il libro sul comodino

  • Trading Day 19 aprile Torino - Corso Gratuito sull'investimento

    Migliora la tua strategia di trading con le preziose intuizioni dei nostri esperti su oro, materie prime, analisi tecnica, criptovalute e molto altro ancora. Iscriviti subito per partecipare gratuitamente allo Swissquote Trading Day.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
e non solo...
 

Allegati

  • Schermata del 2022-12-17 21-43-16.png
    Schermata del 2022-12-17 21-43-16.png
    848,2 KB · Visite: 23
Buon pomeriggio. Ottima questa rubrica. Ci sono incappatp per caso gironzolando sul sito (dove a oggi ho molto più letto che scritto).
La lettura è una mia passione e mi piacerebbe quindi condividere, come qui viene fatto. Non ho ancora trovato tempo per leggermi tutte le pagine precedenti, ma qualche spunto l'ho trovato e prossimamente non escludo di collegarmici.
Tra la dozzina di libri che ho sul comodino, sto leggendo "La cospirazione contro la razza umana" di Thomas Ligotti. In estrema sintesi si tratta di un saggio, diciamo filosofico, che disquisisce su ottimismo e pessimismo. Lingotti a mio avviso non é un autore facile da digerire ma in altre opere (soprattutto raccolte di racconti a cavallo del weird che lo rendono vero erede di Poe e Lovecraft), ha saputo creare atmosfere molto particolari che sono state anche di ispirazione a Nick Pizzolato per la prima stagione della serie poliziesca "True detective" (a chi non la conosce la consiglio caldamente)
Cordialità a tutti e arrivederci
 
"Todo modo" di Leonardo Sciascia. Scrittore, giornalista, drammaturgo, nato nel 21 e morto nel 1989. Piuttosto acuto e pungente nel tratteggiare le contraddizioni che caratterizzano la così detta giustizia.
In questo romanzo (da cui negli anni 70 trassero l'omonimo film) ricorre il tema dell'ineluttabile procedere che contorna il potere, narrato con amara leggerezza, argute disquisizioni e ironiche osservazioni.
Di Sciascia avevo già letto "Il giorno della civetta" (e visto l'omonimo splendido film) e "A ciascuno il suo" e ne avevo apprezzo stile e contenuti.
Va peraltro puntualizzato che affronta atmosfere e tematiche (con molti sottintesi politici) che ritengo si possano percepire appieno soprattutto se in qualche modo le si è vissute in contemporaneità tra gli anni 60 e 80. Non so se un under 50 ne apprezzerebbe e afferrerebbe appieno i sottintesi e i meccanismi. Ma sono ben felice di poter essere smentito.
Cordialità e Buon anno a tutti
 
"Furore" a parte (immenso) di Steimbeck consiglio "Uomini e Topi". C'è anche un bel film di e con Gary Sinise oltre che Malkovich.
Romanzo breve di una semplicità disarmante sia nella trama, sia nell'espressione narrativa.
Tuttavia in diversi passaggi parimenti poderoso e con una capacità evocativa fuori dal comune.
 
Il popolo dell'autunno - Ray Bradbury
un saluto al 3d
L'ho letto lo scorso anno, preso con la collana Urania70esimo.
Mi è parso un Bradbury abbastanza spirato, votato a pirotecnici vortici di parole a tratti barocchi e talvolta al limite del rococò. D'altro canto la storia si presta; anzi per certi versi la moltitudine di strani personaggi non è neppure adeguatamente omaggiata di dovuti tratteggia personali.
Ma è evidente che siano di contorno ai protagonisti principali, in una sorta di storica anteprima - pulsioni di fondo parlando - di quel"Addio all"estate", scritto nel 2006
 
Io inizio ora "Ritorno al domani" di Ron Hubbard, uno dei più importanti scrittori statunitensi di fantascienza.


ps.: generalmente leggo saggistica o fantascienza
Stavo rileggendo il 3d e ho trovato questo (si era nel 2008). Lo cito perché tempo fa capitò anche a me di leggerlo. Poi avendo nel tempo letto qualche altro libro di Hubbard sono giunto alla conclusione che stilisticamente come autore non sia un granché (poi non so se dipenda anche dalle traduzioni) ma che comunque "Ritorno al domani" abbia una sua poetica e a conti fatti sia tra i suo migliori esperimenti.
 
