Il rendimento minimo accettabile dell'Analisi Tecnica: maggiore di + 8,5% all'anno

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P.A.T.

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P.A.T. ha scritto:
Le fonti qui

http://www.generali.com/generalicom/media/show?125023

"DECISE MISURE DI RISTRUTTURAZIONE PER OTTIMIZZARE LA GESTIONE DEL CAPITALE"
1) EMISSIONE DI DEBITO IBRIDO E DEBITO SUBORDINATO PER UN MASSIMO DI € 4 MLD
2) PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE PER UN MASSIMO DI € 1,8 MLD


Anche il programma di acquisto di azioni proprie (punto 2) da parte dei vertici di una società pare poter essere considerato un interessante indicatore delle differenti valutazioni in ordine al valore di borsa della società medesima.

Propongo una riflessione.

Ne sa di più sul reale valore di Generali:
A) Perissinotto e Balbinot, entrambi CEO di Generali, che decidono di acquistare i titoli in base ad un modello di valutazione interno, come potrebbe essere il costo medio ponderato del capitale
oppure
B) l'Analista Tecnico, Quantitativo, Econometrico, etc. che li vende ?


Ai posteri l'ardua sentenza :)

Perissinotto e Balbinot penseranno più che altro ai loro lauti compensi :o
 
8,5% annuo di WACC ?
Con il livello attuale dei tassi ? Non è un pò tanto ???

Dark
 
P.A.T. ha scritto:
Si, è davvero tantissimo, ma penso che non sia un'anomalia della sola Generali.

Molte sono le aziende con costi di remunerazione del capitale elevati e i massimi dirigenti lo sanno perfettamente, pur cercando di mantenere la massima riservatezza sull'argomento.

Nel caso di Eni con l'amministratore delegato di allora, il vicentino Mincato, accadde un episodio sintomatico.

Mentre lo Stato, sotto il peso delle improvvide iniziative di spesa ed esaurita la spinta della finanza creativa di Giulio Tremonti era costretto a "regalare" pacchetti di azioni ENI alla avida Morgan Stanley a 17 Euro, l'intelligente Mincato in contemporanea comperava le sue azioni nell'ambito del buy back, per sottrarle agli azionisti di minoranza.

Un paradosso inspiegabile: da una parte lo stato vendeva le azioni della sua azienda agli americani, dall'altro l'azienda statale se le riacquistava sul mercato!

Credo che se lo Stato italiano si fosse preliminarmente interessato al WACC di ENI di allora non avrebbe di certo svenduto agli americani montagne di azioni, che aspettando un po' (solo qualche mese piu' tardi) avrebbe potuto vendere a 25 Euro, direttamente a mercato.

Una perdita colossale, ai danni di tutti noi italiani, che pagheremo con le salate tasse che ci arriveranno tra poco.


insomma possono sbagliare anche gli istituzionali :D
 
Fabrivero ha scritto:
insomma possono sbagliare anche gli istituzionali :D

a meno che non sia un errore voluto, e quindi non è proprio un errore .
Sai, questi sono furbetti.:mmmm:
 
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