Bersani, forte delle ampia legittimazione, si è mostrato molto disponibile a una nuova tornata di primarie (parlamentarie è un termine davvero osceno): “Come si può dubitare che uno come me, che ha fatto le primarie, non le farà anche per i parlamentari?”. E, infatti, nessuno dubita del segretario (che fra l’altro così sarebbe sollevato dall’ingrato compito di dire a qualche personalità “sei fuori”). Si dubita invece proprio dei notabili, i “baroni”, gli scampati alla furia rottamatrice che, nemmeno il tempo di un sospiro di sollievo, si ritrovano precipitati nell’incubo renziano di un rinnovo drastico della classe dirigente.
A dar retta al quotidiano Libero
(a pensar male spesso si coglie nel segno), passata la sbornia, il segretario Bersani deve gestire il malcontento dei deputati che di altre primarie non vogliono sentir nemmeno parlare e, contestualmente, accontentare le correnti interne che gli presentano il conto.
Secondo Libero circolano nella segreteria questo tipo di biglietti di prenotazione seggi: Fioroni 33, Rosy Bindi 20, Dario Franceschini 45, Enrico Letta 20, Walter Veltroni 21. Il contingente di Bersani è fermo 41, mentre con Renzi bisognerà trattare prima o poi.
Pd. Primarie per i parlamentari contro il Porcellum? Rottamandi contro Bersani | Blitz quotidiano