Ciao, premetto che il tuo ptf fattoriale mi piace un sacco.
Ho solo GGRA in ptf (che ha il 55%, mi fido davvero tanto di questo ETF) ma sono tutti prodotti che ho valutato e che addirittura (in particolare VGWE) ho in watchlist per un eventuale ingresso futuro.
E' una sorta di 4 factor aggiustato. La cosa simpatica è che anche JPGL (che è il quinto) è un 4 factor quasi perfetto. eheheheh.
Ti dico onestamente la mia su quello che dici dopo questo preambolo.
Troppo complicato, troppi costi, troppo minestrone senza contare che è una strategia che POTREBBE pagare solo in mercati laterali. Con movimenti come quelli di aprile-giugno scorso ad esempio ti fai male e tanto.
E lo dico avendo valutato anche io un discorso simile al tuo.
Alla fine sono arrivato alla conclusione che, SE l'orizzonte temporale è sufficientemente lungo (almeno 15-20 anni), l'unica cosa davvero utile è tenere parte della liquidità pronta per eventuali crolli. Magari in un conto deposito o su un Lyxor overnight.
La percentuale sarebbe variabile, ma io ho deciso di stare tra il 40 e il 45 per cento del totale del mio patrimonio per gli investimenti.
Su 100k 55k sarebbero investiti, 45 k pronti all'uso.
Però è chiaro, questo modo di fare è adatto a me, che anzitutto attuo un PAC e non un PIC e poi io preferisco stare "tranquillo" nel caso nel quale i mercati vengono giù, potendo entrare ulteriormente a tranche per mediare i prezzi di acquisto. Mi copro in questo modo e dormo bene la notte anche se i mercati salgono (da notare che dormo peggio se i mercati salgono che se scendono, avendo liquidità).
Ovviamente gli ingressi nei vari etf avverrebbero a percentuali prefissate più basse di un tot rispetto al prezzo di carico, non a sentimento.
Ho la fortuna di avere PMC abbastanza bassi su buona parte dei miei ETF, avendo iniziato ad investire un anno e poco più fa, forse questo mi rende questa strategia più semplice.
Cosa intendi per " troppo complicato, troppi costi " e "rischio di farsi male " ? Immagino tu ti riferisca alla parte allocata tramite il portafoglio 40/60 dove ogni 6 mesi viene fatto lo switch.
Non mi sembra complicato, nemmeno così costoso, visto che si parla di fare qualche operazione in più... Il fatto di farsi male penso si riferisca al solo 2022 dove le decorrelazioni sono venute meno, ma per chi oggi deve investire, l'obbligazionario a breve-media scadenza rappresenta una buon rapporto rischio -rendimento. Certo sarebbe un modo per gestire la liquidità in attesa di investirla. Avevo pensato a singoli bond inflation linked, ma quello con rating affiabile tipo Bundei e OATei, incorporano tutti inflazione i questi due anni, motivo per cui paghi ratei scandalosi con rischio di prenderlo in quel posto, anche molto dolorosamente, in caso di deflazione ( vedi meccanismo di tali inflation linked ). Ci sarebbero i BTP italia, che pagano inflazione ogni 6 mesi, e qui ci sta, ma avere esposizione importante ai tds italiani, non mi fa dormire tranquillo.
Detto ciò, cosa pensi circa la parte investita e coperta con opzioni? E' un costo che si sostiene, ma almeno investi tutto, dopo 3 anni, se i mercati sono saliti, hai pmc lontani e psicologia robusta. Per cui coprirsi non servirebbe più, o comunque puoi coprirti ancora sugli stessi strike e pagare pochissimo la copertura. Dopo un 5 o più anni, sei finalmente all in felice.
Nel caso di cetriolone e quindi crollo importante, hai le opzioni che ti salvano da drawdown aggressivi a prova anche di psicologie robuste e nervi molto saldi. In più puoi mediare l'altra metà portafoglio ( 40-60).
Una volta che hai comprato a sconto, lasci per qualche tempo i dividendi a reinvestimento senza staccare nulla ( prezzi bassi azioni = liquidità dividendi compra più quote ).
Se lateralizza invece, è lo scenario peggiore, ovvero hai buttato circa 13 k per i premi delle opzioni, senza ottenere un margine di distacco dal pmc. Ma è anche vero che in 3 anni di dividendi reinvestiti, le quote riflettono maggiore quantità di sottostante e quindi maggiore redditività.
Alla fine il rischio enorme di tenere molta liquidità in CD ( o anche in etf obbligazionari IG ) , è quello di rimanere alla finestra per troppo tempo. Come a me già è successo.
O meglio, la strategia di sostituire i bond del 40-60 con un 60 % di CD è fattibile, ma oggi secondo me si può osare su un etf tipo IBGX, scommettendo su un rientro dell'inflazione che probabilisticamente può rimanere su questi valori, ma difficile cresca ulteriormente.
Io credo che la soluzione di coprirsi con le opzioni sia davvero un ottima soluzione per rendere SOSTENIBILE psicologicamente questo viaggio. Parlavo giusto ieri con mio padre: se investissimo 500 k in 4-5 bilocali pagheremmo circa il 9% più spese notarili solo per acquistare quindi 50 k BUTTATI nel ces-so per niente, cosa saranno mai 25 k di assicurazione ( opzioni ) a 3 anni ?
In alternativa si può sostituire la parte obbligazionaria IG ( del 40-60 ) con quella high yeld, e coprire anche quella parte di portafoglio ( 60 high yeld bond e 40 azionario ) con opzioni, allontanando gli strike ( quindi riducendo il costo ) in funzione della consapevolezza che gli high yeld possono scendere molto in caso di recessione, ma non quanto le azioni.