I numeri di una Follia di nome Italia

amartya78

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Per capire quanto la nostra situazione sia maledettamente compromessa ed allo stesso tempo folle, non serve guardare i dati sul consumo, che pure indicano un crollo sistemico, ne quello delle sofferenze bancarie, che pure indicano un disfacimento economico di proporzioni immense, oppure quelli relativi alle chiusure aziendali che danno l'idea di una economia post-bellica.

E che guerra!!!


No, vorrei focalizzarmi su alcuni numeri che meglio di altri danno l'idea della contemporanea drammaticità della situazione e del suo essere al contempo estremamente folle.

I numeri di cui vorrei parlarvi sono quelli dei Dirigenti e dei Quadri che lavorano in Italia.

Non so quanti di voi ci abbiano fatto caso, ma anche nella categoria dirigenti sta avvenendo una decimazione che non ha nulla da invidiare per intensità e gravità a quella che avviene nelle categorie di lavoro che stanno più in basso.

Ma quello che sorprende ed appunto ti da l'idea della Follia di un paese è come il numero delle posizioni apicali sia distribuito tra il settore Pubblico e quello Privato.

Così se consideriamo che oggi risultano occupati ca. 21 mln di cittadini italiani, considerando che almeno 3 mln sono P. IVA ed altri 4 mln sono lavoratori pubblici si ha che:
i dirigenti che operano nel settore privato subordinato sono 121.900 su 14.000.000 di dipendenti, mentre nel settore pubblico ammontano a 190.460 su ca. 4 mln di dipendenti.

I quadri nel settore privato sono 437.700 mentre nel settore pubblico sono 663.400.

In pratica nel settore privato ogni 4 dipendenti almeno uno è o quadro o dirigente.

Nel settore privato tale proporzione è 1 a 14.


Ma mi dite come può andare avanti il barcone?
 
Io lavoravo in un'azienda nel settore bancario in cui i quadri erano circa lo stesso numero degli impiegati. Il problema è che finora i privilegi acquisiti sono stati ritenuti intoccabili, quindi in un settore fuori da logiche di competitività serrata, come il settore pubblico o quello bancario, o molte grandi aziende, persone che hanno acquisito posizioni molto ben retribuite negli anni scorsi, ora senza magari fare nulla di utile per l'azienda a cui appartengono, continuano a percepire stipendi che, ai tempi magari erano inferiori a quello che poteva prendere un piccolo imprenditore, mentre ora con la crisi sono elevatissimi e privi di rischi.
 
In pratica nel settore privato ogni 4 dipendenti almeno uno è o quadro o dirigente.

Nel settore privato tale proporzione è 1 a 14.

Eh ma devi guardare a parità di mansione. :o
Il settore pubblico è più qualificato del privato, ed è anche più strutturato, quindi è chiaro che ce ne siano di più. :o

Devi paragonarlo con Goldman Sachs, mica con tutto il settore privato. :no:
Mi sembra logico che i mastropasqua guadagnino così. :o

In altro 3d ho fatto notare come il costo del lavoro sia mediamente più alto del 31% nel settore pubblico.

Guardiamo anche a cosa è successo nel privato negli ultimi anni:
Lavoro, la crisi colpisce anche i dirigenti: in tre anni persi 100mila posti - Economia - Tgcom24

-100k su 500k, quindi -20%.
Nel pubblico, invece?
 
Eh ma devi guardare a parità di mansione. :o
Il settore pubblico è più qualificato del privato, ed è anche più strutturato, quindi è chiaro che ce ne siano di più. :o

Devi paragonarlo con Goldman Sachs, mica con tutto il settore privato. :no:
Mi sembra logico che i mastropasqua guadagnino così. :o

In altro 3d ho fatto notare come il costo del lavoro sia mediamente più alto del 31% nel settore pubblico.

