Il nonno si gioca la casa

FaGal

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Se il nonno si gioca la casa

Chi ha più di 65 anni e un immobile di proprietà adesso può ottenere un prestito vitalizio. E a preoccuparsi sono gli eredi

di Maurizio Maggi

La prima italiana a ottenere il mutuo del nonno è stata la signora Maria Elena di Roma, ottantaseienne ex direttrice di biblioteca, da qualche anno costretta a letto da un'artrite deformante. Si è fatta prestare, in cambio dell'ipoteca sul suo appartamento nel quartiere Nomentano, la somma di 175 mila euro, pari al 37 per cento del valore della sua casa, cioè 470 mila euro. Il denaro le servirà per le cure mediche e l'assistenza specializzata.

Regolarizzato da una norma inserita nel decreto fiscale approvato nel novembre 2005, il prestito vitalizio ipotecario potrebbe rivoluzionare la vita degli anziani d'Italia. La platea dei potenziali interessati al prodotto è sterminata: sono più di otto milioni (cinque milioni di nuclei familiari) gli over 65 anni proprietari della casa in cui vivono. Una torta gigantesca che per gli esperti vale in teoria tra i 150 e i 200 miliardi di euro. In Inghilterra, dove pure non mancano le polemiche per il costo del prodotto (vedere l'articolo a pagina 129), il successo è stato travolgente. In pochi anni, nel Regno Unito hanno fatto ricorso al prestito ipotecario circa l'1,5 per cento degli anziani, e a proporre i 'life mortgages' sono colossi della finanza come Norwich Union e Scottish Window Bank.

è vero, la propensione al debito delle famiglie italiane e britanniche è assai diversa: per le prime il rapporto tra debiti e patrimonio è pari al 35 per cento, mentre per le seconde è addirittura del 115 per cento. Però, complice la crescita dei prezzi delle abitazioni, che hanno gonfiato il patrimonio 'immobilizzato' nell'alloggio di proprietà, anche in Italia lo strumento potrebbe sfondare. La pensa così Paolo Buzzonetti, amministratore delegato di Società Finanza Attiva, prima e, finora, unica società a proporre il prestito ipotecario per gli anziani: "Dalle ricerche di mercato effettuate prima del lancio del nostro 'Prestinonno' abbiamo riscontrato grande interesse. È uno strumento ad alto contenuto sociale; infatti nel mondo anglosassone, dagli Stati Uniti all'Australia, è ben visto e direi quasi sponsorizzato dai governi. Se prende piede, in dieci anni potrebbe diventare una sorta di quarto pilastro del sistema previdenziale".

I contratti già stipulati in poche settimane di attività da Società Finanza Attiva del gruppo Cofide (che fa capo al gruppo De Benedetti, editore de 'L'espresso'), sono una ventina: nel Lazio, in Lombardia e Toscana. Pochi, pionieristici casi ma sufficienti a dare un'idea dei motivi che spingono al delicato passo: si va dalla coppia di pensionati che vuol aiutare il figlio a farsi la sua casa o a ripartire dopo un divorzio oneroso, alla signora minacciata di ipoteca legale dalla banca per qualche cambiale andata in sofferenza, all'anziana che non ha i soldi richiesti per contribuire al rifacimento della facciata del palazzo in cui risiede.

Stanno studiando attentamente la materia e potrebbero scendere in campo nei prossimi mesi colossi internazionali come Deutsche Bank, gruppi bancari come Sanpaolo Imi, istituti specializzati nel settore immobiliare come Unicredit Banca per la Casa, big delle assicurazioni come i francesi di Axa. Dice Anna Ribolzi, responsabile marketing di Ucb (società del gruppo Bnp Paribas che opera nel settore dei finanziamenti immobiliari a uso abitativo): "Attendiamo di vedere le norme attuative del decreto, per valutare successivamente se offrire questa tipologia di finanziamento. Rimangono infatti alcune perplessità in merito ai meccanismi di recupero, ai sistemi di accertamento della situazione del cliente, alle previsioni di rimborso da parte degli eredi. Tutti elementi di valutazione che potrebbero avere impatti non trascurabili sul costo di tali finanziamenti".

