Il cibo è passione, è amore.

Siamo ormai verso l'ora di pranzo e andiamo quindi con un secondo piatto. Abbiamo parlato recentemente degli anni '80 :cincin:, ed uno dei suoi piatti tipici, che tuttora si incontra agevolmente, era il filetto al pepe verde.

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Poiché il verde rappresenta lo stadio minimo di maturazione del pepe, avremo un gusto poco piccante e molto aromatico, con una salsa da leccarsi.... i baffi :D composta di panna fresca, senape e un goccio di brandy. Bon apetit ;)

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[...] Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici
Considerate se questo è un uomo […] Che lotta per mezzo pane.

Se questo è un uomo è un'opera memorialistica di Primo Levi scritta tra il dicembre 1945 e il gennaio 1947.

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Il tè delle cinque: una tradizione lunga più di 200 anni.

A Londra sono tantissimi i Tea Rooms presenti dove è possibile vivere e gustare la tradizione del “tè delle cinque”, e sono tanti anche le qualità di tè tra cui è possibile scegliere.

Il viene di solito servito in particolari tazze di porcellana con fiori disegnati, accompagnato da tipici dolcetti o finger foods.
La tradizione affonda le sue origini nel lontano 1800. In questo periodo, gli inglesi avevano la stranissima abitudine di consumare solo la colazione e la cena, saltando quindi il pranzo.

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La 7° Duchessa di Bedfors dal nome Anna, amica intima della Regina Vittoria, ogni pomeriggio, durante i loro abituali incontri per chiacchierare del più e del meno, avvertiva un forte senso di fame, che le rendeva dunque impossibile resistere fino all’ora di cena, essendo che l’unico pasto della giornata l’aveva consumato a colazione.

Per risolvere questo suo fastidioso disagio, la Duchessa Anna, chiese alla servitù di portare per lei e la Regina, qualcosa di leggero, uno spuntino, qualcosa da sgranocchiare in attesa della cena: tè e dolcetti.

Il cameriere servì dunque quanto chiesto dalla Duchessa, proprio poco prima delle cinque
.

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L’esperienza fu tanto apprezzata dalla Duchessa che decise di ripeterla ogni giorno! Iniziò così ad invitare amici e conoscenti presso la propria dimora, con il quale condivideva tè e dolci.
Negli anni, il tè delle cinque è stato sempre più perfezionato, in quanto non veniva più accompagnato solo da dolcetti, ma furono introdotti anche torte e panini.

Nel 1900, questa pratica si trasformò in un vero e proprio evento mondano e le donne, per poter partecipare, dovevano obbligatoriamente vestirsi in modo elegante e sofisticato.

Successivamente, anche tutte gli altri ceti sociali presero l’abitudine dell’”Afternoon Tea”, da qui nacquero e presero vita numerosi sale e negozi dove consumare il tè.
Gli inglesi prendono il tè con il latte. C’è una regola però da tenere in considerazione: il latte non deve mai superare il 20% del contenuto totale della tazza, e va versato esclusivamente prima del tè!

L’aggiunta del latte nasce dalla necessità di non macchiare e incrinare la porcellana, per questo viene quindi versato un goccio di latte prima del tè.


Il tè delle cinque è un dipinto a olio su tela (64,8 × 92,7 cm) realizzato nel 1880 da Mary Cassatt.

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– Chi mi sa dire – chiese un giorno abba Michele ai bambini del villaggio – come Dio possa
essere dappertutto senza che lo si veda?
Un bimbo rispose:
– Io. Penso ad un pezzo di zucchero in una ciotola di latte.

(Richard Kern)

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– Chi mi sa dire – chiese un giorno abba Michele ai bambini del villaggio – come Dio possa
essere dappertutto senza che lo si veda?
Un bimbo rispose:
– Io. Penso ad un pezzo di zucchero in una ciotola di latte.

(Richard Kern)

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A proposito di latte, questo è quello che bevo io a colazione ogni mattina
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:-) :o
 

I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perché hai tardato tanto?
Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perchè hai tardato tanto?
Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.

