I valori dell'immobiliare (residenziale) e la domanda (vera)

claudio_rome ha scritto:
Quelli regolari (e quindi con una residenza) sono censiti nei numeri che ho fornito. Quelli irregolari una casa non la possono comprare, e credo che quelli irregolari facciano parte di quel popolo sommerso in affitto che purtroppo vivono in 5/6/7 per appartamento.
A Roma almeno e' cosi'.
tu prendi troppo in considerazione i dati istat
negli ultimi 3 anni sono stati regolarizzati circa 1 milione di stranieri ( la maggior parte tra i 20-40 anni )
quanti stranieri verrano regolarizzati nei prossimi anni ??
è inutile scervellarsi a fare conti quando non si ha la più pallida idea di quanti stranieri entreranno nei prossimi anni in italia
 
crb_lavora ha scritto:
mi ricordavo di aver sentito quei dati in una trasmissione su radio24 , o che mi sono sbagliato o che magari si parlava di abitazioni non nuove
cmq in rete ho trovato questo
http://www.casa24.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=755650&chId=47&artType=Articolo&back=0
in alcune città siamo al 20%

Ti ringrazio per il sito che hai linkato e, soprattutto, per avere messo in evidenza questo aspetto. Non siamo proprio al 30/40% ma, quello che conta, è che il fenomeno è importante.

Sinceramente non avrei mai pensato che gli extracomunitari riuscessero ad avere questa forza economica.

Per quel che conta la mia opinione mi pare tu abbia dato un pochino di valore aggiunto a questa discussione.:)
 
Freedom ha scritto:
Ti ringrazio per il sito che hai linkato e, soprattutto, per avere messo in evidenza questo aspetto. Non siamo proprio al 30/40% ma, quello che conta, è che il fenomeno è importante.

Sinceramente non avrei mai pensato che gli extracomunitari riuscessero ad avere questa forza economica.

Per quel che conta la mia opinione mi pare tu abbia dato un pochino di valore aggiunto a questa discussione.:)
grazie per il complimento ;)
 