Pare di capire, in sostanza, che i grandi gruppi bancari e finanziari siano tecnicamente pronti a partire ma aspettano le prime reazioni alla mossa dell'outsider Finanza Attiva. Il cui capo Buzzonetti, tuttavia, s'immagina già entro l'estate l'arrivo dei primi concorrenti: "Anche perché questo è un mercato che può funzionare solo se si muovono grandi volumi: cospicue erogazioni si prestano alla cartolarizzazione, e attraverso l'emissione di bond la macchina diventa certamente più efficiente". Non mancano tuttavia le perplessità. A suscitare timori è soprattutto lo spauracchio di un potenziale scontro generazionale. E se Giuseppe Roma del Censis esclude fiammate egoistiche (vedere riquadro qui sopra), c'è chi immagina che molti eredi cercheranno di impedire ai genitori di indebitarsi ipotecando la casa di famiglia. "Prevedo un sacco di richieste di interdizione da parte dei figli nei confronti dei genitori che ricorrono al prestito", afferma Mario Breglia, presidente della società Scenari Immobiliari. Conferma il vicepresidente di Nomisma, Gualtiero Tamburini: "Penso anch'io che parecchi eredi si arrabbieranno. E personalmente, sono sempre piuttosto contrario ai provvedimenti che si prefiggono di spingere sui consumi. Il capitale 'nascosto' nelle case di proprietà, per me, non è morto: è solo al riparo".

Nel girone degli scettici si può iscrivere anche qualche addetto ai lavori. Dice per esempio Donatella Squellerio, direttore business support dell'australiana Macquarie Bank: "Ci stiamo lavorando, però non nascondo qualche preoccupazione legata al particolare attaccamento alla casa degli italiani. In Australia è assai differente, il binomio casa-famiglia non è un totem come in Italia. Ci stiamo anche chiedendo se non potrebbe nuocere al marchio l'abbinamento con un'attività che si rivolge a un target considerato debole. Insomma, dobbiamo studiare con molta attenzione un prodotto che tenga conto di tutte le specificità dell'Italia".

Un business destinato sicuramente a soffrire con l'arrivo dei prestiti vitalizi è la compravendita della nuda proprietà. Un'opportunità che gli anziani del Bel Paese conoscono bene - è quasi l'unica che gli consente di ottenere del credito - ma che guardano con timore. Non è facile trovare un compratore. E quando lo si trova, lo sconto da praticare rispetto ai valori di mercato è elevato, con una media tra il 35 e il 50 per cento. L'anziano e l'erede cedono definitivamente la proprietà e se i prezzi degli immobili continuano a salire, ad avvantaggiarsene sarà il compratore. Con il prestito ipotecario, invece, gli eredi hanno sempre la possibilità di tornare in possesso dell'alloggio. E se dal momento della firma del contratto al decesso dell'anziano il mattone ha seguitato la sua marcia, l'erede si troverà in mano un asset dal valore maggiorato. Gli eredi hanno tempo un anno, dalla morte del proprietario, per ripagare il debito contratto dall'anziano. Se non lo fanno, l'istituto erogatore vende l'immobile al miglior prezzo possibile, si tiene la fetta che gli tocca e lascia il resto in deposito presso un notaio. Per dieci anni, gli eredi possono farsi vivi e recuperare la somma. Passato questo periodo, l'erede diventa lo Stato, che incassa il malloppo.

è ovvio che più l'anziano vive, più costa il prestito. Già, perché le istituzioni finanziarie non fanno beneficenza e quindi il prestito, come i classici mutui, ha un costo. Il 'Prestinonno', per esempio, adesso è venduto a un tasso variabile 'tutto compreso' di poco superiore al 6 per cento. Un tasso che comprende le spese d'istruttoria e del notaio ma non la perizia che determina il valore dell'immobile su cui il prestito si basa. La perizia, che viaggia intorno ai 250-300 euro, la deve pagare il cliente.

