in queste ore: fra gli attori del parterre europeo diplomatico del fronte russo/ucraino, ci sono sempre i soliti : Macron, Scholz, Von Der Lyen. Figure che alzano il telefono e chiamano Putin, che si stanno interfacciando con pezzi da 90 dello schacchiere internazionale come Bennett, il primo ministro d'Israele, Blinken, il segretario di Stato americano e non ultimo Erdogan, il Presidente della Turchia, quello a cui Draghi pizza e fichi ad aprile scorso diede in diretta tv del dittatore; cosa corrispondente al vero ma causa di un incidente diplomatico a cui a stento il "migliore" ha poi messo una pezza.

Di converso oggi Draghi, tengono a farci sapere i suoi sposor, ha avuto un nuovo colloquio con un Zelenski sempre meno lucido e gli ha promesso un posto nella UE per consolarlo del reiterato niet NATO alla Istituzione di una no fly zone sui cieli ucraini, mossa, in questo clima, equiparabile ad biglietto di sola andata verso la terza guerra mondiale in salsa nucleare.

In questo terribile scenario di guerra in cui siamo piombati da un giorno all'altro, la voce del Presidente del Consiglio italiano non l'abbiamo sentita ai tavoli che contano. Ovvero, l'abbiamo sentita (e non avremmo voluto), giusto 5 giorni fa nelle aule del Parlamento quando, sposando bovinamente la filosofia atlantista, ha convinto i partiti (tutti), a fornire armi all'esercito ucraino (altri morti sull'altare di una sconfitta annunciata). La prima volta della nostra storia repubblicana, tanto da cogliere di sorpresa lo stesso Putin che, tramite il suo ministro degli Esteri Lavrov è arrivato addirittura ad inviare una lettera dai toni minacciosi al nostro presidente della Commissione Difesa alla Camera, Gianluca Rizzo (M5S).

Della legittimità costituzionale o meno di questa scelta, Mario Draghi se ne è fregato. E, ciliegina sulla torta, ha occultato al Parlamento la tipologia e la quantità di armi che invierà all'Ucraina opponendo il segreto di Stato. L'opposto di quanto fatto da Gemania, Inghilterra e altri Stati europei che, in modo trasparente, hanno reso note le liste.

Draghi ha fatto carta straccia di una lunga tradizione diplomatica e di mediazione internazionale che negli ultimi decenni ha dato lustro e vanto al nostro Paese e sulla scia della quale, da posizione neutrale com'è nello spirito della nostra Carta Costituzionale, avrebbe potuto giocare una partita di primo piano.

È questa la figura vendutaci ad edicole unificate come la creme de la creme dell'establishment italiano ed europeo? Colui il quale ci avrebbe dato visibilità internazionale e compiuto il miracolo economico post pandemia?

Altro che "punta di diamante del Paese" (copyright Bonomi, Confindustria), Mario Draghi è una "patacca".

Roberta Labonia
 
condivisibile.........

che Draghi sia una schiappa se ne stanno accorgendo tutti
 
Con Zelensky ha avuto più "incontri" telefonici...

Con Putin zero contatti se non una telefonata tra fine gennaio ed inizio febbraio riguardo alle forniture di gas

Non mi è chiaro il motivo...

Alla fine si lascia sempre il comando di tutto alla Francia ed alla Germania e stop...

Dopo l'addio della Merkel poteva essere il momento per avere un poco più di peso in Europa...

Non conosco le motivazioni che muovono Draghi ma ho avuto la sensazione, probabilmente sbagliata, che sia uscito deluso dal non poter diventare presidente dea Repubblica e che abbia ricominciato la fase post elezione presidenziale un po' "spompato"... mentre invece servirebbe un Draghi di spessore europeo
 
GUERRA RUSSO UCRAINA E LA "PATACCA" DRAGHI.

Un'altra occasione mancata per Draghi. Stavolta pesantissima. Scomparso (se mai è entrato in partita), dal tavolo delle frenetiche trattative internazionali volte ad arginare la lucida follia di Vladimir, l'ultimo degli Zar.

