Ringrazio nuovamente tutti per le risposte alla specifica domanda del 3d, e comunque non mi infastidisce che la discussione si sia spostata anche sugli altri temit rattati nel primo post.
Lascio stare i reply a utenti palesemente troll o incapaci di fare ragionamenti diversi da argomenti ad hominem, come tale imsims che il massimo ragionamento che riesce a fare è basare argomenti su fette di gaussiane esterne al 2 sigma e sillogismi fallaci che farebbero accaponare la pelle anche ad un bambino di 5 anni. Tanto per chiarirci, io posso anche accettare di esser eun fallito professionalmente, anzi l’ho preventivato da tanto tempo, quello che non accetto e che certi individui, nel tentativo di dimostrarlo, usino paradossi grandi quanto casa. Di sicuro tale imsims, che ha così caro il mito tipicamente americano del self-made man, farà crescere i propri figli non intestandogli case, se deciderà di farli studiare nelle più prestigiose università italiane gli farà fare dei lavori per mantenersi l’affitto da fuorisede, ecc. E li farà crescere solo con le basi minime di sopravvivenza per dimostrare che se diventano falliti è solo colpa loro. DI certo substrato economico, culturale e sociale contano zero nello sviluppo di una persona, di certo come tale imsims ci insegna se l’italiana è uno dei paesi con l’equità sociale peggiore nell’occidente non può che essere colpa dei singoli se hanno vite miserabili. Nemmeno nel revisionismo storico più becero ho visto tanta fallacità di ragionamento.
Mi piacerebbe invece rispondere a
@Daniele91 che, per quanto abbia esplicitamente detto di non essere d’accordo con me anche con parole dure, sembra non essere un troll di sorte.
Daniele, inazitutto ti do atto di aver azzeccato che io sono un dipendente di una multinazionale, non un professionista a p. iva o altro; quando parlo di professionisti, come tu hai giustamente detto, includo anche dipendenti salariati ma con alto grado professionale.
Comunque, provo a spiegarti perché non sono d’accordo con quanto dici, anche se altri utenti l’hanno fatto in maniera più puntuale e cristallina. Come detto da altri anch’io penso che le tasse che paghi non siano quelle che dici tu, ovvero il lordo che vedi in busta meno le trattenute, ma il totale che paga il datore di lavoro sul tuo netto. Per dirti la cifra del 60%, che era esagerata ma nemmeno tanto, ti faccio questo semplice ragionamento. Prendiamo come riferimento lo scaglione IRPEF nel quale rientrano la maggior parte degli italiani, ovvero quella del 27% (lo stipendio medio italiano è 1580 euro, che si aggira intorno ai 28k lordi, quindi il tetto dello scaglione al 27%). A queste vanno aggiunte le addizionali comunali e regionali che insieme fanno circa il 4% sul lordo. La trattenuta INPS a carico del dipendente è 9% circa, mentre la trattenuta a carico dell’azienda è di circa il 24%. La somma verebbe più del 60%, ma non è corretto fare la somma perché parte del lordo lo paga l’azienda e parte lo paghi tu, comunque il concetto è che sono sempre soldi drenati dallo stato. Ci sono poi ovviamente altri costi da parte dell’azienda, ma nel calcolo io non ne tengo conto perché sono costi che ritornano al dipendente quindi non mi sembra intellettualmente onesto calcolarli come tasse: quello più semplice da capire è il TFR, che ritorna al dipendente, ma anche la cassa INAIL che serve a malattia e infortuni. Comunque, ti chiederai perché dico che tali valori ritornano al dipendente mentre il contribuito INPS no, visto che quest’ultimo è, in teoria, il contributo pensionistico; la risposta è molto semplice, e l’ho detta in OP: ritengo lo schema pensionistico uno schema ponzi. I contributi pensionistici NON SONO accantonamenti per il tuo futuro. Non sono soldi messi da parte per te. Sono soldi che