Nazim Hikmet

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Colazione a Istanbul

Se siete abituati a bere un caffè e cornetto per colazione a Istanbul rimarrete sorpresi. La tavola viene imbandita di ciotole e ciotoline, piatti di ogni forma e dimensione.
La colazione turca include perlopiù cibi salati. Formaggio, cetrioli e pomodori , olive, uova, peperoni verdi, miele e marmellata. Il tutto accompagnato dal pane turco appena sfornato . A seconda di dove fate la colazione potreste trovare anche il suçuk – la tipica salsiccia speziata – e il börek – una pasta sfoglia sottilissima farcita con carne macinata, spinaci, formaggio o altro.

Tutto ciò va consumato insieme al çai, il tipico thè nero turco che accompagna ogni pasto e ogni scambio sociale in Turchia, ma potete anche bere caffè. Il caffè non è lo stesso che beviamo in Italia e potrebbe non piacervi perchè troppo forte. Quindi o çai tradizionale oppure çai aromatizzato alla mela.

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"Dio abbia misericordia degli inglesi per il cibo orribile che questa gente deve mangiare".
Frank Zappa

" Una cucina vi seppellirà",
cantava Frank Zappa in uno dei suoi celebri parlati jazz.
Frank Zappa, lo statunitense dalle dita magiche, chitarrista e compositore tra i più rappresentativi del secolo scorso. Molto influenzato anche dalla musica leggera pre-Beatles, si distinse tra il pubblico per il notevole sarcasmo e il fortissimo anticattolicesimo.
Di origini italiane, si narra persino provasse disgusto per la gastronomia italiana e le sue eccessive forme religiose presenti in quasi tutti gli ambiti di vita.

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I suoi continui sperimentalismi lo porteranno persino a mescolare jazz e musica classica, toccando la musica leggera.
Con i suoi atteggiamenti farseschi e i testi dissacratori, Zappa divenne – parimenti a Jim Morrison dei Doors e Jim Hendrix – il simbolo della protesta e della contestazione antiborghese degli anni Settanta..
"The Dangerous Kitchen" è il titolo di un brano di Frank Zappa, contenuto in "Man from Utopia", dove l'eccentrico maestro di Baltimora si trasforma in un crooner baritonale.

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Anche stamani la colazione arriva dritta dal tuo 3ad dei viaggi OK!, siamo a Chicago e precisamente nell'iconico Palmer House allestito in Art Deco.

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Qui si sposò con Potter Palmer, un ricco milionario della Wind City, madame Bertha Palmer, detta Cissie, conosciuta soprattutto come donna d’affari di successo che, tra i tanti interessi, alimentò con passione e lungimiranza la collezione d’arte di famiglia.

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Alla sua fantasia si deve il dolcetto più famoso della città, il Brownie.

Fu creato nella Palmer House Kitchen, per essere servito alla World’s Columbian Exposition, o Chicago World’s Fair: nel 1893. Bertha, che era presidente del Ladies Board for Managers for Exposition, stava preparando un pranzo al sacco per il Padiglione delle Donne e chiese al suo chef di preparare un dessert, " qualcosa di più unico di un pezzo di torta , e qualcosa che sarebbe stato facile da mangiare e trasportare e che non sporcasse il vestito delle signore durante i ricevimenti."

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Di questo semplice e gustoso biscotto la ricetta ve la lascio rivelare :bow: da chi lo prepara a casa sua :D

Buona :) giornata Maf


 
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Ciao Diago...mentre tu eri al Palmer House io stavo al Bœuf sur le Toit a Parigi, naturellement ,
che fu il tempio del jazz e del movimento dadaista parigino negli anni ’20. Arredata, coincidenza!, anche questa Brasserie
in stile Art Déco.
Le Bœuf sur le Toit esiste ancora oggi come ristorante chic, ma il fascino, il prestigio sociale, l'ambiente d'avanguardia e l'atmosfera bohémien sono un lontano ricordo

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Le Bœuf sur le Toit ("Il Bue sul tetto") fu, fondato nel 1921 da Louis Moysès, fu un ambiente artistico d'avanguardia durante il periodo tra le due guerre. Maurice Sachs lo raccontò nel suo libro del 1939 Au temps du bœuf sur le toit . Attualmente è al n. 34 di rue du Colisée, dopo essersi trasferito cinque volte nell'8º arrondissement. L'edificio attuale risale al XVIII secolo.