Draghi si è però distinto quanto a figuracce (lui li ha chiamati disguidi) : dalla prima telefonata abortita di Zelensky sotto le bombe, a cui uno zelante funzionario di Chigi ha fatto presente che "il presidente non è disponibile al momento", alla sua mancata presenza alla cena di Macron all'Eliseo, sorta non da un "disguido", bensì dal fatto che non era fra gli ospiti, mister Draghi, diversamente da Ursula Von Der Leyen (UE) e Olaf Scholz (Germania). E a nulla sono valsi i suoi tentativi di istituire un collegamento dall'esterno. Gli hanno opposto "motivi tecnici".

E non sta andando meglio in queste ore: fra gli attori del parterre europeo diplomatico del fronte russo/ucraino, ci sono sempre i soliti : Macron, Scholz, Von Der Lyen. Figure che alzano il telefono e chiamano Putin, che si stanno interfacciando con pezzi da 90 dello schacchiere internazionale come Bennett, il primo ministro d'Israele, Blinken, il segretario di Stato americano e non ultimo Erdogan, il Presidente della Turchia, quello a cui Draghi pizza e fichi ad aprile scorso diede in diretta tv del dittatore; cosa corrispondente al vero ma causa di un incidente diplomatico a cui a stento il "migliore" ha poi messo una pezza.

Di converso oggi Draghi, tengono a farci sapere i suoi sposor, ha avuto un nuovo colloquio con un Zelenski sempre meno lucido e gli ha promesso un posto nella UE per consolarlo del reiterato niet NATO alla Istituzione di una no fly zone sui cieli ucraini, mossa, in questo clima, equiparabile ad biglietto di sola andata verso la terza guerra mondiale in salsa nucleare.

In questo terribile scenario di guerra in cui siamo piombati da un giorno all'altro, la voce del Presidente del Consiglio italiano non l'abbiamo sentita ai tavoli che contano. Ovvero, l'abbiamo sentita (e non avremmo voluto), giusto 5 giorni fa nelle aule del Parlamento quando, sposando bovinamente la filosofia atlantista, ha convinto i partiti (tutti), a fornire armi all'esercito ucraino (altri morti sull'altare di una sconfitta annunciata). La prima volta della nostra storia repubblicana, tanto da cogliere di sorpresa lo stesso Putin che, tramite il suo ministro degli Esteri Lavrov è arrivato addirittura ad inviare una lettera dai toni minacciosi al nostro presidente della Commissione Difesa alla Camera, Gianluca Rizzo (M5S).

Della legittimità costituzionale o meno di questa scelta, Mario Draghi se ne è fregato. E, ciliegina sulla torta, ha occultato al Parlamento la tipologia e la quantità di armi che invierà all'Ucraina opponendo il segreto di Stato. L'opposto di quanto fatto da Gemania, Inghilterra e altri Stati europei che, in modo trasparente, hanno reso note le liste.

Draghi ha fatto carta straccia di una lunga tradizione diplomatica e di mediazione internazionale che negli ultimi decenni ha dato lustro e vanto al nostro Paese e sulla scia della quale, da posizione neutrale com'è nello spirito della nostra Carta Costituzionale, avrebbe potuto giocare una partita di primo piano.

È questa la figura vendutaci ad edicole unificate come la creme de la creme dell'establishment italiano ed europeo? Colui il quale ci avrebbe dato visibilità internazionale e compiuto il miracolo economico post pandemia?

Altro che "punta di diamante del Paese" (copyright Bonomi, Confindustria), Mario Draghi è una "patacca".

Roberta Labonia

Buongiorno a tutti quelli che solo adesso si accorgono che una patacca fa carta straccia della Costituzione e che in Parlamento non battono ciglio.
 
Sfruttare la guerra per la solita propaganda politica quanto fa schifo?
Dopo aver speso settimane a parlare di fake news americane riguardanti l'invasione dell'Ucraina, adesso il fatto ricomincia con la grancassa su Draghi?
 