Guardiamo anche a cosa è successo nel privato negli ultimi anni:
Lavoro, la crisi colpisce anche i dirigenti: in tre anni persi 100mila posti - Economia - Tgcom24

-100k su 500k, quindi -20%.
Nel pubblico, invece?

ma ci rendiamo conto che oggi tutte le posizioni apicali sono praticamente nel solo pubblico impiego?

e se includessimo nella lista dei dirigenti afferenti al pubblico impiego pure quelli delle società pubbliche di diritto privato, di ENI, ENEL, Finmeccanica, Fincantieri ecc ecc, nonchè le banche che si sa erano prima pubbliche ed adesso partecipate da fondazioni pubbliche, quanti sarebbero le vere posizioni apicali afferenti al privato?

E vogliamo parlare pure degli stipendi che sono molto ma molto più alti nel pubblico impiego di quanto lo siano nel settore privato?

Tutta questa burocrazia lautamente retribuita che ne fa la più retribuita del mondo intero, offre di contro la più bassa produttività tra tutti i paesi OCSE, una corruzione che ci pone al 72° posto della classifica insieme alla Tunisia, per pagare la quale abbiamo massacrato i piccoli imprenditori e le P. IVA che pagano tasse insostenibili.

Siamo passati dall'avere uno Stato al servizio del sistema privato, ad un sistema privato al servizio dello Stato.

Mi interrogo pure sui criteri di selezioni, è possibile che un apparato pubblico così inetto possa essere stato reclutato mediante concorsi veri (per esempio lo sanno tutti che quelli universitari sono concorsi di facciata)? E se sono concorsi veri in ogni caso evidentemente possiamo ritenere il concorso pubblico uno strumento non adatto alla selezione?

In definitiva non sono forse queste storture gli elementi di criticità che fanno perdere definitivamente legittimazione allo Stato sia alla parte politica che quella burocratica ed aprono la strada a sommosse e rivoluzioni?

Francamente non riesco, come ho detto più volte, ad individuare una via di uscita che non passi attraverso shock sistemici come l'uscita dall'euro, riduzione per legge di pensioni e stipendi, condoni fiscali vari ecc ecc.

Noto pure che il sistema statale dichiara che le entrate hanno registrato un aumento di 11 mld di euro nei primi 10 mesi, trovo questo dato agghiacciante a fronte di un aggiustamento dei conti che prevedeva un aumento di oltre 65 mld di euro di tasse.

Non solo ma l'effetto delle entrate è riferito al solo ambito statale, invece allargando il perimetro anche ad enti pubblici ed enti locali troviamo che negli ultimi 10 mesi si sono formati buchi enormi, come quello INPS che molti stimano in 40 mld/anno, per non parlare degli enti locali che iscrivono a bilancio le iscrizioni a ruolo dei tributi locali o di altri tributi che tutti sanno essere ormai inesigibili.

Quanto può continuare ancora la finzione?
 
Siete completamente pazzi.

La Germania ha svalutato rispetto all'Italia (o noi abbiamo rivalutato, non cambia molto), ci sta distruggendo le industrie, ma a voi di questo non frega nulla.

Anzi, sembra che siate contenti...
 
San, la nostra "rivalutazione" non regge proprio perchè dobbiamo coprire i costi di quanto diciamo.

Non si tratta di negare il problema, si tratta di inquadrarlo nel modo corretto.

Avremmo bisogno di svalutare perchè siamo più inefficienti, e lo siamo perchè abbiamo il fardello della pubblica amministrazione.

Nel momento in cui gli ULC convergono su valori molto simili, è evidente che i problemi siano altrove, e sono appunto dove ci sono differenze rispetto ai tedeschi.
Cioè il costo della pa.

Risolvi questo e non c'è alcun problema di differenziale di inflazione rispetto alla Germania.

Non è la Germania a distruggere le industrie, ma la nostra pa.
Svalutare serve solo per traslare il problema, senza sciogliere il nodo pa.
 
San, la nostra "rivalutazione" non regge proprio perchè dobbiamo coprire i costi di quanto diciamo.

Non si tratta di negare il problema, si tratta di inquadrarlo nel modo corretto.

Avremmo bisogno di svalutare perchè siamo più inefficienti, e lo siamo perchè abbiamo il fardello della pubblica amministrazione.

