I pezzi intramontabili dei grandi maestri del design

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Aysia

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Charles & Ray Eames
St. Louis, 1907 - St. Louis, 1978
Charles Eames occupò una posizione unica nel mondo del design: a partire dal 1940 lui e sua moglie Ray Eames provocarono una svolta nel modo in cui noi guardiamo ogni cosa. Una parte del segreto del successo degli Eames fu che gli elementi che scelse non derivavano mai dal mondo dell'arte. Forse solo Los Angeles, con il suo ambiente culturale libero e i suoi dibattiti sui valori Europei, poteva sostenere un approccio al design così edonista ed eccentrico.

Lounge Chair & Ottoman - Charles & Ray Eames, 1956
La Lounge Chair è uno dei disegni più famosi di Charles e Ray Eames. Creato nel 1956, è ormai un classico nella storia del mobile moderno

La Lounge Chair Eames unisce il massimo confort con lavorazione e materiale di altissima qualità. E' nella tradizione della sedia club inglese cha ha ispirato Charles Eames per progettare la Lounge Chair in legno scuro e pelle nera. Tuttavia, gli Eames hanno anche creato una prima versione con scocca di colore chiaro e pelle nera. In collaborazione con l'ufficio tecnico Vitra ora c'è una nuova interpretazione della Lounge Chair con pelle bianca ed alluminio lucido e noce con finitura chiara e la nuova versione armonizza perfettamente con gli interni di colore chiaro.
 

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Eames Plastic Side Chair Charles & Ray Eames, 1950

è una versione contemporanea della leggendaria Fiberglass Chair.
E' stata realizzata in collaborazione con Plastics Zenith per il Museo of Modern Art di New York ed è stata la prima sedia di plastica prodotta industrialmente.
 

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La Chaise - Charles Eames 1948

Progettata per un concorso presso il Museum Moder Art di New York ed ispirata a "Figure Floating" una scultura di Gaston Lachaise. E' l'incredibile eleganza di questa sedia scultura che consente qualsiasi seduta e posizione, davvero molto attraente.
Si è da tempo affermata come icona del design.
 

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per tutti coloro che amano questi pezzi di Eames, ma non hanno molti soldi, segnalo un negozio online...Kael shop...OK!

Ho acquistato un divano da loro e mi sono trovata benissimo, ottimo rapporto qualità/prezzo e notevole efficienza nelle spedizioni...:)
 

E' un gran bel pezzo di design del nostro grande archietetto Achille Castiglioni.
La Taccia non è ancora annoverata tra gli intramontabili pezzi mondiali del design forse perché ancora troppo recente ma è comunque esposta al Moma di New York.

L'avevo postata ma essendo la mia casa, avevo cambiato idea, però noto che non ti è sfuggita.
Ok, la ripropongo, non tanto per il tavolino (come era mia intenzione nel thread dei mobili antichi) ma per la bellezza della lampada.
 

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Taccia - Achille Castiglioni 1958

La sorgente luminosa della lampada è nascosta nella base per non creare mai abbagliamento diretto.

La luce è riflessa da uno schermo di lamiera bianca opaca convessa dal lato di provenienza dei raggi luminosi, che è sostenuta da un paraboloide in vetro trasparente, che ruotando sul supporto circolare consente di dirigere la luce riflessa nelle direzioni volute, senza la necessità di fissaggio con mezzi meccanici.

La base costituita da un cilindro in metallo cromato forato alle estremità, contiene la sorgente luminosa (100 watt) ed è rivestita da un anello con superficie sagomata laccata con vernice antitermica. L’elemento di copertura assolve due funzioni: quella di impedire la fuoriuscita della luce dalla base e quella di evitare il contatto con la base molto calda, creando un’intercapedine che favorisce il moto dell’aria per il raffreddamento, per i progettisti questo elemento è assimilabile alla alettatura di raffreddamento di un motore.

Questo apparecchio illuminante è messo a punto nel 1958 e presentato a marzo dell’anno dopo all’Institute of Design dell’Illinois e all’Institute of Technology di Chicago. Flos, interessata a produrla in serie, porta a compimento gli studi del prototipo definitivo, iniziandone la vendita nel 1962.
 

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Arco - Achille Castiglioni 1962

Lampada da terra

1962 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni

1962 Produzione: Flos

Lampada da terra a luce diretta, assolve la necessità di illuminazione diretta su un tavolo senza avere il vincolo del punto luce fisso al soffitto. La base della lampada è costituita da un parallelepipedo di marmo bianco di circa 65 kg, gli angoli sono smussati, munito di un foro praticato nel baricentro, utile sia al fissaggio dello stelo verticale che sostiene l’arco vero e proprio, sia allo spostamento agevole della lampada (inserendovi per esempio un semplice manico di scopa).

Lo stelo arcuato è costituito da tre settori in profilato di acciaio inossidabile con sezione a U capaci di consentire, scorrendo l’uno dentro l’altro, l’avanzamento telescopico e il passaggio nascosto dei fili. Ciò conferisce all’arco piu’ ampiezze, con il posizionamento del riflettore a tre diverse altezze.

