Il PD ha deciso che l'ambiente non va più di moda

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Vadobene

CastigatRidendoMores
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Escluso dal listino di Bersani Roberto Della Seta.
Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l'Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino.
E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante.

Per inciso, questi tre sono quelli che per anni si sono fatti in quattro per dare al PD una connotazione ambientalista, sposando la causa delle energie rinnovabili (che non sono solo FV).

Meglio seguire l'onda, quella dettata dai grandi interessi economici che non vogliono rompicogliòni verdi in parlamento, vero Pierluigi?
 
Escluso dal listino di Bersani Roberto Della Seta.
Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l'Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino.
E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante.

Per inciso, questi tre sono quelli che per anni si sono fatti in quattro per dare al PD una connotazione ambientalista, sposando la causa delle energie rinnovabili (che non sono solo FV).

Meglio seguire l'onda, quella dettata dai grandi interessi economici che non vogliono rompicogliòni verdi in parlamento, vero Pierluigi?

su questo punto, Bersani merita un grande applauso

se non si ritorna a una cultura della produzione sostenibile, mettendo un freno alla cultura degli incentivi e dei sussidi, l'Italia non ha alcun futuro

patadossalemnte, questo è nell'interesse delle stesse energie rinnovabili, che potranno continuare ad essere sussidiate solo se l'equilibrio economico complessivo del paese non salta completamente
 
su questo punto, Bersani merita un grande applauso

se non si ritorna a una cultura della produzione sostenibile, mettendo un freno alla cultura degli incentivi e dei sussidi, l'Italia non ha alcun futuro

patadossalemnte, questo è nell'interesse delle stesse energie rinnovabili, che potranno continuare ad essere sussidiate solo se l'equilibrio economico complessivo del paese non salta completamente

Adesso tutti i sussidiati di stato ti salteranno addosso :D
 
su questo punto, Bersani merita un grande applauso

se non si ritorna a una cultura della produzione sostenibile, mettendo un freno alla cultura degli incentivi e dei sussidi, l'Italia non ha alcun futuro

patadossalemnte, questo è nell'interesse delle stesse energie rinnovabili, che potranno continuare ad essere sussidiate solo se l'equilibrio economico complessivo del paese non salta completamente

Non dire stupidaggini. Gli incentivi al FV sono già stati tolti da un pezzo. E nessuno li chiede più.
Gli ultimi (e riguardano solo impiantini domestici di piccolissima taglia), verranno terminati verso giugno.

Il problema è però serio. Perchè si stanno spostando enormi flussi di danaro a favore di attori legati alle fonti fossili. Ovvero si sceglie la strada di aumentare la dipendenza dall'estero, da Putin, dagli inaffidabili nordafricani.
Con contorno puzzolente di tangenti da urlo.

Contento tu.

L'Eni tra oscuri legami e interessi poco nazionali | QualEnergia.it
 
Escluso dal listino di Bersani Roberto Della Seta.
Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l'Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino.
E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante.

Per inciso, questi tre sono quelli che per anni si sono fatti in quattro per dare al PD una connotazione ambientalista, sposando la causa delle energie rinnovabili (che non sono solo FV).

Meglio seguire l'onda, quella dettata dai grandi interessi economici che non vogliono rompicogliòni verdi in parlamento, vero Pierluigi?



un posto in meno per un attivista progressista impegnato sull'ambiente

per una finocchiario o una bindi pluripoltronata in piu'....

le deroghe per i conservatori...


il lobbismo ...quella piaga che attraversa il parlamento ed impedisce al paese di crescere con la libera concorreza...(perchè quelli del pdl non sono da meno...anzi, in numero maggiore, chiedere a cicchito in merito alle liste chiuse ed ai vip necessari al parlamento)
 
I sussidiati di stato si chiamano Eni,Tirreno Power, Sorgenia, Enel, Edison, GDF, EON.

E non scrivono qui dentro.

Puoi affermare, in tutta coscienza, di non aver mai usufruito di sussidi statali?
 
Non dire stupidaggini. Gli incentivi al FV sono già stati tolti da un pezzo. E nessuno li chiede più.
Gli ultimi (e riguardano solo impiantini domestici di piccolissima taglia), verranno terminati verso giugno.

