Il mercato immobiliare a Milano, nel secondo semestre 2012

reganam

Nuovo Utente
Registrato
19/11/09
Messaggi
25.144
Punti reazioni
1.282
Il mercato immobiliare a Milano, nel secondo semestre 2012
By La Redazione On 2 gennaio 2013 · Leave a Comment

Il mercato immobiliare a Milano, nel secondo semestre 2012 | News Attico.it
Secondo il Rapporto Nomisma 2012, anche nella seconda parte dell’anno in corso è proseguita la congiuntura negativa del mercato immobiliare milanese.


L’ulteriore arretramento della domanda, che ha riguardato sia gli immobili residenziali che quelli d’impresa, ha ridotto l’attività transattiva sui livelli minimi degli ultimi 20 anni. Nonostante la lieve riduzione del tasso tendenziale di flessione, non si ravvisano segnali di attenuazione della spinta recessiva. Si tratta di dinamiche ormai omogenee a livello provinciale, essendo venuta meno la capacità che il comune capoluogo aveva dimostrato nell’ultimo biennio di potersi muovere in controtendenza rispetto agli altri comuni.

In un quadro di persistente debolezza della domanda da una parte e di inesorabile ampliamento dell’offerta dall’altra, si rileva l’inevitabile ampliamento dei tempi di transazione, che hanno raggiunto quasi ovunque livelli mai registrati nell’orizzonte ultraventennale di monitoraggio del mercato. Gli effetti di tali dinamiche sui valori sono stati ovviamente recessivi, ancorché di entità contenuta se paragonati alla contrazione dei livelli di attività.

La flessione su base semestrale si è attestata nell’ordine del 2%, con punte leggermente più marcate per le localizzazioni periferiche e per il comparto locativo. Con il calo registrato nell’anno, l’arretramento rispetto ai picchi della fase espansiva ha raggiunto il -12,5% per il settore residenziale, il -13,6% per il segmento direzionale e il -13% per quello commerciale. Si tratta di flessioni tutto sommato modeste, che di fatto precludono l’accessibilità dell’immobiliare, se si tiene conto del contestuale massiccio deleveraging operato dal sistema creditizio.

La quota di finanziamenti si è, infatti, ulteriormente ridotta sia in ambito residenziale, dove le transazioni sostenute da finanziamento sono tornate a collocarsi abbondantemente sotto il 50%, sia a livello corporate, dove l’operatività del 2012 si chiuderà su livelli decisamente modesti. In una situazione di crisi generalizzata, i segnali più preoccupanti provengono dagli immobili d’impresa, con la sola eccezione dei negozi che continuano a mostrare una capacità di tenuta maggiore rispetto al resto del mercato.

Sono, invece, gli uffici e i capannoni industriali a far registrare le flessioni più marcate, trainati al ribasso da una domanda sempre più esigua e selettiva. A dispetto di una congiuntura che non lascia spazio ad ambiguità interpretative, continua per contro a registrarsi una rigidità delle richieste iniziali che rischia di penalizzare ulteriormente le prospettive del comparto.

L’ampliamento degli sconti, associato all’esiguità del calo dei valori di mercato, testimonia la sostanziale invarianza delle aspettative solo parzialmente corrette dalla contrazione dei prezzi di riserva. Non dissimile la situazione sul versante locativo, dove non si registrano segnali di intensificazione della domanda, come si può peraltro desumere da una riduzione dei canoni leggermente più marcata rispetto a quella dei prezzi. In conseguente arretramento sono risultati i rendimenti potenziali lordi, che continuano ad attestarsi quasi sempre al di sotto della media delle tredici città monitorate.

Le previsioni per la prima parte del 2013 non inducono all’ottimismo. Gli scambi dovrebbero confermarsi sugli esigui livelli di quest’anno mentre i valori, sia di compravendita che di locazione, non sembrano aver esaurito il potenziale recessivo.
 
Indietro