Nel momento in cui gli ULC convergono su valori molto simili, è evidente che i problemi siano altrove, e sono appunto dove ci sono differenze rispetto ai tedeschi.
Cioè il costo della pa.

Risolvi questo e non c'è alcun problema di differenziale di inflazione rispetto alla Germania.

Non è la Germania a distruggere le industrie, ma la nostra pa.
Svalutare serve solo per traslare il problema, senza sciogliere il nodo pa.


No, mi dispiace ma questa è la prima legge del commercio internazionale: tutti i paesi possono partecipare e beneficiarne, a patto ovviamente che la loro moneta abbia un valore fissato dal mercato e non irrealistico.

Il tuo discorso è semplicemente sbagliato. Degli oltre 150 paesi che aderiscono alla Wto, secondo te almeno 120 dovrebbero essere falliti perché sicuramente non sono più efficienti dell'Italia.

Se c'è una pubblica amministrazione inefficiente, questo si traduce in minore ricchezza, ma non intacca minimamente la possibilità di un'impresa di partecipare agli scambi internazionali.

Cosa invece che sta succedendo oggi con l'Euro.

Mi sembra evidente che fra gli esami che hai dato non c'era economia internazionale...
 
San, perdi almeno due minuti a leggere ciò che scrivo prima di dirmi che sono scemo, per favore. :)

La moneta flessibile COMPENSA gli squilibri, quindi tutti possono commerciare, ok.

Ma la domanda che ti devi porre è: noi che squilibrio abbiamo da compensare?
Perchè abbiamo bisogno di svalutare?

Perchè un'impresa tedesca non si mette a produrre auto o qualsiasi cosa in Italia?
La tecnologia e l'organizzazione sarebbero le stesse, il costo del lavoro in rapporto a quanto prodotto quasi uguale, quindi dove sta la differenza che richiede di svalutare?

L'inflazione, mi dirai. Grazie al cavolo, ti rispondo io. La diversa inflazione è un sintomo di cosa, visto che abbiamo la stessa moneta?
 
San, perdi almeno due minuti a leggere ciò che scrivo prima di dirmi che sono scemo, per favore. :)

La moneta flessibile COMPENSA gli squilibri, quindi tutti possono commerciare, ok.

Ma la domanda che ti devi porre è: noi che squilibrio abbiamo da compensare?
Perchè abbiamo bisogno di svalutare?

Perchè un'impresa tedesca non si mette a produrre auto o qualsiasi cosa in Italia?
La tecnologia e l'organizzazione sarebbero le stesse, il costo del lavoro in rapporto a quanto prodotto quasi uguale, quindi dove sta la differenza che richiede di svalutare?

L'inflazione, mi dirai. Grazie al cavolo, ti rispondo io. La diversa inflazione è un sintomo di cosa, visto che abbiamo la stessa moneta?

Dunque, abbiamo una differenza di inflazione con la Germania.

Allora tu cosa fai?

Adotti la stessa moneta.

A che scopo?

Semplice, così distruggi l'industria italiana a favore di quella tedesca.

E questo perché? Solo perché aderisci all'ideologia secondo cui l'inflazione deve essere bassa. E' un'idea rispettabile, ma non è condivisa da tutte le scuole economiche.

Anzi, molti economisti preferiscono avere un'inflazione del 5% e crescere in termini reali del 3% che un'inflazione del 2% e crescere dell'1,5%.

Ma tu sei della scuola che l'inflazione è il male e, nella circostanza attuale, preferisci combattere l'inflazione che uscire dall'euro e salvare le industrie italiane.

Quindi ribadisco che sia a te che ad Amartya il destino economico dell'Italia non interessa minimamente. A voi interessa solo che si adottino particolari politiche perché sono quelle che rispecchiano le vostre preferenze.

Per chiarire: ammettiamo che l'industria A, per la quale l'Italia ha un vantaggio comparato, produce con un costo di 100 in un'Italia inefficiente ed esporta il 30% all'estero.

Bene, in un'Italia efficiente, produce con un costo di 80. Quanto esporterà all'estero? Il 30%.
 