Il problema è però serio. Perchè si stanno spostando enormi flussi di danaro a favore di attori legati alle fonti fossili. Ovvero si sceglie la strada di aumentare la dipendenza dall'estero, da Putin, dagli inaffidabili nordafricani.
Con contorno puzzolente di tangenti da urlo.

Contento tu.

L'Eni tra oscuri legami e interessi poco nazionali | QualEnergia.it

guarda, io sono favorevolissimo a sostenere le energie rinnovabili a spese della collettività; basta che questo venga fatto in condizioni di gradualità e di compatibilità finanziaria
 
Escluso dal listino di Bersani Roberto Della Seta.
Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l'Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino.
E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante.

Per inciso, questi tre sono quelli che per anni si sono fatti in quattro per dare al PD una connotazione ambientalista, sposando la causa delle energie rinnovabili (che non sono solo FV).

Meglio seguire l'onda, quella dettata dai grandi interessi economici che non vogliono rompicogliòni verdi in parlamento, vero Pierluigi?


In parlamento ci va chi raccoglie più voti, degli ideali non è mai fregato niente a nessuno. :cool:
 
Puoi affermare, in tutta coscienza, di non aver mai usufruito di sussidi statali?

Ho avviato nel 2006, ben prima che venissero promulgati gli incentivi da Prodi (2008), un progetto per la realizzazione di inverter FV nella mia azienda. Abbiamo fatto esperienza in Spagna nel 2008, quando il mercato italiano era ancora agli albori, riservato a pochi intimi.
Nel 2009 il mercato italiano si è cominciato a muovere gradualmente.
Nel 2010 è scoppiato l'inferno: gli incentivi troppo alti hanno generato una bolla speculativa che il governo berlusconi non è riuscito a prevedere (troppo impegnato in altre caxxate). Le industrie italiane non ne hanno avuto grandi vantaggi o, se le hanno avuti, sono state di mera opportunità, non interessanti a costruire qualcosa di stabile per il futuro.
Tra il 2010 ed il 2011 vedevamo arrivare camionate di materiali provenire da Germania, Cina, Austria. E vedevamo la totale assenza del governo, fino a quando il ministro Romani ha cominciato a metterci una pezza. Putroppo, nel frattempo era stato varato il disgarziatissomo "Salva Alcoa", che non ha salvato un bel niente ma ha permesso una speculazione incredibile sui grandi campi FV.
Noi, insieme a tutte le industrie serie del settore, assistevamo sconcertati e preocupati a questo scempio. Sapevamo che dopo ci sarebbero state solo macerie.
E difatti così è stato. Oggi, necessariamente, si è dovuto fermare quasi tutto, pregiudicando un settore che sarebbe potuto diventare uno dei più floridi per i prossimi 20 anni.

Chi ci ha guadagnato?
Le banche tedesche, i fondi pensione inglesi, gli investitori lussemburghesi. Ovvero i proprietari dei campi FV, che traggono dagli incentivi dei rendimenti di gran lunga superiori a qualsiasi altro investimento.

Chi ci ha perso?
Ci ha perso un comparto industriale che, per capacità ed efficienza, poteva diventare molto importante.
Ci hanno poi perso i cittadini che avrebbero potuto avere a disposizione tanta energia pulita a costi risibili, risparmiando sulle importazioni di petrolio e gas. Ci ha perso lo stato che non può contare sui proventi di una industria sana e votata all'esportazione.


Il futuro

Il futuro è rendere il FV burocraticamente più snello in modo che possa stare in piedi senza incentivi. Certo è che se AEEG, Terna, Enel, Comune, Provincia, CEI, ti chiedono di ottemperare a 45 adempimenti burocratici per la realizzazione di un banale impianto domestico da 3KW il cui costo, per tali oneri, lievita di quasi 2000€, sarà un pò difficile riuscire a poter rimanere in questo settore.