Di recente mi è capitato di rileggere "Dio d'illusioni", romanzo d'esordio del 1992 di tal Donna Tartt, scritttice per nulla prolifica ma nel 2014 vincitrice del premio pulizer 2014 per, credo, il suo terzo e ultimo romanzo. Dio d'illusioni mi era capitato di leggerlo più o meno all'epoca dell'uscita e all'epoca in maniera del tutto casuale, nonostante pare fosse stato un caso letterario.
Qualche mese fa stavo leggendo un articolo a proposito delle università e il libro veniva citato. A onor del vero lo ricordavo poco ma sapevo di averlo; quindi l'ho riesumato.
In sintesi: ad alcuni anni di distanza, il protagonista narrante ripercorre le atmosfere e le dinamiche relazionali che ai tempi dell'università portarono lui ed altri studenti a uccidere un compagno di corso (non è uno spoiler: l'omicidio è narrato sin dalla seconda pagina).
Contesto molto prossimo a una ricercata banalità del male.
 
Il racconto originale di Keyes (credo di una decina di anni precedente) è a mio avviso uno dei migliori testi brevi della letteratura speculativa. Non mi sono mai cimentato nella lettura del libro che giocoforza ritengo ampli i tratteggi dei personaggi (magari introducendone di nuovi) ma che temo non aggiunga molto al primo manoscritto
 
In questo momento non riesco a continuare L'urlo e il furore. Niente, non lo capisco, mi confondo, troppi salti temporali e non riesco a capire il disegno dello scrittore. Eppure sono una buona lettrice, ho letto libri "complicati" e lenti senza nessun problema. Vabbè, ho paura a dire che non mi piace e il pensiero di lasciare un libro dopo sole quaranta pagine mi pare una sconfitta. Forse devo smettere di leggere per un po'. Comunque qualcuno lo ha letto? E' davvero così contorto oppure sono io che non riesco ad appassionarmicidivi.
Si capita che a volte che nonostante l'impegno non si arrivi ad uno stato di coinvolgimento tale da rendere la lettura interessante e costruttiva ......meglio allora soprassedere per magari riprendere più avanti.
Ho appena finito "Il nero e l argento" di Paolo Giordano, racconta della morte di una persona cara e di come questo possa incidere sui destini e i vissuti di coloro che sono vicini.
Anche se ero diffidente, non amo temi come morte e sofferenza , ma nonostante ciò a storia è bella quasi irica e scritta in ottimo italiano.
 
l'ultimo arrivato è Figlia del silenzio che però non ho ancora iniziato.
tu
Fra i vari libri iniziati che stanno sul comodino, quello che mi sto sforzando di leggere è un libro di Fabio Volo che non consiglio decisamente a nessuno. :wall:
Scusa nera luce, ma tu tempo fa non avevi un avatar con un tuo occhio dentro ?
 
Quanti nomi scomparsi Quiqueg Dulcinea Terliteo Aysia bei ricordi ...
Hai ragione....ma anche le due LADY...sempre pronte a bisticciare, ma singolarmente deliziose,
Angelvan mi ha tolto anche un bann....bei tempi
 
Ultima modifica:
Hai ragione....ma anche le due LADY...sempre pronte a bisticciare, ma singolarmente deliziose,
Angelvan mi ha tolto anche un bann....bei tempi
Purtroppo la mia memoria vacilla specie sui nomi ma io ricordo con grande piacere una signora romana , assolutamente fuori categoria come intelligenza simpatia e disinvoltura anche nel parlare di se' . Chi si ricorda il nome del nick ??? <Sara' roba di 5/6 anni fa
 
Fm7mw_9XwAEmYvB.png

In arrivo da Arktos: "Talking to the Wolf" è una raccolta perspicace e stimolante di interviste con il filosofo geopolitico russo Alexandr Dugin, molte delle quali appaiono nell'affascinante documentario cinematografico del 2022 di Nicholas Rooney "The Wolf in the Moonlight".
 
Un mito della controcultura nel racconto complice e ironico di una donna in un libro spontaneo, divertente, nato quasi per caso, di quelli che non si conformano ad alcuna regola di mercato. In "Balla coi libri. 50 anni di controcultura tra passato e presente", libro pubblicato dalla casa editrice Jacobelli, Marcello Baraghini, figura romanzesca dell’editoria italiana, inventore dei mitici Millelire, collana di libri tascabili che ha contribuito a fare la storia del Novecento culturale italiano, si racconta a Daniela Piretti in un dialogo che si snoda fra un passato ancora vivido di passioni e di lotte e i nostri i giorni: la pandemia, la guerra e il dissenso sommerso, quello dei giovanissimi e dei meno giovani. La resistenza, i pensieri e l’azione di una figura storica della controcultura.

