tutmosi
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COSA DICE OLIVER STONE
Stone dice che il governo di Putin “avrebbe potuto fare un lavoro migliore nel mostrare al mondo gli otto anni di sofferenza di quelle persone e dei loro rifugiati - oltre a evidenziare l'accumulo ucraino di 110.000 soldati ai confini di Donetsk-Luhansk, che si è verificato essenzialmente prima dell'accumulo russo". Insomma, in qualche modo sta cercando di giustificare l'invasione russa?
"Ma l'Occidente ha relazioni pubbliche molto più forti dei russi. O forse Putin avrebbe dovuto cedere le due province che non hanno bisogno di aiuto e offrire 1-3 milioni di persone per trasferirsi in Russia. Il mondo avrebbe potuto capire meglio l'aggressione del governo ucraino.
Ma d'altronde, non ne sono sicuro. Ma ora, è troppo tardi", continua Oliver Stone in quello che suona come un j'accuse. Ma non il j'accuse che quasi tutto il mondo sta gridando, ossia quello rivolto alla Russia, bensì rivolto agli USA. Infatti il regista americano continua dicendo che "Putin si è lasciato prendere all'amo ed è caduto nella trappola tesa dagli Stati Uniti e ha impegnato il suo esercito, dando potere alle peggiori conclusioni che l'Occidente possa fare.
Probabilmente, credo, ha rinunciato all'Occidente, e questo ci avvicina più che mai ad un Confronto Finale. Sembra che non ci sia nessuna strada per tornare. Gli unici felici di questo sono i nazionalisti russi e la legione di odiatori russi, che finalmente hanno ottenuto quello che sognavano da anni, cioè Biden, Pentagono, CIA, UE, NATO, media mainstream - e non trascurate Nuland e la suo sinistro banda di neocon a Washington” (tratto dal post pubblicato su Facebook da Oliver Stone).
SECONDO STONE, LA COLPA È ANCHE (E SOPRATTUTTO) DELL'AMERICA
Oliver Stone è inamovibile: la colpa è anche dell'America.
Incolpa tutti gli “odiatori russi”, come li chiama lui, parlando chiaramente di quelli che per lui sono i primi della classe in materia, ossia il suo Paese. E aggiunge che se Putin avesse mostrato al mondo cos'è accaduto per otto anni, “il mondo avrebbe potuto capire meglio l'aggressione del governo ucraino”. Parole di Oliver Stone, lo sottolineiamo più e più volte.
OLIVER STONE: “QUESTO NON È UN MOMENTO PER GLI STATI UNITI DI GONGOLARE”
Lui stesso, poi, si autodefinisce come uno dei pochi che hanno tentato di “capire la posizione russa in questi ultimi due decenni”.
Ci abbiamo provato, dice. E aggiunge che “questo non è un momento per gli Stati Uniti di gongolare. Da veterano della guerra del Vietnam e da uomo che ha assistito all'antagonismo senza fine della guerra fredda, demonizzare e umiliare i leader stranieri non è una politica che possa avere successo. Peggiora solo la situazione. Sono necessarie trattative informali, perché qualsiasi cosa accada nei prossimi giorni o settimane, lo spettro di una guerra finale deve essere realisticamente accettato e mediato. Chi può farlo? Ci sono veri statisti tra di noi? Forse, prego, Macron”, scrive Stone su Facebook.
LA “GRANDE TRAGEDIA INVISIBILE”, SECONDO STONE
Secondo le parole di Oliver Stone, “la grande tragedia invisibile al centro di questa storia dei nostri tempi è la perdita di un vero partenariato pacifico tra Russia e Stati Uniti - con, sì, potenzialmente la Cina, contro cui non c'era ragione di opporsi se non il desiderio di dominio americano. Gli ****** che hanno continuato a provocare la Russia dopo la fine della guerra fredda nel 1991 hanno commesso un terribile crimine contro l'umanità e il futuro”.
Oliver Stone e il "vero responsabile" della guerra in Ucraina
Grande Oliver!!!