La norma approvata prevede che possano essere richiesti prestiti solo sugli immobili residenziali intestati a persone di almeno 65 anni, e che la somma venga erogata in un'unica soluzione. Il 'Prestinonno' di Finanza Attiva è disponibile per ora solo a tasso variabile (il tasso fisso arriverà) e per persone di almeno 70 anni. Entro la fine del 2006 è probabile che la soglia sarà abbassata ai 65 anni presi in considerazione dalla legge. A quel punto, è probabile che qualche concorrente dalle spalle larghe abbia deciso di giocarsi la partita. E fioccheranno le pubblicità che invitano gli anziani a ipotecare la casa. Sarà interessante, allora, osservare quale sarà l'effettiva reazione degli eredi.



Ma i figli non resteranno a secco

Il sociologo Giuseppe Roma spiega i vantaggi della nuova norma


"Non sarà la miccia per uno scontro generazionale, anzi: se conosco bene gli italiani, credo che in larghissima parte chi utilizzerà strumenti come i prestiti vitalizi ipotecari lo farà anche, se non soprattutto, per dare una mano ai figli o ai nipoti". Il sociologo Giuseppe Roma, 56 anni, direttore del Censis, il Centro studi investimenti sociali, vede con favore il ricorso al cosiddetto 'mutuo del nonno'.

Dottor Roma, gli anziani d'Italia sono molto affezionati al mattone di loro proprietà. Non teme i contraccolpi psicologici di un prestito contratto proprio mettendo sul piatto l'immobile posseduto?

"Al contrario. La mobilitazione di una parte di quello che, per dirla con Henderson De Soto, può essere considerato a tutti gli effetti un 'capitale morto', è un'alternativa a una decisione molto più drammatica sul piano umano ed esistenziale: la vendita e l'abbandono della propria casa, dei propri vicini, del proprio quartiere, delle proprie radicate abitudini".

C'è comunque chi prevede una massiccia conflittualità tra chi ricorre al prestito e gli eredi...

"Sono convinto del contrario: finanziarizzando una parte del loro patrimonio, in questo caso l'immobile, gli anziani possono aiutare i figli in due modi. Direttamente, girando loro una parte della somma ricevuta in prestito magari per contribuire all'acquisto di un'abitazione.

E indirettamente, giacché cercando di mantenere lo stesso regime di vita nel caso la salute sia buona, o di procurarsi il necessario sostegno nel campo della salute e dell'assistenza, evitano di risultare un peso economico o un impegno quotidiano per familiari più giovani".

Si dice però che i giovani di oggi abbiamo molte più difficoltà dei loro genitori a conquistarsi una casa di proprietà. E che molti figli, per il futuro, facciano assai conto sulla casa dei genitori...

"La vita si allunga e gli anni in più devono essere vissuti bene. Il che può significare poter spendere per la badante ma anche permettersi dei viaggi che durante l'attività lavorativa erano impensabili. Non immagino affatto un boom di spese edonistiche fine a se stesse finanziate dai prestiti vitalizi, ma un uso saggio di queste risorse che altrimenti se ne starebbero immobilizzate. E pensi anche ai vantaggi per noi cinquantenni proprietari di casa: grazie alla rivalutazione del mattone, chissà quanti soldi potremo farci prestare tra vent'anni".

Tutto quello che si deve sapere

La perizia. Le somme da chiedere. I rischi che si corrono... Guida pratica al prestito vitalizio


1 Chi lo può richiedere? Le persone che hanno più di 65 anni e possiedono un immobile in cui vivono e non gravato da ipoteca.

2 Quanti soldi si possono ottenere? L'unico prodotto già sul mercato prevede un minimo di 20 mila euro e un massimo di 350 mila euro. A seconda dell'età, ci si può far prestare una percentuale tra il 20 e il 45 per cento del valore dell'immobile. Più il richiedente è anziano, più cresce la percentuale.

3 Chi stabilisce il valore della casa? Un perito indipendente indicato dalla società che eroga il finanziamento.

4 Se chi chiede il prestito non è d'accordo sulla valutazione del perito, come deve comportarsi? Non deve firmare il contratto, però deve pagare la perizia: quindi è meglio informarsi prima del costo della perizia stessa.

5 Se una parte dell'immobile è intestata a una persona che non è d'accordo con l'anziano che richiede il prestito, che succede?

Il prestito non può essere concesso: serve il totale consenso dei proprietari.