Ovviamente ci sono interessi fortemente contrari anche ad un FV senza incentivi. Interessi ben rappresentati e supportati da nobili firme del giornalismo che hanno fatto di questo settore un settore "impopolare" tanto che lo stesso Grillo ha detto "non chiedetemi di aiutarvi, guadagnerei qualche voto ma ne perderei a milioni" :rolleyes:
 
Ho avviato nel 2006, ben prima che venissero promulgati gli incentivi da Prodi (2008), un progetto per la realizzazione di inverter FV nella mia azienda. Abbiamo fatto esperienza in Spagna nel 2008, quando il mercato italiano era ancora agli albori, riservato a pochi intimi.
Nel 2009 il mercato italiano si è cominciato a muovere gradualmente.
Nel 2010 è scoppiato l'inferno: gli incentivi troppo alti hanno generato una bolla speculativa che il governo berlusconi non è riuscito a prevedere (troppo impegnato in altre caxxate). Le industrie italiane non ne hanno avuto grandi vantaggi o, se le hanno avuti, sono state di mera opportunità, non interessanti a costruire qualcosa di stabile per il futuro.
Tra il 2010 ed il 2011 vedevamo arrivare camionate di materiali provenire da Germania, Cina, Austria. E vedevamo la totale assenza del governo, fino a quando il ministro Romani ha cominciato a metterci una pezza. Putroppo, nel frattempo era stato varato il disgarziatissomo "Salva Alcoa", che non ha salvato un bel niente ma ha permesso una speculazione incredibile sui grandi campi FV.
Noi, insieme a tutte le industrie serie del settore, assistevamo sconcertati e preocupati a questo scempio. Sapevamo che dopo ci sarebbero state solo macerie.
E difatti così è stato. Oggi, necessariamente, si è dovuto fermare quasi tutto, pregiudicando un settore che sarebbe potuto diventare uno dei più floridi per i prossimi 20 anni.

Chi ci ha guadagnato?
Le banche tedesche, i fondi pensione inglesi, gli investitori lussemburghesi. Ovvero i proprietari dei campi FV, che traggono dagli incentivi dei rendimenti di gran lunga superiori a qualsiasi altro investimento.

Chi ci ha perso?
Ci ha perso un comparto industriale che, per capacità ed efficienza, poteva diventare molto importante.
Ci hanno poi perso i cittadini che avrebbero potuto avere a disposizione tanta energia pulita a costi risibili, risparmiando sulle importazioni di petrolio e gas. Ci ha perso lo stato che non può contare sui proventi di una industria sana e votata all'esportazione.


Il futuro

Il futuro è rendere il FV burocraticamente più snello in modo che possa stare in piedi senza incentivi. Certo è che se AEEG, Terna, Enel, Comune, Provincia, CEI, ti chiedono di ottemperare a 45 adempimenti burocratici per la realizzazione di un banale impianto domestico da 3KW il cui costo, per tali oneri, lievita di quasi 2000€, sarà un pò difficile riuscire a poter rimanere in questo settore.

Ovviamente ci sono interessi fortemente contrari anche ad un FV senza incentivi. Interessi ben rappresentati e supportati da nobili firme del giornalismo che hanno fatto di questo settore un settore "impopolare" tanto che lo stesso Grillo ha detto "non chiedetemi di aiutarvi, guadagnerei qualche voto ma ne perderei a milioni" :rolleyes:

dal momento che gli incentivi sono regolati da leggi dello stato italiano, non ci sarebbe alcun problema a scrivere una legge che riduca del 70% da oggi in poi , gli incentivi agli impianti oltre i 50 kwp costruiti prima del 2012.
cioé, non ci sarebbe alcun problema se i parlamentari non avessero incentivi a non votarla :o
 
su questo punto, Bersani merita un grande applauso

se non si ritorna a una cultura della produzione sostenibile, mettendo un freno alla cultura degli incentivi e dei sussidi, l'Italia non ha alcun futuro

patadossalemnte, questo è nell'interesse delle stesse energie rinnovabili, che potranno continuare ad essere sussidiate solo se l'equilibrio economico complessivo del paese non salta completamente


la cariatide fancazzista bersani merita un applauso anche per aver preso i soldi dalla ilva per tacere....
 
la cariatide fancazzista bersani merita un applauso anche per aver preso i soldi dalla ilva per tacere....

bersani dovrebbe fare di più per impedire ai magistrati di chiudere l'ilva e dare un altro colpo micidiale all'economia italiana

però non si può neppure dire che abbia remato contro; e, con i tempi che corrono, è già moltissimo
 
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