servono a pagare le pensioni di ADESSO. Quindi tu devi sperare che quando sarai vecchio ci saranno giovani che pagheranno tale aliquota per pagare la tua pensione. Questo è uno schema ponzi bello e buono; il problema è che, dato l’andamento demografico (ed economico), questi giovani probabilmente non ci saranno, tu sarai costretto a lavorare fino a 5 anni prima di morire (o di dvientare così vecchio da non poter più fare nulla se non mangiare e dormire, per cui chi se ne frega di una buona pensione) La piramide demografica non è più una piramide, tutto il mondo è interessato da questo fenomeno ma l’italia in particolare (insieme a giappone e germania), ma il problema è che l’italia ha un economia debole. Per lo più, oltre il danno la beffa, non solo le pensioni sono uno schema ponzi e probabilmente tu non beneficierai mai di quanto stai versando, ma quanto stai versando adesso va a finanziare le pensioni di gente che ha praticamente rubato la pensione in anni di vacche grasse elargite dallo stato: statali con lavori rilassatissima (in termini di carico e orario), prepensionamenti a 50 anni, sistema retributivo. Quando il sistema collasserà, e ci saranno patrimoniali o altre tasse, secondo te da chi andranno a prendere i soldi? Ma ovvio, da chi produce, cioè ancora una volta da te. Ma torniamo un attimo alle percentuali. Le tasse sono belle, si devono pagare. Si, ma quando tutto funziona. Prendiamo per esempio la sanità, che nel nostro paese è un eccellenza. Se sei un pericolo di vita, o necessiti di cure specialisitche urgenti, ce le hai gratis, per centinaia di migliaia di euro, senza sborsarne uno. Ma cosa succede nel caso di visite e, in particolare, di prevenzione? Le fasce di reddito più alto pagano i ticket (= ulteriore tassazione) per avere un servizio di prevenzione (analisi strumentali ecc) con code di mesi. Queste fasce, avendo la possibilità economica, preferiscono andare dal privato. Se devo aspettare 10 mesi per fare un ecografia, e dal privato mi costa 30 euro in più che il ticket, vado dal privato. Altre tasse? L’IVA: la tassa sul consumo, una delle più alte d’europa e che aumenterà ancora. Trovo la tassa sul consumo forse l’unica tassa degna di esistere.
Ora ti faccio questo ragionamento. Se l’azienda potesse non pagare, per esempio, quel 24% di aliquota INPS , avrebbe due scelte: o pagarti di più, dando quei soldi a te; o tenerseli, aumentando il margine di guadagno. Sicuramente in un mercato del lavoro florido (cosa che l’italia non è!), con aziende che si contendono i lavoratori miglioiri a suon di benefit (economici e non), la prima sarebbe sicuramente la scelta adottata, o comunque una scelta ibrida.
Quello che voglio dirti è che secondo me è sbagliato pensare che le tasse che tu non vedi non le stai pagando realmente. Le stai pagando, eccome. Anzi, ti dirò di più. Tu puoi fare la brava formichina lavoratrice instancabile, che si impegna per la multinazionale e lavora 10-12 ore al giorno, puoi fare il tuo bel mutuo tombale da 30 anni che ti costringerà ad arrovellarti ad ogni scelta economica minima della tua vita; ma in italia ci sarà un tuo coetaneo che sta vivendo di assinstenzialismo statale attraverso le pensioni di nonni o genitori, che sta tra il tirare a campare e fare una vita decente, e sai chi lo sta finanziando? Lo stai finanziando tu. Attraverso i contribuiti INPS. Tu, col tuo bravo lavoro da formichina, con la tua impostazione da rat race, stai finanziando il fancazismo di un tuo coetaneo che si gode la vita (statisticamente locato nel sud italia). Non so se hai mai riflettuto in questi termini.
Invito chiunque a smentire qualunque passaggio nel mio ragionamento, dato che di economia, previdenza ecc non ne so nulla, e solo recentemente mi sono messo a “studiare” ed informarmi.