E questo perché? Solo perché aderisci all'ideologia secondo cui l'inflazione deve essere bassa. E' un'idea rispettabile, ma non è condivisa da tutte le scuole economiche.

Ma no San, in questo caso le mie idee sull'inflazione sono irrilevanti.
Quello che conta è il motivo per cui l'inflazione è diversa nei due paesi a parità di politica monetaria.

Tutto sta nel capire per quale motivo abbiamo un'inflazione diversa e dobbiamo svalutare.
E questo è la pa inefficiente (ivi incluse leggi, regolamenti e quant'altro).

A questo punto gli scenari sono due:
1) si svaluta e teniamo la pa inefficiente
2) non si svaluta e rendiamo la pa efficiente.

cioè due modi per "risolvere" questa differenza.
In ogni caso trovo sbagliato confondere la causa, cioè la differenza di efficienza della pa, con il sintomo, ovvero la necessità di svalutare per recuperarne il differenziale tramite il prezzo della moneta.

Certo rimanere nell'opzione
3) non si svaluta e teniamo la pa inefficiente
è un suicidio.
 
Ma no San, in questo caso le mie idee sull'inflazione sono irrilevanti.
Quello che conta è il motivo per cui l'inflazione è diversa nei due paesi a parità di politica monetaria.

Tutto sta nel capire per quale motivo abbiamo un'inflazione diversa e dobbiamo svalutare.
E questo è la pa inefficiente (ivi incluse leggi, regolamenti e quant'altro).

A questo punto gli scenari sono due:
1) si svaluta e teniamo la pa inefficiente
2) non si svaluta e rendiamo la pa efficiente.

cioè due modi per "risolvere" questa differenza.
In ogni caso trovo sbagliato confondere la causa, cioè la differenza di efficienza della pa, con il sintomo, ovvero la necessità di svalutare per recuperarne il differenziale tramite il prezzo della moneta.

Certo rimanere nell'opzione
3) non si svaluta e teniamo la pa inefficiente
è un suicidio.

Scusa, ma che il problema del differenziale di inflazione abbia origine nella PA va dimostrato, non è che ci si può basare sull'annedottica.

Poi non è vero che c'è parità di politica monetaria fra i due paesi. Anche se le banche centrali dei rispettivi paesi non hanno più voce in capitolo, la creazione di moneta è in buona parte endogena; e anche i tassi di interesse sono influenzati da fattori specifici per ciascun paese. (In Italia variano da regione a regione).

Quindi, che la causa dell'inflazione sia l'inefficienza della PA mi sembra un'idea bislacca.

Per provarlo, basterebbe prendere i costi sostenuti dalla PA prima e dopo l'entrata dell'Euro. Visto che la PA era inefficiente anche prima, e dati i differenziali di inflazione fra Germania ed Italia, vuol dire che, a spanne, si sono aumentati lo stipendio almeno del 60-70%...
 
Dunque, abbiamo una differenza di inflazione con la Germania.

Allora tu cosa fai?

Adotti la stessa moneta.

A che scopo?

Semplice, così distruggi l'industria italiana a favore di quella tedesca.

E questo perché? Solo perché aderisci all'ideologia secondo cui l'inflazione deve essere bassa. E' un'idea rispettabile, ma non è condivisa da tutte le scuole economiche.

Anzi, molti economisti preferiscono avere un'inflazione del 5% e crescere in termini reali del 3% che un'inflazione del 2% e crescere dell'1,5%.

Ma tu sei della scuola che l'inflazione è il male e, nella circostanza attuale, preferisci combattere l'inflazione che uscire dall'euro e salvare le industrie italiane.

Quindi ribadisco che sia a te che ad Amartya il destino economico dell'Italia non interessa minimamente. A voi interessa solo che si adottino particolari politiche perché sono quelle che rispecchiano le vostre preferenze.

Per chiarire: ammettiamo che l'industria A, per la quale l'Italia ha un vantaggio comparato, produce con un costo di 100 in un'Italia inefficiente ed esporta il 30% all'estero.

Bene, in un'Italia efficiente, produce con un costo di 80. Quanto esporterà all'estero? Il 30%.


