Il cibo è passione, è amore.

maf@lda

il bello, il buono, il giusto
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“Cucina non è mangiare
è molto, molto di più.
Cucina è poesia”

Heinz Beck, chef


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“Dio fece il cibo
ma certo il diavolo fece i cuochi”

James Joice


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La vita è una scatola di biscotti. Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti?
Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito
tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre
io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene.
Perciò la vita è una scatola di biscotti.

(Haruki Murakami)


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Non mangia che colombe l’amore, e ciò genera sangue caldo,
e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri
generano calde azioni, e le calde azioni sono l’amore.

(William Shakespeare)


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Ricette afrodisiache da “AFRODITA” di Isabel Allende

Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità… Non posso separare l’erotismo dal cibo e non vedo nessun motivo per farlo!

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"La cipolla è fondamentale in ogni tipo di cucina, dalla più erotica alla più casta. C' è un legame forte fra scrittura e cucina. Quando cerco
l' ispirazione davanti ad un foglio bianco, chiudo per un attimo gli occhi e ritrovo la cucina della casa dove sono cresciuta e le donne straordinarie che mi hanno formata: mia nonna, che mi insegnò a leggere i sogni, mia madre e le vecchie domestiche. "La casa degli spiriti" è stato interamente scritto in una cucina: notte dopo notte mi sono ritrovata accanto 500 pagine. Credo che "Afrodita", con le sue ricette ed i suoi racconti sia una reazione sana, il riaffermarsi della vita, del piacere e dell' amore dopo aver percorso per molto tempo gli spazi della morte, dopo il dolore per la scomparsa di mia figlia Paula. E così, poco a poco, chilo a chilo, bacio a bacio, cucinando per mio marito, mi sono resa conto che stavo guarendo e iniziai a fare dei sogni erotici. Sognai di mettere Antonio Banderas nudo su una tortilla messicana e di cospargerlo di guacamole e salsa piccante".


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“L’aspetto di quei monumentali pasticci era ben degno di evocare fremiti di ammirazione.
L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e di cannella che ne emanava, non
era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall’interno quando il coltello
squarciava la crosta: ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i
fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa
untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color
camoscio”.

Il Gattopardo - Giuseppe Tomasi di Lampedusa


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Arrivarono al ristorante “Peppucciu ’u piscaturi”, sulla strata per Fiacca, che erano squasi le deci.
Il commissario aveva prenotato un tavolo pirchì quel locale era sempre chino di genti. […]
Menu: antipasto di mare (anciovi fatte còciri nel suco di limone e condite con oglio, sali, pepe e
prezzemolo; anciovi “sciavurusi” al seme di finocchio; ’nsalata di purpi; fragaglia fritta); primo
piatto: spaghetti alla salsa corallina; secondo piatto: aragusta alla marinara (cotta sulla braci
viva, condita con oglio, sali e tanticchia di prezzemolo). Si scolaro tri buttiglie di un vino bianco
tradimintoso: pariva infatti calare come acqua frisca, ma doppo, ’na volta ch’era dintra, partiva
’n quarta e addrumava il foco.”

"Il campo del vasaio" (2008) - Andrea Camilleri


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"Non riuscivo a separare la bocca dai bordi deliziosi della sua tazza. Una cioccolata da morire, morbida, vellutata, profumata, inebriante."

(Guy de Maupassant)




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"Non riuscivo a separare la bocca dai bordi deliziosi della sua tazza. Una cioccolata da morire, morbida, vellutata, profumata, inebriante."

(Guy de Maupassant)




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Grazie Diago di aver partecipato all'inaugurazione del mio nuovo thread:D

«Scarso, Scarso, è pronto lo sfogio per Corto Maltese!».

Lo “sfogio” è la sogliola, in dialetto veneziano. E lo Scarso è il nome di una locanda, nella località di Malamocco, sul lido di Venezia.
Corto Maltese, naturalmente, è un personaggio della fantasia, sebbene Pratt si fosse ispirato a un uomo forse realmente esistito,
un giovane mozzo originario di Malta, citato di sfuggita, quasi una comparsa, in una novella di Joseph Conrad.
Ma la Locanda dello Scarso esiste eccome. Legioni di lettori di Corto Maltese ci vanno a mangiare lo “sfogio” e altri piatti marinari.
Sfogio, la sogliola che quando è di Laguna è più scura e che si cucinava per tradizione in saor per il giorno di S. Marta (29 luglio).