La cupola è formata da due pezzi: uno fisso a forma di calotta forata per facilitare il raffreddamento del portalampada (lampadina da 100 watt in vetro opalino), l’altro un anello di alluminio mobile, appoggiato al primo, in modo da poter essere rettificato in posizione, a seconda dell’altezza del terzo settore dell’arco.

La distanza massima, in proiezione orizzontale, del riflettore dalla base è di 2 m, l’altezza da terra è di 2,5 m.

L’Arco ha subito in tanti anni di produzione Flos la sola modifica del sistema elettrico, per uniformare l’apparecchio alle norme vigenti.

Venduta in migliaia di esemplari, equamente ripartiti tra Italia ed estero, ha subito pesantemente il fenomeno del plagio, su cui l’azienda è potuta intervenire per vie legali solo nei casi di copia servile e di uso improprio della denominazione.

Nel 2007 il Tribunale ha riconosciuto la tutela del diritto d’autore, come accade per le opere d’arte, anche ad un oggetto di design.
 

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la arco mi e' sempre piaciuta un sacco.

la taccia francamente no.

ora sono pieno di Mesmeri...:rolleyes:
 
la arco mi e' sempre piaciuta un sacco.

la taccia francamente no.

ora sono pieno di Mesmeri...:rolleyes:

La Arco piace moltissimo anche a me :yes: deve essere ambientata in un ampio spazio, vista anche la sua grandezza, altrimenti non viene valorizzata.

La Taccia, l'adoro :yes:

Dai 1-1 :D a me non piacciono particolarmente le Mesmeri :rolleyes:
 

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RR126

Radiofonografo stereofonico

1965 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni

1965, riedizione 2008 Produzione: Brionvega, Brionvega/Sim2


Il modello RR126 nasce come apparecchiatura stereofonica ad alta fedeltà. L’apparecchio, concepito come un oggetto autoportante componibile, a volumi separabili, è in grado di fornire prestazioni acustiche innovative per l’epoca come la stereofonia e l’alta fedeltà. Il supporto del corpo centrale è in fusione di alluminio anodizzato ed è composto da quattro ruote a sfera e permette un’agevole mobilità dell’apparecchio. Le casse possono assumere tre collocazioni differenti: appoggiate entrambe sul blocco centrale a formare un cubo, offrendo così un ingombro minimo; oppure agganciate sui due fianchi a formare un parallelepipedo. Si possono allontanare le casse a piacimento visto la disponibilità di lunghi cavi di collegamento.

A sapienti artigiani è affidata, oggi come allora, la costruzione del mobile e delle casse acustiche in legno, mai uguali, mai “perfetti” poiché non da produzione seriale, sempre splendidi e unici. Così come unici e artigianali sono il piedistallo, ottenuto da una fusione in alluminio spazzolato, le lucidature e tutte le laccature.

Il nuovo Radiofonografo Brionvega ripropone un modello fedele all’originale nei dettagli, ma evoluto nella tecnologia che ne valorizza ampiamente le performance. Ancora oggi infatti è presente il giradischi per l’ascolto dei dischi in vinile.
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TOIO

Lampada da terra

1962 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni

1962 Produzione: Flos

In questo apparecchio illuminante è sfruttato un faro d’automobile speciale da 300 watt, importato all’inizio degli anni ’60 dagli Stati Uniti.

In Toio la sorgente luminosa suggerisce il tipo di illuminazione, l’utilizzo degli elementi costitutivi dell’apparecchio determinano la forma. Nasce così dall’assemblaggio di oggetti industriali in produzione (ready made), modificandone le funzioni e cercandone nuove applicazioni, una lampada da terra a luce indiretta.

La base in metallo laccato, peso-piede per la stabilità della lampada, accoglie il trasformatore universale, che serve anche da contrappeso ed è lasciato a vista, necessaria per compensare la differenza di voltaggio tra la sorgente luminosa (125 volt) e la tensione europea (220 volt).

Su di essa, una struttura metallica funge da maniglia e porta stelo, un trafilato cromato esagonale attrezzato con passanti di canna da pesca per contenere i conduttori elettrici esterni, una vite di fissaggio permette la regolazione dell’altezza dell’asta (da 170 a 200 cm) e due lamelle servono ad avvolgere il cavo residuo.

Alla sommità la sorgente luminosa è accolta da una montatura speciale, costituita da due tondini curvati a cui è saldato un anello metallico.
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La Arco piace moltissimo anche a me :yes: deve essere ambientata in un ampio spazio, vista anche la sua grandezza, altrimenti non viene valorizzata.

La Taccia, l'adoro :yes:

Dai 1-1 :D a me non piacciono particolarmente le Mesmeri :rolleyes:

:D...chi lo dice ora a safety...che le sedie di eames...negli esempi di design, si trovano ovunque???...:o
 
brionvega, lo avevo quando convivevo con il mio ex...originale dell'epoca. Suo padre invece aveva la toio in ingresso al lavoro e sua madre l'arco...sempre originali dell'epoca...delle meraviglie...:clap:

La tojo però è la mia preferita e prima o poi me la compro...:o ( nera)
 
Parole parole parole,Parole parole parole,parole soltanto parole:D:D:D:p
 
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