"Balla coi libri. 50 anni di controcultura tra passato e presente"
 
Nei primi anni 90 feci la conoscenza coi romanzi dello scrittore spagnolo Manuel Vasquez Montalban (1939 - 2003) e del suo personaggio Pepe Carvalho, singolare detective privato di Barcellona.
Iniziai casualmente leggendo a scatola chiusa "Tatuaggio" del 1977 da noi pubblicato da Feltrinelli appunto ai primi anni 90.
Mi aveva incuriosito la sinossi... poi ne rimasi positivamente colpito e col tempo mi procurai diversi successivi libri (9, ma so che ce ne sono altri).
Lo scorso anno mi sono lanciato in una rilettura (tutt'ora incorso....).
N.B. Soprattutto i primi 4 (scritti da Montalban tra il 1977 e il 1981), sono appieno calati nell'atmosfera della Spagna post franchista con tutte le contraddizioni che il periodo di transizione democratica, si portava dietro.
P.S.
Una curiosità probabilmente nota a chi conosce l'autore: il nostro CAMMILLERI nel 1994 battezzò il suo commissario MONTALBANO proprio in omaggio allo scrittore spagnolo.
Aiutandomi con wiki riporto "....i due personaggi hanno in comune l'amore per la buona cucina e le buone letture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali nel risolvere i casi e una storia d'amore controversa e complicata con donne anch'esse complicate."
 
Ottocento



sto leggendo racconti neri e fantastici dell'ottocento italiano,ove l'orrore ed il desiderio dell'occulto e del sovrannaturale si accompagnano ad una lingua perfetta.Racconti di Tarchetti,Boito,Nievo
Stavo ripercorrendo il 3d e nelle prime pagine ho trovato questo.
Dal momento che cita l'800, mi è venuto in mente che tempo fa lesi alcuni racconti di "Le Fanu", autore irlandese appunto di metà 800.
Siamo nel genere weird. Storie di spiriti e maledizioni raccontate con penna sagace e spruzzate di ironia.
Curiosità: da quel che ho letto sull'autore - padre della vampira "Carmilla" - pare che il suo tema preferito fossero i romanzi storici, per i quali ebbe una certa fama ai suoi tempi.
I racconti fantastici erano invece una sorta di sfizio temporaneo tra un romanzo e l'altro.
Alla morte (1873), sarebbe peraltro caduto nell'oblio insieme ai suoi romanzi, se un editore non avesse ripreso a pubblicare... proprio quei racconti che Le Fanu, pare, considerasse un semplice passatempo
 
Volevo segnalare, a chi piace il genere fantastico, un libro di Peter Høeg, "La storia dei sogni danesi", che è precedente al più conosciuto "Il senso di Smilla per la neve" e mi ha piacevolmente sorpreso anche se non sono particolarmente appassionata del genere. Sognante e ben scritto...
Io rammento che molti ma moti anni fa, lessi "Il senso di Smilla per la neve" (visto anche il film). Non so perché ma la protagonista non mi risultò simpatica.
Anni dopo un collega mi disse che stava leggendo un libro che lo colpiva molto "I quasi adatti; dello stesso autore (la storia della difficile infanzia di alcuni ragazzini in un collegio... libro fortemente autobiografica).
Ci scambiammo i libri. Leggendo "I quasi adatti", mi parve di entrare un filino più nella psicologia dell'autore e da qui una maggiore comprensione postuma di un personaggio (Smilla), che mi inizialmente mi era parso - vado a memoria - eccessivamente introverso e anaffettivo.
AL mio collega credo piacque (come gli era molto piaciuto "I quasi adatti"). Concordammo che nel personaggio di Smilla si poteva intravvedere il ragazzino dell'altro libro. In sostanza un po' l'autore stesso.
 
Dan Simmons.
Hyperione e La caduta di Hyperion
Ok, qui siamo certamente dalle parti di uno dei migliori Simmons.
Se non erro sono diversi anni che questo autore non si riaffaccia nelle librerie.
Anni fa presi e lessi "Everest alba di sangue", che appunto credo sia l'ultimo uscito in Italia
 
Indietro