Il vero motivo per cui la Bank of England ha interrotto il QT

loucyfer

Poenitentiam agite!
Registrato
29/5/08
Messaggi
15.501
Punti reazioni
626
E adesso vediamo se qualcuno scambia questo articolo macroeconomico per "articolo politico" e domanda di "spostarlo" come è stato fatto in precedenza per:

https://www.finanzaonline.com/forum...-borsa/2007333-il-ko-di-powell-alla-cina.html

Ovviamente non tollererò insulti o offese alla mia persona o alla mia intelligenza da chicchessia, come avvenuto con il thread precedente. La mancanza di argomenti o di contraddittorio corretto, educato e tecnico di certi utenti non giustificherà i loro post spazzatura in risposta all'articolo.

Ognuno la pensi come crede NEL RISPETTO dell'opinione altrui, e NEL RISPETTO del Regolamento del Forum.


Il vero motivo per cui la Bank of England ha interrotto il QT

Quando il 28 settembre la Banca d'Inghilterra (BoE) ha annunciato una interruzione del suo programma di rafforzamento monetario in stile Federal Reserve, tutti hanno sperato che fosse l'inizio di una chiara inversione di questo tipo di politica, al quale presto o tardi anche la Fed avrebbe ceduto.

In questo articolo vedremo piu' da vicino le ragioni e le modalità di questa decisione della BoE per capire fino a che punto potrebbe esserci una relazione con il trend generale delle banche centrali e della Fed.

Motivo della decisione

Il 28 settembre scorso, la Banca d'Inghilterra ha deciso di rimandare le vendite dei titoli di stato britannici che erano state programmate appena una settimana prima e anzi di riacquistarne nuovamente delle quote entro una scadenza precisa, cioè fino al 14 ottobre.

Il motivo è di dare il tempo ai fondi pensione di vendere l'enorme quantità di derivati in loro possesso (circa 1 trilione) che sono legati ai titoli di stato. E di farlo prima dell'inizio del rialzo dei tassi e delle vendite programmate dalla BoE in linea con la Fed e le altre banche centrali.

Questi derivati infatti, non appena la BoE inizierebbe ad alzare i tassi e a vendere il collaterale, cioè i titoli di stato, inizierebbero a crollare, innescando dei margin call sulle piattaforme di trading che provocherebbero vendite forzate di questi titoli con un effetto a cascata che creerebbe una crisi di tipo Lehman Brothers sui fondi pensione stessi.

Differenze tra quanto annunciato e quanto fatto dalla BoE

La Banca d'Inghilterra aveva dunque deciso un riacquisto dei titoli di stato giornaliero di un valore pari a 5 miliardi, che entro la scadenza del 14 ottobre avrebbe totalizzato un portafoglio del valore pari a 60 miliardi.

Nella realtà invece, come mostra il grafico sotto, la banca centrale fino ad oggi ha acquistato titoli per un valore di 7,2 miliardi di sterline (curva rossa), che ammontano solo al 12% degli importi che aveva dichiarato di voler acquistare (curva verde):

Immagine.jpg

Infine ieri il governatore della BoE Andrew Bailey, parlando alla riunione annuale dell'Institute of International Finance a Washington DC, ha avvertito i gestori di fondi pensione che la banca centrale fornirà solo questo livello di supporto, per quanto piccolo possa essere, e che rispetterà la scadenza prevista del 14 ottobre.

Cosa dobbiamo pensare di questo episodio

Riassumendo: il 21 settembre la banca centrale britannica aveva deciso un QT in stile Federal Reserve, ma a un certo punto i fondi pensione inglesi devono aver fatto presente i possibili effetti distruttivi che avrebbe provocato, data la presenza di 1 trilione di derivati legati ai bond inglesi detenuti nei loro portafogli.

La BoE è quindi corsa ai ripari appena una settimana dopo, interrompendo il programma in stile Fed e annunciando qualcosa di opposto, cioè un riacquisto di titoli di stato del valore di 60 miliardi.

Oggi pero', a pochi giorni dalla scadenza, scopriamo che la BoE ne ha ricomprati solo per un valore di 7,2 miliardi.

La banca centrale evidentemente confidava che l'effetto mediatico dei suoi annunci avrebbe contribuito da solo a raffreddare i rialzi dei tassi che erano già iniziati da quando aveva annunciato il QT il 21 settembre.

Il fatto che ieri il governatore della banca centrale abbia ribadito di voler rispettare la scadenza del 14 ottobre farebbe pensare che l'effetto mediatico abbia raggiunto lo scopo e soprattutto che i fondi pensione inglesi abbiano finito di scaricare i derivati tossici in loro possesso.

Sarà davvero cosi'?

E' davvero tutto pronto per iniziare finalmente il QT in stile Fed che era stato annunciato il 21 settembre e poi bruscamente interrotto?

Oppure qualcosa potrebbe andare storto e la BoE sta solo prendendo tempo?

In altre parole, dove sta il bluff della BoE?

Dopo il 14 ottobre scopriremo il bluff della Banca d'Inghilterra e ne trarremo le conclusioni

I due possibili bluff sono:

1. Aver detto di voler iniziare un QT stile Fed che in realtà non vedrà mai la luce o sarà molto ridimensionato.

2. Oppure aver detto di voler fare una breve retromarcia sul QT fino al 14 ottobre per aiutare i fondi pensione, anche se poi questa decisione è stata realizzata solo in minima parte.

Quale dei due è il vero bluff della BoE?

E' facile rispondere alla domanda. Basta aspettare qualche giorno, cioè fino al 14 ottobre.