"Della legittimità costituzionale o meno di questa scelta, Mario Draghi se ne è fregato. E, ciliegina sulla torta, ha occultato al Parlamento la tipologia e la quantità di armi che invierà all'Ucraina opponendo il segreto di Stato. L'opposto di quanto fatto da Gemania, Inghilterra e altri Stati europei che, in modo trasparente, hanno reso note le liste."

tanto per non uscire dal solco :rolleyes:
 
Sfruttare la guerra per la solita propaganda politica quanto fa schifo?
Dopo aver speso settimane a parlare di fake news americane riguardanti l'invasione dell'Ucraina, adesso il fatto ricomincia con la grancassa su Draghi?

Squallore infinito.
Ma questa è dei 5stelle, non mi pare scriva sul fatto.
 
dava credibilità internazionale all'italia?

si, come no


votare no eh?

grazie pdr :wall:
 
ma draghi è un tecnico ed un economista, che sa come muoversi negli scenari di natura economica e finanziaria; anzi forse lui sa come andranno a finire le cose con tutta quella raffica di sanzioni applicate alla russia, che forse è meglio che a mosca si mettono a studiare un nuovo COMECON, così possono fare a meno dei dollari degli sporchi, deparavati e pure drogatelli occcidentali come dice lo zar di leningrado.

Con la pandemia, draghi è riuscito a gestire la cosa, ma gli scenari di guerra, non sono di sua competenza; competenza che invece possiede in campo economico e finanziario e qui bisogna ricondurre tutta la faccenda...a meno che la russia non vara l'autarchia di guerra e così torniamo all'epoca dei muri e delle cortine di ferro...e pare che ci stiamo proprio incamminando su quella strada...
 
Con la pandemia, draghi è riuscito a gestire la cosa

a livello sanitario?

a livello economico?

a livello finanziario?


mah
 
Non mi è chiaro il motivo...

Alla fine si lascia sempre il comando di tutto alla Francia ed alla Germania e stop...

Si vede che è così da "contratto" UE firmato al tempo dai sempre illustri nostri politichetti.
 
ma draghi è un tecnico ed un economista, che sa come muoversi negli scenari di natura economica e finanziaria; anzi forse lui sa come andranno a finire le cose con tutta quella raffica di sanzioni applicate alla russia, che forse è meglio che a mosca si mettono a studiare un nuovo COMECON, così possono fare a meno dei dollari degli sporchi, deparavati e pure drogatelli occcidentali come dice lo zar di leningrado.

Con la pandemia, draghi è riuscito a gestire la cosa, ma gli scenari di guerra, non sono di sua competenza; competenza che invece possiede in campo economico e finanziario e qui bisogna ricondurre tutta la faccenda...a meno che la russia non vara l'autarchia di guerra e così torniamo all'epoca dei muri e delle cortine di ferro...e pare che ci stiamo proprio incamminando su quella strada...

Ma quale economista??? Manco una finta Road map per uscire da questa farsa del gp è riuscito a partorire..si è circondato di inetti come Speranza e Garavaglia e per finire si è accodato alle stupide sanzioni che finiranno per affossare quel poco di turismo che era rimasto.
 
Draghi è un grigio burocrate che per tutta la vita ha operato nelle protezioni politiche in strutture organizzatissime e pienamente esecutive, del tutto privo di qualunque capacità politica e di reale leadership, ma il problema sono i trombettieri della nostra informazione (a vedere i resoconti dal fronte ucraino si vede la differenza tra un giornalista ed un misirizzi leccapiedi).
La'Italia è oggettivamente tagliata fuori dalla gestione della crisi Ucraina, Draghi non è, giustamente, tenuto in minima considerazione, forse, dal punto di vista della tranquillità e sicurezza, è quasi un bene.
Però ha un buon birignao.
 
Si vede che è così da "contratto" UE firmato al tempo dai sempre illustri nostri politichetti.

Cosa vuoi che contiamo con gli acquisti della BCE e il PNRR ci è consentito solo andare a traino, se poi ce ne mettiamo pure del nostro! Passi il piano militare ma su quello economico solo scostamenti come fanno tutti e anche come curatore ha finito l'impegno, basta ormai lasciar scorrere gli eventi.
 