Sono d'accordo, il problema è che certi concetti sono molto difficili per i competenti, la gente normale non ci sta capendo niente .
Cerchiamo di comprendere la questione, la Germania ha risolto il problema della competizione nell' export con le valute minori del sud facendole agganciare ad un cambio fisso più alto e non consono alle loro economie, le aziende del sud si sono indebitate a tassi più alti di quelle tedesche e dopo la crisi bancaria si sono trovate in difficoltà a rientrare dai debiti privati, crisi debito privato uguale a crisi debiti sovrani per il sud, crollo del PIL e entrate fiscali ,aumento spread e titoli di Stato a tassi elevati, impossibile agire sulla moneta, ulteriore aumento dell'inasprimento fiscale e Trojka per i paesi del sud mentre la Germania piazzava titoli di Stato a tassi quasi inesistenti...........ora siamo al punto drastico calo delle esportazioni tedesche verso i paesi del sud e implosionee delle economie dei PIGS .............. continua .........

p.s. Avete sentito degli interessi negativi sui depositi in Chf a breve in Svizzera? ................
 
Scusa, ma che il problema del differenziale di inflazione abbia origine nella PA va dimostrato, non è che ci si può basare sull'annedottica.

Sì, certamente, va dimostrato.

Diciamo che io sono un'azienda automobilistica e devo decidere dove produrre.
Diciamo che la cultura ed il background in materia esistenti in Italia siano più che buoni.
Diciamo che gli italiani lavorano un po' peggio: li pago meno, in proporzione a quanto producono, così per ogni euro di produzione il costo del lavoro è lo stesso.

Ora spiegami perchè in Italia non ci viene NESSUNO, e quelli che ci sono scappano.
Non c'è neanche più B. :)

Che sia il settore pubblico lo puoi dedurre: è la differenza di "habitat" più credibile per un'azienda privata cui è indifferente produrre in Italia piuttosto che in Spagna. Anzi, probabilmente sarebbe meglio l'Italia che è più qualificata.

Se no possiamo dire che è colpa del traforo del Brennero, della posizione geografica, del sole, di quello che vuoi tu, sono aperto ad ogni ipotesi.

Poi non è vero che c'è parità di politica monetaria fra i due paesi. Anche se le banche centrali dei rispettivi paesi non hanno più voce in capitolo, la creazione di moneta è in buona parte endogena; e anche i tassi di interesse sono influenzati da fattori specifici per ciascun paese.

Eh no scusami, la politica monetaria è la stessa per definizione.
Tutte le cose che dici succedono a parità di politica monetaria proprio perchè i paesi sono diversi, quindi torniamo al punto di partenza: cos'avranno mai di così diverso in misura tale da innescare tutti i processi di cui parliamo?

Per provarlo, basterebbe prendere i costi sostenuti dalla PA prima e dopo l'entrata dell'Euro. Visto che la PA era inefficiente anche prima, e dati i differenziali di inflazione fra Germania ed Italia, vuol dire che, a spanne, si sono aumentati lo stipendio almeno del 60-70%...

Oppure che in termini di efficienza mentre la nostra pa peggiorava, quella tedesca migliorava.
I nostri si sono aumentati lo stipendio, loro se lo sono ridotto.
E magari anche l'output della pa è peggiorato rispetto a quello tedesco: da noi è tutto un fiorire di autorizzazioni, bolli, burocrazia, controlli che rompono e basta, redditometri e così via, indubbiamente aumentati di molto negli ultimi 10-15 anni, credo più che in Germania.
 
Siete completamente pazzi.

La Germania ha svalutato rispetto all'Italia (o noi abbiamo rivalutato, non cambia molto), ci sta distruggendo le industrie, ma a voi di questo non frega nulla.

Anzi, sembra che siate contenti...

ma tu leggi quello che scrivo?

Scrivo quello che hai scritto da almeno 2 anni, ciò non toglie che non possano essere affrontati altri problemi endogeni.
 
oggi mia nonna era tutta contenta perchè qualche giorno fa ha preso la tredicesime e addirittura era 200 euro superiore a quella dello scorso anno...

i dipendenti pubblici prenderanno una bella tredicesima con cui fare un bel natale tranquillo e magari anche una vacanzetta spensierata...

gli imprenditori, i lavoratori autonomi e i lavoratori del settore privato piangono miseria...

e questo è lo stato sociale di cui tanto si parla?

