Anni or sono mi sono ritrovato nella stessa condizione, ovvero quella di voler guardare fuori dalla finestra per vedere se vi fosse qualcosa che.. "ne valesse la pena".
Fu così che nel 2000, spronato da amici a dire il vero non del tutto disinteressati, iniziai a "sondare" il terreno di Cuba e Santo Domingo. Non ci volle molto per capire che la mia posizione sarebbe stata quella del classico investitore di seconda, ovvero quello che compra qualcosa da qualcuno che ha comprato prima di me per ottenere il risultato che mi prospettava nel medio periodo
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Declinate le lusinghe e pagato di tasca mia viaggi e soggiorni per evitare imbarazzi ulteriori, mi rimase una sana "esterofilia" che da allora non è mai scemata. Iniziai a nutrirmi di qualunque informazione attinente il mercato immobiliare internazionale, dalle ricerche professionali ai tamtam della rete. Dopo 2 anni, restrinsi il campo a 7 possibilità:
Angola, Brasile, Costa Rica, Gibilterra, Mozambico, Sao Tomè e Principe, Venezuela
Iniziai quindi ad approfondire minuziosamente la conoscenza di questi Paesi, non solo del mero mercato immobiliare e della legislazione afferente, ma di tutto ciò che avrebbe potuto influire sul mio potenziale investimento.
Finalmente, nel 2003, presi la mia decisione: Nord-Est Brasiliano, e più precisamente nella fascia costiera da Fernando de Noronha a Salvador de Bahia. Tale decisione era motivata da tutta una serie di considerazioni che riassumerò schematicamente:
- Situazione geopolitica
- Indicatori di crescita economica per il medio lungo termine
- Legislazione vigente (ivi incluse procedure civilistiche)
- Mercato finanziario e tassi di inflazione (in Brasile esistono diversi indicatori decisamente più evoluti che in qualunque altro Paese)
- Analisi del settore edilizio
- Analisi dei flussi turistici (inclusi quelli interni)
- Analisi del mercato immobiliare commerciale e residenziale suddiviso in oltre 100 microaree (farina del mio sacco)
- Analisi dei tassi di cambio e loro tendenze storiche
Ulteriori approfondimenti mi portarono a definire il mio interesse per immobili posti all'incanto e possibilmente occupati. Probabilmente l'ultima indicazione provocherà in qualcuno dello sconcerto, ma in realtà le cose in Brasile sono molto diverse da quanto possiamo sperimentare direi quotidianamente nel nostro vecchio continente.
Questo fu il risultato della mia prima spedizione: appartamento 55 mq (camera tinello) + garage occupato a mezzo procedura d'asta pubblica promossa dalla Caixa Federal (sufficiente ottenere il CPF -codice fiscale- rilasciato direttamente in banca), comprato al prezzo di 21.000 R$ (Real Brasiliano - quotazione di allora contro euro: 3.20 - prezzo di mercato 60.000 R$). Appartamento libero in
4 mesi e successivamente affittato a 400 R$/mese + spese condominio ed utenze a carico del locatario (pagati 200 R$ ad una agenzia immobiliare ed hanno fatto tutto loro, ivi compresa voltura spese condominiali e quant'altro dovesse occorrere). Ad oggi l'immobile è ancora locato (650R$ canone aggiornato secondo criteri locali) ed il valore di mercato è 120.000 R$ (Tasso di cambio attuale 1 €= 2.66 reais).
Per quanto attiene il fisco: si presenta la dichiarazione di rendita in Brasile con aliquote più che oneste e, per quanto attiene l'Italia... Per eliminare la duplicazione d’imposta il nostro ordinamento ha previsto l’applicazione del credito d’imposta per le imposte pagate all’estero. L’art. 165 del TUIR stabilisce, infatti, che le imposte pagate nello Stato estero a titolo definitivo siano ammesse in detrazione dall’imposta netta fino alla concorrenza della quota di imposta italiana corrispondente al rapporto tra i redditi prodotti all’estero e il reddito complessivo al lordo delle perdite di precedenti periodi di imposta ammesse in diminuzione. Se non ci capite niente.. contattate un commercialista
Ricordo inoltre che attualmente è entrata in vigore anche L'Ivie (imposta sul valore degli immobili situati all’estero): I contribuenti italiani che posseggono un immobile oltreconfine dovranno versare lo 0,76% del valore da rogito o, in mancanza di quest’atto, del “valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile”.
Scusate la lungaggine, ma l'argomento è uno di quelli che mi sta particolarmente a cuore!