Immobiliaristi, dopo i raid il "buen retiro" nel mattone


ADRIANO BONAFEDE

A un certo punto, verso la fine dello scorso anno, è sembrato che tutto il mondo dei nuovi immobiliaristi, prima guardato con curiosità e interesse, ma anche con allarme, crollasse: indagini giudiziarie e avvisi di garanzia, inchieste giornalistiche che hanno mostrato in alcuni casi l’origine incerta del loro patrimonio, si sono susseguiti a ridosso della vicenda Bnl e Antonveneta contribuendo a creare un generale clima di discredito verso questo settore. Ma poi, piano piano, l’eco delle inchieste si è fatto più lontano finché non è calato il sipario su quel nuovo fenomeno dell’economia italiana legato alla "finanza del mattone". Di Ricucci, Coppola e Statuto, ma anche di vecchi immobiliaristi come Franco Caltagirone o altri soggetti emersi nel corso degli ultimi anni come Luigi Zunino, si è saputo sempre meno.
Improvvisamente i nuovi finanzieri ‘immobiliari’, dalle luci della ribalta sono stati catapultati nella camera oscura dell’oblio. Ma non hanno smesso di lavorare, a parte Stefano Ricucci (vedi articolo nell’altra pagina) che sembra fermo e in sostanziale default in attesa dello sblocco delle azioni sequestrate e di vedere che cosa può ancora salvare del suo ex piccolo impero del mattone. E comunque, notano molti osservatori, Ricucci in senso tecnico era più un raider di Borsa che non un vero immobiliarista impegnato in operazioni sul mattone. Che rimaneva, più che altro, come l’origine nebulosa da cui partiva il suo patrimonio.
Lontani dai riflettori, vecchi e nuovi immobiliaristi sembrano comunque trovarsi meglio. Franco Caltagirone, dopo aver capitanato la squadra che si era ripromessa di cambiare le sorti della Bnl, limitandosi alla fine a lucrare sulle plusvalenze azionarie, è volentieri rientrato nell’anonimato delle sue tante società immobiliari che tiene rigorosamente lontane dal suo piccolo impero di Borsa raggomitolato intorno alla Caltagirone Spa, la holding che ha sotto di sé media, cemento e lavori pubblici.
L’operatore che più sembra cambiato negli ultimi tempi è Danilo Coppola. Sono lontane le sue belligeranti dichiarazioni per avere un posto nel consiglio d’amministrazione della Bnl. L’avviso di garanzia per aggiotaggio nel caso Antonveneta e il conseguente blocco delle azioni acquistate, lo ha convinto a mostrarsi un po’ meno. Anzi, c’è stata quasi una conversione: Coppola ha deciso di concentrarsi di più nell’Ipi, la società quotata acquistata un anno fa da Zunino. Ne ha preparato il piano industriale ma soprattutto ha deciso di dismettere tutto il patrimonio del gruppo che sta al di fuori della società quotata. «Qualcosa resterà ancora in famiglia, ma fra qualche mese quando si parlerà del Gruppo Coppola, si parlerà soprattutto di Ipi». Un modello che ricorda quello di Zunino, che ha messo dentro la sua Risanamento tutti gli immobili e tutte le attività.
Negli ultimi mesi, finita l’avventura in Bnl da cui ha ricavato 220230 milioni di euro, Coppola ha acquisito per 118 milioni da Zunino 160 mila metri quadri a Porta Vittoria. Un’area a 800 metri dal Duomo che vedrà anche la costruzione, oltre che di residenze, di un albergo, una multisala e un centro commerciale: dopo la presentazione al Mipim di Cannes del piano di costruzione, il titolo Ipi è schizzato all’insù del 9 per cento.
Coppola che continua a mantenere il 4,6 per cento di Mediobanca come ‘partecipazione strategica’ ma senza chiedere stavolta un posto in consiglio ha anche acquisito da un gruppo di banche alla fine dello scorso anno il 69 per cento del Lingotto, di cui la sua Ipi deteneva già il 31 per cento. Secondo l’immobiliarista, il reddito ricavabile da questa struttura può essere incrementato considerevolmente. Da Zunino, che sembra a questo punto diventato il partner privilegiato, Coppola ha di recente acquisito anche parte dell’ex area Falck, su cui costruirà 250 mila metri quadri di appartamenti. Ma il progetto più ambizioso di Coppola è quello di far crescere l’Ipi in Borsa: «Oggi la capitalizzazione è sui 320330 milioni di euro. Ma gli asset che si trovano all’interno valgono almeno 6700 milioni di euro. L’Ipi crescerà molto nei prossimi anni».
Il cavalier Zunino, la cui società quotata Risanamento è cresciuta del 338 per cento in Borsa negli ultimi due anni e del 54 per cento dall’inizio di quest’anno, si è concentrato su tre fronti: l’area di Santa Giulia a Milano, che è il più grande progetto europeo di riorganizzazione urbanistica mai messo in piedi, la sua scommessa più grande; l’area ex Falck a Sesto San Giovanni, e gli immobili a Parigi (su cui è stato investito un miliardo di euro e sono stati fatti affari con Arnault e Pinault). Con le vendite di Porta Vittoria e di parte Santa Giulia alle cooperative, Zunino ha fatto un po’ di cassa per lanciarsi in altre avventure, mentre ha anche ridotto il peso dell’indebitamento. Nelle prime quattro sedute di Borsa della scorsa settimana il titolo è cresciuto del 13 per cento, sull’onda anche dell’annuncio che Sky porterà a Santa Giulia il suo quartier generale.
Giuseppe Statuto, partendo dalla plusvalenza di circa 200 milioni per Bnl, ha comprato l’area di San Donato a Milano, dove svilupperà 400 mila metri cubi per un totale di 1.0001.500 appartamenti. Un investimento da 120 milioni da cui si attendono alti ricavi. Un altro colpo messo a segno di recente è stata l’acquisizione, in una gara pubblica, per 47 milioni di un immobile delle Fs a Trastevere (Roma). Ma la nuova passione di Statuto è la diversificazione nel comparto alberghiero. L’accordo con l’americana Starwood prevede che Statuto acquisti la proprietà e poi gestisca l’albergo. Il Danieli a Venezia ne è un esempio, ma ce ne sono altri due in arrivo. Poi c’è l’hotel Duomo a Milano, in ristrutturazione. «Ad agosto, grazie a una joint venture con la spagnola Ac Hotels apriremo a Milano un albergo in zona Corso Como».
affari&finanza
 
claudio_rome ha scritto:
Sulla prima frase basta che guardi il numero di abitanti tra i 30 e i 40 anni che adesso e' ai massimi storici. Quindi 10 anni fa (allora avevano rispettivamente tra i 20 e i 30 anni; quindi un po' presto per comprare casa) era prevedibile che oggi ci sarebbe stata una forte domanda di case.

certo, oggi a posteriori diciamo che era prevedibile
a me sembra che ci fosse già un surplus e l'aumento dei prezzi sia dovuto ai tassi bassissimi e la conseguente enorme liquidità in giro
ci sono stati tanti acquisti di seconde case, non a caso sono spuntati i Ricucci, che certo non han comprato la prima casa
 
balabiott ha scritto:
ogni decisione di investimento e' - sotto un certo punto di vista - una scommessa: e' palesemente illusorio credere di essere a conoscenza di tutti gli elementi che potranno determinarne l'esito, ed e' viceversa sempre presente un certo grado di aleatorieta'.
Data questa premessa, quando uno ha la "sfortuna" di avere degli sghei, qualche scelta deve farla per forza, e la fara' sulla base dei piu' o meno scarsi elementi di cui si e' in possesso.
Nel nostro caso sappiamo che l'italia e' un paese in forte declino demografico, che presenta un andamento economico non particolarmente brillante, e nel quale - per varie ragioni culturali e non - e' piu' difficile che altrove un immigrazione qualitativamente e quantitativamente importante.
Tutti questi elementi portano a prevedere che nel medio-lungo periodo l'acquisto di immobili residenziali (che per sua natura e' sempre un investimento a lungo termine, se non si parla di ricucci) in italia non si rivelera' una scelta premiante.
Poi, certo, di cose ne possono succedere tante, e qui nessuno ha la sfera di cristallo.