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Le golose (Guido Gozzano)


Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.

Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!

Perché nïun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.

C'è quella che s'informa
pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.

L'una, pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.

un'altra - il dolce crebbe -
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!

Un'altra, con bell'arte,
sugge la punta estrema:
invano! ché la crema
esce dall'altra parte!

L'una, senz'abbadare
a giovine che adocchi,
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare

sugga, in supremo annunzio,
non crema e cioccolatte,
ma superliquefatte
parole del D'Annunzio.

Fra questi aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,

di essenze parigine,
di mammole, di chiome:
oh! le signore come
ritornano bambine!

Perché non m'è concesso -
o legge inopportuna! -
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,

o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di crema e cioccolatte?

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.



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Eggs and sausage (1975)
Autore: Tom Waits


Racconta con l’inconfondibile voce del cantautore statunitense le storie del popolo della notte,
di quelli che si ritrovano nei bar all’ora di chiusura, o anche dopo.
Parla di caffè, hamburger, patatine e uova e salsiccia. Della perfetta colazione americana, insomma.
Perché quando la canzone finisce è talmente tardi che è l’alba


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Ora il giornale è stato letto
Ora la cameriera ha detto
Uova e salsiccia e un lato di pane tostato
Caffè e un rotolo, hash browns sopra facile
Cile in una ciotola con hamburger e patatine fritte
Che tipo di torta?
In una farsa di cimitero, una mascherata di turno in ritardo
2 per un quarto, dime per un ballo
Con Woolworth strass Diamante
Orecchini e uno sguardo laterale
E ora il registro squilla
E ora la cameriera canta
La sezione classificata non ha offerto alcuna direzione
È una caffeina fredda in una nuvola di nicotina
Ora il tocco delle dita
Indugia bruciando nella mia memoria
Sono stato 86ed dal vostro schema
Sono in una scena notturna melodrammatica
Sono un rifugiato da una relazione sconcertata
Come il tubo di piombo mattina cade
E la cameriera chiama


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I cinesi danno molta importanza al cibo, forse a causa delle tremende carestie patite lungo i secoli.
I grandi filosofi cinesi - si tramanda - furono tutti buongustai.
La cucina cinese è ritenuta una delle migliori al mondo: salutare, varia equilibrata e rispettosa dell'ambiente. Si fonda sull'armonia degli ingredienti, dei sapori, dei colori e si caratterizza per una grande varietà di prodotti. Data l'estensione geografica della Cina, esiste una notevole differenza tra le cucine regionali: cucina del Nord (spaghetti, panini al vapore, anatra pechinese), cucina orientale di Shanghai, cucina occidentale (piccante), cucina della provincia centrale del Sichuan (zenzero, germogli di soia), cucina meridionale o cantonese (la più conosciuta per via dell'emigrazione).

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Alcuni cibi hanno un carattere simbolico:
arance e mandarini: dolcezza della vita
anatra: fedeltà
pesce: prosperità e ricchezza
spaghetti: lunga vita (si mangiano nei pranzi di compleanno)
cibi rotondi (si donano in occasione della festa della luna a metà autunno)

In Cina non si fa alcuna distinzione tra cibo e medicina. Fin dall'antichità si cercava di curare la malattia col cibo. Solo se il cibo non dava risultati, si prescrivevano le medicine


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L’amore è il nutrimento dell’anima. Ciò che il cibo è per il corpo, l’amore lo è per l’anima;
senza cibo il corpo si indebolisce, senza amore l’anima si indebolisce.

(Osho)


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L’artista John Tullis asseriva:
“Nove persone su dieci amano il cioccolato; la decima mente
”.
Il “cibo degli dei” è una vera e propria tentazione: croce e delizia di ogni donna che vuole mantenersi in forma, senza rinunciare al piacere.

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L’attrice Eva Mendes attribuisce la sua bellezza di sex symbol latina proprio alla sua più “gustosa” debolezza:
“Sono vegetariana, non mangio carne, nemmeno pollo, e consumo pochissima pasta, perché preferisco il riso integrale. Ma ho un debole per il cioccolato amaro: ne potrei mangiare in quantità industriale, soprattutto di notte”.

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Lady Gaga è un’appassionata di cioccolato fondente. Prima di ogni concerto la trasgressiva pop star americana segue una dieta ferrea a base di salsine, burro di arachidi e ovviamente cioccolato, rigorosamente nero.

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La top model Irina Shayk confessa: “Io amo i dolci: cioccolatini, biscotti e soprattutto il cioccolato”.