6 Se chi contrae il prestito vive così a lungo che il costo del debito supera, alla sua morte, il valore della casa al momento decesso, gli eredi devono metterci la differenza? No, almeno per il prestito della sola società già attiva sul mercato.

7 Quando muore il proprietario che ha contratto il debito, la casa diventa di proprietà della banca o della finanziaria che ha concesso il prestito? No, la casa è degli eredi, che possono pagare il debito contratto dall'anziano e tenersi la casa. Oppure venderla, pagare il debito e tenersi la differenza.

8 Se si cambia idea, si può estinguere anticipatamente il debito? Sì, però si pagano delle penali salate. Non bisogna comunque pensare al prestito
come a uno strumento speculativo, ma come a una scelta di lungo termine.

9 Se il prestito è intestato a una coppia, che cosa capita a chi rimane vedovo? Può continuare a vivere nella sua casa senza sborsare un quattrino.

10 E se si tratta di un (o una) convivente e non di un coniuge, il trattamento è lo stesso? Sì, ma solo a condizione che la convivenza sia dichiarata al momento in cui si contrae il prestito. Espresso
 
Golden senior

In Inghilterra l'ipoteca sull'abitazione dei pensionati è un business esplosivo. Ma spesso si incassa molto meno del dovuto. E c'è già chi chiede nuove regole

di Annalisa Piras da Londra

è un affare dal quale non si esce vivi. Non ha quindi importanza se si perde il tetto sopra la testa, soprattutto se l'altra faccia della medaglia è un'ultima botta di vita alla grande, tra crociere, macchine sportive e infermiere private. Vecchi ma non domi, all'insegna del 'grey power', di uno stile di vita consumista e edonista, infischiandosene allegramente della solidarietà generazionale e dell'eredità ai posteri, milioni di over 60 britannici sono pronti a farsi conquistare dall'ultima trovata dell'ingegneria finanziaria made in Britain: l'equity release. In soldoni, la trasformazione della propria casa in una sorta di gigantesco bancomat, fornitore di cash in prestito, per un debito da saldare una volta nell'aldilà.

È finita l'epoca in cui le banche non prestavano un penny ai pensionati e l'ipoteca sulla casa portava il marchio della vergogna. Oggi i più grandi gruppi bancari britannici e stranieri si sfidano per la conquista delle 'galline dalle tempie grigie', gli over 60 che non hanno contanti ma siedono, a volte ignari, su un patrimonio immobiliare complessivamente valutato 90 miliardi di sterline. L'offensiva di marketing a tutto campo ha portato ad una crescita del settore del 38 per cento nel primo quadrimestre del 2005 . Secondo Key Retirement Solutions (Krs), il più grande gruppo britannico per la consulenza sugli 'equity release', il settore ha registrato vendite per 376 milioni di sterline. E in gennaio è sbarcato un aggressivo gigante finanziario australiano, Sentinel, ansioso di iniziare a sedurre i 20 milioni di over 50 britannici. Gli schemi a disposizioni sono ora più di 40 , ma sono destinati a esplodere con l'invecchiamento della popolazione e la crescente regolamentazione che li rende più sicuri. Negli anni Novanta si fecero una pessima reputazione, per gli interessi stratosferici e le clausole da usura. Oggi la Fsa, la Financial Services Authority, e il ministero del Tesoro hanno reso più severe le regole del gioco. Ma gli equity release restano controversi e sono stati di recente duramente condannati da 'Which?', la bibbia dei consumatori inglesi. Quelli più diffusi sono : il ' lifetime o roll up mortgage' e l''home reversion scheme '. Il primo permette agli anziani di prendere in prestito, contro il valore della casa, una somma che può essere prelevata tutta subito o distribuita in uno stipendio mensile, vita natural durante. Il debito verrà ripagato al momento della morte, grazie all'immobile del defunto. Ma gli interessi, uniti ai vari costi legali e non, spesso crescono tanto in fretta che alla resa dei conti agli eredi non resta quasi nulla del valore della casa.