Ci hanno additato come catastrofisti...e io mi ritengo ancora tale(ma forse è meglio chiamarci realisti)...se quello che avevamo previsto non si è verificato in toto, è solo perchè è intervenuta la Bce e lo Stato si è indebitato come gli anni scorsi per sostenere i suoi costi, nonostante l'aumento abnorme delle tasse...

Ma a fare questo era buono anche Berlusconi...è stata sospesa la democrazia a che pro se il debito pubblico è aumentato? A che è servito Monti? Solo a far indebitare l'Italia a "basso" costo?

come diceva Ricucci: Sò boni tutti a fa i f...cor cu...dell'atri...

Intanto sento sempre più spesso che paesi come la Svizzera, l'Australia ed altri stanno inasprendo la burocrazia per chi vuole immigrare lì...

A breve chi non è riuscito a scappare, resterà intrappolato come una sardina in quello che sarà l'Inferno...

appena lo spread salirà, lo stato non potrà più indebitarsi a tassi sostenibili, si chiederà aiuto all'Europa e dopo aver spazzato via il settore privato, finalmente toccherà al pubblico...


Dav ti devo chiedere scusa...ma i conti si fanno alla fine ;)

ciao a tutti
 
oggi mia nonna era tutta contenta perchè qualche giorno fa ha preso la tredicesime e addirittura era 200 euro superiore a quella dello scorso anno...

i dipendenti pubblici prenderanno una bella tredicesima con cui fare un bel natale tranquillo e magari anche una vacanzetta spensierata...

gli imprenditori, i lavoratori autonomi e i lavoratori del settore privato piangono miseria...

e questo è lo stato sociale di cui tanto si parla?

Ci hanno additato come catastrofisti...e io mi ritengo ancora tale(ma forse è meglio chiamarci realisti)...se quello che avevamo previsto non si è verificato in toto, è solo perchè è intervenuta la Bce e lo Stato si è indebitato come gli anni scorsi per sostenere i suoi costi, nonostante l'aumento abnorme delle tasse...

Ma a fare questo era buono anche Berlusconi...è stata sospesa la democrazia a che pro se il debito pubblico è aumentato? A che è servito Monti? Solo a far indebitare l'Italia a "basso" costo?

come diceva Ricucci: Sò boni tutti a fa i f...cor cu...dell'atri...

Intanto sento sempre più spesso che paesi come la Svizzera, l'Australia ed altri stanno inasprendo la burocrazia per chi vuole immigrare lì...

A breve chi non è riuscito a scappare, resterà intrappolato come una sardina in quello che sarà l'Inferno...

appena lo spread salirà, lo stato non potrà più indebitarsi a tassi sostenibili, si chiederà aiuto all'Europa e dopo aver spazzato via il settore privato, finalmente toccherà al pubblico...


Dav ti devo chiedere scusa...ma i conti si fanno alla fine ;) [/QUOTE=DoUtDes;34922518]
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Verissimo...quasi 700 € solo per riconoscere il mio titolo più altri 650€ per la specialità..... cmq ne vale la pena.. oramai in italia non ha senso offrire prestazioni di un certo livello qualitativo, gli italiani non sono in grado di ricompensarti e il rischio non vale la candela..., mancano i soldi.... il 2013 sarà (parlo della sanità) un inferno...
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Sì, certamente, va dimostrato.

Diciamo che io sono un'azienda automobilistica e devo decidere dove produrre.
Diciamo che la cultura ed il background in materia esistenti in Italia siano più che buoni.
Diciamo che gli italiani lavorano un po' peggio: li pago meno, in proporzione a quanto producono, così per ogni euro di produzione il costo del lavoro è lo stesso.

