insisto.
Vista la ca zzata che hai sparato prima, con tanto di faccine ironiche sul terrone Emiliano che, a tuo dire, non sa che ci vuole il carbonio nel ferro, fraintendendo alla grande, non mi fido di quello che dici.
Emiliano a sostegno del suo punto di vista ha uno studio di fattibilità e il parere dell'altro acquirente favorevole alla decarbonificazione DELL'ALIMENTAZIONE DEGLI ALTIFORNI.
Te lo scrivo in grande, non si sa mai.
Comunque in tutto il mondo, magari, l'acciaio non si fa DENTRO una città da duecentomila abitanti.
Con i parchi minerari a cielo aperto, con l'inquinamento che senza le centraline messe da Vendola ancora non si saprebbe neppure con certezza se c'è o no, con un imprenditore che per decenni non ha mai bonificato un c azzo e poi è sparito inguattando il bottino.
Ecc. ecc. ecc.
Io non ho ancora ben capito perché abbiano scippato la ditta ai Riva, mi sa che molti da allora si siano mangiati le mani fino ai gomiti, il vecchio padrone mi risulta che stava ammodernando gli impianti (ex pubblici), ovviamente una cosa simile la puoi fare in modo graduale, in ogni caso non è scappato con il malloppo, gli hanno soffiato la fabbrica e causato un sacco di guai (magari anche meritati eh) e confiscato un sacco di soldi.
Vero che non si fa acciaio in quella quantità in mezzo a duecentomila abitanti, il fatto è che non è stata l'acciaieria ad andare in città, quando è stata fatta lì non c'era nessuno, è stata la città a mettersi attorno all'acciaieria, lì dovrebbe rendere conto la politica urbanistica locale, non altri.
Carbone/gas se con il gas si sta sul mercato si usi il gas, ma mi pare che lì non vogliano ne l'uno ne l'altro, per far passare un tubo del gas è scoppiata la rivoluzione...
Per come ho capito io la situazione è:
carbone no
gas non lo vogliamo
non si può produrre altrimenti si inquina
non si licenzia nessuno, la fabbrica non deve chiudere, ma non può lavorare.
Cercasi imprenditore idi ota che ci metta qualche miliardo e non si permetta di fare un poco di fumo.
La realtà è che per fare acciaio si sporca, si inquina, si fanno i soldi, si fanno lavorare operai a migliaia, si pagano tante tasse.
Naturalmente i geni politici nostrani inchiodano sulla croce gli imprenditori nostrani, poi eliminano i dazi pretendendo che si faccia acciaio a prezzi inferiori ai cinesi, indiani o coreani, il risultato di tutto sarà che la fabbrica chiuderà, perché sarà impossibile farla lavorare in modo competitivo con il resto del mondo se gli metti attorno ambientalisti, magistrati, capipopolo che strillano ad ogni uscita di fumo, ma se devi fondere... non puoi farne a meno e se fondi per milioni di tonnellate...
Piccolo particolare: l'acciaio è una materia prima fondamentale per l'industria, siamo stati capaci di far passare giù per il cesso la chimica, ora succederà all'acciaio, poi saremo finiti del tutto con l'industria.
Parere mio: si spostino da lì i 200.000 che non dovrebbero starci, poi si faccia lavorare l'acciaieria a manetta, giorno e notte, senza limiti di quantità.