Il caso Spagna DISTRUGGE LE MENZOGNE anti-euro di Bagnai/Galloni/Krugman/Zingales

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Report for Selected Countries and Subjects

spaventoso l'aumento del debito pubblico SOTTO LA PESETA (orripilante i 13 punti in più tra il 1992 e il 1993, superati solo dai 21 punti tra il 2011 e il 2012 dovuti quasi tutti all'assalto della [dis]informazione unita da sinistra a destra incapace di capire le vere ragioni della crisi fasulla sotto regia tedesco-orientale e russa)

ottima la riduzione SOTTO L'EURO sino al 2007
 
Report for Selected Countries and Subjects

spaventoso l'aumento del debito pubblico SOTTO LA PESETA (orripilante i 13 punti in più tra il 1992 e il 1993, superati solo dai 21 punti tra il 2011 e il 2012 dovuti quasi tutti all'assalto della [dis]informazione unita da sinistra a destra incapace di capire le vere ragioni della crisi fasulla sotto regia tedesco-orientale e russa)

ottima la riduzione SOTTO L'EURO sino al 2007

Purtroppo per l'autore dell'analisi sopracitata Bagnai spiega perfettamente il perchè della riduzione del debito fino al 2007, mi dispiace ci sia gente così superficiale da non analizzare la questione in profondità.
 
Purtroppo per l'autore Bagnai spiega perfettamente il perchè della riduzione del debito fino al 2007, mi dispiace ci sia gente così superficilae da non analizzare la questione in profondità.

magari se cominciasse a chiedersi il perché della crisi MEDIATICA creata nel 2009 con la farsa del deficit greco (che non era poi così male)..
 
magari se cominciasse a chiedersi il perché della crisi MEDIATICA creata nel 2009 con la farsa del deficit greco (che non era poi così male)..

Ripeto, non ho voglia di far polemica ma il 3d non è azzeccato, è solo una figuraccia
 
prestazione più che buona del PIL spagnolo con la stessa moneta della Germania (sempre fino al 2007)

Report for Selected Countries and Subjects

faccio notare che nel PIL il saldo commerciale se passivo pesa negativamente, di solito crescono di più le economie con saldo commerciale positivo (anche se è una crescita che rischia molto in caso di recessione dei paesi importatori, vedi Cina e tra un po' Germania)
 
prestazione più che buona del PIL spagnolo con la stessa moneta della Germania (sempre fino al 2007)

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faccio notare che nel PIL il saldo commerciale se passivo pesa negativamente, di solito crescono di più le economie con saldo commerciale positivo (anche se è una crescita che rischia molto in caso di recessione dei paesi importatori, vedi Cina e tra un po' Germania)

Spiegato come da manuale da Bagnai, non c'è nulla d'incongruente.
 
prestazione più che buona del PIL spagnolo con la stessa moneta della Germania (sempre fino al 2007)

Report for Selected Countries and Subjects

faccio notare che nel PIL il saldo commerciale se passivo pesa negativamente, di solito crescono di più le economie con saldo commerciale positivo (anche se è una crescita che rischia molto in caso di recessione dei paesi importatori, vedi Cina e tra un po' Germania)

La prestazione più che buona del pil è dovuta esclusivamente al fatto che la Spagna ha vissuto la sua bolla immobiliare, facendo uso dell'unico vantaggio dell'euro, i tassi bassi, sommato al fatto che erano la nazione con meno proprietari immobiliari d'Europa.

I risultati li hanno iniziati a pagare a prescindere dalla crisi del debito, era una bolla insostenibile. Per il resto erano una nazione che industrialmente contava poco e quel poco era già in mani straniere, per cui il principale svantaggio dell'euro che noi stiamo vivendo in tutta la sua traumaticità (crollo del sistema industriale che diventa preda dei nostri competitors tedeschi) loro lo hanno vissuto in maniera marginale.
 
La prestazione più che buona del pil è dovuta esclusivamente al fatto che la Spagna ha vissuto la sua bolla immobiliare, facendo uso dell'unico vantaggio dell'euro, i tassi bassi, sommato al fatto che erano la nazione con meno proprietari immobiliari d'Europa.

I risultati li hanno iniziati a pagare a prescindere dalla crisi del debito, era una bolla insostenibile. Per il resto erano una nazione che industrialmente contava poco e quel poco era già in mani straniere, per cui il principale svantaggio dell'euro che noi stiamo vivendo in tutta la sua traumaticità (crollo del sistema industriale che diventa preda dei nostri competitors tedeschi) loro lo hanno vissuto in maniera marginale.

Esatto, il problema esplode con il sudden stop innescato dalla crisi bancaria (fallimento lehman) del 2008, crollo del Pil e nuovo aumento del debito.
 