L''home reversion scheme' permette di vendere una percentuale della casa alla banca, che se ne approprierà al momento in cui il suo abitante fa il trasloco ultraterreno. Ma se mister Brown, per esempio, vende il 30 per cento della sua magione dal valore di 100 mila sterline non ottiene 30 mila sterline ma in media il 40 per cento del valore di mercato. In teoria l'affare sembra conveniente per la facilità con la quale ricopre di denaro gli anziani. In pratica, il sistema costa un occhio della testa e le banche non fanno beneficenza ai poveri pensionati. In un tipico 'home reversione scheme' se una coppia di 66 anni vende la metà della propria casa di fatto ottiene solo un sesto del suo valore di mercato. Le banche si difendono sostenendo che devono in qualche modo compensare la cessione dell'usufrutto fino alla morte dell'intestatario. Nel caso di Peter (80 anni) e Vivien G. (70) le cose sono andate storte e i due si ritrovano nell'impossibilità di vendere la loro casa. Nel 1998 presero in prestito 45 mila sterline contro il 70 per cento dell'aumento futuro del valore della loro villetta, all'epoca valutata a 180 mila sterline. La stratosferica crescita dei prezzi delle case ha fatto si che l'abitazione oggi valga 400 mila sterline. Se dovessero ripagare il loro debito dovrebbero sborsare le 45 mila sterline del prestito originale più il 70 per cento dell'incremento di 220 mila sterline. Un interesse superiore al 300 per cento. Uno studio della Fsa dice che il 70 per cento dei consulenti finanziari non fornisce un quadro chiaro delle prospettive degli 'equity release'.

Confusione o meno, l'avanzata di questo sistema sembra inarrestabile. Mark Neal, della società Economic Lifestyle, sostiene che " secondo le nostre ricerche i pensionati proprietari di immobili 'libereranno' circa 9 miliardi e 300 milioni di sterline dalle loro case entro il 2008". Due terzi degli over 60 britannici in un sondaggio si sono detti più che contenti di non lasciare nulla agli eredi. In fondo, l''equity release' sembra presentare più svantaggi per i figli che per i genitori.


espresso
 
mutuo a babbo morto
 
Solo per chiarire come funziona nel Regno unito, tanto per non confondere le idee.

Un anziano, chiede un "mutuo" ad una societa', che gli riconosce una certa percentuale del valore acquistando la casa dell'anziano che avra' diritto di godimento fino alla morte. Solo dopo che questa avviene la proprieta' passa alla societa'.

Credo che siano un po' diverse le due cose.

Esistono altre varianti ma la sostanza e' quella.
 
FaGal ha scritto:
Golden senior

.............. Due terzi degli over 60 britannici in un sondaggio si sono detti più che contenti di non lasciare nulla agli eredi. In fondo, l''equity release' sembra presentare più svantaggi per i figli che per i genitori.


......ma che mondo di m.erda ci stiamo costruendo???
 
Mi chiedo se alla signora di 87 anni non fosse piu' semplice e utile vendere la nuda proprietà tenendosi l'usufrutto.
Un 'altra legge per favorire la banche e rovinare dei poveracci.
 
catilina61 ha scritto:
......ma che mondo di m.erda ci stiamo costruendo???

Quello del diritto acquisito di sfilare i soldi dal portafoglio altrui.
 
Mi vien da dire......... :angry:
 
Ci sono dietro le potenti imprese marittime di Crociera.
Il governo ha colto il suggerimento della sudetta lobby per innovare: e dare finalmente risposta al tormentone: "... il vecchietto, dove lo metto ...?" OK!
 
Io questo problema avevo cercato di sollevarlo (cfr. il 3d stupidi noi o
Gli americani) ma nessuno lo aveva raccolto.
Questa forma di ‘finanziamento’ mi trova pienamente d’accordo
Con alcune cautele: l’impossibilità di togliere la casa all’anziano
La percentuale finanziabile pari ad un importo ‘’ragionevole’.
Dico una stupidata (una più una meno..)
Questo ipotetico anziano viveva bene o male quando la casa valeva 100
Ora che la casa vale 150 (o forse più) cosa se ne farà di quel +50%
Se a lui bastava quel 100????
Non può utilizzarlo per vivere meglio e/o aiutare parenti, figli ecc.?
Un saluto
 
Questa "idea" viene trattata con il decoro che si merita.
Il decoro che si meriterebbe "la scoperta dell' acqua calda".
Perché, non era fose nelle facoltà dell'anziano indebitarsi dando in garazia la propria casa, anche prima ...
Anche negli anni 80;
anche negli anni 60;
anche nel ventennio ? KO!
 
