il punto della situazione 6

la lega è finita non conta piu nulla quanto a berlusconi prendesse anche solo il 15%senza il suo appoggio non credo che bersani potra governare. Si tornera al governissimo e non è detto che monti debba ricoprire l'incarico del resto quello che ha fatto monti lo potrebbe fare chiunque ovvero massacrare i cittadini di ulteriori balzelli.

lo scenario che ipotizzi tu... è di continuità...
plausibile ma non praticabile secondo me...

la mia impressione è che siamo davvero ad una svolta...
nella vita del paese...

però non saprei se positiva...
od ulteriormente penalizzante...
 
lo scenario che ipotizzi tu... è di continuità...
plausibile ma non praticabile secondo me...

la mia impressione è che siamo davvero ad una svolta...
nella vita del paese...

però non saprei se positiva...
od ulteriormente penalizzante...

Ecco la svolta: tobin tax allo 0,2% e patrimoniale :D
 
Fiscal cliff, 7 giorni per un accordo

Fiscal cliff, 7 giorni per un accordo - Il Sole 24 ORE

Gli Stati Uniti affrontano una settimana decisiva per il futuro dell'economia, non solo americana. Il negoziato per evitare il Fiscal Cliff, lo shock di aumenti delle tasse e tagli automatici di spesa per oltre 500 miliardi di dollari dal primo gennaio, vive giorni frenetici. I contorni di un compromesso dovranno emergere entro il weekend, per dar tempo al Congresso di approvare con la dovuta calma un accordo di bilancio credibile tra l'amministrazione di Barack Obama e l'opposizione repubblicana.

Il prezzo di un fallimento è alto: una recessione assicurata da tutti gli analisti negli Stati Uniti, capace di danneggiare un'economia globale già in affanno. E una delusione cocente per mercati nervosi, ai quali un accordo è parso a portata di mano. Questa volta neppure la Fed con le sue discusse manovre di stimolo – un nuovo rilancio del Qe dovrebbe arrivare domani – potranno esorcizzare simili crisi della politica. Il presidente Obama e il suo avversario, lo speaker conservatore della Camera John Boehner, sembrano coscienti della sfida che li attende. Resi edotti, forse, da un'esperienza che ancora brucia: l'anno scorso uno scomposto scontro sul budget costò a Washington il declassamento sul rating del credito da parte di Standard & Poor's. I cardini di qualunque compromesso per risanare deficit e debito, che cerchi di avviare il Paese su un cammino sostenibile, paiono a loro volta ormai sul tavolo della trattativa: riforme che prevedano aumenti della pressione fiscale, sui redditi più alti, e frenate nei motori della spesa pubblica, quali sanità e pensioni. Un'opportunità, quella di un'intesa che guardi al domani, che Obama e Boehner potrebbero cogliere se sapranno oggi respingere la tentazione di soccombere alle polemiche.
 
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