La prestazione più che buona del pil è dovuta esclusivamente al fatto che la Spagna ha vissuto la sua bolla immobiliare, facendo uso dell'unico vantaggio dell'euro, i tassi bassi, sommato al fatto che erano la nazione con meno proprietari immobiliari d'Europa.

I risultati li hanno iniziati a pagare a prescindere dalla crisi del debito, era una bolla insostenibile. Per il resto erano una nazione che industrialmente contava poco e quel poco era già in mani straniere, per cui il principale svantaggio dell'euro che noi stiamo vivendo in tutta la sua traumaticità (crollo del sistema industriale che diventa preda dei nostri competitors tedeschi) loro lo hanno vissuto in maniera marginale.

peccato cmq che gli spread sul bund si impennano VERAMENTE solo nel 2011, quindi pure la crisi del 2008-09 c'entra poco

per capire la vera ragione dell'esplodere del 2010-11 basta vedere quale paese è stato il detonatore, guardarne la posizione geografica e capire chi sta manovrando approfittando dell'immensa ignoranza generale
 
peccato cmq che gli spread sul bund si impennano VERAMENTE solo nel 2011, quindi pure la crisi del 2008-09 c'entra poco

per capire la vera ragione dell'esplodere del 2010-11 basta vedere quale paese è stato il detonatore, guardarne la posizione geografica e capire chi sta manovrando approfittando dell'immensa ignoranza generale

Ti prego.

Le tue interpretazioni geopolitiche potranno anche essere giuste, però i fatti economici - che sono quelli di cui discutiamo qui e a cui sono interessati la maggior parte di noi - sono quelli, seguono dinamiche che si conoscono e non si può aggirarli o negarli.

Non puoi sostenere che l'aumento degli spread non è pilotato perché non è avvenuto quando tu ritieni che sarebbe dovuto avvenire.

Il punto è: è giustificato dagli attuali fondamentali macroeconomici?

La risposta è sì.

Se non lo fosse, sarebbe una bellissima notizia: tutti qui potremmo scommettere contro gli attuali livelli di spread e fare un sacco di soldi...
 
Purtroppo per l'autore dell'analisi sopracitata Bagnai spiega perfettamente il perchè della riduzione del debito fino al 2007, mi dispiace ci sia gente così superficiale da non analizzare la questione in profondità.

:yes:
 
I saldi finanziari della Grecia dal 1980 ad oggi - Gennaro Zezza

 
qualche giorno fa scrissi su un altro blog alcune considerazioni ascientifiche sulla condizione strutturale della Grecia, che non produce praticamente niente e ha ha tutti i noti problemi di compliance, di eccesso di spesa pubblica, indebitamento elevato, inefficienza generalizzata, povertà dei suoli, e tutto quello che sappiamo. Scopro poi che nel 2009, secondo il CIA world factbook aveva 29.000 e rotti $ di pil pro capite. Poco meno dell'Italia. Mi spiegate, per cortesia? da dove venivano? O le statistiche sono così assurde?
 
qualche giorno fa scrissi su un altro blog alcune considerazioni ascientifiche sulla condizione strutturale della Grecia, che non produce praticamente niente e ha ha tutti i noti problemi di compliance, di eccesso di spesa pubblica, indebitamento elevato, inefficienza generalizzata, povertà dei suoli, e tutto quello che sappiamo. Scopro poi che nel 2009, secondo il CIA world factbook aveva 29.000 e rotti $ di pil pro capite. Poco meno dell'Italia. Mi spiegate, per cortesia? da dove venivano? O le statistiche sono così assurde?

il pil pro capite nominale è un po' ingannevole.
L' Irlanda prima della crisi era alla vetta stratosferica di 59 mila dollari.
Crescita spettacolare creata con bolla immobiliare ma anche con una audace politica di riduzione delle tasse.

In ogni caso anche il PIL PPA ( parità dei poteri d'acquisto ) presenta sorprese :
Irlanda 2011 : 40 838 usd, sopra Svezia e Canada nonchè Germania.
L' Italia nel 2011 risulta sotto la Spagna.


per quanto riguarda la Grecia, pil grosso modo 80 % servizi, 15-18 % industria, 4-5 % agricoltura.

http://www.mincomes.it/osservatorio_economico/europa/Grecia_26_03_2012.pdf

http://www.ice.it/paesi/europa/grecia/upload/068/Notiziario sulla Grecia N 10 Gennaio 2011.pdf

http://www.ice.it/paesi/europa/grecia/upload/068/Nota Congiunturale Grecia APRILE 2011.pdf

uno dei problemi principali della Grecia è il basso totale dell' export.
 
