Hanno appena aperto è già devono chiudere.

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Balabiott78

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Questa è l'italia fare impresa non è possibile.
In vista una tassa al 58,5% del prezzo di vendita sulle sigarette elettroniche.

Tassa sulle sigarette elettroniche, «verso la chiusura il 70% dei punti vendita» - PrimaDaNoi.it

Piacciono, soprattutto ai giovani, anche perché si pensa che facciano meno male e possano essere utili a smettere con le 'bionde' tradizionali.
E hanno già 'tentato' due milioni di italiani che le hanno provate almeno occasionalmente, e conquistato 500mila fumatori, che le usano abitualmente. Sono le e-cig, ovvero le sigarette elettroniche, per le quali sarebbe in arrivo una tassa al 58,5% del prezzo di vendita, come copertura per il rinvio dell'Iva, secondo una bozza di dl all'esame del Consiglio dei ministri.
Una tassazione, che riguarderebbe anche le ricariche, che preoccupa però fortemente le aziende: «Se confermata, è un'assurdità», afferma l'Associazione Nazionale Fumo Elettronico (Anafe), che riunisce produttori e distributori di e-cig, annunciando "battaglia". Se, infatti, «una tassazione così alta dovesse essere approvata - avverte il presidente Anafe Massimiliano Mancini - si andrebbe verso la chiusura di almeno il 60-70% dei punti vendita entro 90 giorni, con una perdita di non meno di 3.000 posti di lavoro». Ma qual è, ad oggi, la diffusione delle e-cig?


Gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità e della Doxa confermano il boom del business delle sigarette elettroniche, con una proliferazione quasi 'epidemica' dei negozi che le vendono. Del resto il mercato americano delle e-cig vale un miliardo di dollari e, secondo alcuni analisti, supererà quello della sigaretta tradizionale entro i prossimi dieci anni. Tuttavia, dai primi numeri emerge che nel nostro Paese solo il 10% di chi è diventato habitué della e-cig ha effettivamente detto addio alle sigarette tradizionali.
Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo il fumo delle 'bionde', mentre c'é uno 'zoccolo duro', circa il 22%, che non ha cambiato le proprie abitudini e fuma le une e le altre. Peraltro aumentando la quantità di nicotina assunta, visto che il 95,6% per lo 'svapatore' sceglie il liquido che la contiene. L'indagine mostra anche l'appeal che le e-cig hanno sui ragazzi: nella fascia tra 15 e 24 anni, infatti, gli 'svapatori' sono il doppio dei fumatori tradizionali (23,6% contro l'11,6%). Un 'boom' di consumi a fronte del quale però, in mancanza di certezze scientifiche sull'assenza di effetti per la salute, gli Stati europei stanno adottando legislazioni differenti. E se in Francia, ad esempio, è stato deciso lo stop alla e-cig nei luoghi pubblici, in Italia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato a breve un'ordinanza che dovrebbe prevedere il divieto di e-cig nelle scuole e per i minori
 
200k nuovi posti di lavoro eh :o

spiace molto
perché poi hanno speso loro soldi per aprire
hanno avuto il difetto di credere in questo stato :wall:

chi può si faccia mantenere
non c'è margine di fare niente
 
Hanno appena aperto e già hanno l'ANAFE...
 
Comunque sono sigarette, sino ad ora sono state esenti da tassazione supplementare solo per un vuoto normativo.

Comunque questi sono vizzi, possono essere tassati anche al 10000%....
 
Comunque sono sigarette, sino ad ora sono state esenti da tassazione supplementare solo per un vuoto normativo.

Comunque questi sono vizzi, possono essere tassati anche al 10000%....

non ho mai fumato e credo che mai fumerò

ma è il modo di ragionare che lascia perplessi.
Già immagino come sarai contento quando ti rinfacceranno il vizio di respirare, trombare, mangiare, scòreggiare e così via


tutti vizi da tassare 10000%:o

p.s. se ti tassano la doppia "z" vai fallito

:D;)
 
Comunque sono sigarette, sino ad ora sono state esenti da tassazione supplementare solo per un vuoto normativo.

Comunque questi sono vizzi, possono essere tassati anche al 10000%....

Ma quando la tassazione è esagerata al limite del ridicolo, tu Stato devi sapere che poi le attività chiudono e i soldi di prima non li rivedi mai più.

Così è successo con l'aumento della benzina, del bollo auto, dell'iva, ecc..

Ormai il livello è talmente estremo che aumentano un balzello per fare cassa per un paio di mesi e poi il gettito scende a un livello minore di quello che c'era prima dell'aumento dell'imposta.

Tutti grandissimi esperti al governo, Marione compreso OK!
 