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CUT




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Grazie Diago di aver partecipato all'inaugurazione del mio nuovo thread:D

«Scarso, Scarso, è pronto lo sfogio per Corto Maltese!».

Lo “sfogio” è la sogliola, in dialetto veneziano. E lo Scarso è il nome di una locanda, nella località di Malamocco, sul lido di Venezia.
Corto Maltese, naturalmente, è un personaggio della fantasia, sebbene Pratt si fosse ispirato a un uomo forse realmente esistito,
un giovane mozzo originario di Malta, citato di sfuggita, quasi una comparsa, in una novella di Joseph Conrad.
Ma la Locanda dello Scarso esiste eccome. Legioni di lettori di Corto Maltese ci vanno a mangiare lo “sfogio” e altri piatti marinari.
Sfogio, la sogliola che quando è di Laguna è più scura e che si cucinava per tradizione in saor per il giorno di S. Marta (29 luglio).

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pas de quoi, c'est très bon :D. Ciao :) Maf.


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"Ogni volta dico a me stesso che è l’ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda…
Le conchiglie di cioccolato! Così piccole, così semplici, così innocenti. Pensai: oh, solo un piccolo assaggio non può far niente di male!
Ma poi scoprii che erano ripiene di ricco, peccaminoso…” “…E si scioglie… Dio mi perdoni, si scioglie così lentamente sulla lingua e ti riempie di piacere!…”.


(dal film Chocolat)


 
Montalbano OK! è il chiaro omaggio di Camilleri ad uno scrittore spagnolo, suo amico, di cui apprezzava la fiera opposizione al franchismo oltre alle opere letterarie, in particolare "Il pianista" (edito in Italia da Sellerio, Palermo).

Ma Manuel Vàsquez Montalbàn, con il mitico Pepe Carvalho, l'ha ispirato anche per la creazione dell'investigatore curioso e appassionato di cucina.

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"Pulì il pesce dalle spine e sgusciò i gamberoni. Bollì le spine e le corazze rosse insieme a una cipolla, un pomodoro, aglio, un peperoncino rosso piccante, un rametto di sedano e un po’ di porro. Il brodo ristretto di pesce era indispensabile per la particolare caldeirada di Pepe Carvalho. Mentre il brodo bolliva a fuoco lento, Carvalho preparò un soffritto di pomodoro, cipolla e peperoncino.
Quando il soffritto ebbe raggiunto la consistenza necessaria, vi stufò delle patate. Poi mise i gamberoni nella pentola, la coda di rospo e infine il merluzzo. I pesci si indorarono, buttarono acqua che si mescolò al soffritto. Fu allora che Carvalho aggiunse un mestolo di brodo ristretto di pesce. In dieci minuti la caldeirada fu pronta."


La caldeirada è un piatto tipico del Portogallo ma anche di tutte le località costiere iberiche e del Mediterraneo.

 
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Strano :mmmm: che non si sia ancora visto Wrangel :D
 
Strano :mmmm: che non si sia ancora visto Wrangel :D

Buongiorno:)...già Wrangel. Come non pensare a lui, alle sue golosità, al suo amore per il buon cibo?
Vorrei offrirvi (guardare e non mangiare!:p) un piatto tipico mantovano molto buono, molto antico:
I Tortelli di Zucca.


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TORTELLI DI ZUCCA DI MANTOVA CON MOSTARDA E AMARETTI

I Tortelli di Zucca di Mantova sono una specialità della città che le da il nome, sono il piatto simbolo di Mantova che si mangia la Vigilia di Natale, un tortello rettangolare tra il dolce ed il salato con un pizzico piccante fatto con una base di pasta all’uovo ripiena di Zucca Mantovana (Zucca di colore giallo scuro e di un odoro pungente), Grana Padano, Mostarda Mantovana (mele campanina o mele cotogne o pere, zucchero e senape liquida), Amaretti secchi, un buon pizzico di noce moscata, conditi con burro fuso e grana.

