swaption
Rossonero a vita
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Premetto che non è un thread pertinente al 100% con questa sezione , sarà pertinente al 60-65% . Ma questa è la sezione più professionale e competente del FOL quindi posto qui il tutto.
Vorrei sapere da chi crede nel random walk quali strumenti usa per investire nell'azionario. Innanzitutto vorrei accertarmi di non avere capito male il modello ; in pratica numerosi studi di professori universitari sostengono che non si può prevedere il prezzo di una azione domani partendo dal dato di oggi in quanto nel dato di oggi sono incorporate tutte le informazioni possibili , essendo il mercato efficiente ( in quanto gli investitori sono razionali ). In sostanza la previsione per domani sarebbe quella di oggi più una media x che non so qual è però.
A questo punto , chi è convinto che il mercato sia efficiente in forma semiforte ( non solo debole ) , quindi random , cosa può fare ?
Non può certo studiare il grafico. Per un "random walker" il graifco non dice nulla ; è semplicemente una successione casuale di rialzi e ribassi . Casuale non è precisamente l'andamento , casuali sono le news che arrivano. Questo tipo di investitore vede l'analisi tecnica come una stregoneria e pensa che un grafico lo può ricavare anche tirando una moneta ; con la testa e la croce crea rialzi e ribassi , ogni tanto per forza uscirà una testa dopo l'altra ( trend al rialzo ) e ogni tanto statisticamente deve uscire una croce dopo l'altra ( trend ribassista ).
Analisi fondamentale : qua ho già più dubbi. Se riesco a capire le perplessità riguardo allo studio del solo grafico per prevedere i mercati , non riesco a capirle quando si tratta di studiare i bilanci e la congiuntura economica. Qui si parla di fondamentali , ovvero quelle variabili ( come il P/E ) che la storia dei mercati finanziari insegna essere sempre seguite. Ad ogni bolla speculativa in cui si pensava di avere iniziato la nuova era , ha sempre vinto il P/E e , in generale , i bilanci , i fondamentali dell'economia. Quindi sarà giusta una analisi di questo tipo per prevedere l'azionario ? Credo proprio di si. Forse si potrebbe tenere l'AT per una piccola parte dell'analisi , guardarla come conferma alla A.F. Anche perchè poi nell'AT c'è chi guarda più agli oscillatori chi più ad altre grandezze come resistenze , supporti , medie mobili.
Quindi in sostanza , chi non crede di potere prevedere i mercati ( se non nel lungo periodo in cui fatidicamente tutto sale e vincono tutti ) , cosa fa nel breve ?
Ottimizza il suo portafoglio usando CAPM e MFM ? Modelli unifattoriali e multifattoriali ? Compra gli indici e non i singoli titoli , essendo questi ultimi più volatili ? Ma usando i modelli della modern portfolio theory come faccio a prevedere l'azionario ?
Nella mpt rientrano anche B&S , che svilupparono il loro modello ( che mi sembra sia identico alla formula del calore in fisica ) che poggia su 7-8 ipotesi tra cui il random walk.
Mi viene quindi da pensare che chi è "random" studi come prezzare i derivati ( e i bond ) , vedendo l'azionario come una serie di numeri casuali . Come una specie di molla : se la tiri troppo in su poi scende , con velocità proporzionale alla violenza del rialzo.
Da tempo invece gli istituzionali non credono al random walk ma vanno avanti con le gestioni attive. Sarà solo per movimentare il mercato e per incassare più commissioni ? Credo che sarebbe utile per il bene della finanza come scienza mettersi d'accordo sul modello reale di mercato ; almeno non essere divisi tra il tutto ( random ) e il contrario di tutto ( prevedibilità totale ).
Vorrei sapere da chi crede nel random walk quali strumenti usa per investire nell'azionario. Innanzitutto vorrei accertarmi di non avere capito male il modello ; in pratica numerosi studi di professori universitari sostengono che non si può prevedere il prezzo di una azione domani partendo dal dato di oggi in quanto nel dato di oggi sono incorporate tutte le informazioni possibili , essendo il mercato efficiente ( in quanto gli investitori sono razionali ). In sostanza la previsione per domani sarebbe quella di oggi più una media x che non so qual è però.
A questo punto , chi è convinto che il mercato sia efficiente in forma semiforte ( non solo debole ) , quindi random , cosa può fare ?
Non può certo studiare il grafico. Per un "random walker" il graifco non dice nulla ; è semplicemente una successione casuale di rialzi e ribassi . Casuale non è precisamente l'andamento , casuali sono le news che arrivano. Questo tipo di investitore vede l'analisi tecnica come una stregoneria e pensa che un grafico lo può ricavare anche tirando una moneta ; con la testa e la croce crea rialzi e ribassi , ogni tanto per forza uscirà una testa dopo l'altra ( trend al rialzo ) e ogni tanto statisticamente deve uscire una croce dopo l'altra ( trend ribassista ).
Analisi fondamentale : qua ho già più dubbi. Se riesco a capire le perplessità riguardo allo studio del solo grafico per prevedere i mercati , non riesco a capirle quando si tratta di studiare i bilanci e la congiuntura economica. Qui si parla di fondamentali , ovvero quelle variabili ( come il P/E ) che la storia dei mercati finanziari insegna essere sempre seguite. Ad ogni bolla speculativa in cui si pensava di avere iniziato la nuova era , ha sempre vinto il P/E e , in generale , i bilanci , i fondamentali dell'economia. Quindi sarà giusta una analisi di questo tipo per prevedere l'azionario ? Credo proprio di si. Forse si potrebbe tenere l'AT per una piccola parte dell'analisi , guardarla come conferma alla A.F. Anche perchè poi nell'AT c'è chi guarda più agli oscillatori chi più ad altre grandezze come resistenze , supporti , medie mobili.
Quindi in sostanza , chi non crede di potere prevedere i mercati ( se non nel lungo periodo in cui fatidicamente tutto sale e vincono tutti ) , cosa fa nel breve ?
Ottimizza il suo portafoglio usando CAPM e MFM ? Modelli unifattoriali e multifattoriali ? Compra gli indici e non i singoli titoli , essendo questi ultimi più volatili ? Ma usando i modelli della modern portfolio theory come faccio a prevedere l'azionario ?
Nella mpt rientrano anche B&S , che svilupparono il loro modello ( che mi sembra sia identico alla formula del calore in fisica ) che poggia su 7-8 ipotesi tra cui il random walk.
Mi viene quindi da pensare che chi è "random" studi come prezzare i derivati ( e i bond ) , vedendo l'azionario come una serie di numeri casuali . Come una specie di molla : se la tiri troppo in su poi scende , con velocità proporzionale alla violenza del rialzo.
Da tempo invece gli istituzionali non credono al random walk ma vanno avanti con le gestioni attive. Sarà solo per movimentare il mercato e per incassare più commissioni ? Credo che sarebbe utile per il bene della finanza come scienza mettersi d'accordo sul modello reale di mercato ; almeno non essere divisi tra il tutto ( random ) e il contrario di tutto ( prevedibilità totale ).