Il problema di scegliere il nostro miglior trading system

kermitt ha scritto:
Sono d’ accordo che l’ indice di Sharpe sia inadeguato in certe situazioni.
Secondo me una delle tante possibili soluzioni potrebbe per es. essere quella di prendere in considerazione oltre allo Sharpe Index altre variabili caratteristiche di un TS ( Profit Factor, % trades vincenti; MDD etc. ) e definire i valori delle stesse che dovrebbe assumere un TS ideale. Dopo di che per valutare la bontà di un TS basterebbe misurarne la distanza ( tra vettori ) rispetto al TS ideale.
C ‘è qualcuno disponibile a formare un gruppo di lavoro per una siffatta ricerca ?

Ok, tra un po' apro un nuovo thread separato, per illustrarti il mio entusiasmo riguardo la capacita' di Omega di interpretare queste esigenze.
Ciao PAT
 
nat64 ha scritto:
Lo Sharpe non tiene minimamente conto di tutto questo dato che si preoccupa solamente di misurare una varianza che notoriamente e' una misura di dispersione attorno alla media in una distribuzione gaussiana che e' piuttosto lontana dalla realta'.Un altro limite e' che e' sostanzialmente legato alla performance assoluta del TS .
Immaginando di considerare due TS che alla fine riportano a zero l'equity finale con due varianze molto diverse tra loro i due Sharpe saranno pressoche' uguali a zero per entrambi (considerando un free risk piuttosto piccolo)non accorgendosi delle diverse situazioni di rischio.


vorrei aggiungere che l’ unico caso indecifrabile è quando il numeratore è uguale a zero per entrambi. Ma è un problema facilmente aggirabile. Se invece di zero a numeratore metti per entrambi i casi un valore positivo molto piccolo per es 0.1 otterrai valori diversi x l’ indice di Sharpe e quello con volatilità maggiore risulterà peggiore
In ogni caso anche la sola volatilità dei rendimenti contiene una informazione importante
 
P.A.T. ha scritto:
Secondo me sbagli di grosso a considerare Omega troppo complicato,


quello che desidero far capire è che vorrei un metodo semplice da poter usare senza dover aggiungere alcuna DLL o un corposo numero di statements VB
 
Blue Ray ha scritto:
Scusate se ritorno sul concetto di omega e in particolare su quello di F(x) dato che non sono certo di averne chiara la definizione

perciò supponiamo di avere un ts che genera una distribuzione empirica di rendimenti di questo tipo

25% di probabilità di loss del 5%
20% di probabilità di loss del 2%

20% di probabilità di gain del 2%
15% di pr. gain 5%
15% prob gain 10%
5% prob gain 15%

mi calcolate F(x) (da cui l'omega) per passaggi ? cosi' chiarirò i miei dubbi
( o se preferite allegate il foglio excel )


Grazie :)


Il test Omega non puo' essere applicato alla base dei dati che mi hai fornito. Omega lavora sui dei semplici dati storici, non sulle probabilita' di accadimento di scenari che tu hai indicato. Queste vengono determinate da Omega, non possono venire fornite in input.

Mi pare che tu abbia gia' svolto un'elaborazione preventiva dei dati (soggettiva? frequentista) e a questo punto la successiva elaborazione diventerebbe davvero semplice, cioè il calcolo della probabilita' composta.

Ripeto cio' che fa Omega in soldoni.

Prende in input i dati storici e li trasforma in rendimenti periodali.

Poi calcola :
numero dei gain
numero delle perdite
somma dei rendimenti
somma dei gain
somma delle perdite

Poi..... (guardando anche la asimmetria e la curtosi del trading system..)

calcola

il numero e la magnitudo dei gain e delle perdite attese

infine calcola ..

il rapporto tra i gain e le perdite reali / i gain e le perdite attese.

Questa rappresentazione è per semplificare all'osso, ma rende abbastanza bene un'idea di massima.
 
kermitt ha scritto:
quello che desidero far capire è che vorrei un metodo semplice da poter usare senza dover aggiungere alcuna DLL o un corposo numero di statements VB

Ok, ho capito perfettamente.
Ci vorrebbe qualche anima pia di programmatore capace di trasformare gli statements VBA di Omega in una veloce DLL.
Ciao PAT

(P.S. la funzione di densità di prob. cumulata di Omega pero' si puo' costruire facilmente anche senza vb)
 
P.A.T. ha scritto:
L'assegnazione dl Nobel non mi pare decisamente un buon criterio, vista la secolarizzazione della Accademia Nazionale di Svezia.

