P.A.T. ha scritto:
Si, è davvero tantissimo, ma penso che non sia un'anomalia della sola Generali.
Molte sono le aziende con costi di remunerazione del capitale elevati e i massimi dirigenti lo sanno perfettamente, pur cercando di mantenere la massima riservatezza sull'argomento.
Nel caso di Eni con l'amministratore delegato di allora, il vicentino Mincato, accadde un episodio sintomatico.
Mentre lo Stato, sotto il peso delle improvvide iniziative di spesa ed esaurita la spinta della finanza creativa di Giulio Tremonti era costretto a "regalare" pacchetti di azioni ENI alla avida Morgan Stanley a 17 Euro, l'intelligente Mincato in contemporanea comperava le sue azioni nell'ambito del buy back, per sottrarle agli azionisti di minoranza.
Un paradosso inspiegabile: da una parte lo stato vendeva le azioni della sua azienda agli americani, dall'altro l'azienda statale se le riacquistava sul mercato!
Credo che se lo Stato italiano si fosse preliminarmente interessato al WACC di ENI di allora non avrebbe di certo svenduto agli americani montagne di azioni, che aspettando un po' (solo qualche mese piu' tardi) avrebbe potuto vendere a 25 Euro, direttamente a mercato.
Una perdita colossale, ai danni di tutti noi italiani, che pagheremo con le salate tasse che ci arriveranno tra poco.