C'è da dire che questi negozi sono spuntati come funghi in ogni angolo.

Vuol dire che margine di guadagno ne hanno secondo me.

Le ricariche quanto costano al cliente, 500 euro al litro?
 
Questa è l'italia fare impresa non è possibile.
In vista una tassa al 58,5% del prezzo di vendita sulle sigarette elettroniche.

Tassa sulle sigarette elettroniche, «verso la chiusura il 70% dei punti vendita» - PrimaDaNoi.it

Piacciono, soprattutto ai giovani, anche perché si pensa che facciano meno male e possano essere utili a smettere con le 'bionde' tradizionali.
E hanno già 'tentato' due milioni di italiani che le hanno provate almeno occasionalmente, e conquistato 500mila fumatori, che le usano abitualmente. Sono le e-cig, ovvero le sigarette elettroniche, per le quali sarebbe in arrivo una tassa al 58,5% del prezzo di vendita, come copertura per il rinvio dell'Iva, secondo una bozza di dl all'esame del Consiglio dei ministri.
Una tassazione, che riguarderebbe anche le ricariche, che preoccupa però fortemente le aziende: «Se confermata, è un'assurdità», afferma l'Associazione Nazionale Fumo Elettronico (Anafe), che riunisce produttori e distributori di e-cig, annunciando "battaglia". Se, infatti, «una tassazione così alta dovesse essere approvata - avverte il presidente Anafe Massimiliano Mancini - si andrebbe verso la chiusura di almeno il 60-70% dei punti vendita entro 90 giorni, con una perdita di non meno di 3.000 posti di lavoro». Ma qual è, ad oggi, la diffusione delle e-cig?


Gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità e della Doxa confermano il boom del business delle sigarette elettroniche, con una proliferazione quasi 'epidemica' dei negozi che le vendono. Del resto il mercato americano delle e-cig vale un miliardo di dollari e, secondo alcuni analisti, supererà quello della sigaretta tradizionale entro i prossimi dieci anni. Tuttavia, dai primi numeri emerge che nel nostro Paese solo il 10% di chi è diventato habitué della e-cig ha effettivamente detto addio alle sigarette tradizionali.
Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo il fumo delle 'bionde', mentre c'é uno 'zoccolo duro', circa il 22%, che non ha cambiato le proprie abitudini e fuma le une e le altre. Peraltro aumentando la quantità di nicotina assunta, visto che il 95,6% per lo 'svapatore' sceglie il liquido che la contiene. L'indagine mostra anche l'appeal che le e-cig hanno sui ragazzi: nella fascia tra 15 e 24 anni, infatti, gli 'svapatori' sono il doppio dei fumatori tradizionali (23,6% contro l'11,6%). Un 'boom' di consumi a fronte del quale però, in mancanza di certezze scientifiche sull'assenza di effetti per la salute, gli Stati europei stanno adottando legislazioni differenti. E se in Francia, ad esempio, è stato deciso lo stop alla e-cig nei luoghi pubblici, in Italia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato a breve un'ordinanza che dovrebbe prevedere il divieto di e-cig nelle scuole e per i minori

bene...avanti così..spero che se ne ricordino la prossima volta che andranno a votare....ma forse no..li voteranno dinuovo...
 
Quello che mi spaventa di questo stato.
E' la velocità con cui si cambiano le carte in tavola. Spiazzando chi ha investito. Ecco perchè poi non investe più nessuno.

- Compro una 2à casa da mettere a reddito. Il giorno dopo aver firmato il rogito, lo stato mi piazza un imu al 10.6 che annulla ogni possibilità di fare utile.

- Firmo con la mia azienda per andare in pensione fra 3 anni.
Varco la porta dell'ufficio è scopro che l'accordo non vale una mazza ed in pensione non ci vado.

- Investo la liquidazione di mio papà in un negozietto di sigarette elettronica.
Cambia la legge e mi si azzera il profitto.

In questo clima di incertezza legislativa, dove tutto può cambiare (Tranne i privilegi della casta, "quelli sono diritti acquisiti").
Stando cos' le cose, nessuno muoverà più un euro.
 
Investo la liquidazione di mio papà in un negozietto di sigarette elettronica.
Cambia la legge e mi si azzera il profitto.


investi inunnegozietto di roba che il Ministero della Salute sta valutando se e comeregolamentare

investi in una cosa che non si sa dove è prodotta, quali sono le regole per importarla, cosa contengono i liquidi, una roba che può essere messa fuorilegge o regolamentata psantemente dalla sera alla mattina

poi te la tassano solo anzichè proibirne la vendita (non vedo perchè non dovrebbero farlo, peraltro) e ti lamenti?

ma andate a ciapà i ratt va :rolleyes:
 
investi inunnegozietto di roba che il Ministero della Salute sta valutando se e comeregolamentare

investi in una cosa che non si sa dove è prodotta, quali sono le regole per importarla, cosa contengono i liquidi, una roba che può essere messa fuorilegge o regolamentata psantemente dalla sera alla mattina

poi te la tassano solo anzichè proibirne la vendita (non vedo perchè non dovrebbero farlo, peraltro) e ti lamenti?

ma andate a ciapà i ratt va :rolleyes:

Quindi è giusto cambiare la tassazione dalla sera alla mattina ?