Le Bœuf sur le Toit fu un successo dal giorno in cui fu aperto. Divenne rapidamente il centro della società del cabaret parigino e regnò per tutti gli anni venti. Nella serata di apertura il pianista Jean Wiéner, che Moysès aveva portato con sé dal Gaya, suonò brani di Gershwin con Cocteau e Milhaud che lo accompagnavano alla batteria. Secondo Maurice Sachs il pubblico della serata di apertura comprendeva Pablo Picasso, René Clair, Sergej Djagilev e Maurice Chevalier.

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Artisti di ogni genere andarono al Le Bœuf. Sul muro, troneggiante sulla scena, c'era l'ormai famoso lavoro dadaista di Francis Picabia L'œil cacodylate (L'occhio cacodilico). Ma il bar era incentrato principalmente sulla musica. Si sarebbe potuto ascoltare Jean Wiéner che suonava Bach, il pianista virtuoso Clément Doucet che interpretava Cole Porter, o Marianne Oswald che cantava le canzoni di Kurt Weill. Ci poteva imbattere in Stravinskij, Francis Poulenc, Catherine Sauvage o Erik Satie.
Tra gli ospiti più frequenti c'erano anche il giovane compositore americano Virgil Thomson e altri musicisti classici dei Les Six.


Musicisti jazz di altri club parigini si presentavano al Le Boeuf fuori orario e suonavano fino a tarda notte, perché Parigi era soprattutto la città del jazz. In Francia l'espressione "faire un bœuf" è usata dai musicisti fino ad oggi per significare "avere una jam session" e deriva dal nome di questo cabaret.

Nel 1938 i propagandisti nazisti reagirono furiosamente all'assassinio del diplomatico tedesco Ernst vom Rath da parte di Herschel Grynszpan, un giovane ebreo e questo fu usato come pretesto per la Notte dei cristalli. Ma secondo lo storico Hans-Jürgen Döscher l'uccisione non era motivata politicamente, come comunemente si crede, ma fu il risultato di un amore andato storto. Grynszpan e Vom Rath erano diventati intimi dopo essersi incontrati a Le Bœuf sur le Toit, che all'epoca era un popolare ritrovo per gay

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Apperò!

I bovini sono infatti molto usati nei piatti francesi OK!, visto che il Bourguignon l'abbiamo già messo con il suo goloso abbinamento di funghi :giggle: , oggi un'altra ricetta viene dalla Camargue.


Dove I "bious" sono allevati dalla notte dei tempi in semilibertà all'interno delle aree naturali e producono carne soda, molto rossa e poco grassa, riconosciuta per il gusto ricco di sapori.

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La Gardiane de Taureau è un semplice stufato, possibilmente variando i pezzi (stinco, spalla, collo, guancia) di toro che, dopo la sigillatura dei sughi a fiamma vivace, cuoce lentamente. Con rosmarino, cipolla riempita di chiodi di garofano, alloro, aglio, timo, buccia d'arancia, pepe, sale e vino rosso, preferibilemnte del Languedoc-Roussillon, che daranno luogo ad una salsa (eventualmente addensare con fecola di patata).
Per una resa più intensa, si possono aggiungere olive nere, sedano e carote a fette.

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Buon :) fine settimana Maf
 
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Buon weekend anche a te, grazie.... giornata quasi primaverile oggi, speriamo continui...:)
Ti piacciono i
“turtlein” e conosci il loro segreto?

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Syusy Blady, la "Turista per caso", ci ha accompagnato in meravigliosi viaggi intorno al mondo al fianco di Patrizio Roversi, e ce lo svela.

“Vogliamo dire a tutti questi chef pluri stellati che le donne italiane hanno da sempre cucinato, e pure bene ,anche senza il loro aiuto?.