Già, anche perché all'Accademia Nazionale di Svezia non passa manco per l'anticamera del cervello mettersi ad assegnare Nobel in una disciplina che ha la stessa valenza scientifica della briscola, piuttosto ci pensa la Banca di Svezia, facendo rivoltare nella tomba il povero, vecchio Alfred.

Cia'
 
nat64 wrote:

>lati negativi ,sicuramente e' la complessita' di calcolo e..<cut>
>Altro aspetto e' che daccordo che la distribuzione su cui
> andiamo a mettere le mani e' quella empirica e non una
>teorica ,ma proprio per questo motivo non perdendo di
>vista il concetto che trattandosi di processi stocastici i cui
>generatori sono probabilmente molteplici ed i cui effetti
>prodotti non sono e non possono essere noti a priori non e'
> affatto detto che la distribuzione cosi' analizzata e la
>relativa funzione di ripartizione si ripresentera' con le
>stesse caratteristiche in futuro .

Quest'ultimo - se non bastasse il primo..- a mio avviso è motivo sufficente ad allontanare definitivamente l'eleggibilità del metodo rispetto a Sharpe che presume la normalità anzichè adattare al passato per "migliorare" il descrittore.
Poi ognuno si insapona la corda come meglio crede...

ciao,
maurizio
 
nat64 ha scritto:
Riguardo la tua osservazione sul valore di 1 assunto dall'indice ,quandoil rendimento atteso dal TS e' pari alla media dei rendimenti ,direi che e' vera solo quando la distribuzione empirica dei rendimenti e' simmetrica .

Faccio pubblica ammenda, hai ragione.
 
maurice ha scritto:
nat64 wrote:

>lati negativi ,sicuramente e' la complessita' di calcolo e..<cut>
>Altro aspetto e' che daccordo che la distribuzione su cui
> andiamo a mettere le mani e' quella empirica e non una
>teorica ,ma proprio per questo motivo non perdendo di
>vista il concetto che trattandosi di processi stocastici i cui
>generatori sono probabilmente molteplici ed i cui effetti
>prodotti non sono e non possono essere noti a priori non e'
> affatto detto che la distribuzione cosi' analizzata e la
>relativa funzione di ripartizione si ripresentera' con le
>stesse caratteristiche in futuro .

Quest'ultimo - se non bastasse il primo..- a mio avviso è motivo sufficente ad allontanare definitivamente l'eleggibilità del metodo rispetto a Sharpe che presume la normalità anzichè adattare al passato per "migliorare" il descrittore.
Poi ognuno si insapona la corda come meglio crede...

ciao,
maurizio

Posto che il raffronto con Sharpe e' solo una delle caratteristiche secondarie che puo' permettere Omega, ritengo che le caratteristiche primarie siano tante altre, in primis la possibilita' di osservare in un grafico comparativo lo sviluppo dei payoff dei rispettivi trading system lungo l'intero intervallo del proprio profilo di rendimento atteso (vedasi l'altro post sull'argomento Omega) e la possibilita' di stabilire la frontiera efficiente integrando il modello Media-varianza di Markoviz con la curtosi e l'asimmetria.

Riguardo l'eleggibilita' di un metodo come Omega, che di certo non presume la normalità, il dibattito è perenne, dalla notte dei tempi.

Faccio sommessamente osservare che vi è anche chi si è preso la briga di fare quattro calcoli ed ha porto l'osservazione che la "non normalità" è ben visibile nella frequenza delle classi dei rendimenti mensili del Dow Jones, su un arco molto lungo, che va dal 1992 al 2004.

Ci sara' "normalità" nei prossimi anni ?

La risposta ai posteri, nel 2022 quando assegneranno finalmente il Nobel anche a Keating e Shadwick per il loro lavoro del 2002 ;)

P.S. Invito sempre gli scettici a postare dei link a PDF critici verso Omega, annunciati qui da Grandu, in quanto tutti gli abstract PDF che ho letto finora sembrano invece calorosi nell'accoglienza di Omega, in primis proprio per la semplicita' dello strumento. Mah...
 