Ultima modifica:
Faccio notare come Bagnai non spieghi assolutamente nulla. Fa vedere dei saldi contabili e li commenta in base alla sua agenda.
 
Il discorso di Bagnai è palesemente vero, ma la realtà degli intrecci finanziari non è così semplice.

Mi piacerebbe chiedere a questi economisti se un'uscita dell'Italia dall'euro provocherebbe uno shock economico oppure no vista la fragile situazione globale dell'economia.

Il solo crollo del btp ha fatto scomparire MF Global in qualche settimana al di là delle responsabilità "gestionali"

L'Italia è un paese inserito nella globalizzazione ed a livello europeo il sistema target 2 implica diverse problematiche.
 
Il discorso di Bagnai è palesemente vero, ma la realtà degli intrecci finanziari non è così semplice.

Mi piacerebbe chiedere a questi economisti se un'uscita dell'Italia dall'euro provocherebbe uno shock economico oppure no vista la fragile situazione globale dell'economia.

Il solo crollo del btp ha fatto scomparire MF Global in qualche settimana al di là delle responsabilità "gestionali"

L'Italia è un paese inserito nella globalizzazione ed a livello europeo il sistema target 2 implica diverse problematiche.

Dal punto di vista teorico, possiamo essere o meno d'accordo con Bagnai.
Ragionando sul passato, possiamo tutti esprimere valutazioni storiche più o meno fondate e supportate da elementi.

Dal punto di vista pratico, dato che nella vita la direzione è solo una, ovvero in avanti e non in retrospettiva, il punto è di una semplicità disarmante
( per chi non ha una affezione particolare dai contenuti ideali o idealistici verso l'europeismo ) :

la domanda è se uscendo dall '€ il nostro paese ci lascia le penne o no.

l discorso di Bagnai e di chi sostiene l'uscita dall' euro è il seguente :
una volta uscito il paese dall' euro, i mercati direbbero
" beh, adesso l' Italia ha la sovranità monetaria, quindi può svalutare ed evitare il default, in più la svalutazione può rilanciare l'economia, quindi vai così, stiamo tranquilli, non vendiamo i btp, li teniamo in portafoglio".
In pratica saluterebbero la nuova sovranità nazionale e ci tratterebbero come trattano il Regno Unito.

Io credo invece che mercati non seguano così attentamente il blog di Bagnai e questi raffinati ragionamenti.

Bisogna tenere conto della realtà politica Italiana.
Gli unici infatti che si propongono in questo momento, più o meno tra le righe, di traghettarci come leader - per così dire - in questa meravigliosa impresa di recupero della sovranità monetaria e nazionale sono i seguenti personaggi :
-Berlusconi Silvio con il gentile aiuto di Brunetta Renato
-Grillo Beppe
-Ferrero Paolo
Quindi, caliamoci dalla realtà e scendiamo dall 'albero.
Non sarebbero Bagnai o altri raffinati accademici seguaci della Moderna Teoria Monetaria a delineare questo percorso, ma uno dei i suddetti personaggi ( realisticamente, il primo ). Traete voi le conclusioni.

A mio modesto parere i mercati direbbero:

" bene, l'Italia ha recuperato la sovranità monetaria. Vista la credibilità della sua classe politica ( e detto tra noi dell'intera nazione ) più che investimenti questi continueranno a gonfiare il debito per spreco, donnine e voto di scambio. Vendiamo subito in massa i btp"

Burt Lancaster in un film di Visconti : "I corvi vanno a schiere, l'aquila vola sola".
Per dimostrare ai mercati di essere aquile purtroppo non bastano raffinate teorie MMT.
Ci vogliono i fatti e la leadership politica. Basta accendere la TV in questi giorni per accertarsi del contrario.
 
Dal punto di vista teorico, possiamo essere o meno d'accordo con Bagnai.
Ragionando sul passato, possiamo tutti esprimere valutazioni storiche più o meno fondate e supportate da elementi.

Dal punto di vista pratico, dato che nella vita la direzione è solo una, ovvero in avanti e non in retrospettiva, il punto è di una semplicità disarmante
( per chi non ha una affezione particolare dai contenuti ideali o idealistici verso l'europeismo ) :

la domanda è se uscendo dall '€ il nostro paese ci lascia le penne o no.

l discorso di Bagnai e di chi sostiene l'uscita dall' euro è il seguente :
una volta uscito il paese dall' euro, i mercati direbbero
" beh, adesso l' Italia ha la sovranità monetaria, quindi può svalutare ed evitare il default, in più la svalutazione può rilanciare l'economia, quindi vai così, stiamo tranquilli, non vendiamo i btp, li teniamo in portafoglio".
In pratica saluterebbero la nuova sovranità nazionale e ci tratterebbero come trattano il Regno Unito.