Con Zelensky ha avuto più "incontri" telefonici...

Con Putin zero contatti se non una telefonata tra fine gennaio ed inizio febbraio riguardo alle forniture di gas

Non mi è chiaro il motivo...

Alla fine si lascia sempre il comando di tutto alla Francia ed alla Germania e stop...

Dopo l'addio della Merkel poteva essere il momento per avere un poco più di peso in Europa...

Non conosco le motivazioni che muovono Draghi ma ho avuto la sensazione, probabilmente sbagliata, che sia uscito deluso dal non poter diventare presidente dea Repubblica e che abbia ricominciato la fase post elezione presidenziale un po' "spompato"... mentre invece servirebbe un Draghi di spessore europeo

il sospetto e' che draghi si sia abituato negli anni ad essere il <capo> e capo indiscusso
con una brillante (?) carriera bancaria dove non mancano certo le riverenze
poi capo supremo della bce, gestita per altro degnamente ed a nostro favore

e poi chiamato come slavatore della patria

un conto pero' scatenare una folle caccia al no vax...
molto brillante come visibilita' e consenso
ma a parte il fatto che sia stata disastrosa ...
e' stata anche troppo comoda...

massimo consenso,
popolazione divisa fra 90 e 10
no vax colpevoli di ogni cosa
e media h24 ad amplificare e cantare lelodi e gloria del capo...

ma quando ti abitui a giocare facile...
e ti arriva la partita difficile...

finisci relegato ai margini
 
Draghi è un grigio burocrate che per tutta la vita ha operato nelle protezioni politiche in strutture organizzatissime e pienamente esecutive, del tutto privo di qualunque capacità politica e di reale leadership, ma il problema sono i trombettieri della nostra informazione (a vedere i resoconti dal fronte ucraino si vede la differenza tra un giornalista ed un misirizzi leccapiedi).
La'Italia è oggettivamente tagliata fuori dalla gestione della crisi Ucraina, Draghi non è, giustamente, tenuto in minima considerazione, forse, dal punto di vista della tranquillità e sicurezza, è quasi un bene.
Però ha un buon birignao.

ecco...detto in modo molto piu' corposo...
io l'ho romanzato, ma il saldo e' ilmedesimo
 
ma draghi è un tecnico ed un economista, che sa come muoversi negli scenari di natura economica e finanziaria; anzi forse lui sa come andranno a finire le cose con tutta quella raffica di sanzioni applicate alla russia, che forse è meglio che a mosca si mettono a studiare un nuovo COMECON, così possono fare a meno dei dollari degli sporchi, deparavati e pure drogatelli occcidentali come dice lo zar di leningrado.

Con la pandemia, draghi è riuscito a gestire la cosa, ma gli scenari di guerra, non sono di sua competenza; competenza che invece possiede in campo economico e finanziario e qui bisogna ricondurre tutta la faccenda...a meno che la russia non vara l'autarchia di guerra e così torniamo all'epoca dei muri e delle cortine di ferro...e pare che ci stiamo proprio incamminando su quella strada...

con la pandemia è riuscito a gestire la cosa...???!!!???....ma per piacere non prendiamoci in giro....:censored::censored::censored:
 
Non abbiamo anche un Presidente della Repubbica ?

E' rimasto un politico in Italia, uno ?
 
La Svizzera dispone di circa 365mila rifugi privati e pubblici e circa 9 milioni di posti protetti per i suoi abitanti, che corrispondono ad un grado di copertura superiore al 100%. L'attribuzione della popolazione ai rifugi sarà resa nota quando la situazione nel campo della politica di sicurezza lo renderà necessario.


il nostro governo cosa ha preparato?
 
La Svizzera dispone di circa 365mila rifugi privati e pubblici e circa 9 milioni di posti protetti per i suoi abitanti, che corrispondono ad un grado di copertura superiore al 100%. L'attribuzione della popolazione ai rifugi sarà resa nota quando la situazione nel campo della politica di sicurezza lo renderà necessario.


il nostro governo cosa ha preparato?

il super green pass...:bow: :bow: :bow:
 
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