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Ammetto di non aver sviscerato “omega” e perciò non sono qualificato a discuterne i pregi, ma proprio il punto sollevato da Nat64 e sottolineato da Maurice, la non conoscenza a priori del “generatore” che attraverso i rendimenti finora prodotti ha manifestato solo una parte delle sue caratteristiche, induce anche me ad essere tiepido nei confronti del nuovo strumento.
Insomma nel dubbio meglio scegliere la “normalità” che in fondo può essere vista come una media di tutti i casi possibili . . .
ringrazio cmq PAT di aver voluto dare un contributo ad un problema importante :clap:
 
nat64 ha scritto:
Inoltre ,come ha fatto gia' notare Pat, esistono TS che "strutturalmente " si rifanno a processi stocastici stazionari e preventivamente individuati ,come lo Stat-arb basato sulla cointegrazione di serie integrate sui quali sono note a priori sia le regole che gli ambiti di applicazione e dove la volatilita' dei risultati gioca un ruolo del tutto secondario nella strategia per cui un indicatore avulso dal concetto di variabilita' strutturale dei dati ,come l'Omega , trova ampia giustificazione.

Ciao Nat

Prescindendo dalla parte descrittiva che non ho riportato, sulla quale modestamente non ho delle competenze da poter intervenire in merito, sulla parte finale mi sento nuovamente di affermare che questo è il punto centrale della discussione, forse non completamente compreso.
A noi non interessa calcolare l'Omega dei mercati come hanno fatto altri sul Dow Jones (ed io stesso forse mi cimentero' a solo scopo di apprendimento didattico nel calcolo di Omega sul Mib 30 e sul Dax), ma ci interessa sviluppare Omega lungo l'arco di trading system da noi costruiti, su regole non casuali che sappiamo benissimo quali essere perche' le abbiamo costruite noi.

Lo Sharpe Index non puo' essere considerato un valido indicatore di ranking di trading system in quanto ha troppi problemi, già illustrati, ma tra questi il principale è che non fa alcuna ipotesi sul momento terzo e quarto della distribuzione.
Omega si.

Poi, per vostra cura curiosita', vi à anche chi sostiene che un miglior indicatore ancora e' l'uso di Sharpe e Omega abbinati assieme:

http://faculty.fuqua.duke.edu/~charvey/Teaching/BA453_2005/Schneeweis_Omega_as_a.pdf

Quello che pero' appare chiaro è che dal 2002 è iniziata una rivoluzione copernicana: dopo l'apparizione di Omega propugnare ancora l'uso alternativo di Sharpe e' diventato una battaglia tolemaica :)
 
super_pippo69 ha scritto:
Un piccolo contributo, non so se aggiuge qualcosa.
Forse il seguito dell'articolo, quando lo metteranno in linea.

http://www.riskworx.com/insights/omega/omega.pdf

Ottimo.

Come si era già capito..

The Omega ratio doesn’t have a view on what threshold level is best.
It’s up to the investor.
You choose a threshold level that reflects your risk preferences.
If you are a little conservative, you may feel that all returns below 0% are losses, and those above are gains.


Infine..

Omega abuse
So the chart of the Omega function is a very useful tool for understanding the difference between two (hedge)funds. In next month’s article we will show some additional ways in which the function can be used. But we will also discuss a major potential for abuse. That potential arises because the
decision-rule we have just outlined (pick your threshold, then pick the fund that has the highest Omega ratio at that threshold), does not really work if it is used in a mechanical way.


Ndr: mica tireranno fuori anche questi la solita storia della psicologia del trader ?

Using the Omega ratio for fixed-point comparisons, as might occur if you were comparing two reported Omega values (even with the same threshold), is dangerous because it ignores the rich distribution information in the full function,

Ndr: spiegazione tautologica. Con il riduzionismo si perde sempre parte di informazione...e che qui non si capisce nulla cosa si perderebbe con l'indice Omega.

and also because the notion of a threshold for an investor is not actually as clear-cut as it seems.

Forse allora ho capito. La funzione di utilita' del trader - ad eccezione di Berlusconi e pochi altri - non e' mai una funzione monotona di primo grado, quella che coinvolge la dominanza stocastica di primo ordine, laddove piu' si guadagna sempre meglio e', ma e' una funzione concava, o di secondo ordine o di terzo ordine.


We will examine these issues in next month’s edition.

Sono curioso di saperlo (ma aprile è gia' uscito ?).
Credo che le obiezioni della rivista sull'Omega Abuse vadano intese in senso stretto, solo per considerazioni inerenti all'acquisto di fondi o hedge fund.

Per quanto riguarda l'uso di Omega sui nostri trading system, è tutt'un'altro discorso, poiche' non credo che nessuno cerchi nei trading system di implementare assicurazioni, operazioni di copertura etc., per non aggiungere inutili gradi di liberta'.
La funzione di utilita' dei progettisti di trading system e' sempre lineare, esattamente come Agnelli & Rockfeller :)
 
P.A.T. ha scritto:
la scienza procede sempre in questo modo.




