Lorenzofn
Nuovo Utente
- Registrato
- 3/1/12
- Messaggi
- 194
- Punti reazioni
- 22
Il mio amico moralmente superiore nutre un forte sentimento europeista; spietatamente europeista. Aspira ad un modello in cui tutti gli stati europei possano raggiungere lo standard di efficienza tedesco e guarda la situazione greca con una vena di sadico compiacimento. Secondo lui infatti, i bambini greci che oggi non possono usufruire del servizio sanitario nazionale, dopo aver vissuto questo forte periodo di crisi, domani saranno adulti economicamente responsabili. Non importa quanti ne moriranno nel lasso di tempo che occorrerà alla Grecia per rimettersi in piedi, in fondo stanno solamente espiando le colpe dei padri che hanno vissuto per anni al di sopra delle proprie possibilità.
Il mio amico moralmente superiore é benestante ed asserisce di essere pronto, lui prima di tutti, ad abbassare il proprio tenore di vita per rientrare negli standard europei. Allo stesso tempo sorvola sul fatto che, per la maggior parte degli italiani, abbassare ulteriormente il proprio tenore di vita significherebbe andare a vivere sotto un ponte.
Il mio amico moralmente superiore vede di buon occhio l’immigrazione. Sostiene che il clima nordafricano sia troppo caldo affinché la terra possa garantire abbastanza cibo per tutti e che i migranti siano spinti a venire in Italia per fame.
Il mio amico però ha dei terreni in Calabria dove lavorano tanti immigrati per pochi euro l’ora, per cui dovrebbe conoscere abbastanza bene il clima mediterraneo ed il mercato ortofrutticolo internazionale, per sapere che non solo nel Magreb la terra é molto prolifica, ma che addirittura grazie al commercio equo e solidale la maggior parte dei prodotti che troviamo sulle nostre tavole viene proprio da li.
Il mio amico moralmente superiore fa politica attiva. Nonostante lavori per un partito che ha sul proprio simbolo uno scudo con una grossa croce cristiana, (si, stiamo parlando proprio del partito che pensate!), non crede nella politica dei valori. A suo parere la politica dei principi, quella che i partiti portavano avanti una volta, nel 2013 non ha più senso.
In base alla sua visione del mondo, il compito del politico dovrebbe essere limitato al ruolo di mediatore tra i molteplici interessi all’interno della società.
Nonostante questa concezione politica sterile e priva di qualsiasi passione, il mio amico non riesce a spiegarsi la scarsità di militanti disposti a combattere per la sua causa.
Il lato paradossale di questo racconto é che il mio amico moralmente superiore esiste, lo conosco personalmente ed é una persona che stimo. É un amico leale, simpatico ed altruista, si fa in quattro ogni giorno combattendo per la riqualificazione del suo territorio e crede veramente in quello che fa.
La conversazione che ho avuto con lui pochi giorni fa, mi ha fatto rendere conto di quanto la propaganda mediatica possa influire anche sul pensiero di un ragazzo intelligente, colto ed onesto.
Il mio amico moralmente superiore (episodio I) | Dietro la Notizia
Il mio amico moralmente superiore é benestante ed asserisce di essere pronto, lui prima di tutti, ad abbassare il proprio tenore di vita per rientrare negli standard europei. Allo stesso tempo sorvola sul fatto che, per la maggior parte degli italiani, abbassare ulteriormente il proprio tenore di vita significherebbe andare a vivere sotto un ponte.
Il mio amico moralmente superiore vede di buon occhio l’immigrazione. Sostiene che il clima nordafricano sia troppo caldo affinché la terra possa garantire abbastanza cibo per tutti e che i migranti siano spinti a venire in Italia per fame.
Il mio amico però ha dei terreni in Calabria dove lavorano tanti immigrati per pochi euro l’ora, per cui dovrebbe conoscere abbastanza bene il clima mediterraneo ed il mercato ortofrutticolo internazionale, per sapere che non solo nel Magreb la terra é molto prolifica, ma che addirittura grazie al commercio equo e solidale la maggior parte dei prodotti che troviamo sulle nostre tavole viene proprio da li.
Il mio amico moralmente superiore fa politica attiva. Nonostante lavori per un partito che ha sul proprio simbolo uno scudo con una grossa croce cristiana, (si, stiamo parlando proprio del partito che pensate!), non crede nella politica dei valori. A suo parere la politica dei principi, quella che i partiti portavano avanti una volta, nel 2013 non ha più senso.
In base alla sua visione del mondo, il compito del politico dovrebbe essere limitato al ruolo di mediatore tra i molteplici interessi all’interno della società.
Nonostante questa concezione politica sterile e priva di qualsiasi passione, il mio amico non riesce a spiegarsi la scarsità di militanti disposti a combattere per la sua causa.
Il lato paradossale di questo racconto é che il mio amico moralmente superiore esiste, lo conosco personalmente ed é una persona che stimo. É un amico leale, simpatico ed altruista, si fa in quattro ogni giorno combattendo per la riqualificazione del suo territorio e crede veramente in quello che fa.
La conversazione che ho avuto con lui pochi giorni fa, mi ha fatto rendere conto di quanto la propaganda mediatica possa influire anche sul pensiero di un ragazzo intelligente, colto ed onesto.
Il mio amico moralmente superiore (episodio I) | Dietro la Notizia