Stone dice che il governo di Putin “avrebbe potuto fare un lavoro migliore nel mostrare al mondo gli otto anni di sofferenza di quelle persone e dei loro rifugiati - oltre a evidenziare l'accumulo ucraino di 110.000 soldati ai confini di Donetsk-Luhansk, che si è verificato essenzialmente prima dell'accumulo russo". Insomma, in qualche modo sta cercando di giustificare l'invasione russa?
"Ma l'Occidente ha relazioni pubbliche molto più forti dei russi. O forse Putin avrebbe dovuto cedere le due province che non hanno bisogno di aiuto e offrire 1-3 milioni di persone per trasferirsi in Russia. Il mondo avrebbe potuto capire meglio l'aggressione del governo ucraino.
Ma d'altronde, non ne sono sicuro. Ma ora, è troppo tardi", continua Oliver Stone in quello che suona come un j'accuse. Ma non il j'accuse che quasi tutto il mondo sta gridando, ossia quello rivolto alla Russia, bensì rivolto agli USA. Infatti il regista americano continua dicendo che "Putin si è lasciato prendere all'amo ed è caduto nella trappola tesa dagli Stati Uniti e ha impegnato il suo esercito, dando potere alle peggiori conclusioni che l'Occidente possa fare.
Probabilmente, credo, ha rinunciato all'Occidente, e questo ci avvicina più che mai ad un Confronto Finale. Sembra che non ci sia nessuna strada per tornare. Gli unici felici di questo sono i nazionalisti russi e la legione di odiatori russi, che finalmente hanno ottenuto quello che sognavano da anni, cioè Biden, Pentagono, CIA, UE, NATO, media mainstream - e non trascurate Nuland e la suo sinistro banda di neocon a Washington” (tratto dal post pubblicato su Facebook da Oliver Stone).
SECONDO STONE, LA COLPA È ANCHE (E SOPRATTUTTO) DELL'AMERICA
Oliver Stone è inamovibile: la colpa è anche dell'America.
Incolpa tutti gli “odiatori russi”, come li chiama lui, parlando chiaramente di quelli che per lui sono i primi della classe in materia, ossia il suo Paese. E aggiunge che se Putin avesse mostrato al mondo cos'è accaduto per otto anni, “il mondo avrebbe potuto capire meglio l'aggressione del governo ucraino”. Parole di Oliver Stone, lo sottolineiamo più e più volte.
OLIVER STONE: “QUESTO NON È UN MOMENTO PER GLI STATI UNITI DI GONGOLARE”
Lui stesso, poi, si autodefinisce come uno dei pochi che hanno tentato di “capire la posizione russa in questi ultimi due decenni”.
Ci abbiamo provato, dice. E aggiunge che “questo non è un momento per gli Stati Uniti di gongolare. Da veterano della guerra del Vietnam e da uomo che ha assistito all'antagonismo senza fine della guerra fredda, demonizzare e umiliare i leader stranieri non è una politica che possa avere successo. Peggiora solo la situazione. Sono necessarie trattative informali, perché qualsiasi cosa accada nei prossimi giorni o settimane, lo spettro di una guerra finale deve essere realisticamente accettato e mediato. Chi può farlo? Ci sono veri statisti tra di noi? Forse, prego, Macron”, scrive Stone su Facebook.
LA “GRANDE TRAGEDIA INVISIBILE”, SECONDO STONE
Secondo le parole di Oliver Stone, “la grande tragedia invisibile al centro di questa storia dei nostri tempi è la perdita di un vero partenariato pacifico tra Russia e Stati Uniti - con, sì, potenzialmente la Cina, contro cui non c'era ragione di opporsi se non il desiderio di dominio americano. Gli ****** che hanno continuato a provocare la Russia dopo la fine della guerra fredda nel 1991 hanno commesso un terribile crimine contro l'umanità e il futuro”.
Oliver Stone e il "vero responsabile" della guerra in Ucraina
Grande Oliver!!!
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