E' pubblico ? Hai il link ?


l'ho scaricato dal database aziendale , quindi prima di mettere in rete o mandartelo in pv , dovro informarmi lunedi mattina
 
Grazie PAT :clap:
Seguo con interesse questo tuo "Test Omega" (sembra un titolo di un film anni 70 )
A questo punto è chiaro che con "Test Omega" ti sei preso la responsabilità di testare altri TS-Score :yes: e se hai piacere di farlo, ho da proporti il "WLScore" incluso nel Wealth-Lab di cui ti allego l'immagine tratta dall'help
NB "$imulator" ,brutto nome per una cosa interessante, è un "portfolio performance" in altre parole raccoglie in un'unico prospetto la sommatoria di tutte le prestazioni di un TS applicato ad un basket di titoli
Per info complete :
http://www.wealth-lab.com/cgi-bin/WealthLab.DLL/getpage?page=WLD3Download.htm
In basso a destra scarica il "Developer" Euro formato PDF
B.-
 

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LoStecchino ha scritto:
Se puo' essere di aiuto qui e' possibile trovare altre info su Omega con relativi fogli Excel.

http://gummy-stuff.org/omega.htm


Ciao.

Mille grazie! :clap:

Attenzione pero' a quanto è scritto in calce:

To download the Excel spreadsheet, RIGHT-click here and Save Target.

>And you guarantee the accuracy?

No.


Ci sono varie versioni in rete in Excel di Omega, ma occorrerebbe avere il tempo e la pazienza di compararle ai risultati di Omega che emergono da Matlab, scaricando l'utiltiy dal lik al sito che vi ho fornito precedentemente.
Matlab ha la funzione di densità di prob. cumulata già pronta e disponibile, mentre temo che con Excel si rischi un significativo errore di misura se non si crea un numero sufficientemente esteso di classi di frequenza.
Ne avevo provate inizialemnte 100, ma poi ho visto che Nat64 è arrivato a 200 !

Meglio di tutto codice VB e trasformazione in una dll .... se qualcuno ha tempo e padronanza tecnica di prepararla gli manderei la funzione predefinita dall'utente scritta in VBA con risultati comparabili a Matlab.
 
Ultima modifica:
Il primo commento che mi sovviene è che con Wealth Lab si sono fatti dei progressi enormi rispetto alla filosofia dei vari Metastock e degli Amibroker.
Sarò forse io ad essere rimasto indietro con l'evoluzione degli ambienti di sviluppo di trading system, ma leggo che compaiono finalmente nel trading le leggi di capitalizzazione composta (rate of return compounded annually) e il concetto di peak to walley, che ha sostituito il concetto del MDD, derivazione dei tempi in cui al borsino si seguivano le azioni avendoci investito la paghetta del mese. :)

Dopo questa concessione alle features innovative del software WL, mi rammarico però degli aspetti ancora da migliorare, in primis che persista un'eccessiva discrezionalita' nell'assunzione di una qualche forma predefinita di funzione di utilita' del trader.

La grande genialita' dell'indicatore Omega consiste proprio nel non presupporne alcuna.

Infine il concetto di Exposure applicato ad un basket di titoli è del tutto inadeguato, in quanto l'" actual area of the portfolio equity that was exposed to the market" deve assolutamente essere il prodotto dell'area di portafoglio per il beta e non la semplice area stessa.

Ciao PAT
 
P.A.T. ha scritto:
>And you guarantee the accuracy?

No.


Ci sono varie versioni in rete in Excel di Omega, ma occorrerebbe avere il tempo di compararle al link di Matlab che vi ho fornito.
Matlab ha la funzione di diensità di prob. cumulata già pronta e disponibile, mentre temo che con Excel si rischi un significativo errore di misura se non si crea un numero sufficientemente alto di classi.

Dubitare anche di questi capoccioni ?

Born and raised in Toronto (Canada, eh?) I attended the universities of Toronto and Illinois, spent an inordinate number of years as a math prof at the University of Waterloo, raised four-count-em-four chillun (well ... not me 'xactly ... mostly the Missus), and am now living in a microscopic hamlet north of Waterloo ... with the very same Missus.


Peter Ponzo BASc, MA, PhD, Fool, Nerd, Newbie ... and happily retired
 
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