Ricky Roma ha scritto:
Questa "idea" viene trattata con il decoro che si merita.
Il decoro che si meriterebbe "la scoperta dell' acqua calda".
Perché, non era fose nelle facoltà dell'anziano indebitarsi dando in garazia la propria casa, anche prima ...
Anche negli anni 80;
anche negli anni 60;
anche nel ventennio ? KO!
non sono tanto sicuro che ad un anziano (e non intendo il sig. Agnelli
buonanima) una banca conceda facilmente un mutuo...
mi sbaglierò...mahhhhh
 
Io invece son sicuro che sarà un buco nell'acqua - in Italia nessun anziano si giocherebbe la casa
 
Ma si parla di usufrutto e nuda proprietà?
 
Strano quando si parlava delle liquidazioni, molte voci si levarono per obbligare i lavoratori a farsi la pensione privata e non gestire in propio quei loro denari essendo questi non maturi a maneggiarli, oggi si invitano i vecchietti a prendere a piene mani e godersi la vita ,e tutti sono certi che la gentilezza dei finanzieri che hanno pensato al regalone, in fin dei conti aiuti anche i figli e parenti, il piccolo sospetto è che tassi variabili al 6% e magari a capitalizzazione in uno scenario di tassi che possono solo crescere come l'attuale poteranno presto alla impossibilita da parte di molti eredi a ripagare il debito, le case a finire in mano di pochi potentati che o stampano carta o la prestano prendendola dagli stampatori, con il duplice effetto di tenere altissimi i valori immobiliari e alta l'inflazione che l'abbondanzadi carta assicura .L'impossibilita per i giovani di comprarsene una diventa sempre più certa sia per la precarietà del lavoro sia per il costo della vita ,i predatori sono sempre più voraci e sciacalli, io ho 50nni mai ipotechero alcunche già abbiamo preso ai figli,preferisco l'eutanasia.
 
Articolo 11-quaterdecies. - (Interventi infrastrutturali, per la ricerca e per l’occupazione).

12. Il prestito vitalizio ipotecario ha per oggetto la concessione da parte di aziende ed istituti di credito nonché da parte di intermediari finanziari, di cui all’articolo 106 del testo unico di cui al decreto legislativo 1º settembre 1993, n. 385, di finanziamenti a medio e lungo termine con capitalizzazione annuale di interessi e spese, e rimborso integrale in unica soluzione alla scadenza, assistiti da ipoteca di primo grado su immobili residenziali, riservati a persone fisiche con età superiore ai 65 anni compiuti.


che modo di legiferare...
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=30747&idCat=33&numPage=2
 
FaGal ha scritto:
Io invece son sicuro che sarà un buco nell'acqua - in Italia nessun anziano si giocherebbe la casa
Scusa Fabio, ma se io ho una casa che vale 100 perchè non finanziarne
una quota (il 25% per es.) su un mutuo ventennale.
Quanto varrà la casa tra 20 anni se utilizziamo statistiche storiche?
L'incremento probabilmente coprirà integralmente la cifra 'mutuata'
o no?
ciao
 
Ma perchè si tratta di capire i fenomeni che non sono solo logici. Quanto dici può essere corretto (forse) ma applicato su una popolazione che abbia caratteristiche uguali. La proponsione al possesso dell'immobile è elevatissima in Italia (non ha riscontri altro) e "il possesso" è avvertito maggiormente man mano che si sale con l'età. Ad uno di 30 anni - 40 anni puoi fare il discorso, ad uno dai 60 in su NO. Ti dice ma fattelo tu perchè non rientra nella cultura spogliarsi dell'immobile
 
E' come dire ad un africano affamato che è in arrivo un bastimento di carne di maiale - è ovvio che se non mangi muori di fame e vedrai che i cattolici animisti mangieranno la carne anzi ne vorrano di più ma tra i musulmani nessuno o pochi mangieranno la carne, molti moriranno, perchè non è accettabile
 
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