Ora spiegami perchè in Italia non ci viene NESSUNO, e quelli che ci sono scappano.
Non c'è neanche più B. :)

Che sia il settore pubblico lo puoi dedurre: è la differenza di "habitat" più credibile per un'azienda privata cui è indifferente produrre in Italia piuttosto che in Spagna. Anzi, probabilmente sarebbe meglio l'Italia che è più qualificata.

Se no possiamo dire che è colpa del traforo del Brennero, della posizione geografica, del sole, di quello che vuoi tu, sono aperto ad ogni ipotesi.



Eh no scusami, la politica monetaria è la stessa per definizione.
Tutte le cose che dici succedono a parità di politica monetaria proprio perchè i paesi sono diversi, quindi torniamo al punto di partenza: cos'avranno mai di così diverso in misura tale da innescare tutti i processi di cui parliamo?



Oppure che in termini di efficienza mentre la nostra pa peggiorava, quella tedesca migliorava.
I nostri si sono aumentati lo stipendio, loro se lo sono ridotto.
E magari anche l'output della pa è peggiorato rispetto a quello tedesco: da noi è tutto un fiorire di autorizzazioni, bolli, burocrazia, controlli che rompono e basta, redditometri e così via, indubbiamente aumentati di molto negli ultimi 10-15 anni, credo più che in Germania.


L'efficienza, della PA o di altro (e con questo rispondo anche ad Amartya), ha a che fare con i livelli generali di produzione.

La competitività di un'impresa sui mercati internazionali non ha nulla a che fare l'efficienza media di un paese, o della sua PA.

Poi, perché le aziende straniere non vengono in Italia?

Se scelgono di non investire nel loro paese, perché devono venire in un paese avanzato, cioè simile al loro, con una moneta debole, l'italEuro, agganciato a una moneta forte, il marcEuro?

Mica sono scemi. Ammettiamo, poi, che ritengano che l'Euro ha i giorni contati. Perché investire in Italia spendendo il 20% in più di quello che fra un po' costerà il 20% in meno?

Poi, i vari problemi di regolamentazioni, burocrazie, ecc., certo esistono, e chi lo nega?

Però vi sono altri problemi altrettanto gravi, come la percentuale di laureati, che in Italia è risibile.

Se ho bisogno di impiantare fabbriche cacciavite andrò in un paese in via di sviluppo.

Ma se voglio gente preparata, andrò in un paese che ha investito sulla scuola.

In entrambi i casi, non andrò in Italia.
 
L'efficienza, della PA o di altro (e con questo rispondo anche ad Amartya), ha a che fare con i livelli generali di produzione.

E questa frase cosa vorrebbe dire? :D

La competitività di un'impresa sui mercati internazionali non ha nulla a che fare l'efficienza media di un paese, o della sua PA.

Invece ne ha eccome.
Se vieni in Italia paghi non solo i fattori produttivi, ma anche la pubblica amministrazione tramite l'imposizione fiscale, e ne utilizzi i prodotti.

Se vai in Francia, paghi le imposte francesi e puoi godere dell'energia nucleare e dell'alta velocità ferroviaria.
Se vai in Germania, paghi le imposte tedesche e godi ad esempio di un sistema giudiziario che funziona decentemente.
Se vai in Irlanda, paghi le imposte irlandesi - che sono poche - e godi di una legislazione snella.

Se vai in Italia, paghi le altissime imposte italiane e godi di un sistema energetico inefficiente che ti fa costare tanto l'energia, godi di un sistema giudiziario che non funziona, godi di una burocrazia che ti mette i bastoni tra le ruote e che comporta notevoli costi aggiuntivi, di un fisco che non solo è alto ma è anche "incerto" (visto che accertano un po' a piacimento) e così via.

Quindi, appurato che in Italia:
-paghi il lavoro in rapporto alla produzione più o meno come negli altri paesi ue
-i capitali si spostano, quindi la remunerazione non dipende dal paese

perchè mai non si investe in Italia?
Perchè oltre ai fattori produttivi c'è il socio occulto stato, in senso ampio, che pretende di essere molto ben remunerato ma da poco in cambio.
Di fatto le imprese sono obbligate a comprare da esso servizi che non sono competitivi sul mkt internazionale, questa è la differenza VERA tra un paese e l'altro.

