Dark Knight
In the Hands of Fate
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Parlo infatti soltanto di Ambrosini capitano del Milan, come sempre,
non un martire per carità, ma crocefisso da una parte di tifosi del Milan
per dichiarazioni che non ha fatto, per cose sacrosante che ha detto,
per una foto con cui qualcuno si è divertito a tradirlo
Ambrosini non ha detto "mi sono fatto espellere a Siena l'ultima giornata
per dare una mano alla Fiorentina", ha detto invece eccome
"anche la Fiorentina.. avrebbe meritato la Champions,
ha giocato spesso meglio del Milan l'anno scorso".
Verità assoluta e incontestabile.
Per gli sportivi. Per i beceri invece un'infamia.
Il punto è proprio questo: in un'estate, l'ennesima, in cui i colpi rossoneri
sono Poli e Saponara e il migliore, El Shaarawy, "è cedibile" eccome,
il milanista si *******. A prescindere. Per i teatrini con Tevez, con Allegri,
con Robinho, con Strootman, con Ljajic e i prossimi che ci aspettano con
Honda, Boateng e chissà quali altri.
Così come un anno fa Niang sbarcò accolto come il messia tra flash
, microfoni, riflettori. Per il semplice fatto che non c'era nessun altro da
presentare. Basta un Massimo Ambrosini qualsiasi, padre di famiglia
esemplare, capitano fedele, atleta e professionista generoso irreprensibile
di lungo corso, per accendere i riflettori.
Non c'è nessun altro da inquadrare, "siamo a posto così", "siamo da scudetto".

Il caso Ambrosini - TMW