Io credo invece che mercati non seguano così attentamente il blog di Bagnai e questi raffinati ragionamenti.

Bisogna tenere conto della realtà politica Italiana.
Gli unici infatti che si propongono in questo momento, più o meno tra le righe, di traghettarci come leader - per così dire - in questa meravigliosa impresa di recupero della sovranità monetaria e nazionale sono i seguenti personaggi :
-Berlusconi Silvio con il gentile aiuto di Brunetta Renato
-Grillo Beppe
-Ferrero Paolo
Quindi, caliamoci dalla realtà e scendiamo dall 'albero.
Non sarebbero Bagnai o altri raffinati accademici seguaci della Moderna Teoria Monetaria a delineare questo percorso, ma uno dei i suddetti personaggi ( realisticamente, il primo ). Traete voi le conclusioni.

A mio modesto parere i mercati direbbero:

" bene, l'Italia ha recuperato la sovranità monetaria. Vista la credibilità della sua classe politica ( e detto tra noi dell'intera nazione ) più che investimenti questi continueranno a gonfiare il debito per spreco, donnine e voto di scambio. Vendiamo subito in massa i btp"

Burt Lancaster in un film di Visconti : "I corvi vanno a schiere, l'aquila vola sola".
Per dimostrare ai mercati di essere aquile purtroppo non bastano raffinate teorie MMT.
Ci vogliono i fatti e la leadership politica. Basta accendere la TV in questi giorni per accertarsi del contrario.

bollini verdi.

Lo sanno tutti che ora sarebbe meglio avere la lira, ma tra il dire ed il fare...
Poi il Regno Unito ha un'economia completamente diversa dall'Italia, alla Germania che il Regno Unito stia fuori gliene è importato relativamente poco.

Discorso molto diverso per l'Italia, la Germania non starebbe a guardare e a noi la loro domanda ci serve.

L'ideale sarebbe come diceva un'altro economista giovane suo amico, che più stati tornassero alle loro valute più o meno contemporaneamente ma si mantenesse l'euro per i pagamenti internazionali e con questo gli accordi commerciali/doganali.

Forse questa è la soluzione più semplice ed immediata: una doppia circolazione, per esempio in Svizzera questo accade si può pagare praticamente ovunque anche in euro.

Anche in molti paesi dell'est e della ex Jugoslavia (anche se questo esempio va preso un po' con le pinze visto che accettano anche dollari, basta che compri)
 
bollini verdi.

Lo sanno tutti che ora sarebbe meglio avere la lira, ma tra il dire ed il fare...
Poi il Regno Unito ha un'economia completamente diversa dall'Italia, alla Germania che il Regno Unito stia fuori gliene è importato relativamente poco.

Discorso molto diverso per l'Italia, la Germania non starebbe a guardare e a noi la loro domanda ci serve.

L'ideale sarebbe come diceva un'altro economista giovane suo amico, che più stati tornassero alle loro valute più o meno contemporaneamente ma si mantenesse l'euro per i pagamenti internazionali e con questo gli accordi commerciali/doganali.

Forse questa è la soluzione più semplice ed immediata: una doppia circolazione, per esempio in Svizzera questo accade si può pagare praticamente ovunque anche in euro.

Anche in molti paesi dell'est e della ex Jugoslavia (anche se questo esempio va preso un po' con le pinze visto che accettano anche dollari, basta che compri)

Infatti il ritorno alla lira è una provocazione alla portata di tutti, ma se analizziamo bene cosa ne pensano i sostenitori le vie sono molteplici e non ho dubbi (più che altro lo spero ma non ci credo) che prima o poi una di queste strade verrà accettata da tutti.
Non tutti la pensano così, per molti infatti l'accordo non avverrà mai in quanto gli interessi sono contrapposti e si finirà con un epilogo traumatico.
 
Ultima modifica:
Infatti il ritorno alla lira è una provocazione alla portata di tutti, ma se analizziamo bene cosa ne pensano i sostenitori le vie sono molteplici e non ho dubbi (più che altro lo spero ma non ci credo) che prima o poi una di queste strade verrà accettata da tutti.
Non tutti la pensano così, per molti infatti l'accordo non avverrà mai in quanto gli interessi sono contrapposti e si finirà con un epilogo traumatico.

di sicuro qualcuno uscirà e non solo a sud, credo che i Finlandesi spesso si chiedano dov'è la loro reale convenienza...

Una volta che dei piccoli paesi usciranno inizieranno i problemi veri, anche se la prima scintilla potrebbe essere l'uscità del regno unito dalla UE.
 
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