Mia mamma cucinava tutti i giorni pranzo e cena e non parliamo di cosa preparava la domenica. Parliamo di casa mia a Casalecchio di Reno, sotto la Madonna di San Luca, nei pressi di Bologna. Una bella infanzia sfamata. E poi i passatelli i brodo, ma anche la zuppa inglese, dolce tipico delle mie zone. E vogliamo parlare dei tortellini?


il segreto per un buon “turtlein”? Dell’ottima mortadella nell’impasto, fondamentale è la chiusura “ a dito” che lo abbracci ben bene e poi il brodo che deve essere rigorosamente di cappone.
Mia mamma imparò a cucinare da mia nonna che era la cuoca del ristorante Pedretti di Casalecchio, famoso, dove venivano persone conosciute. La nonna era epigona della mamma".

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Buon weekend anche a te, grazie.... giornata quasi primaverile oggi, speriamo continui...:)
Ti piacciono i“turtlein” e conosci il loro segreto?

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Syusy Blady, la "Turista per caso", ci ha accompagnato in meravigliosi viaggi intorno al mondo al fianco di Patrizio Roversi, e ce lo svela.

“Vogliamo dire a tutti questi chef pluri stellati che le donne italiane hanno da sempre cucinato, e pure bene ,anche senza il loro aiuto?.

Mia mamma cucinava tutti i giorni pranzo e cena e non parliamo di cosa preparava la domenica. Parliamo di casa mia a Casalecchio di Reno, sotto la Madonna di San Luca, nei pressi di Bologna. Una bella infanzia sfamata. E poi i passatelli i brodo, ma anche la zuppa inglese, dolce tipico delle mie zone. E vogliamo parlare dei tortellini?


il segreto per un buon “turtlein”? Dell’ottima mortadella nell’impasto, fondamentale è la chiusura “ a dito” che lo abbracci ben bene e poi il brodo che deve essere rigorosamente di cappone.
Mia mamma imparò a cucinare da mia nonna che era la cuoca del ristorante Pedretti di Casalecchio, famoso, dove venivano persone conosciute. La nonna era epigona della mamma".

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Molto :D, belli ripieni.

Dalle mie parti sono addirittura il classico primo nel pranzo di Natale, proprio con il brodo di cappone

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"Il tortellino è un capolavoro copiato pari pari dall’ombelico di Venere."
(Licia Granello)

;)


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"L’arte della seduzione è fatta di delicatezza e tortellini alla panna."
(Fragmentarius, un ex trader che scrive aforismi)

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“I tortelli alla piacentina di mia madre erano il sapore della domenica...

il piatto che racchiude il ricordo della mia infanzia e delle mie radici...

tortelli alla piacentina che qualcuno impropriamente confonde con i ravioli

magro. Sono delicatissimi, da condire soltanto con burro appena fuso e parmigiano.

Amo la cucina genuina e ho voluto farne un modello nei miei venticinque ristoranti”

Giorgio Armani

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La carne alla brace rappresenta il global food per eccellenza, indifferente a frontiere e razze, confessioni religiose e conto in banca. Basta che si sparga nell'aria un certo profumino e siamo tutti lì davanti alla griglia.

(Licia Granello)


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Adoro fare i ravioli alla ricotta.Uso solo il verde della bieta lessa+una miscela di Cannella e noce moscata+pecorino e una leggera grattugiata di buccia di limone!
L'immagine è un regalo inedito alla simpaticissima Mafalda!OK!:yeah:
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La carne alla brace rappresenta il global food per eccellenza, indifferente a frontiere e razze, confessioni religiose e conto in banca. Basta che si sparga nell'aria un certo profumino e siamo tutti lì davanti alla griglia.

(Licia Granello)


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Ho appena pranzato e vedere la tua grigliata mi è ritornato l'appetito !! OK!
 
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Buongiorno 2001-2010 e Diago con...simpatia e allegria...:D importante nella vita è essere autoironici

...e un buongiorno anche a tutti coloro che si alzano con un pensiero:
"Vorrei un buongiorno, un bacio, un caffè,
un cornetto, un milione di euro e una vita tranquilla
".:D

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Dal macellaio. “Salve, vorrei delle costine, della salsiccia e delle braciole”.
“Fa una grigliata?”.
“No… provo a rimontare il maiale”.
Anonimo)

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