ciao

come sai scommessa e investimento non sono esattamente la stessa cosa, è chiaro che si deve fare un'analisi, di base è qui la differenza, ma con un orizzonte temporale lungo (20/30 anni) si fanno troppe presupposizioni:
se il trend di natalità continuerà
se il trend di mortalità continuerà
se i figli continueranno ad andarsene di casa a 40 anni
se l'immigrazione sarà uguale al passato
se l'economia dovesse andare avanti così
se il reddito rimane lo stesso, soprattutto per gli immigrati
se i dati ufficiali sono giusti
se l'inflazione rimarrà simile
se le esigenze abitative rimarrano le stesse
ecc.
e non sappiamo: come saranno i tassi, come sarà l'economia mondiale, ma soprattutto quali saranno gli effetti dell'inflazione.

tirar fuori da tutti questi se qualcosa che sposti la probabilità a nostro favore rispetto al lancio di una moneta mi pare molto ma molto difficile, se non per gli anni più prossimi.

ciao
 
Lavoriamo per creare nuovi mercati
focus REXFIN Il ricorso al credito è in aumento del 10%. Con Rexpira si consolida il debito
Il rischio di una bolla speculativa sul mercato immobiliare è minore in Italia, anzi c' è ancora spazio per far crescere il ricorso al credito. Parola di Enrico Quadri, amministratore delegato di Rexfin. D. Quali i trend del settore (immobiliare e finanziario) che ci dobbiamo attendere nel 2006 ? Ru R. Il buon andamento della compravendita immobiliare si è tradotto in una forte accelerazione dei finanziamenti sia verso gli acquirenti, sia verso gli operatori del settore delle costruzioni e dei servizi di intermediazione immobiliare. Tale accelerazione è spiegata da due fattori principali: il basso costo dei finanziamenti e gli elevati prezzi degli immobili. E un più agevole accesso al credito (anche da parte di nuove categorie come i cittadini non comunitari), con nuove formule di finanziamenti e soprattutto con ammortamenti sempre più lunghi (mutui trentennali) e tassi bassi, ha alimentato alla base e continua a sostenere il mercato immobiliare stesso. D. Qualcuno parla però di bolla speculativa in arrivo. Ru R.Le analisi delle principali istituzioni internazionali sono concordi nel ritenere che il mercato italiano, diversamente da Paesi come Regno Unito, Irlanda, Spagna, sia caratterizzato da un minor rischio di bolla speculativa. Inoltre, l' indebitamento delle famiglie italiane, in continua crescita negli ultimi anni, più che rappresentare una criticità, sembra inserirsi in un trend mondiale, in un nuovo modello di consumo e investimento. La media europea del rapporto fra indebitamento e pil si assesta sul 54%. Negli Stati Uniti arriva addirittura all' 80% (dati Eurispes). Nel 2006, secondo stime credibili, l' aumento delle famiglie che faranno ricorso al credito al consumo sarà pari all' 11,8% e per i mutui l' aumento atteso è del 10%. D. Come è nato Rexpira ? Ro R.Rexfin condivide con gli istituti di credito una fabbrica prodotto grazie alla quale è in grado di ideare nuovi prodotti per meglio adattarsi alle esigenze del mercato. In questa ottica è nato Rexpira, mutuo per liquidità e consolidamento dei debiti, realizzato per dare alle famiglie la possibilità di rifinanziare vecchi debiti riducendo l' importo delle rate e, a chi è proprietario di un immobile, di accedere a liquidità e rinegoziare il mutuo in essere. Con Rexpira l' ammortamento viene prolungato fino a 30 anni con notevole diminuzione della rata e quindi aumenta la possibilità di far fronte ai propri impegni con tranquillità ***** con il Banco Popolare di Verona e Novara, Rexpira è un mutuo per liquidità e consolidamento debiti. Si tratta del primo in Italia supportato da un gruppo bancario e commercializzato da un network finanziario nazionale. Permette di estinguere anticipatamente i propri debiti accorpandoli in un unico finanziamento, riducendo così notevolmente l' importo delle rate mensili. Lanciato a novembre del 2005, in poco più di 3 mesi è stato scelto da oltre 100 famiglie tanto da rappresentare oltre il 15% del totale delle pratiche gestite da Rexfin. Rexpira viene scelto da uomini (56%) e donne (8%) di un' età compresa fra i 36 e i 45 anni, nel 46% dei casi, e fra i 46 e i 55, nel 26%. Preferito al Centro Sud, Rexpira ha incontrato molto favore anche in Lombardia.
ilmondo17us
 
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