Io ho investito perchè c'erano delle condizioni economiche ben stabilite. se tu me le cambi in corso, mi rovini.

Detto questo, io non fumo, ne tantomeno posseggo un negozio di sigarette elettroniche.

Ma trovo il principio estremamente scorretto
 
Quindi è giusto cambiare la tassazione dalla sera alla mattina ?

Io ho investito perchè c'erano delle condizioni economiche ben stabilite. se tu me le cambi in corso, mi rovini.

Detto questo, io non fumo, ne tantomeno posseggo un negozio di sigarette elettroniche.

Ma trovo il principio estremamente scorretto


è giusto investire in cose serie, non in qualcosa di voluttuario, oscuro, che sicuramente verrà regolamentato in quanto si tratta di un prodotto ai limiti del presidio medico (e probabilmente lo diventerà perchè contiene nicotina) e del monopolio di stato
 
Nel rischio di impresa rientra anche l'eventualità che le normative cambino a favore o a sfavore, ma forse si sta perdendo un po' il senso della misura se si arriva ad applicare un'imposizione fiscale dall'oggi al domani del 58,5%, tra l'altro sarebbe interessante capire come l'abbiano calcolata.
 
Nel rischio di impresa rientra anche l'eventualità che le normative cambino a favore o a sfavore, ma forse si sta perdendo un po' il senso della misura se si arriva ad applicare un'imposizione fiscale dall'oggi al domani del 58,5%, tra l'altro sarebbe interessante capire come l'abbiano calcolata.

sulle sigarette a quant'è l'imposta? e soprattutto, perchè le sigarette elettroniche andrebbero tassate poco? sono beni di prima necessità, producono occupazione in italia, muovono interessi utili alla collettività... perchè? :confused:
 
sulle sigarette a quant'è l'imposta? e soprattutto, perchè le sigarette elettroniche andrebbero tassate poco? sono beni di prima necessità, producono occupazione in italia, muovono interessi utili alla collettività... perchè? :confused:

AAMS - Composizione del prezzo

Il 58,5% è l'accisa attualmente presente sulle sigarette normali, quindi non hanno fatto alcun calcolo particolare.
Al di là dell'utilità o meno, della dannosità o meno, sarebbe logico a mio avviso applicarla solo sulle sostanze idonee a sostituire il consumo del tabacco e contenenti nicotina, ma non all'intera apparecchiatura elettronica ed ai relativi pezzi di ricambio.
 
200k nuovi posti di lavoro eh :o

spiace molto
perché poi hanno speso loro soldi per aprire
hanno avuto il difetto di credere in questo stato :wall:

chi può si faccia mantenere
non c'è margine di fare niente

Ma secondo te è strategico e lungimirante che in questo paese, se un settore tira, a mò di pecoroni aprano attività poi a ruota proprio in quel settore?
I negozi di ecig sono e stanno spuntando come funghi.
Molti chiuderanno comunque anche senza la tassazione al 58,5% se confermata.
E' l'equivalente di aver un tabaccaio per ogni marca di sigarette, quello delle Diana, quello delle Pall Mall, quello che vende solo Marlboro etc etc
 
Quello che mi spaventa di questo stato.
E' la velocità con cui si cambiano le carte in tavola. Spiazzando chi ha investito. Ecco perchè poi non investe più nessuno.

- Compro una 2à casa da mettere a reddito. Il giorno dopo aver firmato il rogito, lo stato mi piazza un imu al 10.6 che annulla ogni possibilità di fare utile.

- Firmo con la mia azienda per andare in pensione fra 3 anni.
Varco la porta dell'ufficio è scopro che l'accordo non vale una mazza ed in pensione non ci vado.

- Investo la liquidazione di mio papà in un negozietto di sigarette elettronica.
Cambia la legge e mi si azzera il profitto.

In questo clima di incertezza legislativa, dove tutto può cambiare (Tranne i privilegi della casta, "quelli sono diritti acquisiti").
Stando cos' le cose, nessuno muoverà più un euro.

è proprio così... non si ha mai la certezza che i patti fatti oggi vengano rispettati domani...proprio da parte dello Stato ossia chi dovrebbe esserne il garante
 
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