Se dopo quella data:

- non succede nulla sul mercato dei derivati,

- la BoE riprenderà il QT stile Fed che aveva programmato e non ancora iniziato,

allora vorrà dire che il bluff della BoE era il n.2. Quindi i fondi pensione sono a posto e le condizioni economiche inglesi sono in grado di reggere il colpo del QT che riprenderà come previsto.

Se invece, dopo il 14 ottobre:

- ha luogo una crisi nei derivati o nei fondi pensione inglesi,

- oppure la BoE non rispetta di fatto la scadenza del 14 e continua a riacquistare titoli di stato, anche se nella forma un po' ambigua che abbiamo spiegato,

allora vorrà dire che il bluff della BoE era il n.1. Quindi dovremo concludere che i QT in stile Fed sono molto meno sostenibili di quanto si creda e che quindi anche altre banche centrali potrebbero prima o poi trovarsi nelle stesse condizioni di quella inglese.

Ne riparleremo fra qualche giorno...
 
Io penso che si sia trattato di un bluff a posteriori, non per la mancanza di volontà ma perchè si sono resi conto che non sono nelle condizioni di poter fare nulla di tutto ciò.

Innanzitutto l'uk per quanto sia messa bene rispetto ad altri paesi europei è ben lontana dall'avere le risorse di cui dispongono gli usa, in secundis si trova a camminare su un filo sempre più sottile e osservando sul fondo la non tenuta del sistema economico ogni volta che guarda in basso.

Non scordiamo poi l'interdipendenza delle economie europee che siano legalmente UE o che la connessione sia solo economica.

Ecco con la germania, la francia e anche l'italia alla canna del gas ci vuole davvero poco affinchè una delle cose che possono andare storte, lo faccia.
 
non so se il 3d era stato spostato per l'articolo in sè o per le polemiche successive. In ogni caso, le posizioni a leva favorite da anni a tassi molto contenuti possono rivelarsi un problema se sono eccessive, poichè vi è il rischio che vengano forzate le chiusure delle posizioni se chi le detiene non ha di che incrementare le garanzie. E se ciò non riguarda solo qualche piccolo investitore, ma fondi sistemici che vendendo in massa impatterebbero massicciamente sui prezzi aggravando ulteriormente la situazione delle posizioni a leva...si deve intervenire.

Va però in questa fase rilevato che le scelte politiche di numerosi governi continuano a spingere le BC verso scelte più restrittive. E' cosa che scrivevo già mi pare un anno fa, si intravedeva l'inizio di questa fase: scelte di spesa pubblica e fiscali che renderanno più veloce ed aspra la risalita dei tassi.
E' che la classe politica non è preparata per gestire cambiamenti economici importanti; difficile che possa esserlo.
 
non so se il 3d era stato spostato per l'articolo in sè o per le polemiche successive. In ogni caso, le posizioni a leva favorite da anni a tassi molto contenuti possono rivelarsi un problema se sono eccessive, poichè vi è il rischio che vengano forzate le chiusure delle posizioni se chi le detiene non ha di che incrementare le garanzie. E se ciò non riguarda solo qualche piccolo investitore, ma fondi sistemici che vendendo in massa impatterebbero massicciamente sui prezzi aggravando ulteriormente la situazione delle posizioni a leva...si deve intervenire.

Va però in questa fase rilevato che le scelte politiche di numerosi governi continuano a spingere le BC verso scelte più restrittive. E' cosa che scrivevo già mi pare un anno fa, si intravedeva l'inizio di questa fase: scelte di spesa pubblica e fiscali che renderanno più veloce ed aspra la risalita dei tassi.
E' che la classe politica non è preparata per gestire cambiamenti economici importanti; difficile che possa esserlo.

Per onestà sono certo che sia avvenuto per le polemiche successive, delle quali in parte mi faccio carico, ci mancherebbe ma, come potrai constatare leggendolo (se ne avrai la possibilità) il tutto è nato da un post offensivo successivo all'articolo e si è concluso con un post altrettanto offensivo e vergognoso.

Fine dell'OT.
 
Io penso che si sia trattato di un bluff a posteriori, non per la mancanza di volontà ma perchè si sono resi conto che non sono nelle condizioni di poter fare nulla di tutto ciò.

Innanzitutto l'uk per quanto sia messa bene rispetto ad altri paesi europei è ben lontana dall'avere le risorse di cui dispongono gli usa, in secundis si trova a camminare su un filo sempre più sottile e osservando sul fondo la non tenuta del sistema economico ogni volta che guarda in basso.

Non scordiamo poi l'interdipendenza delle economie europee che siano legalmente UE o che la connessione sia solo economica.

Ecco con la germania, la francia e anche l'italia alla canna del gas ci vuole davvero poco affinchè una delle cose che possono andare storte, lo faccia.

Innanzitutto grazie per il Tuo intervento, preciso e costruttivo.

Come avrai letto nel post successivo al Tuo, dopodomani sapremo la verità (anche se sembra già abbastanza chiara).
 
Innanzitutto grazie per il Tuo intervento, preciso e costruttivo.

Come avrai letto nel post successivo al Tuo, dopodomani sapremo la verità (anche se sembra già abbastanza chiara).
La penso come te, alla fine il percorso che prenderanno è abbastanza evidente come se poi avessero tanta scelta.
 
È paradossale che l'aumento dei tassi che determina l'aumento dei profitti con cui pagare le rendite dei fondi pensione sia pericoloso per questi ultimi...
 
Indietro