Questa ricetta risale alla nobile famiglia dei Gonzaga e appaiono scritti nel primo ricettario pubblico nel nel 1544, a firma di Cristoforo Messisbugo, cuoco di origine ferrarese alla Corte dei Gonzaga per 25 anni. Gli succede Bartolomeo Stefani di origine bolognese che pubblicò il suo ricettario nel 1662.
E da Mantova che il tortello subisce trasformazioni e migrazioni in quanto durante il periodo dei Gonzaga lavoravano i migliori pastai, pasticceri e cuochi dell’epoca (dal 1328 al 1707).
Con gli editti dei Gonzaga contro gli ebrei molti scapparono nelle zone vicino verso Piadena, Cremona, Crema diffondendo la cultura di questo piatto che veniva poi interpretato in forme, ripieno e condimenti diversi da città a città. Si trovano anche nelle zone da Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Pavia dove la preparazione della sfoglia è identica ma cambiano la forma, ripieno e condimento.

Anche la famiglia d’Este di Ferrara ha il suo Cappellaccio di Zucca, con un ripieno più povero, di solo zucca e parmigiano; i primi cenni ai “Cappellacci di Zucca ferraresi” si trovano nei ricettari rinascimentali degli Scalchi al servizio della famiglia d’Este a Ferrara dove troviamo i primi riferimenti ai “tortelli di zucca con il butirro”. La forma è quella vagamente somigliante a quella del cappello di paglia dei contadini, chiamati per l’appunto caplaz. Si usa una Zucca Violina, varietà a forma dello strumento musicale e si condiscono con burro e salvia, al ragù di carne al pomodoro (il preferito del marito) o con salsiccia di maiale.

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Ingredienti
Per la sfoglia per 40-50 tortelli :
300 gr di farina 0
3 uova gialle per sfoglia
un pochino di semola per il tagliere
un pizzico di sale
Per il ripieno:
600 kg di zucca gialla Mantovana
100 gr di grana padano
50 gr di amaretti secchi di Mantova o di Saronno
100 gr di mostarda piccante di Mantova
odore di noce moscata
sale
Savor (facoltativo) Il Savor è un'antica preparazione fatta con mosto d'uva e frutti molto cotti.
Si conserva per molto tempo e viene anche usata per accompagnare i bolliti.
Per il condimento, il ragù di salsiccia:
400 gr di salsiccia di maiale
4 cucchiai di olio
1 scalogno
250 ml di vino bianco secco
parmigiano per condire q.b.
sale


Tortelli di zucca di Mantova con mostarda e amaretti per #MTC 52 - Cooking With Marica & Eye Nutrition

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Una leggenda Cherokee narra che le fragole furono create e messe sulla terra nel tentativo
di convincere la prima donna a tornare dal primo uomo dopo un brutto litigio.
La prima donna, allontanandosi nel bosco, si trovò a un tratto circondata da queste piante
con i loro fiori delicati e i frutti rossi, dolci e a forma di cuore: mangiandoli si dimenticò
della sua rabbia e desiderò tornare dal suo amato e condividere con lui un cestino di fragole.


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A Çimma (1990)
Autore: Fabrizio De André

Brano scritto da Fabrizio in collaborazione con Ivano Fossati.
La cima è un piatto “povero” della cucina ligure, un involucro di carne al cui interno
si mettono gli ingredienti avanzati dei giorni precedenti. E' un piatto parecchio
difficile da preparare e qui il cantautore genovese, oltre a dare qualche consiglio per far
sì che vada tutto bene, la usa come metafora della vita


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LA CIMA

Ti sveglierai sull’indaco del mattino
quando la luce ha un piede in terra e l’altro in mare
ti guarderai allo specchio di un tegamino
il cielo si guarderà allo specchio della rugiada
metterai la scopa diritta in un angolo
che se dalla cappa scivola in cucina la strega
a forza di contare le paglie che ci sono
la cima è già piena è già cucita

Cielo sereno terra scura
carne tenera non diventare nera
non ritornare dura

Bel guanciale materasso di ogni ben di Dio
prima di battezzarla nelle erbe aromatiche
con due grossi aghi dritto in punta di piedi
da sopra e sotto svelto la pungerai
aria di luna vecchia di chiarore di nebbia
che il chierico perde la testa e l’asino il sentiero
odore di mare mescolato a maggiorana leggera
cos’altro fare cos’altro dare al cielo

Cielo sereno terra scura
carne tenera non diventare nera
non ritornare dura
e nel nome di Maria
tutti i diavoli da questa pentola
andate via

Poi vengono a prendertela i camerieri
ti lasciano tutto il fumo del tuo mestiere
tocca allo scapolo la prima coltellata
mangiate mangiate non sapete chi vi mangerà

Cielo sereno terra scura
carne tenera non diventare nera
non ritornare dura
e nel nome di Maria
tutti i diavoli da questa pentola
andate via


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