Ogni paese ha suoi punti di forza e di debolezza, l'italia fa proprio schifo.

Poi, perché le aziende straniere non vengono in Italia?

Se scelgono di non investire nel loro paese, perché devono venire in un paese avanzato, cioè simile al loro, con una moneta debole, l'italEuro, agganciato a una moneta forte, il marcEuro?

Perchè tutti producono auto dappertutto tranne che qui?
Perchè VW produce in Spagna ma non qui? Hanno l'ispanEuro, no?

Poi, i vari problemi di regolamentazioni, burocrazie, ecc., certo esistono, e chi lo nega?

Sono più importanti di quello che pensi.

Però vi sono altri problemi altrettanto gravi, come la percentuale di laureati, che in Italia è risibile.

Ma anche no, se io produco ad esempio auto gli italiani laureati li trovo eccome. Tant'è vero che magari li assumo direttamente in Germania (difatti ormai è pieno di italiani qualificati all'estero; com'è che diventano qualificati appena passano il confine?).
E se proprio non ci dovessero essere, li importo da un'altra parte, come succede in tutto il mondo.

Però ci sono, siamo pieni di laureati cui non si sa cosa far fare perchè mancano le attività produttive "degne".

Se ho bisogno di impiantare fabbriche cacciavite andrò in un paese in via di sviluppo.

Ma se voglio gente preparata, andrò in un paese che ha investito sulla scuola.

In entrambi i casi, non andrò in Italia.

Quindi alla fine mai nessuno viene in Italia. Tra tutti i gradi di sviluppo dei paesi è proprio il livello italiano che non va mai bene. Perché?
La scuola non è in ogni caso pubblica amministrazione? La scuola in italia viene pagata dalle imposte, e l'output "persona studiata" viene acquistato dalle imprese. Solo che se hanno studiato scienza della comunicazione interculturale, l'output "vale" poco per le imprese.

Tu devi partire dal punto di vista di un'impresa che so coreana che vuole produrre in Europa.
I capitali te li porti da casa, la dirigenza pure, il lavoro in ogni paese Ue lo paghi simile, perchè scegli un paese piuttosto che un altro?
 
Agli investitori internazionali è stato chiesto proprio da Monti il motivo per il quale non vengono ad investire in Italia.

Il primo problema sollevato è stato la corruzione (secondo quanto riferito da Monti).

In effetti è un costo ma come un'altra cosa che lui proprio non poteva menzionare: le tasse.

Il modo migliore per non avere alcun investimento estero è avere una tassazione come la nostra, l'Irlanda ne è la dimostrazione.
 
Intervengo solo per dire che non è affatto vero che gli stipendi dei dipendenti pubblici italiani sono superiori a quelli che percepiscono all'estero.

Un impiegato di V livello enti locali in Germania e Francia prende una cifra non inferiore a 1700 euro, mentre qui siamo intorno ai 1100. Persino in Grecia gli stipendi del pubblico sono più alti.

Comunque riassumendo a grandi linee la situazione è questa:

Il 20% dei dipendenti pubblici si guadagna pienamente lo stipendio che percepisce, al Nord questa percentuale può addirittura arrivare al 30%. In mezzo a questi vi posso assicurare che c'è gente che fa più del dovuto (dicesi: si fanno il mazzo), compententi e molto professionali, potrebbero tranquillamente lavorare nel privato e risultare tra i migliori, alcuni vengono a lavorare durante le ferie o si trattengono senza farsi pagare lo straordinario (e sto parlando di centinaia di ore a trimestre), io li chiamo gli eroi, i patrioti.

Poi c'è un 60% che si limita a fare il compitino, generalmente fanno il minimo indispensabile per guadagnarsi lo stipendio. Refrattari a prendersi responsabilità che non gli competono, non prendono mai iniziative. Io appartengo a questa macrocategoria.
Alle 09 in ufficio, alle 17 tutti fuori.

L'altro 20% lo lascio alla vostra fantasia, posso solo dire che non si ha nostalgia di loro quando sono (spesso) assenti.
 
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