Dal blog di Gasparotto
Un pensiero per Michela, dalla Stramilano al terremoto
Aveva il pettorale numero 1606. Domenica mattina era a Milano, insieme ad altri seimila di noi. In canottiera e pantaloncini, armata di fiato e passione. Ha corso la Stramilano e tornata a casa, è andata a dormire. E basta. Perché Michela, pettorale 1606, viveva in Abruzzo ed è una delle vittime del terremoto. L'ho scoperto ieri sera leggendo uno dei pezzi, degli articoli che questa mattina Gazzetta dedica alla catastrofe. Tra le tante cose che mi hanno colpito di questa strage, la morte di Michela mia ha sorpreso perché è arrivata vicina a noi, ci ha sfiorati, è entrata anche lei in gruppo.
Michela Rossi, 37 anni, lavorava come fisico alla Thales Alenia di L’Aquila e gareggiava per una società romana chiamata Meo Patacca. Preparava Londra, la maratona, ma lei era già passata a sfide più impegnative, e quella inglese oltre che una 42,195 era un allenamento per chi era appena entrato nel mondo del triathlon e delle ultramaratone. Non so altro, per ora, di questa ragazza che in una domenica, nello spazio di meno di 24 ore è passata da una corsa con gli amici, una trasferta festosa, alla morte, alla tragedia. Ma volevo dirlo anche a voi, che probabilmente come tanta parte di Italia state dando una mano agli abruzzesi, perché ricevano quel che gli serve. Non credo che ci possa servire un'altra spinta per aiutare, ma la storia di Michela vorrei fosse in qualche modo ricordata anche da noi, anche nelle prossime settimane quando sarà più difficile pensare all'Abruzzo e alla tragedia, a quel che serve a questa gente per ricostruire le loro case, per ritrovara un briciolo di normalità. A quel punto servirà anche correre. E noi potremo farlo pensando anche a Michela, pettorale 1606, tempo lordo 1.40'26"... numeri che oggi sembrano strani perché sopraffatti da quelli del sisma. Orario e scala richter, che io voglio invece dimenticare, almeno per ora.